L'Interpretazione

L'Interpretazione L'Interpretazione Metodo inglese e metodo francese (Per telefono alla Stampa) che ora sarebbe inopportuna, dobbiamo ritornare sulla risoluta questione delle isole del Mare Egeo per mettere in guardia i lettori della Stampa contro la interpretazione insidiosa che, anche da fonte autorizzata, è stata messa in circolazione, non certamente per favorire gli interessi italiani. Cominciamo dall'organo più autorevole della di plomazia francese. Il Temps, costretto ad ingoiare l'amara pillola contenuta nella formula dell'Italia, riconosce che l'Italia Roma, 15, notte Guardandoci 'dal riprendere la polemica aveva ragione opponendosi alla 'violazione del trattato di Losanna, ma (in cauda venenum) conclude affermando con la più grande disinvoltura di questo mondo che la questione è stata risoluta in modo da salvare la dignità dell'Italia ed il diritto Ae]ìa GrecjBi essendo stato convenuto che le jsol(, de| poderanneso passeranno alla Grecw rJopn che j.jtaiia )c avrà restituite al¬ icl,a Xurchia Ecc0 uua j„terpretazio!io mollo pinsidiosa B completameute arbitraria. Non si è deliberato nulla di simile, ma soltanto questo: se, quando l'Italia avrà restituito le isole alla Turchia, le grandi Potenze vorranno discutere la sorte di esse, l'Italia parteciperà alla discussione come qualsiasi altra àbfenza, cioè senza essere obbligata, come aveva preteso la Francia, a consentirne l'ussegnazione alla Grecia. La cosa è ben diversa: anzi è perfettamente l'opposto a quella affermata dal Temps. Infatti, avendo l'Italia piena assoluta libertà di azione, basterà il suo dissenso ad impedire che le isole siano assegnate alla Grecia. Noi crediamo che l'Italia non sarà la sola Potenza a dissentire, dovendosi anche prevedere il dissenso Bella Germania e dell'Austria Le nostre previsioni sono confortate dalla circostanza, veramente notevole, che la Gazzetta di Colonia, la quale attinge le sue informazioni di politica estera alla Cancelleria dell'impero tedesco, si è affrettata a respingere l'insidiosa interpretazione del Temps, notando che non si può pensare ad a.sse.Tnare nuovi territori alla Grecia già sovraccarica di bottino di guerra. E' dunque molto probabile che la Francia, che è rimasta sola adesso, rimanga sola, tutte le altre volte che avrà la infelicissima idea di proporre l'assegnazione del Dodecanneso alila Grecia. Ma, in ogni caso, a procurarle il ' meritato flascu, basterà la sola Italia, per che come il Temps sa meglio di noi basta ] l'opposizione d'una .sola Potenza per impe¬ dire alle Potenze di prendere una qualunque deliBerazionc, 11 Giornale d'Haliti attribuisce ad un diplomatico l'affermazione che l'Italia ha su- grande umiliazione consentendo che si parlasse d'una questione che intercede fra la Turchia e l'Italia esclusivamente, che si discutesse il titolo per cui l'Italia si tiene ancora le isole, che si elevassero dei sospetti sulla sua lealtà. Certo l'Italia aveva il diritto di non tollerare che la Conferenza degli Ambasciatori bUo ,l(la Collfei.enza degii Ambascia tori una *Priss« bocca sulle isoIe del Dodecanneso ed io non ho aspettato la soluzione della que. stione per dire che sarebbe forse stato me «he il nostro Ambasciatore, seguendo la dichiarazione da lui fatta precedentepiente, non avesse partecipato alla discus| sione. Ma altro è esprimere una opinione 1 generica, altro è conciliarla con tutta la ve'rità" Prmia di sentenziare che l'Italia ha ****** ^^,^0^ <*. inosoere tutti gli elementi che devono con correre a formare il giudizio. Non si deve, 'per esempio, dimenticare che (l'Italia ave va un grandissimo interesse a che fòsse fi nalmente risoluto l'eterno problema della delimitazione dei confini meridionali del l'Albania. Si deve anche riflettere che l'o struzRrtnsmo ae„a Francia avrebbe potuto , , _ . , *' costringere la Conferenza a prendere le va canze senza avere risoluto tale problema, essendo già la stagione estiva molto inoltra te molto piu che sir Grey, Presidente della conferenza, era impazientissimo di andarsene in campagna, Ma è poi vero che l'Italia ha tollerato che si discutesse il titolo per cui essa si tiene ancora le isole dell'Egeo? La discussione non è avvenuta sul" trattato di Losanna, ma soltanto sulla pretesa della Francia di fare assegnare alla Grecia le isole. La Francia ha agito come se il trattato di Lo'sanna non esistesse e l'Italia le ha ricordaito ''esistenza di e'sso. L'essenziale è che tut- 'te le pretese francesi sono state respinte interamente e che dalla discussione non è scaturita alcuna conseguenza nociva all'I talia.. Il trattato di Losanna è rimasto in colume tanto ne|la Tetterà quanto nello spi- v" " . . . . „' . j„i,Kn...,t« rito. E stato anzi solennemente deliberato che sul trattato di Losanna non può inter loquire altra Potenza all'infuori dell'Italia e ,jeiia Turchia, le sole Potenze che abbiano ..... di curarne Ja interpretazione e la 11 ulrulu f esecuzione. Spetta perciò un camente ed e schivamente all'Italia ed alla Turchia di giudicare se .e quando dovrà avere luogo la restituzione delle isole del Dodecanneso al 'a Turchia e non è quindi il caso di parla- re di umiliazione subita dall'Italia. Il pre teso diplomatico censura il Governo italia no anche perchè si elevarono dei sospetti m fù ^nevoll si affermò: « Sapete. IL lalia è sincera, ritolta le restituirà le isole, non vi allarmate ». Anziché dissimulare, come fanno certi organi ufficiosi, noi rico no9clamo che Sir Grey, ripetendo più voi te nel suo discorso alla Camera dei Comua ni che bisogna avere piena fede nella fal ta dell'Italia, non tenne un linguaggio tale ila meritarsi la riconoscènza deirrtali*, peri che, indirettamente, avvalorili il sospetto eh* l'Italia voglia tenersele. Noi andiamo anche più in là: ammettiamo che Sir Grey dichiarò ripetutamente che l'Italia abbandonerà le isole dell'Egee! al più presto. E dopo che abbiamo ammesso questo? E' forse questa una grande novità? Abbiamo forse dimenticato che Sir Grey fece del suo meglio per impedire che l'Kalia. estendesse la guerra dall'Africa al Mare Egeo?'Che egli, poco dopo la chiusura della discussione sulle isole, dichiarò In piena Camera dei Comuni non essere supponibile che all'Italia resti una delle isole occupate? Perche far risalire al Governo italiano *Ja responsabilità del linguaggio'di Slr Grey?. A noi sembra più giusto di osservare che il linguaggio del ministro,d'Inghilterra, si ispira «d uno dei più clamorosi esempi della politica inglese. Sir Grey non ha certamente dimenticato che l'Inghilterra occupò l'Egitto unicamente ed esclusivainen- pe ,per ri.sUihiiiie ad Alessandria lordine i l a ¬ - a i i a d o e a . , a o , a pubblico turbato da Araby .pascià, dichiarando solennemente che avrebbe sgomberata la terra affricana appena ristabilito l'ordine pubblico, che venne subito a patti con Araby Pa#ià, gli assegnò una pensione a condizione che egli andasse a vivere altrove e d'ordine pubblico fu ristabilito immediatamente, che l'Inghilterra, invitata frequentemente dalla Francia, a sgomberare dall'Egitto, dichiarò sempre dio l'avrebbe fatto appena consolidato l'ordine pubblico, che tale dichiarazione fu ripetuta molte volte in pieno Parlamento inglese dai vari ministri degli affari esteri e che, frattanto, sono passati circa 32 anni senza che 'abbia ancora mantenuto la formale promessa, l'impegno assunto o consacrato in note diplomatiche, rinnovato pubblicamente e solennemente in tutte le occasioni. Sir Grey tenie probabilmente nel fondo della sua mente che l'Italia .possa essere tentata ad Imitare questo esempio clamoroso dell'Inghilterra e perciò ripete spesso che non bisogna dubita re. del la lealtà dell'Italia, sicura-come è ohe su questo tema l'epidermide italiana non è punto dura come quella inglese. Dal loro canto I ministri francesi sono stati meno riguardosi di quello inglese e manifestarono addirittura il sospetto che l'Italia voglia restare nelle isole dell'Egeo, perchè è noto a tutto il mondo il « modo n con cui la Francia si impadronì della Tunisia. ■C'è .inoltro all'estero radicata la convinzione, pienamente giuslificata dai precèdenti deJla politica italiana, che gli italiani in politica sono degli eterni fanciulli, che si lasciano facilmente mettere in sacco sia con Io blandizie sia con le mlnaccie. La Francia e l'Inghilterra, convinte della grande importanza che ha per l'Italia il possesso delle dodici isole del Mare Egeo c parimente interessate neli'escludere l'Italia dall'eventuale spartizione della Turchia Asiatica, sono entrambe impazienti di cacciarla dall'Egeo. Entrambe lavorano por raggiungere la stessa meta; ma ognuna lavora a suo modo: la Francia minacciando l'Italia e l'Inghilterra lusingandola. Auguriamoci che la impresa di Libia, che ha fatto tanto bene alla nostra patria, le dia anche in avvenire la forza di resistere tenacemente alle lusinghe di questa ed allei minacce di quella. 0. e e e , i a - è - « o a o a i a - ati L e, , oiulle Il [Oliala ito li Milano ringrazia II ministro Di San Giuliano Milane, lo, mattino. Il Comitato albanese ha diretto al ministro degli affari esteri, on. marchese Di San Giuliano, il seguente dispaccio: «Avverandosi i fervidi voti dell'Albania e delle sue colonie, perchè nobili e patriottiche regioni fossero unite nella Nazione risorta, questo Comitato esprime i suoi sentimenti di riconoscenza imperitura al Governo e al popolo italiano per la difesa dei diritti del popolo albanese che, diventato padrone dei suoi destini, s'incammina verso la civiltà cui ardentemente' aspirava, memore del sua glorioso passato ». Argyrocastro sarà assegnato alla Nuova Albania? Roma, 15, notte. La Tribuna ha da Vallona, 15: La questione di Argyrocastro, so cioè debba restare alla Grecia o venga assegnata all'Albania, sarà decisa dalla Commissione che delimiterà sul posto la frontiera. Sebbene vi siano forti ragioni per ritenere che Argyrocastro sarà assegnata all'Albania, ieri lina Commissione di 50 persone, presieduta da Mufid bey, si è recata al Consolato italiano per esprimere la sua preoccupa/ione per la sorte del paese e per far caldo appello all'Italia perchè Argyrocastro resti albanese. I jnM bulgari w In Imo sali Selle, 15, mattino. I professori dell'Università rivolgono un appello ai ministri degli esteri delle grandi Potenze, esprimendo la convinzione che il trattato di Bucarest, lungi dall'assicurate la pace tanto desiderata, non farà che preparare nuovi e più crudeli spargimenti di sangue. I firmatari pregano le grandi Potenze di riparare alla grande iniquità commessa a Bucarest, dando soddisfazione ai popoli balcanici in conformità ai principi della giustizia e tutelando i legittimi diritti di ciascuna nazionalifà e di ciascuna confessione. La colonia armena di Soda pubblica una protesta contro la sistematica denigrazione contro la nazione bulgara.