Le figure del processo

Le figure del processo L'azione del magistrato nell'affare del Palazz Le figure del processo 11 Consiglili fliSa propose la rimozione di Branialti e, i a , o ò o , o . l o . a o i o . e e o e a o a o e i ù n e i e o o o o d , rs i l e ai sà di ren n e e >l'on a!non si riunirà più. Soltanto lo scioglimeli i to della Camera verrà, per tanto, a ao- Sobrero ci telefona da Roma, 7, notte. Lo scandalo del Palazzo di Giustizia ritorna alla ribalta. Sono i noeti della inchiesta parlamentare che vengono al pettine. Una prima serie di mandati di comparizione è stata spiccata e inoltre il Consiglio di Stato ha oggi deliberato jdi proporre al Governo la rimozione dell'oli. Brumialti da consigliere di Stato. Sembra ritornare ai giorni delle prime rivelazioni sullo scandaloso affare; ritornano alili sburra le persone che la Commissione ci'irtehiesta indicò ai magistrati; sfilano così dinanzi al pubblico, non più meravigJiaAo, i nomi dell'ing. Mannajolo, terzo s|:>éio della Ditta costruttrice del Palazzo di Giustizia, di Attilio Brunialti, di Maria. Gasperini, l'astuta, amante del comm. Ricciardi. Nello sfondo si delineano le figure minori dell'avv. comm. Sabatino Gastaldi, che, passando attraverso gli uff!i:i dell'avvocatura erariale, imparò come Iti Ditta costruttrice del Palazzo di Giustizila potesse avanzare maggiori pretese versio lo Stato, e dell'assistente Bizzarri addetto agli uffici governativi per il Palazzo di Giustizia, uno dei. personaggi secondari sui quali l'on. Eugenio- Chiesa gettò sfila Camera i fasci di luce del suo discorso- requisitorio. Ebbene, per quanto le nóiizie alle quali accennai con discrezione ;da parecchi giorni possano apparire sensazionali, esse non sono che il preludio di altre più gravi. Una ' parte dei mandati di comparizione si trasformerà in maSidati di cattura. Il Consiglio dei ministri, che si riunirà al ritorno dell'on. Giolitti a Roma, approverà indubbiamente la proposta - di rimozione dell'on. Brunialti da consigliere di Stato. Maj non sarà tutto. Altri mandati di comparizione contro i personaggi in prima linea dell'affare del Pa.lazzp di Giustizia saranno ben presto spiccati. Sarà la serie degli onorevoli e dei. commendatori; avremo così completa, la, preparazione dèi processone che si svol/Wà a Roma verso la fina dell'anno. Vedremo allora fra gli imputati impallidire, fn confronto ad astri di prima grandezza» del mondo politico e degli affari, Ve- figure del" commendatori Borrelli, Ricciardi e Silvestre, ai quali fu limitata fino a poche settimane addietro la istruttoria. Ciò éh.c avviene oggi, cioè la esecuzione delfon. Brunialti da parte dei suoi colleghi del Consiglio di Stato e i primi atti della nuoiva istruttoria in base ai documenti della 'Commissione d'inchiesta, costituisce l'inizilD della rivincita che il tempo, sempre galantuomo, accorda a quella povera Commissione che, se ha peccato, ha peccato di timidezza. Ricordate? Per un istante, cioè nella giornata delle prime autodifese degli o-i. Domenico Pozzi e Abignente alla Carniera, parve che la Commissione dovesse trasformarsi da accusatrice in accusata. So la Camera avesse votato quella sera, avrebbe deplorato le conclusioni della Commissione d'inchiesta! Il vento mutib. Attraverso tre rinvi! la Camera approvò le conclusioni della Commissione; il Sanato feco lo stesso senza le tergiversazioni della Camera; ma la nuova istruttoria, diretta dal procuratore generale senatore Vacca, rivela oggi come la Commissione d'inchiesta, accusata di antropofagia dai lestofanti del Palazzo di Giustizia, si sia tenuta assolutamente al disotto del vero nelle sue conclusioni. Il senatore Frola ebbe cura, per quanto riguardava i personagggi non parlamentari, di esporne l'operato, nei casi di colpa, col linguaggio che li disegnava al giudice istruttore; ma per il secondo capitolo delle responsabilità politico morali, discusse linea per linea, pesate parola per parola, la Commissione fu indulgente al di là del verosimile. Quanti conoscono il retroscena dei lavori della Commissione sanno che soltanto mediante la resistenza di una mi noranza composta del senatore Frola e degli on. Giovanni Amici c Gesualdo Libertini si potè consacrare nella relazione qualche addebito a carico dei deputati. Gli altri conimièsari, nella loro infinita bontà di animo, avrebbero quasi tutti voluto assolvere senz'altro. Ora, invece, appare quanto la bersagliata relazione fosso un documento in sordina. Il paese non dovrà, per tanto, meravigliarsi se altre riputazioni andranno in aria insieme ai cenci degli imputati jninori.- II caso Brunialti è senza dubbio tragico. Quest'uomo si è aggrappato con l'ardore della disperazione ai privilegi del mandato parlamentare sperando nella immunità. Ovunque gli parve scorgere una tavola di salvezza vi si afferrò illudendosi di rimanero a galla e fu inesorabilmente sommerso. Alla Camera tentò una deplorevole confusione fra la sua condizione di consigliere di Stato e quella di deputato, invocò cioè il giudizio del Consiglio di Stato respingendo quello della Camera; viceversa, chiusa la Camera, si ricordò soltanto di essere deputato per la immunità parlamentare che gliene derivava; cosicché, mentre i suoi colleghi colpiti dalla inchiesta si dimisero, egli, imitando, per ragioni di altra natura, l'on. Domenico Pozzi, non si dimise. V'è chi afferma che l'on. Brunialti abbia voluto in tal modo porsi al sicuro da ogni eventuale procedimento giudiziario fino allo elezioni generali. Infatti un procedimento non sarebbe possibile senza la autorizzazione della Camera. Ora, la Camera, cui Brunialti appartiene, è seppellita e sggstsTvtsgidqlmgmlmtspncpcsRdcevm i u a a i i , spendere le immunità parlamentari di cui gode l'on. Brunialti; ma intanto il Consiglio di Stato lo ha colpito. Il deputato chiese invano di presentarsi ai colleghi tramutati in giudici; voleva difendersi, ma la sua causa era giudicata e gli fu rifiutato. Trovò nondimeno 10 voti contrari'alla grave condanna inflittagli, ma forse non si tratta di altrettanti colleghi che intendessero assolverlo ma invece di giudici indulgenti che avrebbero preferito una pena intermedia anziché la esecuzione capitale della proposta di rimozione». Comunque, quando il Consiglio dei ministri approverà la destituzione sarà per l'on. Briunialti la morte civile. Come potrà, djato che il magistrato non lo persegua dopo lo scioglimento della Camera, ripressentarsi agli elettori? E' vero che elettori compiacenti rimandarono a Montecitorio gli on. Abignente e Guarracino; ma questi due deputati sono sospettati e per ora non ancora colpiti con deliberazione specifica. L'on. Brunialti è invece un uomo a mare, un uomo che civilmente sopravvive a se stesso. Ogni parola a suo riguardo sarebbe crudele. I mandati di comparizione finora spiccati non hanno bisogno di essere lumegiati. L'episodio di Maria Gasperini, questa confidente e intima amica del comm. Ricciardi, che diventa, secondo i sospetti del magistrato, la elegantissima ricattatrice del proprio amante, e troppo noto per essere ricordato. Interessante è invece notare- il cornino vente accordo rivelatosi nel periodo istruttorio tra la intelligentissima donna, che aveva depositato presso il suo nuovo amante i documenti del vecchio amante danaroso, e il comm. Ricciardi. Maria Gasperini ha infatti negato la tentata estorsione che il giudice istruttdre tentava addebitarle mentre il comm. Ricciardi cavallerescamente la sdebitava di ogni imputa zione. Il mandato di comparizione spiccato per sabato prossimo dimostra che la Sezione di accusa non è rimasta convinta delle vicendevoli discolpe; e forse qualche sorpresa non è lontana.. - Di tutti gli altri colpiti da mandato di comparizione il più illustre è l'ing. Man najolo che abilmente era rimasto sinora tra Roma e Napoli. Finché i documenti erano in possesso della Commissione d'in chiesta, il terzo socio/della Ditta si potè ritenere al sicuro; passati i documenti nelle mani del magistrati), la scena mutò. Ve dremo se, a istruttoria finita, l'ing. Mannajolo risulterà l'anima candida della triade famosa. Certo fu il più abile dei tre, perchè seppe tenersi relativamente in disparte. Gli altri personaggi, che il magi strato intende trattenere nelle maglie del processo, sopo funzionari bacati e loschi brasseurs d'bffaires; tutto pesce minuto insomma.- II meglio, lo chic della comitiva deve ancora venire e giungerà coi mandati di comparizione e di cattura che saranno spiccati fra breve..

Luoghi citati: Napoli, Roma