L'"uomo nuovo" Fiduciosa attesa della sua opera

L'"uomo nuovo" Fiduciosa attesa della sua opera L'"uomo nuovo" Fiduciosa attesa della sua opera * 1 a tf' *| o l o a n a . o n , n e e i l ò, . Roma, 29, notte. Un periodo di riposo nell'attività politica seguirà alle dimissioni dell'on. LeonardiCattolica e -alla nomina di Enrico Millo a ministro della Marina. Il Consiglio dei ministri, adunatosi oggi a Palazzo Braschi, sarà l'ultimo della . Verie. '; Domani sera l'on. Giolitri - lascier&v.l'a ' capitale per recarsi a Bàrdonecchia, dove rimarrà" quasi tutto il mese d'agosto. Egli ritornerà quindi a Roma e, dopo un breve soggiorno, si recherà a Fiuggi e alla metà di settembre sarà di nuovo a Roma per'mettersi attivamente al lavoro prodotto dalle elezioni generali. Dopo la partenza da Roma dell'on. Giolitti, una parte dei ministri lascierà la capitale per i rispettivi turni di vacanza. Quindi si avrà un periodo di calma politica, salvo casi imprevisti, fino alla pubblicazione del decreto di scioglimento della Camera. Questo periodo sarà di riposo relativo per tutti, fuorché pei' il nuovo ministro della marina, il quale passerà a Roma l'intero inese di agosto. Generale fiducia nel ministro Millo La esitazione dell'ammiraglio Miljo ad accettare l'offerta del portafoglio del Ministero della Marina spiega quali gravi responsabiliti.'. si sia assunto il, successore dell'on. Leonardi-Cattolica. Infatti l'ammiraglio Millo, il quale come capo del personale aveva già- al Ministero collaborato, in qualità, di capo di divisione, per qualche tempo insieme ccH'ammiragliò Faravelli, aveva dichiarato all'on. Giolitti di non sentirsi sufficientemente pratico di tutti i servizi -amminijstl-a+lvi di tale Ministero. Da uomo d'azione jqftiStèr"egli è, durante la sua permanenza ul Ministero, si era preoccupato soltanto del sua^unlcio e delle particolari mansioni che gli erano affidate. Per esempio, in questo momento di attua preparazione del materiale, egli, cho era dedicato al personale; non potè rendersi copto di ciò che era già stato' fatto e che si poteva fare per le nuove costruzioni. Un problema grave che si presenta'a! nuovo ministro è quello, delle nuove- coistruzioni navali. Noi siamo in ritardo diluì anno e disgraziatamente non potremo riacquistare se non una minima ' parte del tempo- perduto. Infine il ministro trova un servizio fra i più importanti veramente in crisi. Gravissimo è pertanto il compito del nuovo ministro. Il paese attende fiducioso la nuova eccellenza alla prova. Il nome dell'ammiraglio Millo è un programma : l'uomo nuovo è estraneo, per ora, al Parlamento, perchè soltanto poco prima: delle elezioni sarà nominato senatore ed è estraneo anche alla vita pubblica: — il nuovo ministro è' in condizioni ideali per riuscire. L'opinione pubblica ha accolto con grande favore la sua nomina e l'on. Giolitti ha riposto in lui la più grande fiducia tanto che dal Presidènte pare siano state fatte le maggiori insistenze presso il Millo per farcii accettare il portafoglio. Anche il Re professa, la più grande stima per l'ammira glio Millo. 11 nuovo ministro non ha dunque che il compito di rispondere degnamente alla aspettazione del paese. Il ministro Millo, non senza fierezza, ha esposto in una frase il suo programma : cioè il programma ideale di chi vive nella e per la marina. Con ciò il nuovo ministro ha dichiarato di voler pone tutta la sua buona volontà al servizio della marina. La triste vertenza Nel coro di approvazioni, che accompagnarono la nomina di Enrico Millo, non sono mancate le note discordanti. Esse de- vdtvCgrivano in parte dalla circostanza che il nuo- l à l i . a i e l l e o ee; à e o o el n n el o oa, id il r na o e r e a ue a n il le ò er io an e- vo ministro è querelato da un collega per diffamazione e per abuso di autorità. Si tratta della nota querela dal capitano di corvetta Carlo Do Rosa. 11 ministro LeonardiCattolica ha 1-sciato intendere, in un rapido giudizio contenuto, nell'intervista pubblicata ieri dalla" "«'Stampa », come la querela'non costituisca un fatto rilevante e lo stesso on. Giolitti, che prima di offrire il portafoglio della Marina alTvinimiraglio Millo, ha voluto esaminare quale fosse il fondamento della querela presentata, è convinto trattarsi di un fatto che non può creare alcun imbarazzo al nuovo componente il Gabinetto. Ma poiché anche dopo la nomina del Millo a ministro dedla Marina il capitano De Rosa accenna ad insistere nella sua querela minacciando di portare la cosa in Senato costituito in alta corte di giustizia, — è bene esanimare minutamente la nuova fase nella quale entra la questione. Il capitano di corvetta Carlo De Rosa, che ora ha lasciato il servizio, querela il contrammiraglio Millo per diffamazione e abuso di autorità pei' i seguenti motivi. Egli accusa il Millo di essere l'ispiratore dei rapporti del Duca degli Abruzzi a suo carico^ rapporti riguardanti il primo fallito raid dei Dardanelli. I raid, come è noto, furono due: il primo nell'aprile del 1912 organizzato dal Duca degli Abruzzi. Il raid fu interrotto subito perchè, secondo il rapporto- del Duca degli Abruzzi, ilDeRosa; che comandava una contro torpediniera, con improvvisa ingiustificata decisione, fece dar macchina indietro alla sua contro torpediniera provocando lo scompiglio nel convoglio di unità navali penetrate nei Dardanelli, sicché si dovette rinunziare a proseguire nel ra:d, che fu invece intentato quattro mesi dopo sotto la direzione del.Millo e riuscì splendidamente. Ora. il De Rosa,, non contento di aver cibato il Millo, mnanzi al tribunale ordinario, presenta contro di lui denuncia anche dinanzi ai tribunali militari. Questo è l'ultimo episodio di questa incresciosa vertenza resa più dolorosa dalla pubblicazione fatta anzd tempo dalle due parti di documenti di carattere riservato. La prima pubblicazione, altamente inopportuna, per la rivelazione all'estero del -retroscena dal raid fallito, fu fatta dal De Rosa in una memoria a stampa presentata dai suoi avvocati ai magistrati. Successivamente vi fu un'altra pubblicazione inopportuna per parte di un amico intimo del Millo in una intervista in difesa del Millo, pubblicata dal a Corriere d'Italia ». Una terza pubblicazione di documenti riservati doveva avvenire nei prosiimi giorni in un giornale romano; ina l'ammiraglio Millo, appena decisosi ad accettare il portafogli della Marina, mandò a pregare di rinunziare alla pubblicazione. Nel momento in cui il Millo era assunto al Ministero della Marina il processo si annunziava prossimo dinanzi al tribunale penale di Napoli e sì affermava che il Duca dogli Abruzzi, intendeva, rinunziando alle prerogative dei principi del sangue, di recarsi a deporre a favore del Millo, confermando i rapporti sul capitano De Rosa, rapporti che il De Rosa impugna niente meno di falso. Le cose erano a questo punto quando interviene la seconda denunzia del De Rosa fatta innanzi alle autorità militari. Tale annunzio è fatto da una lettera dal fratello del capitano De Rosa, cioè l'avv. Giuseppe De Rosa, che assiste il capitano De Rosa nella- doppia vertenza giudiziaria. Il De Rosa, in questa lettera, pubblicata sta ssera, lettera stranamente insolente verso il Duca degli Abruzzi, si dice lieto, se il pro- iMdlngo- cesso si farà, che vada personalmente a de¬ ' a porre innanzi al tribunale il Duca degli Abruzzi. « Questo annunzio — schive l'avv. De Rosa — mi fa piacere, perchè aspettiamo dalla par rola del gentiluomo, nipote del Re galantuomo, e non da quella di S. A. B. il Duca degli Abruzzi, la verità vera e si-amo sicuri che la J.-jirft-, pensando che solo il Re sta.al di fuori 'della ' logge, ina anche i Principi Beali sono Sottoposti alle sanzioni del Codice penale ordinario o militare o marittimo che sia. Sono sicuro però rhfi la S. A. R. non si m'esenterà clmanzi ai magistrati e si esperiranno tulli I cavilli, clic egregi avvocati sapranno trovare per coprire una. grossa vergogna. Sono sicuro .l allrc.-i •clic, tutti! gli scudi, che si-troveranno ! per far; ciò, chiariscono, non coprono la ver- .. i loi'ns mw fratello temiamo le l mdglnr o a n . o i a. o e a o è e e no a ti rr: o rel nvca di cel si cì nriei. ebti ia, a ' g'tena de! precesso, che. occorrendo, si farà 1 aifclié 'dinanzi all'Alta Corte del Penato. \c ni in accie di njsiuiio, e mio fntcllo tanto meno teme quelle dfccip-U'uoii per la propalazione di un segreto di Stato, che non lo è. Vuol dire che subirà un'altra violenza, ma non la accetterà, e protesterà1 nelle forme legali, aspettando che tutte siano esaurite. Intanto, il 26 corrente è stata spòrta denunzia all'avvocato generale fiscale militare contro Enrico Millo per il reato di dui si occupa il magistrato ordinario. Vedremo +■ conclude l'avv. De Rosa — se anche la fiustizià militare, cosi come ha tentato il Procuratore Generale di Napoli, si presterà a ion incaricarsi di irn-a denunzia basata su fatti criminosi puniti dal Codice penale miniare marittimo ». Come i lettori vedono, non a torto l'amniiraglio Leonardi-Cattolica parlò di pettegofezzi occupandosi incidentalmente, in una Conversazióne, di Carlo De Rosa. Vedremo (ira come le cose andranno a finire nella tjuova qualità assunta dai querelato. Lo stato di servizio del contrammiraglio Millo Roma, 29, sera. Ecco lo stato di servizio del nuovo ministro della Marina, Enrico Millo, di Gustavo, e di Luigia Anguissola, nato a Chiavari (Genova) il ,12 febbraio 1865, allievo della R. Scuola di Marina dal 5 novembre 1879; guardia marina dal l.o agosto 1884; sottotenente di vascello dal l.o novembre 188G; tenente di vascello dal l.o novembre lb89; capitano di corvetta dal l.o gennaio 1901; capitano di fregata dal 16 luglio 1905; capitano di vascello dal l.o febbraio 1910; rreom'osso contramtftlfàglio per trtertlo di guerra con .decreto 13 agosto 1912; ha fatto la campagna d'Africa del .1887; gerente la carica di capo sezione al Ministero della Marina dal l.o settembre 1900 all' 11 gennaio 1903; rldestihato al Ministero dal 6 novembre 1904 al 16 aprile 1906; reggente la carica di capo divisione al Ministero dal 15 novembre 1907 al l.o gennaio 1908; e dal 16 gennaio al 26 settembre 1911; direttore generale degli uffici e del servizio militare scientifico dal 21 ottobre VJli ad oggi; comandante della regia nave Vetlor Pisani e capo di sluto maggiore dell' ispettorato delle siluranti dal 2 settembre 1911 al 26 giugno 1912; ispettore interinale delle siluranti dal 27 giugno ;1912 al 20 ottobre 1912; comandante il Volturno nel 1910; rese importanti servigi nella Colonia del Benadir che gli valsero la nomina a commendatore della Corona d'Italia di motu proprio; conta circa diciannove anni e mezzo di navigazione; autorizzato a fregiarsi della croce d'oro per anzianità di servizio; concessagli medaglia di bronzo per essersi segnalato nel portare soccorsi alle popolazioni funestate dal terremoto; nominato commendatore dei SS. Maurizio e Lazzaro con regio decreto 3 aprile 1913 con la seguente motivazióne:. « Capo di stato maggiore dell'ispettorato delle siluranti e comandante della Vettor Pisani all' inizio della campagna di guerra, organizzò e diresse con. energia e somma perizia i servizi a lui affidati e coadiuvando nel modo più lodevole il contrammiraglio ispettore e mettendo rapidamente la sua nave nelle condizioni migliori per compiere le operazioni » ; conferitagli medaglia 'd'oro al valor militare per' la spedizione dei Dardanelli per i perfetti criteri militari col quali preparò la spedizione delle torpediniere allo scopo di silurare possibilmente la flotta nemica; assunto personalmente il comando della squadriglia diresse la ditncile.impresa, conducendola di notte con eroico ardimento per ben quindici miglia sotto l'intenso fuoco delle numerose artiglierie costiere, fino a riconoscere la. piena efficienza difensiva delle navi nemiche; ricondusse la squadriglia completa al largo, manovrando con mirabile calma e perizia marinaresca, sempre sotto il fuoco nemicò. •''"'•' mrtpnsnlala1picvllsbzcdlckrpf