Il segretario della Camera del lavoro di Milano ed altri 12 imputati dinanzi al Tribunale

Il segretario della Camera del lavoro di Milano ed altri 12 imputati dinanzi al Tribunale Il segretario della Camera del lavoro di Milano ed altri 12 imputati dinanzi al Tribunale (Per telefono alla Stampa}, ■nano, 10, netta E' incominciato stornane, dinanzi alla IV Sezione del Tribunale, il processo contro i tredici dimostranti arrestati il 16 del mese scorso, e cioè: dottor Adelino Marchetti, segretario della Camera del Lavoro; Ettore Ercole, impiegato al Sindacato Ferrovieri; Ippolito Bastiani, redattore dell'» Avanti! »; Paitonte Ruggimenti, impiegato alla Camera del Lavoro; Antonio Brosi, fabbro; Angela Dameno, sarta; Felicito Lenzi-Cavallo, casalinga; Angelo De Cesare, meccanico; Giuseppe Milanesi, tranviere; Luigi Bertoni, operaio elettricista.; Giovanni Lastellazzi, fabbro; Giuseppe Malena, falegname; Anodante Biccrricga, ebanista. Le imputazioni Essi sono imputati di avere, il 15 giugno' u. s., in Milano, per protestare contro una sentenza del Tribunale di Milano, in dato 13 giugno u. s., contro Giuseppe Mappelii ed altri diciassette, — accusati di delitti contro la libertà del lavoro e di violenza e resistenza all'Autorità, ed al fine ancora di indurre i tranvieri allo sciopero, per .la dignità della classe e per la lotta economica, — usa- ! ' altre persone rimaate sconosciuite. contro l manovratori delle vetture tramviarie cittadine che uscivano dalle rimale di via Spontini, i, come li Sostrinsero, con rag uuiia uiììmsb e ver la lotta ecoiii/nuua, — una- te violenze e minacce mediante parole intimi- datrici e lancio di sassi, fatto anche da molte per costringerli, come li Sostrinsero, con rag- igiungimento di intento, a sospendere la cir- colazione delle vetture stesse, impedendo così anche la libertà dell'industria e commercio, iA taluni di questi imputati sono poi ascritti fatti minori: oltraggio, resistenza all'arre-'sto, ecc. la Difesa è costituita in Collegio, con gli avvocarti Boriosi, E. Caldara, F. Costa, Dominione, Gonzales, Romita e Sarfattl. Rappresento il Pubblico Ministero il cav. Lampugnani, Io stesso che rappresentò l'Accusa al processo Corridohi. Poco dopo le 0,30, il Presidente, avv. Grugno., apre L'udienza nell'aula della III Sezione, come la più adatta a contenere i numerosi imputati, testi, difensori, ecc. Gli imputati occupano tre banchi, nei quali epiccano la figura più distinta del dottor Marchetti, e dietro di lui, quelle delle due donne, non più piovani e dall'aspetto di operaie. La Damano è già stota condannata due volte per furto, eli cui una a S3 mesi di reclusione, ed unaiterza volto per oltraggio. Sono incensurati faiLPaizi e quasi tutti gli altri imputati. ìL'aula è affollata, specialmente nel posto del pubblico, ma non v'è molta attesa. . .. *r„«.t..M: Il dottor Maronetw Iaperte l'udienza, il Presidente invita il Mar icivetti a scolparsi. 1— Nella oualità di segretairao della Camerajdel Lavoro? — dice il dottor Marchetti!, — fui 1invitato ad interporrai per risolvere lo scio- nero dei urawiv.ierl." Ebbi vari colloqui ooH'm- tenere Esterle. Più tardi io atesso chiesi l'intervento del Prefetto, e concordammo con lui timi conferenza col Sindaco, interessato, ouale capo della cittadinanza, a risolvere la vertenza dei xramvleri. 11 Sindaco mi poao nuas-i come pregiudiziale, HI patto cil definire lo sciopero del personale delle Officine della a Edison » purché esso non partecipasse ad !eventuali 'scioperi generali di solidarietà. La'mattina dopo la C. E. della Cerna» del La-:voro ii pronunciò favorevole alla proclama- zinne dello sciopero generale. Il Sindaco, inun colloquio successivo, dichiarò che' ormai le trattative dovevano riteners-i rotte. Si volle co^l compromettere la soluzione di uno scio- pero economico per uno sciopero generale po- litico di protesta. ti Marchetti prosegue, richiamandosi ad un manifestino che invitava i tramvleri, In'- dipeadentemeroita dalla protesta per la senten- za Allara, allo sciopero di soiidairietài col personale degli addetti alie Officine. — Io affermo, — prosegue il Marclictli, — che per quanto riguarda lo sciopero generale di proteste, per spirito di disciplina alla de liberazione della C. E., e quale segretario, assumo qui intera tutta la responsabilità. Prosegue, mettendo in evidenza che la prò dannazione dello sciopero dei tramvwri avvenne dopo la rottura dalle trattative. — Veniamo ora ai fatti di via Spontini. — Ci recammo davanti da rimessa di via Spontinl. su carrozza, io, Ercole, Reggimenti, in compagnia di un redattore del « Corriere della Sera ». Arrivammo pochi minuti prema detle ore 15. Che cosa facemmo? Non altro che il nostro dovere : avvertire i traimvieri, a via a via che giungevano, che lo soiopero era stato dichiarato, e che i compagni facevano caldo appella, alla ioro .solidarietà. Oàsapprovai il lancio di due sassi ad alta voce ed invitai alla calma. 1 giornalisti mi riferirono che il delegato aveva telefonato al Questore, che la dimostrazione era capeggiata da me e dall'Ercole, ohe facevamo opera di persuasione e dcalma. Nessun grido, nessuna minaccia aKrumiri ». Spio qualche frase ironica. ^ n . ,„ — ~; ooprnggiunse improvvisamente il delegato A vallone, che ordinò di caricare la fc4la e dsgombrare la strada. Non si suonarono gli squiWi. Si usarono modi brutali. Un brigadiere si esercitava ad una « boxe » spietata. Vi «•* Ere<>|e arrestato. Mi avvicinai agli agenti l'er ^P®1* 11 motivo dollarresto. Uno di ess ml. affronto con cattive maniere, indignato esclamai : «Tenga giù le mani! Che cosa farebbe se ile dessi un « pappuio? ». I-ul alloia afferrato ed arrestato. SuUa porto dellaguardina ebbi un terribile pugno alla nuca, che mi fece cadere il panama e gli occhiali. « Ma chi è quella guardia'.' Ditemi il suo numero 1», dissi, rivolto ai miei compagni. Fu il Ruggimenti a rispondermi che l'agente portava il numero 230. Era ila stessa guardia, alla quale mi ero rivolto, protestando, dinanzi alla rimessa di via Spontini ». A domanda del 'Pubblico Ministero, cavallero Lampugnani, il Marchetti risponde che lo soiopero del personale della •= Edison » era stato dichiarato prima di quello automobilistico. L'interrosatorio di Ercole Si procede, quindi, all'interrogatorio del se¬condo imputato. I Ettore Ercole, (impiegato al Smdacato Ferrovieri. Egli espone tutti 4 fatti, come 1 altro imputato, quindi conferma che H Sindaco, on. Greppi, in presenza deUasses «ore Stramblo, pose come condiziono « swie 1ua non» alla soluzione dello sciopero del personale della «Edison», addetto alle Otti- cine, l'impegno da parte dei tranvieri di non unirsi allo sciopero generale di protesto. — All'uscita di une vettura tranviaria dalla rimessa, di via Spontim, — prosegue l'Ercole — volò qualche sasso. Raccomandammo la calma. La vettura rientrò... —E i tramvtori abbandonarono il lavoro? — Per la confusione del momento non me ne accorsi. Ad un tratto mi sentii colpire da un pugno in un fianco. Protestai -energlca mente, e. forse,, indignato, avrò esclamato: « Questi son modi da villani!», — Perchè. — Interroga il Presidente, — quando la folla assuase un contegno minacdoso non vi allontanaste? — a nostro dovere era di non muoverà per evitare guai maggiori, Ercole termina cosi il suo interrogatorio, «j j . 4mi)tlta*5 wi aikn impu.n. e' la volta del terzo imputato : del giorna Usta Bestianl, il quale dice di essersi occupato dello sciopero e di averne seguito lo svolgimen to come cronista dell'/I vanii! Respinge l'acca sa di violenza agli agenti, che egli avrebbe commesso.

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