Tattica e programma elettorali discussi dalla Direzione del Partito Socialista

Tattica e programma elettorali discussi dalla Direzione del Partito Socialista Tattica e programma elettorali discussi dalla Direzione del Partito Socialista (Per telefono alla Stampa). : e e ù e e o a i a i à e e e o e a i u à i o o o e a t e a , e a e e e, i e e i l e e i ti t o o el Roma, 14, sera. Stamane si è nuovamente riunita la Direzione del partito socialista ufficiale. Erano presonti Agnini, la Balabanoff, Fioritto, Batti, 'Mastracchi, Smorti, Musatti. Cagnoni, Bacci, Lazzari, Velia, Zerbini. Mancava l'avvocato Della Seta, perchè ammalato. Presiedeva l'on. Gregorio Agnini. Il programma elettorale La discussione et è- evolta sulla preparazione elettorale e sul relativo programma del partito socialista. L'on. Agnini, aprendo la discussione e parlando sul programma, ritiene che, per iniziare la campagna elettorale è necessario riservarsi, oirca le direttive, ogni definitiva formulazione alla viglila del Comizi elettorali. Lazzari ricorda i precedenti preparativi per le passate elezioni generata politiche, e sostiene la necessità di intendersi per la pubblicazione, all'inizio della convocazione dei Comizi elettorali, di un manifesto spiegatilo della lotta che si intende ingaggiare. I caratteri fondamentali di questo manifesto dovrebbero essere: i.o il Allievo della situazione affatto nuova In cui si trova la Nozione italiana, in seguito alla guerra Ubico, che ha dato al militarismo una base ed un incentivo che prima non esisteva; 2.o la definizione della funzione parlamentare secondo il concetto socialista, che la considera come una funzione essenzialmente borghese. Ciò premesso, è necessario che si venga alile compilazione di un programma, il quale, sen z-a essere una elencazione di provvedimentn legislativi, sia la determinazione di un'ozio ne di lotta contro le varie manifestazioni delle attuali Istituzioni e del funzionamento dello Stato borghese. Allo scopo di dare una coesione all'azione politica socialista e specialmente parlamentare. Batti chiarisce alcuni punti di un possibile programma, e insiste sulla necessità di riformare anzitutto l'ulama (legge elettorale, specialmente per (l'abolizione del Collegio uni nominale e per la rappresentanza proporzionale. Accenna al programmo dello Sezione socialista di Milano, e ritiene che si debba tener conto delle osservazioni (atte sulla stampa e nelle Sezioni. La mozione-programma Velila presenta una mozione-programma, che iMustra lungamente. Egli crede che il partito, oltre alla rigorosa affermazione del massimi principi e della lotta contro il miliitarismo e l'attuale Impresa coloniale, debba assolutamente proporsi alcuni punti concreti: come una politica saldamente liberista sul terreno doganale; una politica finanziarla, con larga tassazione progressiva, con le Imposte dirette; una politica sociale, ohe non si proponga piccole ed effimere riforme, ma investa risolutamente il problema dello pensioni operaie; la bonifica delle terre incolte, ecc.; una politica scolastica, che tuteli efficacemente la scuola primaria, difendendola dalla Invasione confessionale. Ritiene, poi, che problema fondamentale deMa prossima legislatura sia l'approvazione violenta, anche ricorrendo all'ostruzionlfcmo, fiancheggiato da ima rigorosissima azione popolare, contro il nuovo preventivato aumento di spese per l'Esercito e per l'Armata. A questo problema è connesso quello della politica estera dinastica, che devo essere denunziato al proletariato, come strumento di turbamento internazionale, c(l cui approfittano le cor rentl capitalistiche e militaristiche. Accenna al voto alle donne, da difendersi . vigorosa niente, anche se non risponda agli interessi elettorali del partito e alle riforme della logge elettorale. L'on. Agnini è ottimista nei riguardi del ■nuovo gruppo parlamentare, giacche 1 candidati, accettando il programma, si impegnano a seguire quella che è la direttiva del parti to, fissata nel suo programma. Circa la mo zione Velia, fa brevi rilievi sul comma della politica doganale, non condividendo 11 con cotto del puro liberismo, specie sul terreno industriale. Per il resto si associa al ooncet to che la lotta deve essere un grande risveglio della politica, pur riconoscendo che nelle singole parti concrete vi possano essere dei punti di contatto con programmi di altri partiti. Bacci è d'accordo con ,i compagni della Di rezlone, i quali pensano che ora non sia il caso di lanciare il manifesto elettorale all'Italia socialista e proltetaria. 11 manifesto deve essere la risposta alle dichiarazioni, del Governo, quando si scioglierà la Camera. La Direzione deve fin da oggi votare una mozione elettorale, per richiamare il partito e candidati sulla linea fondamentale deilla caratteristica della lotta di classe. Certo è ohe fra mozione e manifesto ci dovrà essere portetta risonanza, e perciò la mozione deve con tenere una premessa franca ed esplicita sul l'azione socialista al Parlamento; perchè, se noi non crediamo alla funzione parlamentare borghese, a vantaggio della liberazione della' classe lavoratrice, dobbiamo però valorizzare l'opera socialista anche alla Camera. La mozione deve poi ribadire il carattere anti-monarchlco del partito, carattere, che troppo sovente è dimenticato da molti compagni. Ouanto alla politica militarista, onde « infatuata tutta l'Europa borghese, è bene essere categoricamente tassativi, e dobbiamo opporci, non soltanto contro qualunque aumento delle epese militari, ma contro le epese stesse. La mozione dovrà impegnare il gruppo parlamentare socialista, cosi che non ci saranno equivoci, o' dissensi fra gruppo e Direzione. La mozione Velia, cosi completata e rafforzata specialmente sotto 11 punto di vista dei principi e delle questioni di massima, non dovrebbe contenere molti particolari. Se ci incamminiamo sulla via delle elencazioni ri6chtteromo di danneggiare la grande linea della lotta di classe. Musatti si associa ai criteri esposti da Lazzari, e propone che nel punto capitale della mozione, riguardante l'atteggiamento del parino contro la politica militare coloniale, si accenni alle conseguenze luttuose ed economiche dell'impresa libico e olle conseguenze morali e sociali. Propone, dnoltre, un accenno antidlnastioo e anti-capitalistico riguardo alla politica estera. . , \ngellca Balabanoff fa osservare che la Dizione del partito si trova in condizioni difficilissime. La maggioranza degli inscritti non ha nè può avere, sia per le condizioni generali dell'ambiente, sia per la poca diffusione della coltura socialista, quella rigidezza di principi! e di tattica che li metodo Intransigente 11 Phl complesso fra tutti, richiede. Compito della Direzione è di combattere ed ostacolare qualsiasi forma di opportunismo. In quanto al programma elettorale, dice che esso deve mirare anzi tutto a chiarire alle masse il vero carattere del partito socialista. Il partito socialista deve sentire la dignità di affermarsi quale è, sdegnando gli atteggiamenti superficiali di quel partiti e candidati cosldetti sovversivi,, che, pure partecipando alla lotta elettorale dinanzi alle masse, screditano questo metodo di lotta. I socialisti hanno un programma rivoluzionarlo di classe; fra 1 diversi mezzi di lotta vi è anche il parlamentarismo, il quale non vale nè più, nè meno degli altri mezzi di lotta di classe. «Siamo per la lotta parlamentare — dice perchè siamo socialisti. Il nostro compito in questo momento 6 appunto quello di di- ! coanvecimfociohpoInlilidqpsomdlipervlapl'midtedszrplencStudanbssgrrBprvcgVzlmdbesfpcdcLgrccsmnSS^cnnTe'nuov'e elezioni socSoUste che ™™ Sa i ^Portamento che ^ defabe.dare cheóoSl nroletarl non **£^!socialisti vi entrano come una minoranza, wbcontrapporre in tutte le occasioni gli inte-1ressi, le vedute e le aspirazioni dello classe lavoratrice. Anche nelle singole questioni i rappresentanti del proletariato debbono prendere un atteggiamento di classo, anche quando non c'è probabilità di strappare delle leggi utili olla classe lavoratrice. Importantissimo per la compilazione del 'programma elettorale è 11 ricordarsi che ci si deve rivolgere sopra- tutto *al* proletari" datò Tafflueàza* aUa'ìóttà elettorale di masse vergini al socialismo; e anche di fronte al nostri avversari bisogno protestore, dicendo con chiarezza asooluta a con l'orgoglio che deriva dalla stessa nostra idirettiva, chi noi slamo e che cosa vogliamo; l l to a e e e a' e o . o l n o o a e i n e i . d . cosi lo sapranno le mosse, alle quali avremo anche dato il mezzo di diventare socialiste»., Cagnoni crede Invece che il programma deve essere inspirato sopratutto ad una genericità di problemi e ad affermazioni sopratutto mossimistlche. Non vuole elencazioni di ri-. forme, ma chiare affermasloni di principio. Fioritto non oompPende la .preoccupazione 1 circa la costituitone del futuro gruppo. Dice ohe esso sarà quello che l'Italia socialista potrà dare. Approva incondizionatamente la . Inclusione dell'accenno della politica socialistica laica, non per 11 vuoto dell'anticlericalismo attuale, ma per la ragione profonda dell'educazione proletaria, che per l quattro quinti non ha altro pedagogo all'infuori del prete. Però tutto vorrebbe nella mozione messo in seconda linea, per dare maggior affermazione allo questione dell'antl-milltarismo^ Il presidente Agnini propone di dare man' dato a Lazzari, Balabanoff, Musatti e Mussolini di esaminare e modificare le formule proposte, tenendo conto delle osservaztoni fatte e di deferire nella seduta di domattina. Mussolini, in seguito allo votazione di ieri, ritiene che, pure apprezzando 11 numero dal voti ottenuti sull'ordine del giorno Cagnoni* la sua posizione è stata scossa e rassegnai perciò le sue dimissioni da . direttore dell'* Avanti! >. La Direzione, perù, ad unanimità, su proposte Bocci, conferma la fiducia1 in Mussolini, e respinge le sue dlmtestoni. La seduta « tolta alle ore ie.30. Esame delle caadidatore Nello seduto pomeridiana della Direzione del partito socialista erano presenti molti partecipanti olla seduta antimeridiana. Il presidente. Agnini, ha ricominciato la discussione sulle candidature socialiste proclamate. Si inizia Immediatamente l'esame delle candidature, che ammontano già a 296, delle quali si prende atto, quando non vi siano reclami delle Sezioni o della Direzione. Se ne contesta* no 34, di cui si fa l'esame. Prima si prende otto dello soluzione dei cosi di Fano e Slnigallia, e per 11 Collegio di1 San Severino, dove si proclamò la candidatura dell'avv. Bennani, già uscito dal partito dopo il Congresso di Reggio. Si stabilisce di annullare la proclamazione, in base al deliberato dello Direzione del 4 moggio, col quale sino dopo le elezioni generali non si riconoscono regolari le nuove Iscrizioni di compagni usciti dal partito volontariamente o per. radiazione per avere essi fatto atto di solidarietà col deputati espulsi dal Congresso di Begglo, e si invitano le Sezioni aderenti a proclamare un nuovo oondldoto. ' Per 11 Collegio di Vlgnale-Asti, Cognati riferisce intorno olle manifestazioni fatte dall'avvocato Vigno a favore della guerra, e oltre, che hanno sollevato legittime critiche sul Vigna come candidato politico. Obbligando II Vigna stesso a dimenarsi e Invocare 11 giudizio della Direzione. Dopo lunga discussione, la Direzione vota all'unanimità la seguente mozione, proposta dall'on. Musatti: < La -Direzione, giudicando sull'appello fatto da Annibale Vigno, con , a suo lettera .pubblicata nel Galletto. 11 9 aprilo corrente anno; esaminate le dichiarazioni contenute nella stessa lettera, come segue: «Non è onesto affermare che l'impresa di Libia fu in tutto e „ per tutto una sequela di guai; non oso negare che quella impresa abbia giovato alla dignità del nastro Esercito e della nostra Armata, su cui pesava, putroppo. il ricordo di Custoza, • . Lizza e di Adua, le tre ultime battaglie segnanti una dolorosa sconfitta, e neppure oserò negare che quella Impresa abbia rialzato, corno si è detto, il prestigio dell'Italia noi concerto degli Stati »; delibera quindi l'incompatibilità del Vigna cosi con l'ufficio di rappresentante politico del partito socialista, come con la inscrizione nel partito stesso, ed invita la Sezione a provvedere analogamente a questa deliberazione ». „, Collegi di Capriata d'Orba e d'Empoli; candidati prof. Lucani e prof. Masini; inscritti alla Sezione capoluogo dei Collegi, mentre sono residenti a Genova. SI approva la dK sposizione già presa dalla (Segreteria, per cui si prenderà atto di tali candidature'quando esso divideranno le loro responsabilità dalle funzioni rappresentative dove risiedono, dimettendosi da consiglieri comunali di Genova. Collegio di Casal Maggiore: candidato 11 prof. Groppa». Lo -Direzione, ritenuto la sua competenza a decidere in ultima istanza su ogni questione di disciplina rappresentativo; ritenuto nel caso concreto della espulsione, deliberata dalla Sezione di Cremona, che non si siano raggiunti gli estremi voluti dallo statuto, ratifica le deliberazioni prese in inerito dalla Federazione provinciale e ritiene il candidato Groppali regolarmente Inscritto. Si esaminano poi altri casi, e alle 20 la seduta è tolta. La radiazione dell'oc. Vitfaa La decisione più importante della giornata, come atteggiamento del Partito, consiste nella radiazione dell'avv. Annibale Vigna, non solo dall'elenco dei candidati ufficiali del Partito socialista per le elezioni generali politiche, ma anche dall'elenco degli inscritti al Partito socialista ufficiale. Questa levata di scudi contro l'avv. Vigna. 11 quale era stato proclamato nel Collegio di Vigilalo contro l'on. Carlo Ferraris, è derivata da alcune onesto dichiarazioni fatte dall'avv. Vigna a proposito dell'impresa di Libia. Per il Collegio di Vignale la Direzione del Partito socialista provvederà ora alla presentazione di altro candidato in sostituzione doii'on. Vigna. Questa deliberazione dimostra come la piattaforma elettorale del Partito so- , clallste. ufficiale si basi sopra una recisa opposizione all'impreso di Libia. Nella seduta" d'oggi furono discusse altre 34 candidature contestate, oltre quelle dichiarate. L'esame continuerà domani ed esso procederà laborioso. I membri della Direzione discutono vivamente e più specialmente quando 1 motivi di contestazione sono più di carattere politico che personale. Circa 34 contestati saranno certamente scartati della Direzione del Partito, e l'on. Giacomo Ferri vi sarà compreso. Però non è fondato quanto si è pubblicato stasera che la candidatura dell'on. Ferri sia oggi stata scartata. Nella riunione d'oggi non se no e parlato: se ne parlerà forse domani. La posizione del deputato di Persiceto è- delle piti tipiche: egli è stato, per cosi .dire, diffidato dalla Direzione del Partito, mentre prosegue a far parte del gruppo parlamentare, malgrado 11 suo distacco dal giorno susseguente al Congresso di Reggio Emilia. Facilmente al suo posto la Direzione proclamerà la candidatura Del Grosso, di Bologna, anche se l'onorevole Ferri, come si aspetta, non sia disposto a rinunziare tranquillamente al Collegio dopo la decisione del Partito. Si dice poi che contro l'on. Enrico Ferri nel Collegio di Gonzaga sarà portato (Camillo Prampolini, e contro Ivanoe Bonoml, ad Ostlgllo, il prof. Giovanni Zibordi, direttore della Giustizia di Begglo Emilia.