L'imressione a Roma

L'imressione a Roma L'imressione a Roma noma, 5, sera. Aumenta la dolorosa impressione prodotta dallo notizie delle rilevanti perdite avute dall'87.o reggimento di fanteria nel violento attacco subito presso Cirene per opera di beduini. Il Governo ha richiesto maggiori particolari al generale Briccola, e farà una nuova comunicazione in riguardo. Fra ieri sera e stamani ha avuto luogo un vivo acambio di comunicazioni telegrafiche Ir* il ministro delle Colonie, on. Bertulini, da «orna e l'on. Giolitti da Cavour. 11 Governo esclude che si tratti di imprevidenza da parte dei nostro Comando, perchè il nemico non superava i quattrocento uomini contro i quali ne erano stali mandati mille dell'87o fanteria. E' da notare invece — secondo il Governo — che fu mandato contro i beduini un reggimento non ancora provato al fuoco. Infatti l'87.o reggimento fanteria, partito da Siena il 7 giugno scorso, era da pochi giorni giunto a Cirene. L'alta percentuale degli ufficiali caduti dimostra l'eroismo dei capi nell'affrontare e tenere il primo posto nella mischia. E' anche assai commentata la presenza di pezzi di artiglieria turca nel campo nemico. Molte persone che hanno congiunti nell'87" reggimento fanteria, si sono recate al Ministero della Guerra, al Ministero delle Colonie e alle redazioni doi gù.ornati per chiedere notizie, me finora nessun particolare è pervenuto. Fra queste persone vi era il signor Pietro Del Mercato, fratello del capitano chi si ritiene' perduto. Egli, che non ha potuto capere né dal Dei)osito del reggimento, né dalle autorità militari maggiori ragguag'-'i. con le lacrimo agli occhi ha detto:. « Sooo convinto che raiio fratello ad ogni modo ha saputo fare 11 suo dovere. » I giornali romani commentano aspramente questo doloroso avvenimento il Messaggera scrive : « Si tratta in sostanza d'un altro episodio disgraziato della guerriglia iniziata dalie bande beduine in Cirenaica, ma esso dimostra come il nostro Comando difetti di informazioni precise, e come abbia trascurato oltre il necessario il servizio di polizia entro i confini della zona recentemente assoggettata e notoriamente infetta da bande di predatori e ribelli audaci ed astuti. « E1 tutta aua serie di imboscate che si è avuta nel settore di Marsa Susa e Cirene. Quasi ogni giorno lungo la carovaniera i nostri convogli di viveri hanno dovuto subire sorprese, pericolose; e allora si è pensato a fare intervenire una colonna numerosa e forte per fare scomparire e distruggere il covo dei nemici che ci hanno inflitto ripetutamente perdite dolorose. « A Safsaf evidentemente crasi concentrata una parte dei fuggiaschi di Ettangi dopo la sconfitta del Gran Senusso. 11 grosso delle forze beduine ripiegò su Mari uba. verso Bomba. Alcune centinaia, con due pezzi di artiglieria, presero la via di Ghegab sfuggendo alla sorveglianza dei nostri; questo nucleo di beduini ii era nascosto alla ridotta campale fra Cirene e Ghegab. Le nostre truppe avranno indubbiamente presto ragione.. delle forze avversarie. In attesa di un'azione repressiva vittoriosa, le notizie della disgrazia di Safsaf erano state ritardate di alcuni giorni. Ma resta sempre da chiedere come e perdio turni dovuto attendere un piccolo disastro per provvedere con la dovula sollecitudine ed energia alla liberazione di questa zona che dovrà essere necessariamente battuta, per il rifornimento quotidiano ai presidi interni, da piccole pattuglie. Le "marce in avanti sono indubbiamente una bella cosa, a putto però che siano rese sicure le retrovie. L'episodio dimostra u questo proposito una triste imprevidenza ». II Giornale d'Italia, pur dichiarando the non si deve attribuire imiiortar.za eccessiva al sanguinoso scontro di Marsa Susa. sosiii!- ue che il generale Briccola deve variare la jdirettiva dell'atteggiamento verso gli arabi. 111Giornale d'Italia ricorda ! tenuta dal generale r.-jnev:: . ». rive a II generale Uancva, il generale più méte che su sia rivelato nelle ultime guerre, quali; versa condotta.i' I do «m episodi deli*, perfidi* airro-src b-x si svelarono nella tragica giornata di SciaraSoiat, coiuftmse, malgrado ogni indulgente predisposizione, che occorreva con un pugno di ferro distruggete l'organizzazione cosi abilmente inteesuta da gente maestra in fellonia. • Ogni reparto deve provvede» alla j>rqpria Sicurezza » tu la disposizione del eomanttante supremo e fino allulumo individuo Tacente parte del Corpo di occupazione tn Tr.noli'iania compMae istinti vernante . aaaiuo avevo, a fare dopo la nozione esatta del luoghi e deila gente che li circondavano. 'Cosi, aétl'azionc in Tripolitenù, dopo l'editto del generate Oaneva, non si ebbero più a rinnovare i tradimenti del 23 ottobre. Orbene, attualmente m Cirenaica ci troviamo di fronte ad mio. sorda trama di tradimento, eguale a quella che In Tnpolit&nta degenerò nel tradimento del 23 ottobre. Quale conseguenza possiamo dedurre da tutto ciò? Che l'ora della radicale riforma della nostra condotta in Cirenaica .e suonate, giustificata per noi, terrtbille 'per i turchi e per gli arabi; una politica di trattative, di attese e di longanimità verso le tribù e le orde turche senussfte -massacratrici non ha più ragione d'essere, irai nom debbiamo più credere alle tribù da Takna, che, dopo ever attaccato un uostro manipolo di venti uo- ìnlni, piega sotto forze rtotiane oonsidecevoli I e poi dicWam ad un funzionario che è pron- ] ta a pagare U.tradimento con un congruo nu-i mero di bestiame, rievocando «otto l'incubo ! dei cannone italiano il precedente -atto di -sol-Ilomissdone vergato «. Bengasi dagli arabi In 1 nome di Allah alla presenza del generate «me- cola quale rappres«ntante del »e d'Italia, L'azione politica è mutile, eiitte armi -soQtamto sia lasciato TSbero il disbrigo deinnmrogiiata Ogni reparto prowedu matassa cireniaca, alla propria sicurezza »; ricordiamolo, è fi monito che oggi J uostro Governo deve -ripetere al generale Briccola, troppo credulo, troppo clemente, poco cirenaico per .tanti mesi. 31 generate Briccola deve conuinoasBi che le truppe ai suoi ordini onerano in territorio ostile. Se soGec; tornente si «suderà convinto di questo — conclude il Giornale d'Italia — non è possibile che egli continuerà ai normettere la peesib&tà dal succederei di aggressioni e sorpresa contro nostri a»iga.i distaccamenti, • I caduti neilo scÉra di Safsaf 6, r.«aie. Sugli ufficiali <telisr Saxéecfc fhe vaiolosa- mente combattendo contro i beduini caddero a Sapsaf, si hanno questi «ati: 11 comandante del battaglione, maggiore Lui- gi .Migliaccio, era nato il IC dicembre MtB ed era ufficiale dal 26 luglio 1883. Come capitano partecipò alla <can4pagna 'd'Africa 189Ó-1896. Venne promosso maggiore fi 30 settembre 11910 e parti per la guerra In Cirenaica col suo' reggimento il 7 giugno «corso. L'aiutante maggiore del maggiore Migline-1 ciò. tenente Gustavo Vacuar, ara nato il 23' gennaio 1*82. Fu promosso sottotenente 11 28 jsettembre 1905 e tenente tre armi dopo, e cioè il 28 settembre 1868. I ltenente Vittorio Mazzoni della Sella era nato il 12 maggio 1*64. Venne promosso sotto- tenente il 7 settembre 19(6 e tenente 11 7-set-' teinbro 1908. II caratano -ttuilio del Mestato, di cui -£> tgnora la sorte, il telegnraona uTftctafe tìan- j dolo come scomparso ael combattimento, e nato il 11 -i-neito 187«. E" «ettDtenejrte dal 12 settainbre dello scorso armo. Livorno, 5, t\ott*. E' giunto al eamando -tkll' 88.o reggimento di fanteria la conferma delia morte del sottotenente Luigi Vara nini Egli è nativo di Lucca e faceva parte "dell' 88.o fanteria, qui di stanza. Nell'ultima spedizione, in -seguite a sua dotaseli», ent «lato i-irn'1"" all' si'.o. X)a Livorno erano partiti, per easeae iMosegati uìl'*'..©, duuuecite ausoni dtll'&j.o. Gli ultimi setteatedfcqas «ofctslL ai comando nel .sottotenente Abbondanza, «rane partiti .con un maresciallo ed un ae»ecte snjtjvion il & giugno, salutati aOa ttmziom dai sene rati Val ieri» c t'ara. Plraaza, f>, nott¬ j reme ' biiono, stintalo, assai 1 taosissimo ^onla fanoigliae rf-a uwuii* del dutfrome «Bpwodio di &ift>af ha prodotto dolorosa impressioni; e vivo allarmo ' io molte famiglie che, avendo parenti snidati iirll'87.o fanteria, aspettano ansiosamente no--tizie. Fra «U ufficiali casati nello scontro di £uf- tóf vi e ti -ei^e PactiU. 1^ nmizuite^^ ruoiie ha prodotto TirofawJa imnsas-doue. Gio- iBC1* lìénlL ios0ta?o*f 16 madw, ì fratelli ed i 'narenh. «acque 11 » «nugno isso etì entro nel- !a Scnoia di Modena. w\ 1905. iVe usaiì co! «ni- do eh sottessuente il 5 settembre •tm, cum- piendo urli Ino temente 1 «irei studi. Frequentò ■dapprima la .Scuola di tiro a Parma, quindi Passò all87* fanteria. Fu promosso tennte il* 5 settembre 1908. Al tempo (lolla catastrofre di Messina fu del .primi ad accorrere, trauenendosi colà 'circa tre mesi. Era fra i laureati di legge 'dell'Università di Siena. Parti II 0 giugno da Slena ed il 13 6i imbarcò a Napoli per la Cirenaica col suo reggimento. Uiocw, 5, notte, li nostro sindaco ha ricevuto oggi H seguan cir«matea Onow al nrortp rnn «nu-mrnflntP ,^^2T*St cc^toazione a?™ te rnigite colle dovute cautele . La luttluOBa nottZia e stata comunicata al paaTe od Mek madre oel ^0,5,0 dal sindaco che presentò anche le condoglianze ^r qa cttladmanza_ vivamente /«impressionata dino. per la . hjfl addolorata perla fine del stavo conoltta- * grImdcttpnaMsfdtlu