Per il possesso di Salonico

Per il possesso di Salonico Per il possesso di Salonico Le ragioni bulgare g(Servizio speciale 'della Stampa). Vienna, 29, notte. I (v. g.) — Al centro delle dispute greco-lbulgare sta la questione di Salonicco. Risol- to il; conflitto serbo-bulgaro esso rimarrà il più grande c acuto problema balcanico. Ed ] è una questione, fra lo poche nella ripartiaìono dèi territori ottomani conquistati, che non interessa solo i contendenti, ma anche lo grandi Potenze. Alla sorte di Salonicco e legata la sorte dei suoi commerci, dei suoi affari, dei patrimoni europei che vi sono in vestiti. L'anno prima della, guerra balcanica, nel 1911, il valore delle esportazioni per la yia di Salonicco raggiungeva la cifra di 89 miliord di franchi, ma lè importazioni, per Sa più parte europee, toccavano i 121 milioni di franchi. Insieme al capitale circo latito c'è a Salonicco un formidabile capitale immobile : il suo valore totale è calcolato in mezzo miliardo di franchi. Nei porti, »ei «iquaJs«, nei «docks», nelle reti ferroviàrie sono investiti 600 milioni di franchi di capitale francese. Questa ricchezza singolare di' Salonicco s'è originata e vive non per la città-in sè stessa, ma per la sua tipica missione commerciale nella penisola balcanica. Per ventitre secoli, dall'epoca dell a aia fondazione, Salonicco ha accentrato tutti i commerci della Macedonia e della Tracia occidentale: n'era lo sbocco unico e naturale e viveva della loro alterna fortuna. Nei riguardi dell'Europa commerciale, olie si aspetta un nuovo slancio di affari dal risorgimento economico della gente macedone #d ha per essa fln'ora sempre avviato la corrente dei suoi traffici attraverso Salonicco, la questióne del possesso di Salonic co si pone in questi termini : è possibile staccare politicamente, senza danno, questo porto dal suo « hinterland » naturale, se, conia domandano i greci, l'unà rimarrà alla Grecia, mentre l'altro apparterrà alla Bulgaria? Quale sarà lo stato commerciale di uba Salonicco greca e di una Salonicco bulgara? Per i bulgari e per i greci il problema è naturalmente più immediato e complicato. Staso in ogni modo è tale che conviene conascerlo nelle sue linee fondamentali. Sen' tianio le due voci, consideriamo le ragioni dfi^due contendenti . Il grande emporio macedone 1 II punto di vista bulgaro, secondo le inW formazioni che raccolgo nei circoli com*i petenti, si riassume così. Per Salonicco non p ci sono fra greci e bulgari questioni na £ «donali. La popolazione della città è etero| genea, con una assoluta maggioranza di ebrei. Su 130 mila abitanti, i greci sono 18 mila, 1 bulgari 12 mila (calcolo bulgaro) Il problema si deve porre solamente in termini positivi politici ed economici. Salonicco è la capitale della Macedonia. Se.la Macedonia è'-bulgara ed è sotto 1*sovranità bùlgara, è naturale, è necessario che anche Salonicco appartenga alla Bulgaria. Ma Salonicco deve considerarsi sopratutto nella Buia, missione di porto, di emporio. Un portò non vive per sè stesso: servo al suo «hinterland » ed è alimentato da questo. E' dalla Macedonia che Salonicco riceve il famoso M tabacco di Drama, le noci, l'uva, lo zafferajJpo, le uova, il pepe rosso, i cuoi, i cotoni, minerali. Si può separare da un porto la .- aua unica ragione economica, senza condannarlo immediatamente alla rovina? Anche sa non avremo Salonicco — dicono i bulgari — possederemo in ogni caso degli sbocchi nel mar Egeo : certamente Dedeagatcb, assai probabilmente Cavalla. In questo caso il Governo bulgaro, allo scopo di mantenere a suo profitto le correnti commerciali avviate verso la Macedonia, si adopererà subito per ampliare i suo» porti, secondo le necessità del grande commercio moderno marittimo, getterà «quais», impianterà docks e collegamenti ferroviari con l'interno, inaugurerà un sistema di tariffe di concorrenza e devierà in pochi anni verso questi suoi porti tutti i traffici ora diretti a Salonicco. La Bulgaria ha già dimostrato in passato di sapere creare e mantenere una tàlb. concorrenza nella lotta contro GalatzBraila e Sulina, sul Danubio, e Dedeagatch nell'Egeo. Allora, quando si trattava dvincere la << Compagnie orientale dee chertjins do fer», essa praticava da Varna a BelovQ (696 chilometri) il nolo effettivo d200 fianchi per dieci'tonnellate, poi che de964 franchi che figuravano sulla polizza dtrasporto 164 erano restituiti dal Govèrno ,bulgaro sotto forma di abbuoni agli speditori. Avveniva cosi che Filippopoli era for nita da Varna, mentre si trova assai più vicino a Burgas OtH eventuali futuri stocchi della BulgariaConviene tuttavia osservare subito a questo proposito che Cavalla non ha ora con gi.ungimenti ferroviari, mentre tutte le li nee ferroviarie esistenti nei territori conqui ■tati dalla Bulgaria sono in roano di capitalisti stranieri e dovrebbero per ciò es aere riscattate dal Governo bulgaro. Comè nòto, la « Compagnie orientale des che tnins de fer ». possiede la linea Mustafù pa •eia-Costantinopoli, con le diramazioni di De deagatch e Kirkilisse, e la linea MitrovitzaSalonicco, con lo diramazioni di MonastiRistavac : menti o il tratto Dedeagatch-Sa" «icco e posseduto dalla «Compagnie tran cai se de jonction». Se i bulgari dunque non hanno Salonicccasi creerebbero per il loro diretto interessdei nuovi ebocchi alla Macedonia e alla Traeda occidentale nei porti di Dedeagatch e dCavalla. Salonicco resterebbe allora senza commerci e vedrebbe presto tramontare tuta la sua prosperità capitalistica. Perchè — dicono i bulgari — i greci non potrebberAssoluta niente man tenero Salonicco nell■tato economico attuale. La Grecia è gieempleUmente alimentata dai suoi porti eaidtonti, che assorbono tutte lenirci impotate in Grecia dai piroscafi partiti da BrinM. ft fiuMSf -ria Mann Vittoria, % U. TUFI Vi V amg. piatm San Cmr— pesti* (Unti»-» net»»** 1 pW tfnti fittimi. CjMraitési «esse deloi». — Ttetafc W-«o. disi e da Trieste. Salonicco è troppo a nord e troppo distaccata dai centri vitali della Grecia, per poter sostituirsi ad alcuno di questi porti. Non vi è battello partito dal] l'Occidente che non faccia già ora scalo nei n 8 à e a ò a o , a o n o , o n e o a n a z, h di egià ora scalo nei porti greci. La importazione greca non ha dunque bisogno di Salonicco: anzi il progetto di stabilire un congiungimento della rate ferroviaria greca con quella austriaca e di aprire un nuovo porto nell'Adriatico allontanerebbe da Salonicco anche il poco traffico della Tessaglia. Lo stesso si può diro per. la esportazione greca. I prodotti di esportazione greca son gli olii, i vini, l'uva, il tabacco: ma tutte lo regioni che forniscono questi prodotti hanno già un loro sbocco diretto in un porto greco. Distaccata completamente dal suo « hinterland » naturale, Salonicco non potrebbe dunque nep-< pur trovare alcun compenso in mercati greci od albanesi : questi ultimi del Testo ancora troppo poveri e primitivi per essere tenuti in gran conto. Ciò significherebbe, concludono i bulgari, la sua condanna, proprio quando, per il risorgimento economico della Macedonia dopo la guerra di liberazione, c'era da sperare un rifiorire di Salonicco. Una Salonicco bulgara invece avrebbe un magnifico nuovo sviluppo. Insieme al suo vasto «hinterland», progredito e decuplicato di valore, essa accentrerebbe ancora un'altra più ampia zona di traffici, cioè una gran parte1 dell'antica Bulgaria. La situazione geografica delle provincie nord e nord* est della Bulgaria — osservano i bulgari — è infatti tale che esse possono con più convenienza rifornirsi a Salonicco. 11 Danubio, per quanto sempre un'ottima via di trasporto, presenta tuttavia parecchie difficoltà: per tre mesi invernali esso non è facilmente navigabile: di più non agevola troppo le esportazioni dei cereali, che devono essere trasbordati a Braila, Galatz o Sulina, dove ricevono spesso la marca romena. Un esame della carta ferroviaria bulgara dimostra cosi che l'influenza di una Salonicco bulgara si può «stendere fino a YViddin e L'impalanka <sul Danubio) e Mczdra, per l'esportazione, e fino a Scimmia, per lo importazioni, sopratutto di prodotti manifatturatche sopportano facilmente un nolo alquanto più gravoso. La miglior soluzione del problema Un regime di autonomia per Saloniccocome è stato proposto, rappreseliterebjlj&cjjrto già una soluziono miglioro del problemama ancora insufficiente. Infatti non!, cT^jevono essere barriere politiche o doganali fra un porto e il suo « hinterland », se si vuole la massima espansione dei suoi traffici. Dpiù la Bulgaria non avrebbe speciali interessi pei1 favorire lo sviluppo di Salonicco a danno degli altri suoi porti. , Quanto ai bisogni del commercio-.serboche, secondo quanto si dice a Belgrado'!, sarebbero tutelati solo nel caso di un confine serbo-greco, comune e per ciò di ima. Salonicco greca, i bulgari osservano che esssono invece automaticamente garantiti dasistema ferroviario bulgaro. Tutte le ferrovie bulgare appartengono allo Stato. L'interesse di tutte le linee ferroviario è di attrarre la maggior' corrente possibile di trasporti. Il Governo bulgaro si adopererà peciò in ogni modo, con ogni concessione, pefavorire lo esportazioni e le importazionserbo sulle suo vie. Lo ha già dimostratquando la Serbia, premuta dàlia guerra doganale con l'Austria, cercava nuovi sboc chi. La Bulgaria non sente d'altra partcommercialalcun pericolo di concorrenza serba: e però non avrà mai alcuna ragiondi comprimere l'espansione economica della Serbia. Il pre/zo del grano, die è una dellmaggiori merci di esportazione della. Bulgaria, raggiungendo il valore di cento .mlioni di franchi, è stabilito ad Anversa: qui sono 1 formidabili stocks di grano deSud-America che determinano i rialzi e ribassi. La piccola esportazione serba nopuò assolutamente, influire sul tasso deprezzo e perciò non minaccia in nessun casl'agricoltura bulgara. Tali sono lo ragioni bulgare per il pos sesso di Salonicco. Vedremo r fonogramma quelle greche. m un prossim

Persone citate: Cavalla, Comè, Drama, Mann Vittoria