Nella fase diplomatica del nuovo conflitto balcanico

Nella fase diplomatica del nuovo conflitto balcanicoNella fase diplomatica del nuovo conflitto balcanico 0P«# t*l«8f>afb • telatene» alla STAHPA) L'intervento della Irìfìkt Alleisu Roma, i8, notte. Ieri '«era, commentando la veramente gravissima situazione Internazionale, conclùsi dicendovi che bisognava concentrare gli'sguardi su Vienna perchè mi pareva che l'Austria preparasse qualche diplomatica manifestazione allo scopo di prendere ti apposizione netta di fronte alle nuove •Complicazioni balcaniche. La mia supposizione è, stata oggi confermata da una Mota altamente ufficiosa che il Neues Wie**t'Tafferma di aver avuto.ria un Sito diplomatico. Non essendovi dubbio che la;Nota provenga direttamente dal gabi*»tto. .del ministro degli affari esteri, è di somma importanza la informazione che nel prossimi giorni l'Austria, in pieno accòrdo con le sue alleate, dichiarerà che Pon,. Puo considerare con indifferenza la maniera con la quale sarà composto il conflitto della Bulgaria Coi suoi ex-alleati e spiegherà l'attitudine che la monarchia deve .assumere di fronte alle gravi questioni balcaniche. Non c'è bisogno di un grande sforzo mentale per comprendere che il conte Berchtold, il quale si è assicurato le spalle nei frequenti colloqui che ho avuto-in questi giórni con l'Imperatore, si farà avanti per opporre un argine alla marea, che minaccia seriamente di travolgere la Bulgaria. L'Austria non può assistere a braccia ' conserte alla distruzione della Potenza bulgara e al conseguente sfacelo dell'equilibrio balcanico, perchè la sorte della monarchia è intimamente legata alla prospera esistenza della Bulgaria. Non può quindi 'contentarsi delle raccomandazioni di prudenza che tutte le grandi Patena© finora inviano alla Serbia, alla Grecia, alla Romania e alla Turchia. Certp, monuuio lo.«ai*o •putraic desiderano l'annichilimento della Bulgaria, ma le Potenze della triplice intesa non ijfia*-tanto ;.iàteressate. quanto l'Austria ad itfi&tfire che l'egemonia assoluta della penisola balcanica passi dalla Bulgaria alla Serbia e alla Grecia. La Russia non per° mette che la Turchia riconquisti Adrianopolite minaccia gia'."di "invadere l'Armenia ee'Tè'truppe ottomane non si arrestano nella .lóro avanzata verso Adrianopoli. Certo la- Francia non si scosta dal fianco della Russia, ma la Russia e la Francia non si muòvono troppo per la avanzata dei serbi e ilei greci e dei romeni .verso Sofia, né sarebbero disposte a passare dai consigli amìchevoli di moderazione allo intervento armato per impedire che. serbi, greci, roméni procedano alla spartizione tra loro di gran parte del territorio bulgaro. C|è ahziifa temere che anche questa volta avvenga ciò che avvenne quando' la Serbia, la Grecia e il Montenegro procedevano alla spartizione tra loro del territorio albanese; può cioè avvenire che la Russia e la Francia'incoraggino più o meno indirettamente gli > invasori a imporre alla Bulgaria du rissime condizioni di pace o, per lo meno, che'sia troppo platonica la loro opposizione alle megalomani pretese della Grecia. L'ÀUstria 'vede il gran pericolo e cerca, per quanto è possibile, di premunirsi con trb di esso come si premunì contro il pericolo della spartizione dell'Albania. La nota altamente ufficiosa dice che l'Au *{,ri4, farà il passo accennato in pieno accordìi con lé sue alleate. Questa dichiarazione è di. per se stessa garanzia di moderazione, essendo 1'It.alia e la Germania notoriamente animate da sentimenti pacifici e dal proposito di risolvere il problema balcanico coi mezzi diplomatici di pieno accordo con le altre Potenze. La stessa nota ufficiosa ripète' più volte .jjhe l'Austria è animata de intenzioni e da' propositi pacifici, ma.questo pacifismo va inteso in .senso lar gòy Esso non' esclude che l'Austria possa dichiararsi pronta a far subito la guerra se le' altre grandi Potenze tollerassero condizioni di pace nocive al prestigio e alla esistenza della monarchia. Se la Romania ha invaso;il territorio bulgaro per entrare trionfalmente nella soluzione del. problema balcanico e far prevalere i suoi interessi nell'assetto definitivo della disgraziata peniso- Ili, a fórtiori /tanno diritto di interloquire nelle: condizioni di pace le grandi Potenze che : hanno. nella penisola balcanica vitalissimi interessi da tutelare. I serbi., i greci devono quindi fare i conti non soltanto con la Romania e con la Russia, ma ben anche con l'Austria e con l'Italia. Non basta che essi si siano messi d'accordo colla Romania a< che abbiano avuto il nulla osta dallo Czar; occorre anche l'imprimatur delle due grandi Potenze adriatiche. Possiamo quindi prevedere che le Potenze della Triplice Alleanza vigilano unite e compatte alla soluzione, della presente guerra come hanno vigilato è continueranno a vigilare unito e compatte alla soluzione del problema albanese. L'equilibrio della penisola balcanica non! è meno importante per l'Italia e per l'Austria dell'equilibrio del mare Adriatico; apzlguesfo è intimamente legato a quello; è quindi, non che opportuno, necessario che l'Italia, l'Amatria e la Germania facciano conóscere le lóro vedute a questi1 Stati che si accingono ali» $riru*ion» dalla Bulgaria. [ [La risposta di re Carlo "allo Zar f trainando 8U0ARB6T, 18, notte. M annuncia ohe re Carlo ha risposto oggi al telegramma bidf rinatogli «San© Zar Ferdinando di Bulgaria. La risposte di re Oarlo olroa le eoneVrionl di poes della Romania afferma ohe tutta l'Europa eonoeee già tali oondlzlonl: la Romania ehlede la frontiera TurtukaJ.Dobrio-Balolo, secondo la ultima Nota del Governo di Bucarest. Inoltre, la Romania esigè di prender parte alla definizione della nuova situazione balcanica volendo mantenere il dovuto equilibrio. In seguito a tale risposta di re Oarlo, si ritiene ohe il connetto bulgaro-romena si avvìi alla soluzione e che le Potenze riesciranno a far riunire a convegno ii rappresentanti della Bulgaria, della Serbia, del Montenegro, della Romania e della Grecia por la firma della pace. Che cosa ha telegrafato re Ferdinando a re Carlo Londra, 18, sera. Il Times riceve da Sofia che il Re Ferdinando ha mandato a Re Carlo un dispaccio nel quale egli dichiara che la Bulgaria è pronta cedere alla Romania la linea Turtukai-Baltchich.Egli, domanda il ritiro delle truppe romene nell'interesse dell'amicizia futura, dei due paesi. Secondo il corrispondente del Times nella stessa città, re Ferdinando ha pure telegrafato allo Zar per implorare la protezione della Russia. " (Ag. Stefani)

Persone citate: Carlo Londra, Re Carlo, Re Ferdinando, Zar Ferdinando