La marcia della Divisione Tassoni da Ghebab ad Ain Mara

La marcia della Divisione Tassoni da Ghebab ad Ain Mara La marcia della Divisione Tassoni da Ghebab ad Ain Mara Pingui terre e ricche "zayie,, scoperte - Gran bottino (Par talagr. da un* riti noatrl Inviati apaolall) ( gDERMA, U. (Telegrafato da Bengali, d'urg., 11 22 notte). Posso trasmettervi i primi particolari della marcia compiuta dalla colonna Tassoni da Ghegab a Mara, particolari che et sono slatt recati dal comandanti della colonna salmerie, giunti da Zavia Mara al magazzini avanzati I$tabUiti sul ciglione dellWlipiano. Tale colon- na è costituita di due distaccamenti di ascarieritrei al comando dei capitani Coretti, Tellini e Salomone, e del tenente Boslo; gli ascari, che hanno condotto qui circa duecentocinquanta muli, ritorneranno all'accampamento con almeno quattrocento muli carichi di provvigioni. Ma tra qualche giorno, quando il dedalo dei valloncelli deU'uadt sarà stato rastrellato dalle ricognizioni minori inviate dai campi principali ad imporre la sottomissione agli sparsi gruppi beduini che vi si nascondono, la strada dell'uadl Sersera potrà essere percorsa dagli auto-carri e le comunicazioni con Zavia Mara diventeranno affatto ordinarie. La splendida marcia della divisione Tassoni da Ghegab ad Àin Mara, in continuazione del suo rald ormai famoso, completa la conquista definitiva della parte settentrionale dell'Altipiano, e ci rivela altri territori, ricchi di acque e di messi, i quali non erano mai stati esplorati: a Gobba o Guba, ad esempio, una delle località pia ubertose, e dove i nostri soldati si sono accampati vittoriosi nella notte dal 13 al 19, mai era penetrato un solo europeo. Nèpiù nota c la regione di Ain Mara ove la Divisione Tassoni si è arrestata. lì bottino di El finerat L'ordine di operazione diramato dal generale Tassoni alle sue Iruppc il giorno 17, quello precedente all'avanzala - stabiliva che la divisione riprendeva la marcia verso l'oriente, accingendosi ad attaccare il campo nemico che aveva di fronte, quello precisamente di Bu Crai. Il mattino del 18, nella stessa ora nella quale la divisione Salsa moveva dal ciglio dell'altipiano, il generale Tassoni lasciala Ghegab, formando le sue truppe in tre gruppi. Una forza importante era lasciata, e trovasi ancora a Ghegab, con una batteria Krupp 1906. La composizione delia divisione Tassoni è nota: essa resulta di quattro battaglioni di fanteria (Jane del K.p e due del 6.o reggimento), e d'un squadrone di Savari, di quattro squadroni di cavalleria « Lodi », di cinque battaglioni alpini {Ivrea, Fenestrelle, Edolo, Mondavi e Satutxo), di ire batterie di artiglieria da montagna e 'di due batterie Krupp 190". Ìmè4*r.do la conca di Ghegab, il gruppo À, che costituiva ti reparto di direzione, si dirigeva sopra El Buerat e Sldi Budra; il gruppo B, viceversa, doveva raggiungere Sidi Btldra, compiendo un arco di cerchio,- il gruppo C seguiva a breve distanza il gruppo B. G\'unto ad El Buerat il colonnello Dalmasso apriva sul campo dei Beduini un fuoco vivace, disperdendoli e facendovi un enorme bottino di vettovaglie c di bestiame. Furono rinvenute, nel campo, munizioni di artiglieria. Cortina di flamine L'avanguardia a cavallo metteva a fuoco quanto non si poteva asportare dalle zavie abbandonate, per modo che la colonna Tassoni procedeva avendo sul fronte una Impre&sio nanfe cortina di fiamme, avvertimento salutare ai ribelli dell'urgenza di sottomettersi, se volevano salvare le loro zavie. Distrutto l'accampamento di El Buerat, la colonna Dalmasso riprese la marcia su Sldl Budra. ove sostava per rifornirsi d'acqua ed attendere le altre due colonne, quella del colonnello Latini e quella del colonnello Borsini, le quali non avevano dovuto sostenere alcun combattimento: rari gruppi di beduini furono facilmente dispersi, senza troppa re sistenza, dalle truppe di esplorazione. La sosta delle truppe a Sidi Budra fu breve: verso mezzogiorno l'intera divisione riprendeva, compatta, la marcia su Pslara, marcia che si effettuò senza incidenti notevoli Precederà la colonna del colonnello Latini, la quale doveva superare la savia di Pslara e attaccare il campo beduino di Gobba o Guba, Cannone e greggi E' notevole un piccolo episodio avvenuto a Psiara, dove dopo qualche colpo di cannone mod. 906, un capo levò bandiera bianca, dichiarando di sottomettersi. A Pslara si trovò un cannone turco da 87 min., abbandonato ed inlatto, ma senza otturatore, che venne rinvenuto più lontano. Il cannone nemico venne caricalo sopra il nostro carreggio. La notte dal 18 al 19 passò, per la colonna Tassoni, tranquillissima. Il bottino fatto nel campo di Psiara fu notevolissimo. Bellissimo era il campo. Colà sgorga acqua copiosa, come a Cirene. Le condizioni nelle quali il campo di Pslara renne trovato, dimostrarono che t beduini ed i loro condottieri non ci attendevano. Enorme è stala la quantità di bestiame catturalo. La colonna del generale Tassoni aveva seco sei giornate 'di riveri. . . A sua volta, 1l%colonnello Latini distruggeva l'uccampameuto beduino di Guba o Gobba. Il combattimento fu breve: il cannone ebbe presto ragione del nemico che abbandonò in fuga le sue tende. A Guba — che e una zavla assai importante con ben e.oslrui\e case — vi e una ricca sorgente di acqua limpidissima, eccellente. I soldati della colonna Latini ' piantarono te tende e pernottarono In Quella rigogliosa località, che non era mai stala penetrata da esploratore alcuno. La colonna Latini fu la sola, delle tre in cui si era ripartita la divisione, che nell'avanzata adottò una formazione di marcia caratteristica delle guerre coloniali, ponendocioè, le artiglierie e le salmerie ed in genefM 'xtte le impedimento ci emiro, mentre p) I chiudeva la marcia la colonna Dalmasso- La cavalleria e gli ascari formavan'Vavanouardla, le truppe marciano sulle alt, di. fronte ed a tergo, formando un quadrato avanzante. L'oasi ubertosa Il mattino del 19 la divisione Tassoni riprendeva la marcia verso Zavla Mara: la colonna Borzlni in testa, seguiva la colonna Latini,^ Perfetta nel procedere, la nostra colonna contava quasi dteclmlla uomini. I vincoli tattici non vennero allentati per l'effetto del fuoco nemico, che molestò quasi continuamente, con la caratteristica forma insidiosa e invisibile be- duina, la marcia. Per Sekander, Sidi Ibrahim e il Sersera, la colonna Tassoni giunse a mezzogiorno del 19 a Buras, dove effettuò un alt di un'ora. Alle ore sedici e mezza il campo di Zavia Mara era invaso ed occupato. Mentre il generale Tassoni si approssimava all'oasi di Mara, che è in basso, veniva fatto segno a scariche di fucileria quasi a bruciapelo dal beduini, che all'approssimarsi delle truppe avevano levato bandiera bianca. Venne allora ordinato alla batteria di pezzi mod. 906 di entrare in a ione, ed il campo venne dato in preda alle fiamme; molti furono i nemici uccisi; grande il bottino. Sella serata, poi, le nostre pattuglie perlustrarono i dintorni dell'oasi e procedettero a 150 arresti: tra gli arrestati c'è il mudir di Cirene. L'oasi di Ain Mara è im$la, ubertosissima, percorsa da acqua corrente e copiosa, come a Derna- La temperatura vi è dolcissima ed il soggiorno delle truppe saluberrima. C'è anche un mulino. Il terreno tutto intorno alla zavla è coltivalo ad orzo, a grano, e molti e verdi sono gli orli ed l giardini. In quanto alle nostre perdite, per tutta la marcia della colonna Tassoni da Ghegab a Mara, esse furono lievissime. Il bilancio della fortunata marcia non potrebbe essere più confortante, poiché V Impressione sparsa dalla colonna per la sua avanzata implacabile è stala immensa sulle zavie. Furono i beduini stessi che diedero la prima notizia al generale Tassoni che Etlangl era stata occupata dai nostri. Per cui fu spedilo un distaccamento di collegamento a Sldi Alel. Stimo inutile svolgere il plano tattico che avrebbe dovuto condurre la divisione Tassoni a tergo di quella resistenza turco-araba, divenuta ormai nomade anch'essa. ARNALDO CIPOLLA. Tenente-generale Tassoni