Gli industriali metallurgici inglesi vista la necessità d'un contratto di lavoro chiudono le fabbriche in attesa d'un accordo

Gli industriali metallurgici inglesi vista la necessità d'un contratto di lavoro chiudono le fabbriche in attesa d'un accordo Gli industriali metallurgici inglesi vista la necessità d'un contratto di lavoro chiudono le fabbriche in attesa d'un accordo (Per telefono alla Stampa). Milana, 3, notte. Oggi si sono riuniti alla sede del Consorzio ndustriale i rappresentanti di numerose Dite, .occupanti circa 23 mila operai. Largamene trattate tutte le questioni che tengono ora acanto, il campo operaio, fu data' una relazione particolareggiata delle risposte date augii industriali del materiale mobile ferroviario e dalla-Società Stigler. sui varii punti del Memoriale. Risultò'come su divèrsi argomenti ima intesa si sarebbe potuto raggiungere, ma la divergenza riguardava l'aumento ' di mercede, che gli industriali, puro essendo di- distribuita senza equi criteri, mentre gli' operài vogliono ripartirla fra ■ tutti indistinta- mento. Uopo ampia discussione-, gli industriali Ha uno redatto il seguente • comunicato, che credo utile trasmettervi integralmente: «Ih questi ultimi giorni- nei comizi e n«i commenti di alcuni giornali si è voluto far credere che l'atteggi amento degli industrie,!»fosse ispirato da ragioni politiche e da puntiglio, e ciò allo scopo di riversare su di essi Iti rnspousabllità degli avvenimenti. Appare quindi opportuno chiarire questi'punti di divergenza, con lo sereno ragioni economiche c di equità da cui sono guidati gli industriali. E' necessario premettere che le condizioni dell'industria non le permettono di sopportare assoluta mente alcun aggravio eccezionale. Perciò i limitati mezzi che sono a sua disposizione per.aumenti di paga debbono venire ripartiti nel mòdo più giusto e proficuo. ' nell'Interesse dell'industria e degli operai stessi. Anche un minimo aumento collettivo renderebbe impossibile qualunque aumento individuale. Bisogna quindi scegliere tra i due sistemi: o l'aumento collettivo o l'aumento individuale.. Gli operai.ed. i loro organizzatori; per giustificare la richiesta di un aumento collettivo, si .appoggiano principalmente aìl'argoniento che. esso 6 dovuto dalla necessità dell'esistenza, e. che osscndo la vita rincarata per tutti, tutti debbono avere migliorate ' le condizioni. » SI può osservare èssere ben noto, e le cifre lo stanno a dimostrare, che se nell'ultimo decenaio la vita è rincarata, nello stesso periodo di tempo, a parità di tutte le altre, le condizioni degli operai per lo mercedi sono aumentate in media di almeno il 30 percento. Via. prescindendo da questo stesso concetto, se il minimo Indispensabile dell'aumento può essere prpso in considerazione in talun cà«o per' le. paghe più basse, non può addursi le stèsse ragioni per gli operai a paga alta, perche l«.necessità ed il costo della vita sono' le stes»e ;per -gli operai a paga bassa como'per Wùeili a paga alta. Neppure devesl ritenere che per gli operai a paga, bassa la giustificazione del rincaro della vita debba avere per tutti lo stesso valore. Infatti fra quelli a paga bassa. sono compresi gli apprendisti, i garzoni e gli aiutanti, la grande parte degli operai giovani, che vivono in famiglia, e cioè in casa dei genitori, e perciò, salvo circostanze speciali, in condizioni economiche assai meno disagevoli che non gli operai anche a. paga già nlta. che abbiano a carico, la .propria famiglia. • . ... « Rimane a vedersi se la richiesta degli, aumenti possa essere maggior compenso per mia renio, ^supposta maggiore prestazione d'opero, o se è Unii Ingiusta: pretesa. E' concettò fondamentale dell'indùstria, senza di che l'industria non • potrebbe sussistere, che le mercedi date agli operai corrispondono all'opera prestata dagli operai, stessi. L'operaio non è unti macchimi, nel-quitl caso soltanto sarebbe giustificata la uniformità-di' trattamento richiesto dagli; organizzatori. Lo qualità personali dell'operaio sono diversissime (Ta individuo ad indivfuuo. ed è perciò Indiscutibile il diritto da parte degli industriali di esaminare caso per caso se alla richiesta di maggiore compenso corrisponda una migliore prestazione d'opera. Del resto, questa scelta è am. messa ed accettata anche dagli stessi operai, i quali, lavorando collettivamente a cottimo, rifiutano di ammettere nella loro squadra, per non essere-danneggiati, gli operai 1 quali abbiano una paga superiore alla rispettiva capacità e produttività. « &l devo inoltre ricordare che negli stabilimenti vi sono operai assunti da poco e quindi con paglie da- poco concordate, e la cui opera riesce anche per un certo periodo di tempo meno proficua per l'industriale. Vi sono operai che hanno uvuto aumenti recentemente; vi sono operai, che. o per età avanzata o per debilitazioue fisica, danno una produzione inferiori' a quella che potrebbe richiedersi per la loro paga. Per tutto questo, gli operai, o una buona sposti a concedere, non intendono che vonraViario dì essi, nessuna giustificazione avrebbero o\ u una nuova richiesta di aumento. Altre cdkaiderazioni si porrebbero fare, ma, quanto st eVtetto, basta a dimostrare che la richiesta di iiuViomo collettivo non è fondata ne su ragionr.economichc, ne su ragioni d'equità. < L'altro argomento, sul quale si appoggiano gli operai; è questo : che poiché l'agitazione à stata generale, tutti quelli che vi hanno preso parte devono ricavarne vantaggio. Non è chi non veda subito l'Ingiustizia, il danno e la particolare natura nella affermazione di un slmile" concetto. Chiunque abbia seguito da vicino le ormai innumerevoli agitazioni operale di questi ultimi anni ha potuto facilmente convincersi come, nella maggior parte dei casi, esse Siano suscitate e prolungate dagli operai giovani e- meno bisognosi, E sopTatutto meno diligenti o più turbolenti, e sui quali hanTio pif» facile presa le parole degli organizzatori. Questi operai vorrebbero ottenere colle agitazioni quei miglioramenti a oui sanno di non poter aspirare per nessuna legittima ragione. Gli industriali limino quindi ragione di opporsi a questa ingiusta pretesa e non si dove lasciare che si faccia strada tra le maestranze la convinzione die si possono ottenere per altre vie quei miglioramenti che spettano di diritto alla capacità pil alla diligenza loro e che possono essere consigliati da ragioni di equità. Per questi motivi gli industriali si oppongono a che gli munenti siano fatti a tutti. «Trattandosi in particolare del caso degli Industriali del materiale mobile ferroviario, e presa come punto di partenza la eifra glo- bale di duecentomila lire, che tra tutte e quat tra le ditte milanesi rappresenterebbe il massimo assegno per aumenti di mercede, 6 evldeh te che un aumento collettivo a tutti gli operai anche limitato al minimo praticamente applicabile di un centesimo all'ora, .verrebbe quasi per intero ad assorbire la predetta somma, ed ■Infatti accordando un centesimo all'ora .per •trecento giornate lavorative di dieci ore per ^cimila operai, si verrebbe ad impegnare la somma di L. 180 mila, e si avrebbe cosi una rimanenza di soltanto ventimila lire per aumenti individuali, cifra assolutamente irrisoria per soddisfare alle prescindibili necessità di accordare aumenti di' mercéde ai più scelti ». L'assemblea si è quindi chiusa, approvando all'unanimità il seguente ordine del giorno: Oli industriali meccanici di Milano, occupanti circa 25.000 operai, oggi riuniti in assemblea nella sède del Consorzio industrie meccaniche e metallurgiche, riaffermano la loro completa e incondizionata approvazione alla condotta seguita dalle ditte: Società E. Bmla, Officine meccaniche già Ariani ft Silvestri. Officine Elettro Ferroviarie. Officine Carminati * Toselli, Officine Stigler. Officine ■Majocchi: e deliberano che lo officine ora rimise, ner diserzione degli operai, si riapriranno sólo dopo chiari ed esaurienti accòrdi, tali da garantire, dopo la ripresa del lavoro, un periodo di pace operosa che possa riparare ai danni jrravissimi causati da ambo le parti alla situHione attuale e dal ripetersi di queste, agitazioni ». La risposta degli operai Disposti a trattare richiedono schiarimenti Miiaao, 2, notte. In risposta all'ordine del giorno degli industriali, stasera all'Unione sindacale si sono riuniti il Comitato esecutivo dell'Gnione sindacale milanese e quello u'agitazione dello sciopero. Dopo ampio dibattito, fu approvato il seguente ordine del giorno: . I componenti il Comitato esecutivo della Unióne sindacale milanese ed il Comitato di abitazione, presa visione dell'ordine del giovilo votato nella seduta d'oggi dall'assemblea degli industriali, riimiti nella sede del loro Consorzio; considerato che detto ordine del giorno-si presta ud essere inturpreiuto come urt'adesiono ad una eventuale ripresa delle trattative tra gli Industriali e le maestranza attualmente, -iiuerossate nella vertenza svolgetesi nel campo econòmico;.riaffermando il concettò già'.più volte, illustrato nei comizi, clic, cioè, la situazione odierna non b dovuta alla .scioperbinania dell'I,'. S. Milanese, ma binisi alia necessità di difendete ad ógni co sto le' conquisto effettuale dalla classe operaia attraverso tanti anni di lotta e tanti sacrllizi: rilevando ancora una volta che l'attuale movimento riveste carattere economico puro e semplice, mentre fanno constatare che essi non hanno mal rifiutato di aderire ad ogni discussione in merito «d un possibile amichevole componimento, dichiarano di attendere in permanenza all'Unione sindacale milanese lino alle 15 di domani, domenica, eventuali ulteriori schiarimenti sull'Interpretazione di cui sopra, per potersi regolare in conseguenza >. La Cameni del Laverò subirà lo sciopero generale I (ipografi lavoreranno ■liane, notte. La Cpmmiftsiono esecutiva della 'Camera del lavoro, riunitasi stassera ha approvato un ordine del gimmo con.il quale si invitano gli iscritti àliti Camera stessa a subire lo sciopero generale che eventualmente lossu proclamato nel Comizio di domani. Questo per dure modo ai sindacalisti di esperimentaro 1 loro melodi di lotta. Dal canto loro i tipografi però, e gli impressori hanno deliberato di .opporsi allo soiopero generale anche se questo fosse approvato dalla Camera del lavoro. ■ Uaioffliuijiottrtoii Milana, fe notte. Al Teatro del popolo, per Iniziativa del Partii.» socialista, milanese e della Commissione della .Camera del Lavoro, si è tenuto un comizio di protesta contro gl'incidenti di giovedì scorso provocati dai fattorini telegrafici. Fu votato un ordine del giorno invitaiite gli operai a stringersi a difesa della Camera* del Lavoro e. del Partito sociali sta, per evitare lo sfruttamento': dal capitale e-il gioco del Governo nelle prossime eiezioni.

Persone citate: Carminati, Majocchi, Milana, Toselli

Luoghi citati: Milano