L'idillio tra Francia e Grecia e le isole tenute dall'Italia

L'idillio tra Francia e Grecia e le isole tenute dall'ItaliaL'idillio tra Francia e Grecia e le isole tenute dall'Italia (Servizio speciale della Stampa). j Roma, 28, notte, j rSia perchè finalmente la Conferenza degli i QAmbasciatori accenna a muoversi sulla via Imene deve condurla alla soluzione del proble- rma albanese, sia porcile si sono iniziate le! Atrattative per la. pace tra gli Stati balcanici, la Francia e la Grecia, legate in intimo aniplesso, hanno creduto opportuno di risollevare nell'opinione pubblica, la questione delle isole del Mare Egeo occupate dall'Italia. Non ho bisogno di osservare, che l'hanno sollevata in senso ostile all'Italia, ma è prezzo dell'opera notare che si sono servite del solilo sistema delle notizie false e. tea- etglmscadeliziose. Hanno prima fabbricalo ad Ateuehla notizia che i! Governo .italiano,- serven-j dosi di un intermediario ufficioso, aveVa proposto al Governo greco di riconoscergli j il possesso di tutte le isole dei Mare EgeoUni! a soia condizione che fa Grecia consenta che I Italia conservi l'isola di Stampano. ; dopo, hanno fatto pubblicare dal-;fere ufficiali di] Subito dopo, hanno fati IV Edio de Paris» clic le Roma sono molto preoccupate deile voci che corrono riguardo alla rinnovata cordialità fra la Grecia e la Turchia,' perchè se interviene un accordo turco-greco, la Turchia richiederà subito all'Italia la restituzione delle isole, che non ha chièsto primo, perchè temeva che le sarebbero state portate via dalla Grecia, il Governo italiano si è affrettato a smentire recisamente la prima notizia. A noi sia acconsentito aggiungere l che Francia e Grecia si ingannano grossolanamente s" credono di riuscire a persuadere l'Italia di passare le isole alla Grecia tenendo per sè Stampalia. II nome e la storia dell'isola di Siampalia! ricordano la gloria e la potenza riolla Re-i pubblica Veneta, ina questi ricordi non ba- i stano a far dimenticare che Stampalia non. è nitro che uno scoglio, sia pure ricco ai,rifugi per I Armata. Sia anche consentito di osservare che la Francia e hi Grecia non sono in grado di offrire ciò che non hanno. | Delle dodici isolo occupate dall'Italia, esse non possono disporre menomamente e molto meno possono offrirne una a chi le posI siede tutte. La seconda notizia-tendenziosa, (quella data a pubblicare all'» Edio de Paris», non è meno fantastica della prima. Il Governo italiano non l'ha smentita, al pari della prima, perchè esso smentisce soltanto le pretese circostanze di folto e non i sentimenti, non le preoccupazioni. I.e sfere ufficiali italiane, le quali sono animate da sentimenti profondamente pacifici, non hanno ragione di preoccuparsi della rinnovata cordialità fra la Grecia e la Turchia. Esse ne sono invece liete. L'Italia ufficiale e non è i ' e a ufficiale, pure notando che questa cordialità !coincide con il ritorno dei Turchi ad Adria- nopoli, si limita a sorridere assi.*Eendo allo spettacolo edificantissimo che la Grecia aiuta la Turchia a riconquistare la Tracia.Niente dunque preoccupazioni nò og^ct-tive, nò soggettive, perchè, d'altronde l'Ita-Ha non ha nulla da temere da qualsiasi ac- cordo.tra la Grecia e la Turchia per le isole del Mare Egeo. Ricordiamo alla Grecia e alla Turchia che, uè l'ima, nè l'altra, ltó tutte e due insieme, non possono disporre |eli alcuna isola del Mare Egeo, nemmeno di quelle occupate dalla Grecia, e non esageriamo punto dicendo che la Turchia non può nemmeno darsi il lusso di abbandonare olla Grecia le isole 'da questa occupate, perchè la sorte di esse deve essere deliberata dalla Conferenza degli Ambasciatori. L'esistenza. dell'Impero ottomano non preme soltanto alla Turchia, preme anche alle grandi Polenze per la tutela dei loro vitali interessi. Crede forse la Grecia che essa potrebbe domani attuare il sogno di insediarsi a Costantinopoli se la Turchia si ritirasse in Asia e in base a un accordo suo colla Turchia cedesse i suoi possedimenti dell'Europa, compresa la Capitale? No certamente, perchè la Turchia non può darsi il lusso 'di regolare a suo piacimento i suoi territori. Questa mia affermazione ha una indiretta, ma efficacissima conferma nel fatto che, dit rante In precedente guerra balcanica, gli Alleati dovettero rinunziare al sogno di far entrare i loro eserciti vittoriosi in Costantinopoli. I.a Bulgaria, all'apogeo della sua gloria, doverle fermarsi a Ciatolgia, benché lo Czar Ferdinando si fosse proposto, in nome della Cristianità, di innalzare la croca sulla chiesa di Sonta Sofia. Qualsiasi accordo tra la Turchia, e la Grecia, in ordine alle isole del Mare Egeo, sarebbe dunque di nessuna efficacia se non fosse approvai» hlalVa "Conferènza degli Ambasciatori. " j C'è ai più. c'è, infatti, l'obbligo solenne della Turchia e degli Stati balcanici a ri j conoscere e ratificare la deliberazione delle Uriln(|i Potenze, in ordine olla delimitazio j1B dei cc.nnni dello Sfato albanese e in or ; dine alla sorle delle isole del Mare Egeo, ;se ,0 Grecia e la Turchia non possono ] disporre della sorte deile isole l Turchia ! i nccupnte dallo Grecia, mollo meno possono disporro della sin te delle isole occupate dall'Italia. I'".' già noto che della sorte di queste isole non potrà occuparsi nemmeno la Conferenza degli Ambasciatori, la quale ha preso atto della nota dichiarazione fatta dall'Ambasciatore Imperiali. E' quindi acquisito che esse non potranno figurare nelle condizioni di pace ira gli Stati balcanici e la 1.a .notizia tendenziosa, data a pubblicare all'» Edio de Paris », vuole insinuare che, «e non le grandi Potenze, può disporre di i Rodi e delle altre isole la Turchia. Affrettiamoci a dichiarare che ciò non è vero, perchè è assolutamente falso che l'Itulia abbia conservato il possesso delle isole per far . iom., alln Turchla. L'Italia, non è in tate ,stat(, da ter fare da cai,abinierc aUa Xln._ ,.i,;., ,, .,[le e n cliia, o alle altre Potenze. E' verissimo che le isole costituiscono un pegno dato dalla Turchia all'Italia, ma da quando in qua si possono ritirare j pegni a piacimento? Avviene per quel pegno come per qualsiasi altro contratto bilaterale, che si risolve quando si sono verificate le condizioni messe a-garanzia dei contraenti. L'Italia non ha restituito le isole alla Turchia, non porche questa -non le abbia vohite, ma perchè non aveva diritto a richiederle e non avendo diritto a richiederle non può cederle alla Grecia. Se le cedesse, la cessione sarebbe nulla, perciò non potrebbe essere_ ratificata dalia Conferenza degli Ambasciatori. Mti a che prò continuare la dimostrazione di questa verità,, che è chiarissima per à !tulti? La Francia sa- beQe <=he l'Italia non à - i menomamente preoccupata dello voci relao tivc al,a rinala cordialità tra Grecia e Tura jthia- La Pote"za particolarmente preoccu.1 Pata in Ouesto momento è invece In Francia. -'1" ^iwle non dar?i |)ace rhe si» a-la Rodi * nelle a,tre isole del Mare Eg?0' - ! PrnPril1 '"'" cho '"''' lo Pozzle tlei " Giovani e Turchi » corre gravissimo pericolo anche e la Turchia asiatica. La Fi ancia è già multo tó preoccupata del pericolo di un'avanzata dele |la Russ,a in Armenia. ma all'idea che ani n e a i se on ra, rche l'Italia possa partecipare alla spartizione della Turchia asiatica, .non può darsi pace, epperò riprende la sua attività ostile all'Italia. Ecco : l'Italia non si proocchpa nemmeno della ostilità francese, alla quale ormai ha già fatto il callo, e anziché venire a patti con la Grecia e con la Francia, per la cessione di Stampalia, preferisce che il generale Ameglip, Unita la cura dei bagni di Agnano, ritorni a Rodi. In questo momento l'Italia ha bisogno del generale Ameglio molto più a Rodi che a Bengasi. L'opinione pubblica italiana ha già intuito questo bisogno e perciò ha smesso dal chiedere che il valoroso generale sia rimandato in Cirenaica. i li

Persone citate: Ameglio, Imperiali, Pata, Rodi, Tura, Turchi