Per la difesa della "direttissima" Torino-Genova

Per la difesa della "direttissima" Torino-Genova Per la difesa della "direttissima" Torino-Genova Limponenteassemblea in Municipio Per invito del sindaco, l'au3a delle adunali- chze consigliar! nel Palazzo Civico ha accolto nferi in imponente assemblea te rappreseli- ntezze del Consensi ufficiali e quelle degli Enti eprivati che più direttamente si interessano [ vdella grave questione della direttissima, per "discutere intorno alle deliberazioni prese dal Comitato ligure-lombardo nella recente riunione di Milano. Verso le 15 l'aula si va rapidamente affollando. Coi consiglieri comunali quasi al complèto sono parecchi senatori e deputati, numerosi consiglieri provinciali e camerali, la «CommiAslone della « Pro Torino », e in buon mimerò i soci della Società degffl ingegneri e quelli della Promotrice deU'Industria NaeMnafe. I presenti Beco un elenco dei prosanti: senatori: Bisrieut avv. gtancì'uft. Michele, 8\scuretti di Rutila conte cornili. Roberto, Camerino dott. coma Lorenzo, Carle dott. commendatore Antonio, Chiesa comm. Michele, DeGerbaix De Sonnaz conte Alberto. D'Oncieude la Batte conte Paolo, Pinelli conte cav. Tullio, San Martino di Valperga conte Guido Deputati: Panie avv. comm. Felice, Rossi Ing. comm. Cesare, Nicolis di RobUant mg. nobile Stanislao, Gròsso-Campana avv. comm. Gaetano. Consiglieri Comunali: Albertini. Amar, Avezsano, Balsamo-Crivelli, Bocca, Bolmida, Bona, Bonino, Bosso, Brosio, Cagno, Casalini, Cauvin, Ceriana, Chironi, Cibrario, Corbelli, Daneo, Depanie, Ferraris, Fino, Fiorio, Foà, Geisser, Gherardini, Giovara, Gitti, Covone, Grifciuidi, Inyrea, Laclaire, Lava, Lavlni, Levi, Maschio, Miglioretti di S. Sebastiano, Molinari, Negri, Pia, Pomba, Ratti, Rey, Rinaudo, Rossi Angelo, Rossi conte Teofilo, Sciorati, Sincero, Timossi, Usseglio, Vicari, VignoloLutati. Zini. Commissione ferroviaria municipale: Turbigli avv. comm. Francesco, Frescot comm. ing. Cesare. Consiglieri Provinciali: Richelmy comm. avvocato Piero, Sabbione avv. comm. Venanzio, Montaldo comm. dott. Giuseppe, Oliva cav. prof, dott. Valentino, Mola dei conti di Larisse cav. Ademaro, Sesia avv. not. Edoardo, Giordano grand'uff. avv. Luigi, Geymonat cav. geom. G. B., Toeeca di Castellazzo conte avvocato Gioacchino. Passerin iDEntreves e Courmayeur conte Ettore, Anselml cav. avv. Giorgio, Salvadori di Wlesenhoff nob. Giacomo, Peyron comm. ing. Prospero, Garneri cav. aw. Giuseppe, B&dim' avv. cav. Alberto. Consiglieri della Camera di Commercio: Baucolerò cav. Fortunato, Berzia cav. Pietro, Cor inaldi cav. Cesare, Di atto ing. cav. Vittorio, Cnirou Pacifico, Lombardi comm. Felice, Odefio cav. Eugenio, Sacerdote cav. Leone, Sclopls ing. comm. Vittorio, Dogliotti avv. comm Casimiro. Per l'Unione Monarchica: Ferrerò dott. Massimo, Faino prof. Giuseppe, Labriola cav. uff. Stefano. Navone cav. Enrico, Paoletti cav. avvocato Pier Angelo, Margari cav. avv. Onorato, Amerio cav. avv. Maggiorino. Presidenza della Società degli ingegneri: Tedeschi ing. cav. Massimo, Molli commendatore uff. Stefano, CasabeUa ing. dott. cavaliere Francesco, Panetti Ing. dott. cav. Modesto, Bruno cav. ing. Emilio, Ceriana ingestiere comm. Francesco. Membri della Commistione di vigilanza per la direttissima: Iorio ing. Cario, cav. Taluccbl. Carena F., Rovere Giovanni, ing. Cougtn, Gentili ing. Guido, ing. Momo, Borioli ingegnere Sarre, Mussi Egidio, OottoJ augni cavaliere Cesare, conte' Marchetti dì Muriaglio, Parlo Alessandro, Arborio di Gattìnara marchese Mercurino, Oldofredi Tadird. Bagnasco Domenico, ing. Muggia, Meroandino ragioniere Giovanni, Pissavini avv. Luigi, Nasi avvocato Federico. Per l'Associazione « Pro Torino » : Barbavara di Gràvelona conte. Giuseppe Cesare, Olivetti avv. cav. Gino, Capello aw. Luigi. Per la Socetà Promotrlce dell'Industria Nazionale: Sachert grand'uff. Giovanni, Perroglio aw. prof. comm. Gaetano, iDiatto comrnendatore Battisti, Della Rocca cav. uff. A.. Delleani cav. Gaspare, Peverelli cav. uff. Gesere. Per la lega Industriale: Craponue-Bonnefon comm. Luigi. Per la tega elettorale fra esercenti, commercianti e industriali : Gl'Iodi Luigi, Protto Ernesto, MarceUtao Giuseppe, Rovere Giuseppe, Periastri Carlo, aw. cav. AHberti, Protto, ing. Maromati. marchese di Bagnasco, Bertola, Presidente Unione Commeroianti in vino, ing. fiegls, ing. Baggi Vittorio, Curletto, assessore, Novi Ligure, cav. De-michelis, Sindaco di Novi Ligure, avv. Martelli, assessore di Novi Ligure, ing. Lodigiani, cav. Patriarca, óav. Vogliotti. La sedata Alle lò. 15 U sindaco sale alla tribuna presidenziale, e al suoi lati prendono posto i deputati Daneo, Panie, Cesare Rossi. GrossoCampana, il comm. Giordano, presidente della Deputazione provinciale, il comm. Bocca, presidente della Camera di commercio, il senatore Valperga, gli assessori Laclaire, Bolmida, Pomba, Pia, Albertina. Fiorio, ed 1 consiglieri Miglioretti e Rey. Dichiarata aperta la seduta, il sindaco si professa grato ai convenuti, la cui presenza attesta che la cittadinanza intera ha coscien qsnfm5Mtetnpdmlleltsdcl'dctbdfaarrspemNpsemldbpacorcgrniTsc6n, , , ,.. ._ , .za delift gravità dell argomento, la. cui spn»-1zione può seriamente gSJPVf^ft^J»'«{g economica e la vita^politica deUa nostra «e- gione. Hicordate a grandi linee le fasi delle pratiche ohe fecero capo all'adozione del progetto della Direzione delle ferrovie, patrocinato presentemente da Milano e da Genova, egO espone le fasi che precedettero la presente agitazione nostra. « Quando noi — dice — siamo venuti a conoscenza del progetto che oggi Milano e Ge àova tòrrébbeto eseguire senza indugio, fum-!Dio imiBtèfllatamento consci del grave danno |ohe ne sarebbe venuto alla nostra regione; danno immediato e danno futuro, perchè uno ebocco dilla galleria à Rigoroso impedirebbe aer stmpfe l'esecuzione di una direttissima con Torini per wninjfB con Tonilo. Da un primo esame della grave questione ql convincemmo — egli prosegue — Che runica soluzione che poteva conciliare gli interessi di tutti era quella di dare lo sbocco della grande galleria a Carrosio; e ciò non soltanto perchè il percorso sarebbe convenuto a Milano ed a Torino, ma anche perchè i tecnici ritengono che. puntando su carrosio. i lavori si svolgerebbero su un terreno più facile, e quindi con costo minore, che Compenserebbe largamente il maggior percorso di 300 metri, che è In realtà trascurabile in una linea di tanta lunghezza >. Occupandosi quindi dei timori manifestati a Milano ed a Genova, che le domande da noi avanzate possano compromettere, 0 almeno ritardare i lavori della linea, il sindaco op- l£SB%JT%£2&1K£? W Cd°i Arrosto è il più conveniente, i lavori potran-floTanzt. essere compiuti con maggior cele-rrlà essendo più facile, come ritengono i te-anici il terreno di lavoro. Se invece il prò- gotto nostro verrà respinto, perchè ritenuto teanicamente ineffettuabile, il ritardo del la- foli potrà essere al più di sei mesi. Questo ve tempo non può quindi allarmare seria- ate nessuno. Data quindi lettura della let- del sindaco di Milano, già comunicata al jllo, e da noi riprodotta. Il conte Rossi in rilievo che l'opposizione alle nostre ade npn sono fondate su dati tecnici od >0nnCr5.^»iS^f«^inmWA «? ÀLAnMef A* ^SSt m ™ r,r£hiÌ Starfo tema0non W menomamento A-JS^oili ingressi (zravfss mi nostri m mmVSwco1T^^roSrtei^Sno SiomOTtc. «Non si tratta soltanto - egli ag-^iSgk-m'^nt). nV de! valico dei Cenisio. che sarebbe irremissibilmente compromesso nei suo sviluppo dal progetto voluto da Milano e da Genova. Io peroiò ho creduto — conelude — di convocare quest'assemblea per invitarvi a pronunziare il vostro pensiero su "" neace d.chquesta grave questione. Io ritengo che in que- ficsto momento occorra, con un monito solen-. Lne, dire che, se Torino ha fatto finora dei amf.1Ls!!ic x V, £"lla]tarc, della. Patria comu-; _mar* n( «,n« rtiiI^I^Jif^.l, sf"^!'f a^h^vlv5^!*»^SL^^"^K^t0»^SSS2 noMf^£^A..^^ sptisvedi della Deputazione Provinciale c , , .Sisubito dopo domanda la parola il Presiden- die della Deputazione Provinciale, commenda-. soare Giordano. In nome della Provincia egli | st„ aU°Pera_tóUa Cnnca^mministrazio-jB* """" "innane in una questione di cosi grande interesse per tutto la regione. Comunica all'Assemblea: l'ordine del giorno della Deputazione, in appoggio al progetto di massima dall'ing. Ronco, e, rilevando come la sola obbiezione opposta al progetto è quella di un ritardo, dice che in un'opera, Ja cui esecuzione costerà non meno di sei anni di lavoro, la questione di un ritardo d1 sei o set te mesi, necessari alla compilazione del nostro progetto, non è tale da ritardare i voti di Milano e di Genova. Giustamente il Sindaco ha rilevato che si tratta di tutelare non solo 'interesse della nostra regione, ma pure quello delCenisio e delle comunicazioni con la Francia, che noi dobbiamo tutelare e difendere con tutti i mezzi. Egli spera, quindi, che l'Assemblea vorrà unirsi unanime al voto proposto dal Sindaco, (.ipplausi). L'on. Daneo L'on. Daneo osserva che se ci troviamo di fronte a difficolta, è perchè il problema dato a risolvere dal Ministro dei Lavori Pubblici alla Direzione delle Ferrovie, era quello di redigere, un progetto di valico da Campomorone a Rigoroso. La linea avrebbe dovuto essere rettilinea, ma, polche giurati ad un certo punto i progettisti si accorsero che il terreno era difficile, progettarono una curva, che permettesse comunque di dirigersi su Rigoroso. Nessuno allora pensò che sarebbe stato invece più facile e meno costoso dirigersi senz'altro su Carrosio, dal qual punto avrebbero potuto essere egualmente soddisfatti gli interessi delle due regioni. L'on. Daneo dimostra che non regge il timore di un ritardo, manifestato dal Comitato ligure-lombardo. Infatti, nello -stesso ordine del giorno votato nella recente riunione di Milano, viene fatto cenno della possibilità di biforcare la linea in galleria, in modo che si possa avere uno sbocco a Rigoroso e un aJtro a Carrosio. — Ora è evidente. — egli dice, — che se tale soluzione si presentasse possibile, occorrerebbe studiarla tecnicamente, il che richiederebbe un tempo non minore di quello chiesto ora da Torino por compilare il progetto di sbocco a Carrosio. — Egli rileva, del resto, che è assai dubbio che già siano disponibili i fondi per indire le aste. Occorrerà che il Parlamento stanzi altre somme, e perciò Torino avrà, tutto il tempo necessario per far studiare dai suol tecnici 11 progetto suo. Concludendo, egK dice che l'Assemblea potrà nel 6uo ordine del giorno tener conto delle espressioni amichevoli e di fratellanza contenute nella lettera del Sindaco di -Milano (risa e mormori ironici): ma dovrà pure fare intendere con chiarezza di parola e di pensiero che il progeto voluto da. Milano e da Genova costituisce un'opera di egoismo e non di fratema attestazione. H Sindaco avverte l'assemblea che fu dato agli ingegneri Regis, Lodigiani e Baggi, riu-, niti in Commissione tecnica; l'incarico di alle-'sstire il progetto esecutivo della u dinettisslma » issulla variante (proposta dall'ing. Nino Ronco. ì pLo studio richiederà un tempo più o menojc•lungo a seconda che si avranno presto o tardi \44 diti della Direzione generale delle Ferrovie. lma al massimo occorreranno per esso sei cmesi. - | tto pregato personalmente il Presidente j rdel Consiglio — dice il Sindaco — .perchè ve- dlesse interessarsi presso la Direzione generale „delle Ferrovie onde ottenere al più presto I vdati indispensabili. Sono stupito che Genova e aMilano abbiano rifiutato di prendere in consi- tderazione la domanda espressa nella mia let- d^Jl^Ìaiì° dl Ge"0Va neUa quale dÌC6V0 Asemplicemente : i«Dichiaro anzi fin d'ora che appena esegui-idio il progetto della variante per Carrosio, àtarne fu disposto da questo Consiglio Comu-jrnale, ritengo che non vi saranno difficoltà pendS^™taS J£°*e"° ad„ ™ tecnico, nel quale siano con equa proporzione irappresentate Genova. Milano e Torino e lo IPStato a mezzo della Direzione Generale delle! Ferrovie. i sdil'otocozidipegeavnadimatgrceanzicinemvfaCpPgzLpsoqlefopuvaPgenumedgsad« Si avrebbe cosi, entro I primi mesi del prossimo anno, una decisione sicura e convincente su questo punto preciso: se cioè la variante Campomorone-Carrosio possa egualmente soddisfare con una minore spesa, con più facile e più sicuro tracciato in galleria e con minore tempo per l'esecuzione, gli obbiettivi dl una direttissima Genova-Milano. « Non vi sarebbero quindi nè esitazioni ne fqusdtopposizioni nè ritardi di tempo. La concordia .delle tre città in questa linea di condotta fa-'d1 cinterebbe u conseguimento dello scopo co-! p mime e dentro l'anno 1914 si potrebbero vedere * lnWat, » lavori p6r meì tracciato che sarai"riconosciuto da tutti come il più rispondente ad un giusto equilibrio degli interessi delle tre regioni, Usure, lombarda e piemontese, e ciò che ancora più importa, di quelli della Nazione. « Le sarò gratissimo se vorrà rendersi interprete di rtuesti sentimenti miei e della mia ! città nel prossimo convegno del Comitato | ligure-lombardo, assicurando i rappresentanti delle due regioni dell'assoluto desiderio del ; Piemonte e dl Torino di voler tare opera con- corde nel comune interesse» gr— Come si vede — conclude il Sindaco — nelle nostre' domande eravamo equanimi e sereni. {Applausi). (ili altri oratori Prende quindi la parola il comm. Mazzini, presidente della Società degli ingegneri ed architetti, e comunica il noto ordine d«l giorno col quale l'Associazione plaudiva al preciso 6tudio dell'ing. Regis, facendo voti per l'esecuzione della variante progettata. E poiché l'ing. Regis è presente, il comm. Mazzini ri volge al « decano degli ingegneri Torinesi >i un saluto ed un plauso. L'assemblea approva vivamente e calorosamente. ,11 comm. Bocca, presidente della Camera ifr^St^^o^S^aria^ ! diale. Egli ricorda che a favore del a pariante 1alla « direttissima » anche la Camera di Cominiercio voto un chiaro ed esplicito ordine del giorno. Egli crede che gli stessi interessi che preoccupano commercialmente la Lombardia e la Liguria esistano anebe per 11 Piemonte e che la piccola differenza del minor tracciato I10n debba suscitare alcuna apprensione in rap p0rt0 alle tariffe per le merci, le quali, per le Unee „ direttissime », sono oggetto di conven ztoni pm che di semplici calcoli. Per quanto e riguarda la saturazione del Porto dt Genova e d del pericolo cne possa aumentare in avvenire À « «>mm- Bocca osserva che essa Procede da Ì ragioni locali, ragioni dl servizio e di bacini. to Infatti ci sarebbe da augurarsi che il Porto Ai Genova fosse saturo ancora quando saran- o no aperti il bacino Vittorio Emaneuele IH la -.gallerà delle Grazie e le nuove banchine. Ag- giunge che se U periodo di allesf ^ Lds ±OTJSS?1!. '^"«WJSSne deriverebbe alcun danno. 11 comm. Boccaaccenna. ali importanza dei percorsi primarie dice che la classe commerciale tutta non puòche dimostrarsi favorevole al tracciato modi- ficaio. L'on. Casalini paria a nome suo c dei suoi amici della minoranza, dicendo: _ SoVent« partono da questi banchi le piùvlvaci opposizioni. Ebbene oggi noi diamo il nostro Dleno consentimento adopera fin -quispiegata dall'Amministrazione per la . diret-tissim-a ». La nostra adesione proviene dal dovere che sentfamo di difendere gli interèssi di Torino e della regione piemontese; dal con-Sindaco di Milano c'e un appello alla concor- dia, perchè gli interessi di Genova e di Milano . sono quelli di tutto il Paese, mentre che i no | stri sarebbero invece esclusivamente egoisti! jBisogna rispondere ben alto e torte che noi intendiamo di fare una affermazione nazionaie, non regionale; così come quando difene o o e e o a o -, -'st!,a "al Piemonte proprio a poca distanza da» isuo sbocco naturale e rettilineo su Carrosio pe. ì portarsi a Rigoroso, dove non apparirebbe piojcerta ruttata di nuovi collegamenti, in guanti \4„ ,„, _„„,„ „»o„i -i . . ln jat punto sarebbe assai prossimo ti raci cordo coi valichi attuali; | « ritenuto che nessuna valida ragione di mee j rito venne posta innanzi nell'ultima adunanz- dei Gomitalo ligure-lombardo e che solo pree „„i,„ it h™,,, „u snomi „„,„.hh<,™ I vaUc ìl tlmf're che alt tììslatl studl P°'T«oi*sre arrecare tndugi nell'esecuzione dell'opera, r- tenuto che questo Umore non potrebbe a men- di cadere di fronte alla celerità degli studi e0 All'azione comune per l'immediata esecuzion i, . . .. . ■ ... -idel ^acetato che fosse, riconosciuto migliore, , àel resto non può costituire una ragione agge-jrjra per Torino e per il Piemonte, che domanndano la partecipazione loro dovuta nei benen che saranno per risultare dalla grande opere i.hI. ' . ' o IP"001^ progettata; e! " afferma la necessità assoluta del rapid i studio per il valico su Carrosio ed esprime ldiamo gli Interessi del Cenisio. Il costo del l'opera, quale Torino la desidera, è dimostra to inferiore a quello dell'altro progetto e ciò costituisce già dl per sè anche un beneficio nazionale, poiché il Paese ha bisogno di. non disperdere le sue economie. La parola spefìa per ora ai tecnici: quando noi avremo il progetto concreto si farà la discussione ed allora avremo certo con noi i rappresentanti nazionali ed il Governo a fare opera di vera concordia e di pacificazione. (.Applausi). Gribandi fa. appello all'unione di tutti i Comuni del Piemonte perchè si riuniscano in atto di solidarietà alla loro capitale: è dagrandi centri ohe si irradiano i benefici acentri minori. Ricorda che Milano si appresta anche a risolvere il problema della navigazione fluviale ed allora, è certo che molte merci saranno coi nuovi mezzi avviate verso Venezia. Sostiene anch'egli la bontà del tracciato modificato per Carrosio ed afferma che "Genova avrebbe rutto 1* interesse a. favorirlo. Barbavara, presidente della. « Pro-Torino »facendo plauso all'opera dell'Amministrazione Comunale, dichiara che l'Associazione da lupresieduta divulgherà l'agitazione in tutto iPiemonte e la sua. non sarà opera di propaganda regionale, ma rivolta all'Interesse nazionale. L'approvazione unanimedell'ordine del giorno II Sindaco, poiché nessun altro chiede la parola, dà lettura dell'ordine del giorno e lo sottopone alla approvazione dell'assemblea, la quale, in segno di unanime assentimento, sleva in piedi ed applaude vivamente. Ecco il testo dell'ordine del giorno approvato « L'assemblea, ritenuto che. il concetto informatore della relazione parlamentare che precedette la legge 12 luglio 1908 fu sempre ed unicamente quello dell'esecuzione di un terzo valico dell'Appennino, fra Genova e la Valle Padana, che la legge del 1908 con la formula generica Genova-Tortona non fissò lo sbocco nord del valico a Rigoroso, ma fissò solamente un obbiettivo che può essere ottenuto ugualmente col progetto delle Ferrovie dello Stato e colla variante instata da Torino, u ritenuto che non altrimenti Torino ai:eva dato il consenso al programma per il conseguimento del nuovo valico, se non in quantsi potesse avere un diretto. collegamento chabbreviasse il percorso Genova-Torino,- « che questo concetto sarebbe pregiudicatdal progetto della galleria in curva che sl na ln e te fld.ucia che da- un piiì sereno esame dettquestione possano ancora uscire un voto euna azione concorde delle tre regioni interesate, che assicurino la più sollecita esecuziondell'opera da tutti desiderata; € da mandato al Sindaco, in unione alrappresentanze politiche delia città, di presentare al Governo il voto dell'assemblea, richia a-'dentlo che in attesa della presentazione deo-! profferte concreto entro il termine massimo Ae *L non giJ^^^àZ™^0* ai"* non $ian0 a$mnte ^eraziont pre e giudizievoli all'intento di Torino ed all'intresse generale della Nazione