Lo sciopero di Milano

Lo sciopero di Milano Lo sciopero di Milano Pulvio Zocchi offre agli industriali di trattare sulle basi delle conci)zioui degli operai torinesi — Un comizio alla Camera del Lavoro — Anche i panettieri aderiscono al movimento {Per telefono alla Stampa). Il it dl Ciiconvulsione è ll' h è li tt Il ritorno dal Comizio Movimento senza contrasto Milano, S, notte. Il ritorno dal comizio movimentato dell'altra sera. Da viale Lodovira giungono alla spicciolata, queir! fra i comizianti che intendono partire in anticipo. Passano centinaia di operai, che tengono a mano le loro biciclette. E' l'avanguardia ciclistica desti scioperanti: operai ben vestiti, impazienti di tornare alle proprie abitazioni. I.a massa invece si muove alle 18,45. e procede lenta, silenziosa, senza grida, senza osservare nemmeno l'apparato di armati che cinge come un cerchio di ferro il quartiere di Porta Ludovica e di Porta Vigentina. Non appena la massa si annuncia di lontano, le porte delle case e dei negozi si chiudono rapidamente. Si ode lo strisciare e. lo stridere delle saracinesche che calano. Pure i curiosi si allontanano. Il viale diventa deserto, mentre tutte, le finestre si popolano. I.a colonna giunge, rotta, sbandata, preceduta da una doppia, fila di ragazzi, i soliti elementi pericolosi di ogni dimostrazione per la loro giovanile inesperienza. Ma anche i ragazzi hanno compreso che lanciare sassi è delitto. All'angolo di via Baracca, non si forma, più il consueto capannello di curiosi. 11 folto stuolo passa. Prima l'avanguardia dei ragazzi, poi il grosso della massa scioperante, figure che da cinque giorni sfilano alla stessa °ra' >:ono °>wai- vo,;(hi e,Rovani, parecchi senza giacca e senza cappello: donne che ac- Umpagnano j figli ed il marito. La folla, en tra in viale Vigentina e procede fino allo sbarramento di via Altaguardie.. l'unico sboc^S^l ffSSon molta lentezza. è stato oggi meno i I ragazzi di prima, fila, sono andati a raggrup parsi innanzi al cordone dei cavalleggieri. e vengono spazzati e dispersi dagli agenti di pubblica sicurezza. Una ventina di guardie si cacciano tra la folla, e nello scompiglio molti cadono a terra. Sono in gran parte ragazzi dai 13 ai le anni. Da via Altaguardia gli scioperanti per strade diverso sboccano nel quartiere di Porta Romana completamente isolato dall'interno della città. A Porta Romana è schierata una forza imponente, agli ordini del commissario Desarro. La folla si ferma, innanzi ai cordoni di cavalleria e fanterie. Avvengono cariche, ma senza' conseguenze. Verso le 31 Porta Romana riprende il suo aspetto normale. La tranquillità in piazza del Duomo Anche stasera, verso le 1?, piazza del Duomo è stata occupata militarmente, per prevenire l'evenutale intenzione degli scioperanti di guadagnare alla spicciolata il centro. Lo spiegamento Mi forze ha incuriosito i frenuent'Btori del centro, die si raccoglievano a guardare lo spettacolo quasi insolito. 11 movimento si è SQPratuuo avuto tra le vie Carlo Alberto e Torino. Gli agenti circolavano in mezzo ai curiosi, incitandoli a non intrattenersi, e non ebbero a ripetere gli incresciosi episodi di ieri sera. Gli organizzati della Camera del Lavoro, in seguito al voto emesso ieri dalla Commissione esecutiva, sono stati convocati stasera al Teatro del Popolo. Quando Ercole è chiamato alla presidenza, la sala è affollata. Ercole inneggia prima ai tipografi che hanno dichiarato oggi di abbandonare il lavoro. Voci: — Non i tipografi dei giornali: Ercole: — Non vuole dire! 11 gesto è sempre bello, data la rapidità con cui fu compiuto. Io protesto e nel contempo inneggio ai questurini che ieri sera hanno menato botte da orbi in Piazza del Duomo. Protesto contro i cosidetti agenti dell'ordine ed inneggio ai figli della borghesia che hanno esperimentato a loro spese i sistemi che la questura adotta. Perchè si deve scioperare >,,'if"" .' lm,ro d Sorge poi a parlare Carlo Azimoiiti, il quale dice: .Questa è la quarta riunione che gli organi creati dalla Camera del Lavoro tengono da quando è stato proclamato lo sciopero generale. Io mi compiaccio coi compagni che intervengono alle nostre adunanze, perchè dimostrano che la Camera del lavoro, anche quando non combatte dirèttamente è sempre il cuore del proletariato. Esanimiamo la situazione senza preamboli e senso opportunistico. Si òmosso l'appunto che la deliberazione presadalla Commissione esecutiva, sia in contrad-dizione con le dichiarazioni fatte precedente-Ill0mc- , ,., . . La nostra prima deliberazione e stato unli organizzati di non opporsi allosciopero. .Non abbiamo detto subito ai nostriorganizzati <• scioperiamo ", perchè l'agita-ziòne ò stata iniziata dall'Unione sindacale. inali sciopero avvenuto, e visto che il Governo,anziché mantenersi neutrale, interviene contiti atto di paleso parzialità sostenendo gli industriali, è nostro dovere intervenire perchè ìion si schiacci l'Unione sindacale ». E continua: » Voi ini direte: siamo in carat-ter." noi a difendere rUnioiie sindacale? Ili-spoiido; io riassi lavoratrici hanno il diritto di discutere sui principi di lotta, ma di frontead un'.iusercnz.a del Governo a favore di mia parte esse debbono pensare alle risultanze pra-tiche e non allo affermazioni teoriche e questo senso pralic deve parlare. Ora questa agitazione deve essere condotta a termine dall'Unione sindacale, perché ossa deve convincersi clic batte una falsa strada; noi non dobbiamo 'faro il giuoco dell'Unione sindacale ma neanche prestarci inconsapevolmente alle mire ilei Governo. No. colla nostra adesione nondifendiamo l'organizzazione socialista, ma l'organizzazione operala. E mentre lasciamo aìlTrilione sindacale tutta la responsabilità dell'attuale movimento vi invitiamo ;id abbandonare in mussa lo ofllchie pcreliè_al disopra dei metodi e dello dualità ci stanno sempre gif interessi supremi della massa operaia, i. 11 Governo si è limitato a un tentativo malvagio dicendo di non poter intervenire fiuohè lo sciopero generale perdura: ha cercato cioè di trascinare la questiono dal campo econnr.iico a iji Ilo politico. Un giornale città ha invocato l'arresto di Zocch dirò i! mio pensiero, ma riferirò il della,|,>| Giornale d'Italia, il quale a questo propo-. giustamente osservava che tolto dal movi-'" ~ : _,„,_. ,„,,„„ carh ir,viafr. mento Pulvio Zocchi. a Milano sarà uiv'3^ u» «guaterò. Questo vuol Non -vioncetto convulsione non è nell'uomo che è alia testa ma è nella massa. ' Per uscire da questa situazione non ci sono che tre strade: o i soldati sparano sulla folla o il movimento si esaurisce per mancanza di aderenti, e quest'c un'ipotesi un po' difflcile, o il Governo cambia opinione. Noi vo- gliatno essere ottimisti scartando le prime due: il Governo dovrebbe conciliarsi coll'Unione. Il mezzo è quello eli smuovere gli industriali. I.a nostra deliberazione significa questo: portare il nostro contributo a che Governo e industriali si decidano ad accordare completa soddisfazione agli operai del materiale mobile. Gli operai organizzati alla Camera del lavoro dovranno dunque obbedire al deliberato per dimostrare che siamo una massa che ha una direttiva propria e che in base ad essa agisce e si agita. tvhc| a! mtLdfvmst I tipografi non diserteranno i giornali Ercole prende la parola per affermare che la deliberazione della Commissione esecutiva, per quanto in ritardo, èarrivata in tempo a salvare la Camera del lavoro dall'accusa che domani i sindacalisti le avrebbero mosso. L'unità d'azione del proletariato è cosa necessaria e inevitabile. Non c'è oggi, ma non mancherà in un giorno non lontano, a dispetto dei Margretti, degli Zocchi, del Governo e degli industriali. La deliberazione invocata, è venuta e ora spetta agli organizzati il dovere di sottomettersi. Nennche i giornali dovranno pubblicarsi. Voce : — Acne i ferrovieri dovranno allora restare a casa! Ercole continua: « I giornali tutti sono delle vere aziende industriali, e per ciò in questi giorni di sciopero generale debbono essere soppressi. Molti agenti della forza, pubblica leggono certi giornali borghesi, che non sono certo generosi verso di noi. Ecco una ragione di più per invocare la soppressione del giornali. E' necessario adunque che i tipografi che lavorano nei giornali si uniscano a noi ». Marcili, presidente della sezione compositori, domanda la parola. Ercole prosegue occupandosi dei ferrovieri, i quali si trovano in tali condizioni di dover attendere lo sciopero di carattere nazionale. Termina augurando che-domani l'astensione dal lavoro sia completa. Marelli dice die i tipografi si trovano nelle stesse condizioni dei ferrovieri: «Non 6 possibile tirar fuori un tipografo dai giornali perchè i krumiri sono pronti». L'oratore dice che non può sottomettersi al deliberato della Commissione esecutiva. « E' un rospo che non mi sento di digerire ». A questo punto scoppia un tumulto. Ercole grida: «l'acciaino presto! se no perdiamo il tram della mezzanotte! ». Marelli termina invocantlb' una maggiore libertà. Marostotii, tramvicre, è per lo sciopero generale. Propone che contro quelle categorie che non osservassero le deliberazioni votate dalla Commissione esecutiva della Camera del Lavoro, si prendano delle misure, non esclusa l'espulsione. Pasi, segretario delle sigaraie, sostiene che la Commissione, esecutiva ha l'obbligo di fare in modo che tutti gli iscritti alla Camera del Lavoro rispettino le deliberazioni prese. Il fornaio De Boni è contrario allo sciopero. * Anche Turati - dice - una volta ha detto che essendo il pane un cibo necessario, i panettieri non debbono mai incrociare le braccia ». L' la volta di Marchetti, il quale cosi si esprime: * Ercole prendendo argomento dalla questione dei giornali, ha una nota eccezionalmente rivoluzionaria. La Gamera del Lavoro non può riconoscere questo criterio: che i concordati ad ogni pjè sospinto si infrangano per la volontà di una delle parti ». . Marchetti presenta il seguente ordine del giorno: oli comizio degli scioperanti tenuto alla Camera del Lavoro, chiamato a deliberare sullo sciopero generale economico proclamato dall'Unione Sindacale; constatato il pericolo di conflitti incresciosi fra gli operai scioperanti e gli operai che ancora non hanno desistito dal lavoro; constatato anche la giusta fondatezza del movimento dei sindacalisti, che mira a rivendicare il diritto tradizionale delle organizzazioni operaie di ripartire colleittivamentc gli aumenti di salario conquistati; constatato infine il manifesto e reazionario colpo di mano del Governo di voler troncare la via ai sindacalisti in quanto nega, ingiustamente l'intervento del prefetto dallo parti stesse richiesto per appianare il dissidio economico, il quale fatto distruggo apertamente accszgamrqplicpacpr jla neutralità dell'autorità politica nei" conflitti i oconomici eonsemiM dalla leggo, in aperto ; UOIltrasto a qaulll0 nh fatto il Governo nel IFerrarese, a Piombino e ad Abbiategrasso, dc- : libera: j ! , l I « L'astensione dal lavoro di tutti gli iscritti alla Camera del Lavoro per portare nel bilancio delia lotta, allo scopo di affrettarne la soluzione, il peso delle loro forze e mentre lascia all'Unione Sindacale la responsabilità dell'attuale movimento che demarca la sostanziale differenza dei principi e dei metodi di lotta che ispirano noi e l'Unione Sindacale, lascia alla Commissione esecutiva il compito di dirigere l'azione di solidarietà degli operai iscrltti alla Camera del Lavoro, impegnando t medesimi a sottostare unicamente alle deliberazioni che 'verranno prese dalla Camera del Lavoro che dovrà assolutamente tenere distinto il proprio movimento du quello dell Unione Sindacale ». L'ordine del giorno sul quale Marchetti pone la questiono di fiducia persuiialc rimane approvato all'unanimità. Il Comizio quindi si scioglie senza incidenti verso mezzanotte. Gli operai addetti ai giornali si aduneranno domattina per discutere sull'atteggiaménto che dovranno tenere. La deliberazione dei panettieri La sezione panettieri, aderente alla Camera de! Lavoro, riunitasi stasera ha deciso di sol(omettersi immediatamente al deliberato della Commissione esecutiva della Camera #del Lavoro e cosi anche i panettieri domani si asterranno dal lavoro. Arresti per misura preventiva Stasera. dalle oro 22 allo 24, gli agenti delia ;squadra mobile, in una perlustrazione compitilta nei quartieri di Porta Vicentina. Ticinese e Lodovica, hanno proceduto, por misura di ordine pubblico, all'arresto di oltre settanta individui. Tutti gii arrestati sono stali irati Cellulare,

Persone citate: Carlo Alberto, Carlo Azimoiiti, De Boni, Marchetti, Marelli, Porta Ludovica, Rovani, Turati

Luoghi citati: Abbiategrasso, Milano, Piombino, Torino