Il dramma nella commedia

Il dramma nella commedia Il dramma nella commedia Sobrero ci telefona da Rema, 28 netto. Il dramma e la «pochade» s'avvicendano negli episodi, diremo così, militari chernetOmo oggi a rumore il Vaticano. La manifestazione degli Svizzeri espulsi assume un leggero sapore di comicità, ma sotto al ridicolo di questa manifestazione esteriore esisto e palpita un dramma. Esso consiste nel crollo di una tradizione, la tradizione di rispetto e di disciplina mantenuta finora nel corpo dell'annata pontificia. Così si spiegano il dolore del Papa, le preocoupazioni del cardinale Merry del Val, l'allarme di tutto il mondo vaticano. Il pubblico lontano 6i diverte leggendo i particolari più interessanti della piccola rivoluzione dei Palazzi apostolici; eorride apprendendo ohe gli Svizzeri espulsi, prima di abbandonare la camerata, hanno gettato dalla lì' nestra l'uniforme di cui si erano spogliati, sorride c anche commenta leggendo che gli espulsi sono usciti dal Vaticano ài grido di «Viva Garibaldi!» o al canto della «Marsigliese». Il pubblico pensa ad Offeinbach apprendendo il complotto sventato contro il colonnello Répond mediante la scoperta di 30 cartuccie nascoste (malgrado il disarmo) in una buca delle mura vaticane; ma nell'« entourage » del pontefice non si sorride, perchè si sa che il vento di fronda, che condurrà alio scioglimento del Corpo degli Svizzeri,, si estende a tutti i Corpi dell'annata poiiitificia. 1 gendarmi, la guardia palatina e la guardia nobile accennano infatti ad agitarsi sull'esempio degli Svizzeri. In Vaticano nou si sorride anche perchè si comprende benissimo che l'agitazione degli Svizzeri è destinata a degli strascichi più o meno dolorosi e ancora perchè si riflette ella ripercussione che avrà all'estero il pronunciamiento militare avvenuto; non si sorride infine perchè si pensa che il Papa non può senth'si sicuro nel palazzi apostolici, poiché la follia di un esaltato o il colpo di mano di un complotto potrebbe mettere il Pontefice alla mercè della insurrezione. In Vaticano inoltre si riflette con dolore che la sommossa degli Svizzeri ha obbligato la Segreteria di Stato a mettersi in rapporto con le autorità italiana Da parecchi giorni agenti di pubblica sicurezza in borghese, pronti ad acciuffare gli Svizzeri ribelli e tradurli alla staziono per 11 rimpatrio stazionano nei cortili del Vaticano, nè a questo si limitano gli accordi con le autorità italiane. Tutto è stato previsto anche per il caso in cui i carabinieri italiani dovessero fare irruzione nei sacri palazzi per reprimere una eventuale rivolta e per impossessarsi dei ribelli. Questo è il lato più grave dell'episodio di sapore lievemente co mico, di cui oggi parla tutta Roma. Come si è giunti all'attuale stato di cose? come gii uffici politici del Vaticano si sono lasciati piombare questa tegola sul capo senza avvertirla? Un complesso di elementi lia condotto alla rivoluzione in miniatura, alla quale assistiamo. Il male era di antica data e da tempo il Papa era convinto della necessità di riformare il Corpo degli Svizzeri e per questo era stato chiamato a Roma il colonnello Répond. Lo scetticismo più profondo accolse i propositi innovatori del nuovo comandante. Egli, ignaro dell'ambiente romano profondamente misoneista, sperimentò a proprie spese la difficoltà di applicare riforme in un ambiente immobile come quello del Vaticano. Il colonnello Répond rimase per i suoi sottoposti il nuovo venuto contro il quale era necessario coallzzarsi; cosi il semplice proposito del nuovo comandante di restituire la flsononila militare al Corpo degli Svizzeri incontrò una sorda opposizione ohe cercava un pretesto per degenerare In rivolta. I pretesti ai sono trovati nell'appoggio che il colonnello Répond credette dover dare a un ufficiale svizzero suo congiunto. 1 nemici di questo ufficiale lo dipingevano come Indegno. It Répond non ebbe la abilità di separare la propria causa da quella dell'ufficiale ano perento « il 17 luglio, giorno in cui un ufficiale schiaffeggiò ano rggacgpncènnlvsda Sviserò, la congiura degenerò in aperta I rivolta che, attraverso a tergiversazioni, giunse alle espulsioni di oggi. • Orbene, come si può giudicare il contegno del Vaticano rispetto alla Insurrezione avvenuta? Il Vaticano ebbe il torto di non comprendere che il movimento iniziato dagli Svizzeri doveva esser arginato ma non poteva essere soppresso. Con la cecità manifestata in tante occasioni da coloro che coprono in Vaticano incarichi di fiducia, si è simulato di ignorare il movimento. I giornali liberali abbondavano "in rivelazioni, ma negli uffici politici del Vaticano si negava l'esistenza di ogni malessere, di ogni malcontento. E' il sistema dello struzzo, che, nascondendo il capo sotto le ali, crede di non èsser più veduto. L'agitazione assumeva forme sempre più gravi. Gli Svizzeri malcontenti si abbandonarono ad un atto die fu cagione di vivo dolore fra gli intimi del Pontefice: merftre dovevano attendere la decisione del cardinale Segretario di Stato, al memoriale da. cesi presentato, gli insorti si recarono in commissione non da un giornale cattolico, ma da un giornale liberale romano per esporre le loro lagnanze e ottenere la pubblicazione del memoriale che doveva rimanere segreto. Da quel momento si ebbe il concento in Vaticano che la suburra aveva invaso il Palatino. Gli armigeri che fui imo in custodia la sacra persona del Papa adottavano i sistemi del proletariato anticlericale. Nelle sfere divigenti della Santa Sede si comprese la necessità di mia deliberazione energica e si venne cosi alla espulsione a piccole dosi, espulsione tardiva e inefficace. La misura radicale veramente feconda di risultati consisteva nello scioglimento e nella ricostituzione del corpo, ma si ebbe paura. Il licenziamento di 80 soldati cattolici poteva produrre nella loro libera Elvezia nativa una impressione penosa; perciò si ricorse alle mezze misure, cioè alla espulsione dei capi del movimento. Ma quale valore, qua le efficacia può assumere tale espulsione dopo le manifestazioni, oltremodo affettuose, alle quali furono fatti segno gli espulsi da parte dei loro compagni al momento della partenza? Le maglie della più assoluta solidarietà stringono 1 rimasti agli espulsi, i quali dirigeranno da fuori il movimento. Ecco tutto. Il Vaticano non ha insomma saputo compiere nè un gesto energico nò un bel gesto; ha gettato in mezzo alla via uno svizzero espulso con 25 centesimi in tasca. Tutti gli anticlericali grideranno il « cruciflge» alla durezza e grettezza del Vaticano e H grido di «Viva Garibaldi!» lanciato dagli espulsi uscendo dalle loro caserme sembrerà la giustificazione della bandiera della Giordano Bruno, che sventola costantemente a due passi dalla porta dei Sacri palazzi, da .cui uscirono gli Svizzeri espulsi.

Persone citate: Giordano Bruno, Merry Del Val, Sobrero

Luoghi citati: Roma, Vaticano