Una "nota" del Governo serbo

Una "nota" del Governo serbo Una "nota" del Governo serbo Pace e non armistizio Roma, 26, notte. La Legazione di Serbia comunica: « La notte dal al.30 giugno tutto l'esercito bulgaro iniziava un attacco generale e improvviso contro tutte le posizioni serbe e greche nella vecchia Serbia e in Macedonia. Nel momento in cui il Presidente del Consiglio dei Ministri bulgaro si è dichiarato pronto a partire per la Conferenza di Pietroburgo per discutere circa la divisione del territorio conquistato ai turchi, mediante i cpmirSf' sforzi di tutti i quattro alleati, la Bulgaria aveva concepito un piano ignobile: attaccare nottetempo e subdolamente i suoi alleati e togliere loro il territorio che essi avevano già pagato caro col loro sangue. I documenti trovati negli archivi bulgari e le dichiarazioni dei prigionieri bulgari dimostrano incontestabilmente che tale piano di attacco era stato preparato da lungo tempo e approvato dal Sovrano e dal Governo bulgaro. Quando, dopo alcuni giorni, le truppe bulgare ebbero passato l'antica frontiera del regno di Serbia, attaccato Zayetchar e occupato Knyajavate, non si potè più dubitare delle intenzioni della Bulgaria. Fu allora chjf la Serbia si trovò costretta ad attaccare questa guerra dolorosa. Ma sebbene sorpreso, l'esercito serbo è riuscito, dopo accaniti combattimenti ed enormi sacrifici, a respingere il nuovo nemico su tutti j punti. Nè tuttavia l'insuccesso di questi attacchi nè la rotta del suo esercito hanno scoraggiato la Bulgaria la quale rinnovava ogni giorno gli attacchi disperati contro le truppe serbe. Mentre : Bulgari., assaltavano continuamente' le truppe serbe, entravano in Serbia, incendiavano i villaggi, massacravano gli abitanti, del Regno, il Governo si dirigeva alle Potenze e le supplicava ad intervenire per arrestare le ostilità e salvare la Bulgaria dalla rovina e dall'umiliazione. « La Serbia è per la prima pronta a porre fine, a questa guerra che le fu imposta dalla Bulgaria; è per la prima pronta a concludere immediatamente la pace, questa pace, che è così necessaria a tutti gli Stati balcanici e che fu dalla Bulgaria stessa turbata in modo tanto incivile. Perciò la Serbia desidera iniziare immediatamente le trattative di pace e crede che qualsiasi domanda di tregua d'armi o di armistizio non farebbe che peggiorare la situazione e diminuire la speranza di vedere al più presto possibile ristabilita la pace. Intanto, la Bulgaria esita ad accettare le trattative e la Serbia ha ragione di dubitare delle buone intenzioni della Bulgaria e dà prova delle sue buone disposizioni offrendo una pronta pace che non può che essere utile alla sua vicina, se essa volesse veramente uscire dalla difficile situazione, che essa invoca per chiedere la cessazione delle ostilità. Le mezze misure, come la tregua d'armi o l'armistizio, non possono mni migliorare una situazione precaria e soltanto la pace può portare i suoi benefici effetti. Ecco perchè il Governo serbo non può che proporre le trattative dirette tra i belligeranti per la pronta conclusione del trattato di pace, le quali solo possono porre rapida fine alle sventure di questa guerra incresciosa e ristabilire la pace necessaria nei Balcani ». (Stefani)