L'episodio dei documenti sequestrati

L'episodio dei documenti sequestratiIl processo del palazzo L'episodio dei documenti sequestrati Un memoriale degli avvocati (Per telefono alla Stampa). ■' Sobrero ci telefona da Roma, 26 notte, ! L'affare del Palazzo di Giustizia ripren- &S^Rtt Sl»aS! Si seai^strata MarTSerini, u un 3d ■d2S5StoT« «3S&i gru-vSà ciò i laewnfm.ll sottrazione di dcW Si«i «SS impdrtàn7.à avvenuta nella porquisiziono operata a Napoli alla eede della ditta costruttrice del Palazzo eli Giustizia. Inoltve, ira giorni, la sezione ai !a«cusa sarà chiamata, a. deliberare sulla 'domanda di libertà provvisoria presentata 'dai difensori dei commendatori bllvestrc, 'Borrelli e Ricciardi. Entrambi i fatti su 'cui sta per decidere la sezione di accusa hanno una grande importanza. Infatti, qualora i magistrati istruttori accettassero la tosi giuridica esposta dal collegio di difesa dei tre commendatori nel memoriale -a stampa presentato e accordassero, la richiesta libertà provvisoria, verrebbe a cro lare il processo che si sta istruendo. D altro canto, qualora venisso accortala la sottrazione di documenti nella sospensione ideila perquisizione di Napoli, verrebbe in luco uno degli episodi più scandalosit di questo fosco intrigo del Palazzo di Giù- Esaminiamo adunque, sulba scorta di informazioni inoppugnabili questi due momenti del processo in corso di istruzione. Gli interrogatorii, che da una settimana si svolgono innanzi al consigliere istruttore Verde e al sostituto Procuratore generalo Paces, riguardano l'episodio di Napoli. La relazione della Commissione d'incluesta ha fornito un'ottima guida ai magistrati a suo tempo. 1 dubbi che la relazione dincluesta prospetta ai magistrati sono que3ti: che l'ordine di perquisizione trasmesso da Roma a Napoli sia stato trattenuto a Napoli 24 ore prima di dargli esecuzione e che, durante una stranissima sospensione della perquisizione avvenuta por la rottura della chiave della cassaforte, siano stati sottratiti dei documenti di capitale importanza, 'che avrebbero accertato ben altre cose sulla impresa Borrclli-Ricciardi. Un fatto an che più strano ò v enufo esempio negli annali delle operazioni giudiziarie la perquisizione di Napoli. Durante la sospensione di una notte per la rottura dèlia chiave della cassaforte, la custodia del documenti fu affidata — caso singolarissimo — a due impiegali della Ditta a cari;co della quale veniva operata la perquisl'ziono. All'indomani la cassaforte fu aperta, ma nei copialettere sequestrati mancavano •j| fogli (contenenti' lo lettere compromottenti. Intorno a questo episodio da romanzo alla Gaboriau si accaniscono da una settimana i magistrati istruttori. Essi hanno interrogato dapprima per mandato di compariziono due impiegati della ditta, signori Bartoli e Amalfitano, ai quali ingenuamente fu affidata la custodia notturna dei documenti. Furono inoltre sentiti altri impiegati della ditta Borrelli e Ricciardi. Ora è la volta dei magistrati che emanarono la strana ordinanza. Il giudice istruttore Do Sanctis, intorno al quale la relazione Frola contiene un documento assai sibillino del superiori, non hn ancora potuto esser sentito nella istruttoria di Roma perchè ammalato, ma verrà fra qualche glorino *e allora sarà chiarita questa strana parte del processo intorno alla quale la seizlone di accusa intonde fare inesorabilmen:te la luce. Intanto la sezione d'accusa ha Mentito i tostimoni sopra un altro episodio ialla Gaboriau dell'affare de! Palazzo di Giustizia. Si tratta della dissimulazione di un caglia da 2000 lire spedito dalla impresa iBorrelii-Ricciardi al comm. Silvestre, il no:to sostituto avvocato erariale, che adottala, insieme all'avv. Castaldi, il pseudonimo di Neri scrivendo alla ditta, tino dei [testimoni interrogati è il giardiniere della ■Villa Margherita, la villa del comm. Ric•ciardi, e che fu anche per talune faccende l'uomo di fiducia del commendatore. Nessuno ha detto ancora su quali importanti particolari della inchiesta abbia deposto5affante Schiavo. Il primo particolare è lesto: la sparizione della traccia del valsila di duemila lire.cho la Commissione di ifnehiesta ritenne spedito al Silvestre. Rileggiamo insieme per apprezzare tale gu; stoso episodio del processo le pagine relative della relazione Frola: • o Era le varie lettere a Urina Neri — ilice la relazione — sequestrate a Napoli, si b rinveiauta una ricevuta rilasciata dall'ufficio postale 'Ai Largo Carotalo di 'Napoli per una asslcuÌTata di lire duemila, diretta da .Raffaele Latia'ùo a Giuseppe P-IAussia. Guardando attentumenie detta .ricevuto, si rilevò die era stato strappato 11 terobo contenente il numero progressivo, che inoltre erano ftate fatte delle (abrasioni, delle correzioni non solo nel bolloima anohe nelle altre menzioni manoscritte ideila ricevuta, sotto la quale 'Si potè leggere 'che 41 mittente era corto Raffaele Schiavo e |nOn Latiano, domestico del comin. Ricciardi!e 11 destinatario Giuseppe Silvestre e non Pi■lassia; ciò fu confermato da apposita perizia del prof. iRossi o anche con ispezione dei registri dell'ufficio jKstalc di Napoli dalla quale si rilevò che effettivamente esisteva una ricevuta col numero 172. in data 4 dicembre 1900 al nomi in questione. Questa scoperta richiedeva, da parte dell'Autorità giudiziaria, — continua la relazione, — le ricerche necessarie iper stabilire la paternità delle lettere dattilobatate Keri che 11 Castoldi si attribuisce, men'tre la rioevuta dalla assicurata di lire dneImtla della ditta Ricciardi corrisponde appunto a una tale lettera in data 2 dicèmbre 1909, sea rendere senza coudo la cnwln accordava al Silvestro un ac » ^cisamente per la so,nma di atro duo- ! Como i lettovi vedono, lo froi.de dei gi- tanto » nelle imminenti riunioni della se*013,? ^.ceuea la prima dello accuso, cioè «««Mia di corruzione, sarà mantenuta re ungendo la domanda di liberta provvi *■ e n i - . i e o a a o a e oe, a a ta, ln icnue a a aila, o o o i i a a e e isrra ena o un a oaiei a cI più propendono a ritenere che la libertà provvisoria sarà negata. Come è noto, i comm. Silvestre, Borrelli e Ricciardi furono arrostati sotto l'unica imputazione di corruzione qualificata a sensi dell'art. 172 del Codice Penale. Ora i tre memoriali a stampa presentati alla sezione d'accusa tendono u dimostrare la inesistenza del reato, in particolur modo perchè non ©siste la corruzione, mancando nell'avvocato erariale la' qualità del pubblico funzionario. I magistrati i quali compirono la prima istruttoria ritennero invece clic l'avvocato erariale ò un pubblico funzionario perdio pagalo dallo Stato ed equiparato a un magistrato. I memoriali defensionali tendono concordemente a di mostrare inapplicabile per i tre commen datori detenuti l'art. 172 del Codice Penale elio commina da tro a dieci anni di reclusione ni corruttori e al pubblico funzionario che si 6 lasciato corrompere. Le vario memorie presentate contengono in prò del Je parti speciali raccomandazioni e speciali condizioni delle singole difese. Cosi la memoria, per il comm. Borrelli. estesa dall'avv. Vincenzo Morelli aggiunge alle ragioni per la scarcerazione lo gravi condizioni di salute del detenuto, inoltre, le memorie defensionali del Rice-dardi o del Borrelli (estensore l'avv. Alfredo Fabrizi) hanno allegato un fascicolo di documenti tendenti a dimostrare come l'impresa abbia compiuto 64 milioni di lavori per lo Stalo senza che fosso mai messa in dubbio In sua correttezza. Ma la parto essenziale dello tre memorie defensionali consiste nella iditmjstttiaiono della inapplicabilità ai tre commendatori della accusa di corruzione di un pubblico ufficiale, cioè il comm. a| Giuseppe Silvestre. Quanto al parerò della avvocatura erariale, la. memoria sostiene che fu chiesto per la famosa transazione 1905, quando la transazione era già decisa, che quindi non vi fu consumazione di reato. Lo memorie hanno quindi una parte giuridica sostanzialmente identica che viene specialmente sviluppata nella memoria per il comm. Silvestro presentata dal suo difensore, on. Monti-Guarnieri. Anche questa memoria, dopo aver sostenuto In inapplicabilità dell'art. 172 del Codice Pepale, fa presenti le gravi condizioni di salute del comm. Silvestre por ottenerne la libertà provvisoria. Ora alla sezione di accusa la decisione. Gli interrogatori Roma, 26, sem. Stamane il consi filiere Verde e il sostituto procuratore generalo cav. l'uces, col ■cancelliere, si sono recati a lìcglna Caill, dove si sono trattenuti Uno a mozzogiomù, In una delle sale adibite agl'I interrogatorii, sono stutl successivamente chiamati il comm. Ricciardi, il comm. Silvestre e ring, norreni. I magistrati avrebbero proceduto non ad un nuovo interrogatorio dei tre detenuti, ma dopo poche contestazioni avrebbero esibito al tro commendatori, per 11 riconoscimento, parecchi documenti, su alcuni dei quali si sono particolarmente fondate duo o tro dello ultimo testimonianze. Nel pomeriggio d'oggi il consigliere Verde ha lasciato Roma; egli si assenta per ijualiho giorno; surà di ritorno, pare, lunedi prossimo, tono stntl depositati all'Archivio del Senato, da'l segretario della Commissione di inchiesta, gli atti della Commissiono istituita dai duo rami del Parlamento per il Palazzo di Giustizia, l'originale della relazione. 1 verbali dello adunanze e il rendiconto delle spese.