Nel mondo della lirica

Nel mondo della lirica Nel mondo della lirica n i n o e i i i o o o e i à à e te e n l , ò a , ; eir- oi l- io. I maestri al lavoro Tutti i nostri maestri sono attualmente al lavoro. Fra-nchetti si è ritirato fra i castagni, i faggi e le fresche sorgenti di 'Montepiano sull'Appennino della ToscarJa. DI tanto in tanto riscende a valle abbandonandosi a lunghe corse automobilistiche e i cani tremano. Il maestro è il terrore dei cani. 1 cantanti dicono che è un vizio lasciatogli appunto dall'automobile. •II. maestro Puccini, l'altro automobilista della cosi detta giovane scuola (sempre giovane nonostante che i capelli grigi comincino ad abbondare) • erra fra Torre del Lago, l'Anetono, il Chìairi e Viareggio; un quartetto delizioso elio non ha nulla da Invidiare a quello della Bohème: mare, Iago, montagna profumata di ;ibeti. campagna toscana della ptiii ricca, della più verde. E in quattro pianoforti, il maestro dà vita alle tre opere in un alto che ha in animo di comporre. Mascagni passerà i meai del solleone a Milano:' nell'imminenza' della sua battaglia artistica, il maestro comincia già ad affrontare... il fuoco milanese. ,', A Milano egli darà gli ultimi tocchi allo strumentalo di Paristn*i, curando la preparazione degli artisti — che alla Scala saranno la Poli Randaccio (Parisina), il tenore Lazzaro (Ugo), il baritono Galeffi (.Vicolo d'.Este) — e sorvegliando i lavori delle scene e dei costumi. . , „ Per questi lavori. Rovescalli e Caramoafanno frequenti escursioni a Ferrara. Giorni sono, i due egregi artisti erano a Parigi e con Puccini su dedicavano a serali escursioni sulla Senna, davano qualche prudente capatina rielle taverne lungo il aitai oltre le Pont ìVeii/, zeppe di aiiaches e di débardeurs e studiavano i tramonti sul fiume con effetti di Notre Dame "in lontananza... Tutto questo per il « Tabarro ». l'atto parigino che Puccini sta. componendo. Adesso la Senna ha ceduto il posto al Po di Maestro e al Po di Volano, Nòtre Dame a/Ila Cattedrale gotica e al palazzo dei Diamanti, gli apaches e i débardeurs alle pitture del Dossi è del Cosmé. i\ori si può negare che il salto non sia brusco. Leoncavallo ormai passa tutte le estati a Montecatini ove, nonostante le acque purga.; live, le zanzare, il caldo, i deputati, gli artisti di canto e le artiste di vari: generi che costituiscono la caratteristica estiva della graziosa cittadina, trova modo di comporre. Il maestro attende ad un'opera su libretto, di mica e Cavacchioli; un'opera di ambiente napoletano ,Cpn sfondo patriottico. Giordano, nella sua villa in Isvizzera, attende a far declamare nel miglior modo possibile il 'Napoleone della Sans Gene. Cinque opere in un attoI nostri maestri adunque lavorano fervidamente.'Le opere'in un atto sono.la caratteristica di questo laborioso momento. J.ldaTla ^oTd^GaZ; su'hbretto^',Forzano (oitre alla Moabita già a buon punto,ni libretto di Orvieto); Puccini ne annunziaai iiuieiiu cvv" li libretto della prima sarà tolto da un dramma francese del Gold, rappresentato nel1910 al Marigny. di Parigi. Puccini ha tradotto il titolo La houppetandein- Il tabarro; ma c'è il caso che la tradu-zione si fermi al titolo. II maestro è tentatodi comporre l'opera sul testo francese e vi sono delle ragioni artistiche che lo induconoa far ciò. Come è noto, il dramma si svolgesopra uno chaland della Senna e le figure che al dramma danno vita sono figure di faccia-ni, barrocciai, apaches, suonatori girovaghi;la vicenda del dramma è nota: La moglie delpadrone della barca è l'amante di un giovanefacchino; ila notte quando 'il marito si è ad-dormentato, essa sale sopra coperta, accendeun fiammifero e a questo segnate 1 amante, che vigila dal quai, scende sulla barca. Unanotte il marito, che già nutriva sospetti, re-sta a frescheggiare sulla barca mentre lamoglie è scesa nella cameretta per indurle nmarito a coricarsi. , Ad un tratto l'uomo Prende la pipa e la peraccenderla. Al chiarore del fiammifero la mante, che vigilava, aborre, ma èxtegutodal manto che. .dppo.ayergH.fatto .c«n«|?a»tutto, lo strangola e ne nasconde Ucadavereenu-o la houppetande J'I^f/ro) che eia «o lito portare; quando Ja mogl^jisale^r ten^''°\el dramma francese dopo di questo sivede ancora un facchino alcoolizzato (unani£rrhi"tia macabra che Scompare durante1 «tol -rhe esce da nn bai musette li presso,bandendo il coltello col quale ha sgozzato .'anche lui) l'amante della moglie; ma Puc-a! Cini ha tolto dal libretto questo episodio. i-; ora qupsti personaggi, nel testo francese,a-jparlano un linguaggio lutto speciale, parlanoo^ gergo, parlano, insomma, l'argot.- e questolinguaggio. efficacissimo, il più delle volte perde di efficacia nella traduzione italianatalvolta è addirittura intraducibile. Per ciò Puccini, probabilmente, si deciderà a musicare il libretto scritto in lingua fran. cese. Il Gold gli ha già ridotto in versi varie 'scene del lavoro, e qualcuna di queste scene è igià stata musicata. Per esempio, la originalissima canzone di una cenciaiola. un valzer di apdches.... il tema della -Senna... E' un atto Ih' cui i particolari, i dettagli, i contorni hanno una grande importanza: piti che dal dramma Puccini è stato tentato dall'ambiente in cui il dramma jsi svolge. Il commentare musicalmente questo quadro della bassa Parigicon lo sfondo poetico della (Senna di notte, è i>arso al maestro Interessante, e. certo, iquadro scenico risulta originalissimo. 0 forse Puccini ha scelto questo soggetto aiifhc- per scaramanzia : l'opera, come abbiamo detto, si svolge tutta sopra un galleggianitc — una barca sulla .Senna placida e tranquilla — pafclò... è impossibile che naufraghiD'Annunzio'PuccinDopo questo truce soggetto, per uscire a riveder le stelle. Puccini si è rivolto a Gabriele D'Annunzio Àhe sta lavorando anche ad mi poema in un atto por Debussy), e Gabriele-^S'Annunzio ha acconsentito a prepararcela tela sceneggiata di un libretto, pure in. un atto. . „. , ,E' la terza volta ohe D'Annunzio e Puccini tentano una collaborazione: la prima volta fu dopo la.Tosco. Presi i primi accordi. D'Anuun.'.io si ritirò alla Versiliana iht lavorare intorno alla.'prima sceneggiatura del soggetto; un giorno Puccini ricevette a Torre del Lago un telegramma: «Vieni ed esulterai. - Gabriele %il maestro andò, ma non esultò, perchè dopo un po' di tempo venne la notizia che avrebbe musicato Madame Butterfly. Sembra che il poeta gli aveste presentato un lavoro, nel quale erano i primi germi dell'idea, che poi è stata completamente sviluppata nella Pisanella. Il secondo tentativo avvenne pochi mesi or sono. Questa volta, i due autori si misero d'accordo sul soggetto: La Crociata dei fanciulli: una schiera di fanciulli, invasati dall'entusiasmo per le crociate, partivano anch'essi e perivano. Questa la leggenda, intorno alla quale D'Annunzio cominciò a comporre il suo poema. Ma anche stavolta la collaborazione andò a monte. Dopo un primo atto, di cui si dice Puccini fosse entusiasta, sembra che nell'ulteriore svolgimento della vicenda drammatica, il poeta volesse seguire una strada, il maestro volesse seguirne un'altra... e La Crociata dei fanciulli, non sapendo quale via seguire, si fermò. Questo sarebbe adunque il terzo tentativo: sembra che D'Annunzio voglia svolgere in un poemetto l'episodio di Sirenetta, accennato nella Gioconda (eravam sette sorelle...), e 11 poemetto si intitolerebbe appunto: Sirenetta. L'orco e ì negri e i bianchì Tristan Bernard aveva presentato a Puccini due soggetti comici; uno aveva a protagonista l'orco: l'orco soffre di mal di stomaco, disperazione sua e della sua signora (l'orchessa), che vede il marito soffrire: vengono i dottori, la diagnosi è presto fatta, l'orco mangia troppi bambini; regime: l'orco deve aver cura di mangiare solamente i bambini che nella vita sono destinati ad essere felici, a non aver dolori, perchè altrimenti quei dolori morali e futuri si trasformano in dolori materiali e presenti per il povero orco. Questo lo spunto. L'atto si svolgeva appunto sulla ricerca del bimbi che sarebbero stati felici nella vita e finiva con la morte dell'orco... per fame. «sembro al Puccini che questo soggetto avesse delle analogie musicali con Hans e Grefl dell'Humperdink. e allora il Bernard glie ne propose un altro, che sembra verrà musicato : un gruppo di viaggiatori, parigini capita nel centro dell Affrica e si imbatte in una tribù di selvaggi, che sono stati nel Giardino «li acclimatazione, a Parigi. I selvaggi si vendicano dei Parigini, < astringendoli a divertire la tribù barbara, come essi già divertirono la città civile. o l , o n . i a o , o a a o e . o o — on la t e i r a. l o, zs si a a.; ti ia ro e no atosto ari^', jpopparne*? attendono la fine; chi prega, chi o, trema, chi si prepara stoicamente a morire oria ganizzando anche rappresentazioni di coni | medie comiche; un barone ha paura di dover n ! salire il patibolo prima di terminare un voel. lume che lo interessa moltissimo... Ogni sera I UI)a parte di questa folla entra in agonia, il de | carceriere viene seralmente a leggere la lista u-. di coloro che all'alba dovranno avere mozzo to ; il capo. Il terrore, l'angoscia, lo spasimo ecvi i citano i sensi fisici attutendo il senso morale; no. quasi per stordirsi gran parte dei prigionieri ge si abbandonano all'ebbrezza dell'amore, he Maria Vittoria, prigioniera da vari mesi, ha a- resistito alle lusinghe di un suo antico innahi; morato che si è ritrovato in carcere con lei; el nonostante ella creda il marito morto, pure ha ne forza di resistere- una sera il carceriere viene, d-> come ^ consueto, a leggere la lista dei conde : dannati. Maria Vittoria e l'amico suo sono nel e, numero, e in quella notte di agonia, la donna na debole, atterrita, si abbandona. Al mattino, e- quando essa non. invoca ohe la morte puriflcaa trice grjQa ^ ,gioiil risuonano: è il 9 termin rtop0 .Robespierre è caduto, il terrore è finito, è la libertà. er , N , terzQ e ar(0 &iU) assistimt0 al ritorno. a fl marit0 SUjcidio dell'amante. Questi to due svolgono al tempo del. V Console: » t ha re quell'attentato da cui si vuole che o Napoleone rimanesse illeso per una shornla n^ ^ ^ coccn,ere. sembra ,nfaU, cne aue]]a fosse lineava! opa„ .rual- si che secondo avanti del tempo calcolato dai cosp!na retori, e Naroleone fu salvo... Se questo fosse te quel mezzo litro di vino ingerito in più dal o, corchiere dovrebbe esser messo, stoicamente, to a far compassila a quell'unico voto p?r il quac- le al Gran Consiglio non passò la pronosta di trasportare la capitale della Repubblica Vee, neziana a Costantinopoli, e a quel contadino no cr,e, vuoisi, abbia insegnato a Bìucher la via to j piu corta per arrivare a Vaterloo.. "Maria Vittoria, Fra i giovani, il maestro 'Respighi è quello su cui si rivolge particolarmente l'attenzione dei critici. U giovane maestro di composizione del Conservatorio di Santa Cecilia, già affermatosi come operista con Semirama, presenterà presto al pubblico un'opera in quattro atti: Maria Vittoria. Il meetto è tolto dall'omonimo dram ma del Guiraud, e la riduzione è stata fatta dallo stesso Guiraud. •Iil dramma si svelge all'epoca della rivoluzione francese e Maria Vittoria è arrestata come aristocratica mentre il marito è lontano dalla Francia. Nel secondo atto è un quadro caratteristico delle prigioni delia rivoluzione : nobili, preti, soldati, suore.... in tragico ag- te aSin.