Le due giornate di Ettangi

Le due giornate di Ettangi Le due giornate di Ettangi Dalla conquista di Salsa alla marcia di Tassoni La presa del "Campo rosso,, e di Ettangi — La "città,, di Enver bey in fiamme — Ricche terre rivelate (Per telegrafo dai nostri inviati speciali) Dal camp* di ETTANGI, 20 gingilo (per telegrafo d'nreenxa da Sentasi, 23, era 18). I H campo arabo di Ettangi è stato conquistato, senza resistenza, ieri a mezzodì. Ieri fera tutte le truppe della Divisione del generale Tomaso Salsa, mosse da Berna la mattina del 18, si trovavano riunite nella pianura che si stende tra lo halg di Ettangi c l'uadi Dcrna e si accampavano sul terreno già occupato per venti mesi dal campo nemico. Cadendo la notte, ì fuochi 'del nostro bivacco si confondevano con gli incendi delle ultime'costruzioni turco-arabe e delle ultime tende beduine che ardevano... E stamane, in direzione di. occidente, dalla eresia di una lontana collina improvvisamente balenò l'esiguo raggio di un elio- grafo che chiamava col suo assiduo palpitare. Fu risposto con un eguale riflettere di Ui.ce; ed allora quel raggio, col suo giuoco di alterno splendore, segnalò che la Divisione del geii. Tassoni, partita il 18 mattino da Ghegab era giunta colle sue estreme avanguardie a Xauia Mara ad una ventina di chilometri da Derna e da Ettangi. Dopo il successo ottenuto dalla divisione Salsa quel raggio annunziato re ci rassicurava sulla sorte della divisione Tassoni, di cui da due •giorni mancava ogni notizia.. Sapcvatno soltanto che essa era partila regolarmente da. Ghegab e che aveva inlerrollo ogni, comunicazione con quella base. Erano quindi lecite molle apprensioni per le difficoltà che essa non avrebbe mancalo di trovare sul suo cammino. Io credo, io suppongo che nel piano di guerra i generali Salsa e Tassoni e S, E. Ottavio Briccola (che appunto per queste operazioni assunse direttamente il comando del Corpo d'arpiata) avessero previsto che le due Divisioni procedenti verso Ettangi, una dall'ovest, cioè da Ghegab, l'altra da. nord, cioè da Derna, stabilito un qualunque contatto, dovessero urtare contemporaneamente, ncLl'ultima fase della manovra, contro il campo arabo. Ma per la mancanza di una forte resistenza da parte del nemico la divisione Salsa ha esplicato il suo compito assai prima di quanto era prevedibile e per la stessa ragione non apparve la necessità di attendere il concorso delle forze del generale Tassoni. Oggi sappiamo per la rapida comunìcasiòne che il generale Tassoni si è aperta la via fino a Zauia Mara, e questo basta per confermarci che il successo è pieno, sicuro e grandioso. ' Delle varie fasi della vasta azione che, pel numero delle truppe impegnate e per i risultati ottenuti è certo la più importante di tutte ette furono tentate e svolte in Cirenaica è impossibile dire convenientemente e compiutamente nella frcttolosità concitala di un primo dispaccio. Per conto mio personale ho le membra gravi per la stanchezza di due giorni di travaglio febbrile è di tre notti quasi completamente insonni, ed ho lo spirito pieno di un tumulto di ini- pressioni, di visioni, di emozioni, che mi pare impossibile poter districare e riorga-nizzare in un racconto ordinato. D'altraparte al momento in cui vi scrivo nessunanotizia, oltre quella accennatavi è ancoragiunta ad Ettangi della Divisione Tassoni, del campo che essa ha percorso, delle difficoltà che ha o non incontrate. Tento quindi semplicemente, trascurando ogni particolare, di darvi una descrizione riassuntiva dell'azione compiuta dalla Divisione Salsa a sud di Derna Uno alla conquista del campo ài Ettangi. La partenza della Divisione Salsa La Divisione del generale Salsa mosse da Derna mercoledì 18, all'alba fulgidissima. li mare in bonaccia si stendeva immensamente azzurro, variegato dalle venature più, chiare delle correnti. L'oasi della valle del Derna pareva un solo, meraviglioso giardino, da cui salivano tutti i profumi della prima estate. 1 monti dell'altipiano si intagliavano con profili netti sulla luminosità cristallina del ciclo. Alle ore 5, mentre il sole soageva dal mare, la colonna del generale Cavaciocchi era latta ammassata dietro la linea delle fortificazioni occidentali a mare, e la sua estrema avanguardia, [ormala da un battaglione eritreo, cominciava a sfilare oltre il fortino N. 2, verso la foce dell'Umbok Seghir . Dall'alto del primo grado dell'altopiano i colleglli giornalisti ed io seguiamo coi binoccoli l'incolon- \n jju Msafer. ndmcnlo delle truppe e la loro avanzata, oltre le fortificazioni, lungo il mare, la traversata della foce dell'Vmbok Scghii La colonna pare un immane serpe grigio che snodi le sue anella di armati tra le foci dei piccoli uadi e le ultime propaggini dei contrafforti dell'allopia.no.digradanti verso il mare. Oltre l'Umbok Seghir la colonna sale sul primo grado dell'altopiano, sfila sotto la. ridotta, del Sognalo, l'estremità occidentale della nostra linea fortificata prospettante il ila Msafer, e procede direttamente verso il Bu Msafer per valicarlo. Quando questa colonna, del cui compito e delle cui sorli, dirò più avanti, è scomparsa dalla nostra vista, noi saliamo alla ridotta Lombardia, per osservare dalle torrette di questo fortino la manovra della colonna del gen. Mambretti. Dalla ridotta del Marabutto, di poco soprastante a quella Lombardia, o, per meglio dire, dall'osservatorio del Marabutto, Salsa e Briccola vigileranno in questa prima giornata, l'azione. La colonna Mambretti è ammassala dietro lajridotta stessa; essa attende per avanzare^che. la colonna Cavaciocchi abbia valicatoEcco, per fissare i termini necessari allaintelligenza dell'azione, l'ordine di opera-zione emanato dal gen. Salsa per la sua divisione: questa sarà scissa in due eolon-li piano dell'azione ne principali, condotte Vana dal p onerale Cavaciocchi, l'altra-dal generale Mambrelti. Un Corpo di truppa resterà alla diretta dipendenza del Salsa, quale riserva divistonaie. Il compito delle colonne Mambretti e Óa- vaciocchi è il seguente: là colonna Matti* brettì. avanzerà dal marabutto e, operando nella regione compresa tra l'uadi DcrnjL-e l'uadi Bu Msafer, punterà sul « Campo rosso », quindi su, Sidi Garbaa, ed infine, valicando l'uadi Manhar presso la sua testata, su Ettangi. La colonna Cavaciocchi valicherà il Bu Msafer ed opererà nelle regioni Timsiket e Braksada, ad occidente del Bu Msafer^ stesso, vale a dire sulla sua. sponda sinistra; poi avanzerà su Osar Kerba e Kasren : airerà la. testata, del lìu Msafer e piegando verso oriente, punterà concordemente colla, colonna Mambretti su Ettangi. Questo il piano della manovra complèta che, a seconda delle circostanze, dovrà svolgersi in due o tre giorni. Per questa prima giornata e preveduta l'occupazione per parie della colonna Cavaciocchi della regione Braksada; e per parte della colonna Mambretti della linea detta « del Guari » antistante al « Campo Rosso ». Sono le ore 7: i binocoli degli ufficiali del Comando dal Marabutto sono puntati sulle alture di sinistra del Bu Msafer al limite della regione Timsiket, dove .si attende appaia la testa della colonna Cavaciocchi, da più di un'ora scomparsa entro le profondità dirupate del Bu Msafer. E' necessario che la colonna Cavaciocchi abbia raggiunto quella posizione perchè alla colonna Mambretti convenga iniziare la smi avanzala. Ed alle ore 7,15 ecco, tra le boscaglie che vestano oscuramente tè alture, brillare il raggio di un eliografo. Si lancia questa comunicazione: « Valicata strétta di Morrabat, tra regione Timsiket e regione Braksada, senza incontrare resistenza, per giungere a Kasr Braksada: firmato Cavaciocchi ». Tutto procede dunque felicemente: in poco più di due ore di marcia la colonna Cavaciocchi ha compiuto quasi tutto il cammino preveduto per oggi. La colonna Mambretti può muoversi. La sua avanguardia, seguita a breve distanza dal grosso, passa la stretta che è davanti al Marabutto, presso la testata dcll'uadi Absdallars, occupa la posizione detta « dell'Olivo del Turco ». Oltre » l'Olivo del Turco », le truppe si spiegano in catena, in quella misura che concede il terreno angusto. A' chi osserva dall'alto la manovra, essa appare di una mirabile regolarità, di un ordine perfetto. Il passaggio dei primi reparti della colonna dalle formazioni corn¬ p[jpatte allo spiegamento si svolge rapido e ^preciso come un ben riuscito esercizio di i piazza d'armi. Trascorre poco tempo, un | tempo pieno di attesa... Si vive nell'ansia Ideila presa, di contatto col nemico, della i prima fucileria che crepiterà tra i burroni, 'del primo colpo di cannone che balenerà e i tuonerà in un fugace alone. Fino a quest'a ra la placidità della serena mattinata, la ìcalma colla quale si è svolto ogni prepara¬ ^ uto, eolia quale 'li è cominciata l'avanzata possono .veramente Indurre nell'illusione di ima manovra pacifica... La battaglia comincia Improvvisamente, da questo momento, una, due, poi dieci schioppettate sono echeggiate; le prime pallottole sono sibilate sulla catena dell'avanguardia 'della colon- na Mambretti che sbalzava avanti. Il dolce incanto pacifico è finito c comincia la gesta guerriera... j Si tratta di pochi e poco numerosi aru-p-j pi di beduini di estremi avamposti che ripiegano davanti a noi e che, ripiegando, tentano di rallentare col fuoco la nostra, marcia. Ma i noslri ascari dernini, la bella compagnia già istruita dal capitano Manara (il quale disgraziatamente ha dovuto poco tempo fa rimpatriare per malattia), [guidati molto arditamente dai tenenti Allocco e Frank, si buttano innanzi, e costringono quii primi nemici a fuggire fin oltre' ìa linea del Guari. Giunta alla linea del Guari, inunhalg che] si avvalla roccioso e boscoso, la compri- ] gaia sosta spiegata: e questo il punto pre-\ veduto come obbiettivo da raggiungere dal-1 la, colonna Mambretti nella giornata. Dall'altro lato, oltre questa linea, dalle prime posizioni di «Campo Bosso >• gruppi', nemici, abbastanza numerosi hanno aperto | un intenso fuoco di fucileria. I beduini so-\ no appostati dietro piccole trincee di sassi é di terra. Sono circa le 10. A lato degli ascari dernini prendono posizione due battaglioni del 57.0 reggimento fanteria del colonnello Vagliasindi. Poi avanza il resto della colónna. '«-'-'* Entra in azione l'artiglieria Il combattimento si accanisce. Entra in azióne anche una batteria la quale si apposta verso l'estremità di sinistra della nostra linea ed apre il fuoco contro le trincee di u Campo Bosso ». Poi è la batteria Pelizzari che, da una posizione un poco più avanzata verso destra, apre anch'essa il suo fuoco contro lo stesso bersaglio. Infine entra in azione da una posizione relrostan- te la batteria da 75 del capitano Meneghini. E' un uragano di ferro e di fuoco eh» si abbatte sulle trincee di « Campo Bosso » che percuote formidabilmente. Ma il nemico resiste con tenacia, e flagella con il suo fuoco i nostri reparti spiegati sulla linea del Guari. Appare la necessità che la colonna Mambretti sposti l'obbiettivo Il fuoco delle nostre bat- ^eveduto per questa giornata e sorpassi la linea dcl Guari e cacci il nemico da " camp° R°sso » terie contro le trincee di « Campo Rosso» si intensifica di ora in ora. Dal fortino del Marabutto, presso cui sono'piazzati, entrano in azione i pezzi, da 1 ift dì lunga gettata del capitano Vandonc, che" sparano anche essi una ventina dei loro formidabili colpi contro le ben difese trincee beduine. Intanto la colonna Cavaciocchi sulla sinistra del Bu Msafer è avanzata oltre Kasr Braksada, sempre senza incontrare resistenza. Ha avuto solo la molestia, pare, di non molte schioppettate, sparate da qualche individuo isolalo. Questo almeno, che cioè le molestie non siano state gravi, si può indurre dalla rapidità della marcia. Con certezza sappiamo che il generale Salsa, a mezzo dcl telegrafo ottico, ha comunicato al Cavaciocchi l'ordine di avanzare, puntando da un lalo su Kasr Kerba, e dall'altro su Kasrcn. Poiché il generale Mambretti intende ocupare stasera le posizioni di « Campo Rosso», è naturale che il Cavaciocchi con una manovra contemporanea si porti sulle posizioni che, oltre il Bu Msafer, corrispondono a quelle di « Campo Rosso » al di qua del Bu Msafer stesso. Alla baionetta Sotto ii Campo Rosso» il combattimento continua accanito: le trincee nemiche coronano la vetta dell'altura cui una vastissima distesa di terra di colore rosso cupo dà il nome. Ad esse la nostra artiglieria ha già recato molli danni, diroccandone qua e là il pietrame, seppellendo sotto più di una rovina parecchi beduini difensori Ma il nemico e tenace : non vi è che la baionetta che varrà a scacciarlo. Esso ha già tentato una insidia ; pensa, approfittando degli scoscesi burroni, che sono sulla destra della nostra linea, di minacciare di fianco. Qualche gruppo con questa intenzione si & spostato verso il Bu Msafer e comincia un fuoco a d'infilata » contro le nostre catene. Una compagnia del 3*.o fucilieri, la compagnia del capitano Maggioni, si spiega sul \lato minacciato della linea, e fronteggia !i gruppi che stanno tentando l'aggiramento. Contemporaneamente, sorpassata la li\nr.a del Guari, la compagnia degli ascari \ dernini e le altre tre compagnie del battaglione del 3i.o si scagliano alla baionetta \su quel declivio folgorato di piombo di j » Campo Rosso ». A sostenere queste compagnie sulla loro \ sinistra vanno all'assalto, prima l'uno poi l'altro battaglione del 57.o reggimento fanaleria. La rossa distesa è percorsa in ipochi momenti. Il nemico non.attende l'urUo; abbandona i ripari delle trincee, fugge ! per i burroni e per le creste del terreno ac\cidenlatissimo, tra le roccìe ed i cespugli, verso Sidi Garba. 1 nostri soldati sono sull'altura ed invadono le trincee. Nel sole del tardo meriggio la nostra bandiera viene innalzata sulla posinone conquistata, e le truppe vittoriose schierate intorno presentano le armi... . , | Tra « Campo Rosso » ed t fortini avanzali di Derna si attiva subito il servizio dei 'rifornimenti e della sanità. Gli autocarri, che salgono con carichi di viveri, ternana recando la dolorosa soma dei morti t dai. feriti. La giornata però non è stata per conto nostro troppo sanguinosa: gli Uomini fuori combattimento della colonna Mambretti non superano i centocinquanta, e là maggiore parte dei feriti non presentano alcuna gravità. Cade la sera. Della azione della colonna Cavaciocchi,] poiché ha oltrepassalo Casr Braksada; non si hanno che poche e troppo vaghe notizie^ Della Divisione Tassoni si sa soltanto questo che è contenuto in un radiogramma da Ghegab: la Divisione è partita da Ghegab al .sorgere del giorno;-nelle prime ore del mattino da Ghegab sì è- sentito il cannone tuonare verso oriente; poi il rombo è taciuto e più nessuna notizia si è avuta della colonna. i E' logico supporre che il generale Tas*' soni, malgrado qualche resistenza incon* trata, abbia potuto procedere felicementet, »d anche si può supporre che la-resistenza non sia stata tale da causare alla sua co-'' lonna forti perdite, perchè in. caso diverso figli, per liberarsi da un convoglio ingom»1 brantc, avrebbe rimandato i suoi feriti a Ghegab. 1 racconti dei primi feriti Nella sera e poi durante tutta la notte intorno alle ridotte dcl Marabutto e « Lombardia », intorno alla vecchia disarmala ridolla « Romagna », al lutile bianchis-.. Simo dei fari ad acetilene, ferve il tumulto, delle retrovie, 'dei servizi di sussistenza pet,^ le colonne avanzate. Organizzatore e direte tore dei servizi intelligentissimo ed atlivis-\ Simo è il capitano di Slato Maggiore Cavaliere che trascorre in automobile infatì-- cabilmente da una ridotta all'altra.- 'Alla ridotta « Lombardia » è stabilito un.posta di grande soccorso diretto dal tpnente medico Pitrelli. Di qui sono passati tutu i feriti della colonna Mambretti che, caricati su autocarri e su ambulanze, sono già stati inviati al settimo ospedale a Devia. Qui 4 II tenente-generale Ottavio Briccola, Governatore della Cirenaica, a Derna Iti/M Magglor-generale Mambretti Al tortino Marabutti, a Derna, una seziona artigliarla apre Il magglor-8«<teaUe Onwolaochl Domandante la Brigata da Montagna a Derna