L'avviatore Bider vola da Berna a Milano superando la Jungfrau

L'avviatore Bider vola da Berna a Milano superando la Jungfrau Le Alpi attraversate in areoplano L'avviatore Bider vola da Berna a Milano superando la Jungfrau (Per telefono alla Stampa). Milano, 18. L'aviatore Bider ha compiuto stamane il gran volo Berna-Milano, attraverso il più grande giogo delle Alpi, la Jungfrau. Il Blder ha soli 82 anni ed è nativo di Langenbrucl;, nel cantote «H Basilea. Egli ha fatto il suo apprenlisage il aviatore alla scuola Blériot. a Pau. sotto la Direzione del signor Salnave; ma non è alle sue prime armi: Il 13 maggio, come è noto, egli ha superbamente, primo fra tutti gli aviatori, effettuata la traversata dello Alpi Bernesi superando formidabili difficoltà. Ieri, compiendo appunto il 22.o anno, voleva solennizzare la ricorrenza col progettato volo da Berna a Milano. Le condizioni atmosferiche non glielo permisero ed cigli ritentò la prova, con magnifico successo, stamane. 11 25 gennaio scorso Bider aveva attraversata la catena dei Pirenei, volando da Pau a Madrid. Ecco ora la cronaca di questo superbo volo. 11 viaggio Il Blder e partito da Cerna alle 4,6' del mattino. Elevatosi facilmente, fra gli applau- si dei pochi presenti, ha puntato subito in.direzione della catena della Jungfrau, elevandosi a 200 metri. L'aviatore passò alle ore 6,13 al disopra della giogaia Jungfrau, freneticamente acciarimato dal pochi alpinisti che si erano raccolti !nilo lassù. Sul Jungfrau, che egli ha sorvolato a cento metri di altezza nel suo punto più alto ed a più di quattromila metri sul livello del mare, il termometro segnava quindici gradi, l'aria era rarefatta ed egli incontrò grandi difficoltà ad avanzare: busti dire che Impiegò due ore a portarsi sul valico. Superate tutte le difficoltà, cominciò la discesa, diretto su Domodossola, dove è giunto elle ti,40. Egli ha atterrato in campo Chavez, cosi chiamato in memoria dello sfortunato aviatore che per primo attraversò le "Alpi svizzere. Lo attendeva, avvisato lelcgrafieaìneute, l'agente della Lega Aerea Nazionale, signor Bolzaretti, il quale aveva organizzato un buon servizio di rifornimento di benzina ed aveva ottenuto dalla Direzione della Dogana di Milano che l'apparecchio non subisse operazioni fiscali e potesse quindi proseguire direttamente per Milano. L'arrivo dell'aviatore, già preannunziato è stato festeggiato da grandi applausi. Bider calò per rifornirsi di benzina; nei pochi minuti di fermata narrò di aver volato a quasi 4500 metri, ma di aver sofferto pochissimo. Dopo aver dato un ultimo sguardo alla macchina, ha ripreso il volo per Milano alle ore 7,40, entusiasticamente acclamato dalla folla accorsa. L'arrivo a Talliedo L'aviatore ha puntalo su Milano, ma per una densa nebbia non potata scorgere facilmente il tragitto. Finalmente scopri la Aladonnina del Duomo e da questa si è subito diretto sull'Aerodromo, ove è giunto alle 8,42, salutato da pochi connazionali e dal vice-segretario della Lega Aerea, signor Bongrani.L'aviatore Bider dopo il suo arrivo è stato trionfalmente condotto in città, dove ha preso alloggio in casa di un suo amico, in via Bartolomei. Il Bider e un giovane aitante, di bell'aspetto, biondo. Il suo apparecchio ò un Blériot a due posti, con motore Gnome di 00 HP. 11 racconto dell'aviatoreHo domandato al giovano aviatore. — che mi ha cortesemente ricevuto nell'appàrt amento dell'amico suo Stralunami, uno svizzero gigantesco, del quuJe è ospite, — quali impressioni, serbasse del superbo viaggio. — Tutto si 6 svolto regolarmente e senza inconvenienti? — gli ho chiesto. — Oh no! Diltico'ltù ne ho dovute superai* e non poche. La maggiore fu quella di potermi innalzare ad una .quota sufficiente per sorvolare la Jungfrau, che come sapet» ergo il suo enorme pizzo a 4170 metri. A quella quota l'aria non 6 sufficientemente densa e si ha sempre l'impressione che l'apparecchio s'inabissi. VI basti dire che per compierò l'ascesa de •gli ultimi conto metri ha impiegato non meno -di mezz'ora. Il tempo ora bello ma freddo. La .temperatura non superava i l.V sutto zero, ma10 avevo fiducia nella regolarità del mio superbo motore, un magnifico « C-nonie » SO HP., e nella stabilità dell'apparecchio, un Blériot a due posti. iMi ripromettevo di scostarm11 meno che fosse, possibile dalla linea retta sino alla catena montagnosa che segna la frontifira. Ilo cosi sorvolato il Monte Lulegg (2200 metri), ipol con ampio spire .mi sono elevato alla quota necessaria e ho filato diritto attraverso i ghiacciai della Jungfrau scendendo per quello di Alleiseli (3300 metri) e sopra Lex, a mille metri, rimontando nuovamente per vogare sopra l'Helsenhorn (3200 metri) per dirigermi poi verso Crodo lasciando alla mia destra a considerevole distanza il Seinpione. A Domodossola o Imboccata la Vallata dell'Ossola, mi sono allora diretto, seguendo il facile tracciato, verso Domodossola. Qui, abbassandomi sufficientemente, scolisi le segnalazioni fatte con larghdrappi bianchi a cura della Lega Aerea Nazionale e del Touring Club. All'atterramento, avveduto felicemente, trovai ad attendermi, fra gli altri, iil signor Balzaretti, agente della Lega Aerea Nazionale: imi si fecero accoglienze tetose. Avessi avuto mille cartoline, tutte le avrei dovute firmare, tante erano le inani che si tendevano a ine. Ma dovevo occuparmi del'immediato rilornimeiito e la benzina e l'olio fattimi trovare dal signor Balzaretli, furono ngoiati dai mìei recipienti immediatamente. Così, dopo un breve esame all'apparecchio, imi ri-misi subito in seggiolino per ripartire alla volta di Alitano. Erano le 7,38 ». "Questa è Milano?,, Continuando il suo sobrio racconto, l'aviaore Bider ha accennato alle difficoltà creategli ^alla nebbia nell'ultimo tratto del viaggio : — Nebbia densa, clic mi impediva di orientarmi con la carta. Ho dovuto servirmi della bussola. In vista dì Milano non ebbi subito la visione della grande città, perchè il panorama della città era limitato come da un cerchio di nebbia. "Questa è Milano?», mi chiesi omasi incredulo. Frattanto avanzavo. Vidi le guglie del Duomo; ma per trovare Taliedo ricorsi ancora alla bussola E non lo avete subito riconosciuto l'areo dromo, eh? No. lo rammentavo il campo come lo vi- '1' 11 lncs0 scorso, Quando il segretario della LeSa Aerea gentilmente mi accompagnò per un sopraluogo. Allora avevo notato una linea spezzata di hangars, nè seppi poi che questi erano stati abbattuti, lo. naturalmente, cer¬ ilvatecdlavssfipTMrtcddfpsprscglcavvrrcavo quale segno caratteristico i capanni, ma uivano. Facendo poi un largo giro e avvici- nandomi u tèrra, mi persuasi che dovevo essere sopra Taliedo, e non ebbi più alcun dubbio infine, distinguendo un gruppo di persone che agitavano i fazzoletti : « Ecco il mio fido Stralunami! », dissi tra me. E come potei distinguere le segnalazioni e udire i richiami che mi si facevano, discesi finalmente. Ed eccomi qui... Ho sofferto molto freddo, è vero; ma sono felicissimo di essere arrivalo a Milano. Montagne rosse nell'aria La distanza, che separa in linea retta Berna da Milano, è di poco più di 320 chilometri, ma, naturalmente, l'ardito aviatore ha compiuto un percorso di almeno 300 Km., a causa delle deviazioni e delle spirali clic ha dovuto descrivere per elevarsi all'altezza necessaria. Ecco le varie altezze dell'itinerario BernaMilano, in metri, sul livello del mare: Bcrna 503 Wort 580 Wlciitrach stu Goldiwll iooo ClilmersAe 560 Lulegg moo Staubachfatl 750 lungtrau 41c6 GhlacciaJo AlctscU 3&0-25oo 5>x 3000 Helsenaorn 3jo0 Crodo noo Monte Zcda 3100 iUujo llagglore 900 Slilaoo 160 il salato di Berna a Milano L'aviatore Bider, appena sceso a Milano, si è affrettato a consegnare al segretario generale del .Municipio, comm. Mascheroni, una lettera del sindaco di Berna, diretta al sindaco di 'Milano, il quale stamane era assente. E' una cordialissima lettera di saluto: «iN'el momento che si compie la grande opcra del Loetschberg — opera che ravvicina maggiormente le distanze ed i sentimenti altresì delle due città amiche — la città rli Berna, le sue Autorità e la sua popolazione possono invilire, per virtù del grande volo al disopra della formidabile barriera delle Alpi, vìa mai esplorata, oggi aperta al genio umano da arditi esploratori, un saluto festoso, accompagnato dai più ardenti voti di cordialità internazionale alla città di Milano, alle sue Autorità, alla sua popolazione. — li sindaco della città di Berna: Firmalo: Von Steigek (Trasmesso p?r le vie dall'aria dal vincitore dei Pirenei, dal nostro cittadino l'aviatore Oscar Bider. di Berna) ». Cevasco vola con 3 passeggeri da Milano a Torino L'aviatore Cevasco, montato sul suo annarocchio Gabardini, tipo militare, motore Gnome di 80 cavalli, è giunto stamane a Miraflori alle ore 7,45; egli portava a bordo della sua macchina come passeggeri il giornalista Gustavo (Macchi di Milano, il capo uieocanico della ditta Gabardini, signor Desbruires, e Dante Pallesi. • t Cevasco era partito precisamente alle ore G35 dalla piazza d'Armi di Milano; fece il viaggio un po' ostacolato dai venti, ma ad una velocità splendida avendo impiegato a coprire la distanza Milano-Tonno solamente un ora e 10 minuti. Gli aviatori mi'itari e borghesi presenti al'suo atterramento, fecero al Cevasco una calorosa accoglienza. All'arrivo, il record venne controllato dal sergente Isotta, del corpo aviatori, ed erano pure presenti ring. Bert, l'aviatore Cagno ed il signor Ghiron. 11 tempo impiegato da! Cevasco, ore 1,10. cc~ sUuiìscr un rècord .mondiale. E' la prima volta che un aeroplano porta tre passeggeri, cioè quattro persóne, per 150 km., in campagna aperta, ed è notevole che l'apparecchio ohe ha compito questo raid sia un apparecchio d'invenzione e costruzione italiana. L'apparecchio durante il viaggio ha tenuto una quota di 800 metri.