La fine dello sciopero automobilistico

La fine dello sciopero automobilistico La fine dello sciopero automobilistico Ita transazione proposta dal nostro Direttore accettata dalle parti n Lia ripresa del lavoro per domani lunedì 23 ~ Come sono sorte e come sì sono svolte le ultime trattative « Lia firma del contratto. L'ultimo tentativo compiuto parecchi giorni fa. per trovare una soluzione al lungo e penoso conflitto tra operai e industriali automobilisti non fu coronato da successo. Fu però possibile, a chi prese parte a quelle trattative, osservare che un considerevole avvicinamento delle due tesi contrastanti era avvenuto: sopratutto si potè notare da una parte e daill'altra una miglioro disposizioned'animi, una più accentuala disposizione alla conciliazione. Il nostro direttore, aw. Frassati, il quale, come è noto, aveva preso l'iniziativa di rimetterò in presenza i rappresentanti degli operai ed il-nuovo presidente della Lega Industriale ing. Dante Ferraris, non potè "non rilevare questo miglioramento nella situazione generale: e, seb-bene il primo risultato sia staio negativo,perchè, come si ricorda, il Comitato d'agitazione respinse le basi proposte per la Composizione della vertenza, egli non abbandonò la partita, riprese in considerazione le due tesi, e, dopo maturo esame della grave questione, riducendo da una parto le richieste, dove gli parve vedere una possibilità di remissione, ampliando dall'altra le concessioni, dove giudicò esistesse ancora un qualche margine, preparò un nuovo piano d'accordo. Allo stato delle cose, questo schema d'intesa rappresentava l'estremo risultato a cupoteva giungere la buona volontà e l'ingegnosità di un terzo estraneo al conflitto, che abbia creduto e creda di fare opera dbuon cittadino, sforzandosi di trovare un'equa soluzione alla grave vertenza. Lo sche-ma fu dal nostro direttore riservatamente sottoposto il 16 giugno al signor D'Aragonamembro del Comitato esecutivo della Confederazione generale del lavoro, persona intelligente, seria, misurata, amica di unasoluzione emritativa dello scionero in nrn soluzione equitativa ueno sciopero, in giàdo di conoscere e di apprezzare nel lorogiusto valore gli sforzi dell'avvocato Fraseaii noi- la rnnmntdriniiA HpI cnnfliHn Tsan pei la composizione dei conflitto. Isignor D Aragona. lesse, medito, approvoil progetto d'accordo: lo presentò il 17sera al Comitato d'agitazione dello scio, „ ° . . pero, e ne ottenne l'approvazione a grande maggioranza Superato cosi il più difficile scoglio delle trattative, il nostro direttore comunicò apresidente della Lega Industriale, ing. Ferraris, le proposte elaborate, avvertendolocontemporaneamente del prezioso risultatopratico già raggiunto: che 1 rappresentantdegli operai su quelle basi avevano già deliberato di proporre alla massa scioperante, . j i . . la ripresa del la voi o. L'avvocato Frassati sapeva di poter faroampio assegnamento sulla buona volontàdell'ingegnere Ferraris, il quale, durante leultime trattative, aveva avuto campo ddimostrare tutta la modernità delle sue vedute e un grande cuore. L'ing. Ferraris, animalo dalle migliori intenzioni, esaminò alla sua volta lo schema d'intesa, lo dichiarò, a suo giudizio, accellabile, e si offrì di presentarlo agli indùstriali e di raccomandarne caldissimamente l'approvazione. Nel pomeriggio del 19 giugno e nella sera del 20, l'ing. Ferraris radunava i duo Consorzii, quello automobilistico e quello metallurgico. La seduta del 19 durò dallo 14alle 21, sette ore, e quella del 20 dalle 21,30alle una antimeridiana. Le sedute degli industriali furono molto animate: ma alla fine l'ing. Ferraris, che era deciso a porre la questione di fiducia, ottenne l'approvazione.. , L'ing. Ferraris si affrettò a dare al nostro 'direttore comunicazione ufficiale dell'accettazione avvenuta; l'avv. Frassati a sua volta avverti la Federazione Metallurgica, la quale convocava per ieri mattina i federatiLa rienionu dei federati La riunione ebbe forma strettamente privata e fu presieduta dal signor Buozzi. Parlòprimo il signor D'Aragona, membro della Confederazione del Lavoro, il quale fece aU'assemblea un'ampia e particolareggiata relazione delle trattative intervenute e dei nuovo patto concordato, dimostrando come allo stato attuale del conflitto esso debba trovare buona accoglienza nella massa interessata, cosi c come l'ha trovata fra i membri del Comitato di agitazione, che alla unanimità l'hanno approvato. La relazione fu ascollata attentamente dallaimerosa assemblea. Presero sm«<.M«ivnmmi* numerosa assemblea. Presero successivamentla parola Leone. Ziminiani e -Fudeos, tre oratori ben noti ai lettori della cronaca di questa ormai lunga vertenza. Tutti e tre si pronunziarono favorevoli ai nuovi patti prepostidimostrando come dopo tre mesi di lotta lconquiste fatte sono quanto di meglio si poteva legittimamente sperare. Nessuno dei presenti sorse a confutare le loro argomentazioni. Buozzi aggiunse infine alcuno poche frasdi spiegazione a riguardo della ripresa delavoro e della riammissione degli scioperantnelle singole officine, e Colombino ricordò senei di riconoscenza che sono dovuti allorganizzazioni germaniche per l'appoggio dato alla seziono torinese In questa occasioneData quindi lettura di un ordine del giorndi adesione alle proposte del Comitato di agitazione, l'assemblea l'approvò alla unanimitàLa discussione, incominciala alle 10.45, è te minata alle 12.30. Il passo più importante versla soluzione del conflitto fu cosi compiuto senza ostacoli, all'unanimità. Il Comizio generaledegli scioperanti al Scivolodromo Durio H secondo passe — a decisivo — taf compiuto nel pomeriggio nel Scivolodromo/Darial Fortino, ove era stato convocata fassemblea generale degli scioperanti. A iji'.^ta riunione potevano naturalmente intervenire tuti gli interessati senza distinzione di organizzazione e senza esclusione di rappresentantAlle 14. nelle vicinanze dal Scivolodromo gisi notava un movimento di lolla assai supe™!£ » <^«ll»JI>_tetUj^cadenU conùiiSA ' e u e e a a e,, e . o -l! ,! a e a e e n o i e i -'' e a, a a rosi delegati federali con la consegna di lasciare al passo esclusivamente agli interessati, onde non avvenisse che nella massa prendessero posto degli estranei mossi o dalla curiosità o da propositi di turbare in qualche modo il paciiico svolgimento della seduta. All'esterno vegliavano per loro conto numerosissimi agenti e carabinieri agli ordini di vari funzionari. Tra i primi giunsero sul posto Buozzi e D'Aragona, il segretario federale Arvonio, il segretario della Camera del lavoro Marchetti, e numerosi membri del Comitato d'agitazione. Verso le 15 giunse pure il segretario dell'Unione Sindacale Nencini, e con lui vari altri sindacalisti. i\ei gruppi federali la loro presenza vieneaccolta cor. mormorii preannunzianti tempo-sta. Basta seguire con qualche attenzione idiscorsi che avvengono nei vari crocchi percomprendere che se verrà fatta opposizionein forma vivacemente ostilo alla deliberazio-no dell'assemblea federale del mattino, la ri-sposta non sarà... pacifica. Alle ló,30 il vastissimo salone appare affollato di tremila (persone, ma il Comitato di agitazione decide di protrarre la discussione ancora di un quarto d'ora per dare tempo ai mai-datari di assistervi. Mancano quindi pochi 'minuti alle 16 quando Buozzi apre la discussione. — Non è il momento dello parole — egli esclama. — Io non tarò perciò dei discorsi; mi limito soltanto a ricordare a. tutti l'importanza della riunione e la necessità quindi che a tutti, assolutamente tutti, nessuno escluso, sia possibile di esprimere il proprio pensiero liberamente. Invita poscia ' D'Aragona a fare la relazione sulle trattative che condussero al concordato-La relazione D'Aragona Fra il silenzio generale D'Aragona incomincia a parlare. — Invitato dal vostro Comitato di. agitazione di interporre i mìei urtici per vedere se era possibile trovare una base di componimento, io mi misi naturalmente a disposizione dei compagni. Giorni fa — continua — giungendo da Milano, ebbi per telefono invito dall'avv. Frassati di recarmi ad un colloquio ni inerito al conflitto. D'accordo col vostro Comitato, mi recai al convegno negli uffici della Starnila. L'avv. Frassati mi chiese se !cr,tìtlevo Possibile la ripresa delle trattative, à- eti i0 rjSposl cne sli tul1e le questioni era pos-o |sibili; discutere, una soltanto eccettuata: quels- i)a cioè della pregiudiziale avanzata precedenI Irniente d»tìli industriali, nel senso cioè di l Wetendere dalla ' Federazione l'impernio che o feltra agitazioni non sarebbero sorte "per par7 j«e dei metallurgici non automobilisti per tuttoo- " £eZlog0 del concordato da stipularsi. L'av Ivoeato Frassati riconobbe che non si potevae e l r- Jnfatti pretendere un tale impegno, perchè <f quest'Impegno Uguarduva versone estranee alla vertenza. L'avv. Frassati, dopo avermi mandato proposte di concordato, che furono dal vostro Comitato lungamente discusse ed accettate, mi mise in diretta comunicazioneo jcoll'ing. Dante Ferraris, quale rappresentati toj^ìfV^ora'i'.vT, Frassati discutemmo ti la lungo le questioni riflettenti il diritto di-ìtolieranza che nel memoriale era chiesto per e !tre vol,e alla settimana. Su questo riguardo venne accettata la proposta intermedia del¬ | l'avv. Frassati cho la tolleranza fosso di dueo'.volte per ogni settimana, à I, A questo punto l'avv. Frassati mi presentò e! i ena - | un completo schema di concordato riflettente làutte le questioni in discussione, pregandomi di sottoporle all'esame del Comitato di agitazione; il che ho fatto. Il Comitato approvò alla unanimità le proposte dell'avv. FrassatiAvuta questa approvazione, l'avv. Frassatpresentò lo schema stesso all'lng. Ferraris perchè lo sottoponesse all'approvazione del Consorzio. Gli industriali lo discussero mimi- [f1™™ j» due lu»Shissi™ sedute e lo appron- j D'Aragona legge poi all'assemblea la letteraa - dell'avv. Frassati al Comitato di agitazione nella quale lo si avverte che l'ing. Dante Ferraris comunicava al nostro direttore l'accettazione degli industriali. A questo punto D'Aragona dà spiegazioni4 i particolari sul Concordato notando come il 0 ^Plesso del nuovo patto debba essere acna e ao ta a i. cattato, In considerazione particolarmente delle conquiste morali che il documento assicura alla classe. « Concludendo, egli mette in rilievo che le battaglie moderne del lavoro vanno lungamente preparate ed affrontate dopo lunga meditazione. Ed esorta l'assemblea ad approvare le proposte dell'avv. Frassati. Incidenti tra federati e sindacalisti A questo punto, poiché D'Aragona, nella |sua chiusa, ha una vivace allusione al disgraziato sciopero dello scorso anno, che fu, co' me è noto, condotto dal Sindacato Metallurgico, un sindacalista, che è in mezzo alla i- lolla, grida : ò! — b stato vTer colpa della Iterazione! n-1 , Questa frase provoca le proteste furibonde s-^i federali. Quelli che s; trovano pm vicinoo-!aU interruttore lo investono con aspre paroleo o a oo pe lo fanno segno ad una scarica di pugni— Vigliacco ! -- Traditore 1 T'insegneremo noi a stare al tuo posto! 11 sindacalista, aiutato da qualche compagno, si difende come può ed alcuni operisdel Comitato d'agitazione, per evitare deplba 'reVolj conseguenze, si gettano in mezzo ' o$ »'P,u furiosi e irritali compagni e nes e aeoi, e oeosi el ti i e ae. o ià. ! o ne m-< o muutzi. ià eiescono asalvare l'individuo che ha passato un brutto quarto d'ora. L'assemblea è eccitata. Teme che i sindacalisti, in nonio dei loro principii rivoluzionarli, tentino di mandare a monte la discussione e sono ben decisi a parare questo pericolo- '•' Buozzi scuote il campanello c tenta di ricondurre la calma ed infatti una. parte'^ell'uriitorio se. ne rimane serenamente inattésaD'Aragona si affretta a riprendere la parola per ricordare agli operai che le tolte scombattono dopo una lunga e 'paziente preparazione e non debbono iniziarsi' impulsivamente. E' necessario che la massa pensquindi alla sua salda organizzazione. 11 membro della Confederazione generale del Lavoro ha appena finito di parlare che |im nuovo incidente avviene nel salone, quassotto la tribuna degli oratori. Non se ne comprende bene là -ragione. Eun tafferuglio improvviso- Vediamo in un folto gruppo il segretario del Sindacato Nencininsieme ad alcuni suoi amici. Tempestano pugni, in un agitare sfrenato di braccia e Nencini sfrenato «I petto ed al colletto è trascinato, sballayato. percosso. 11 suo cappello di paglia voli lontano ed egli corre veramen,.Ut "HVtetacò rischio. L'enorme maggioranza ' !e ostilfssto&'al Nencini e lo investe: — Buffone ! '—Sei venuto per seminare la discordia!. — Buttatolo fuori. Nencini 6 pallido come un cadavere: ha icollo graffiato e -sembra soffocare. L'operaio Bertero e alcuni lederati si . tano per la seconda volta nella mischia h a stonto riescono a fare un po' di largo a NonCini, che nassa sotto la tribuna ed esce ftlornel oorlile; sempre sospinvo. Qi fdti h l'h rotetto é\ l i o i e j! di sopra se vuol parlare e Nencini fa segno di si. Qualche minuto dopo egli è fatto salire senz'altrl incidenti. La ripresa della discussione Buozzi raccomanda la calma e dice che ciascuno è libero di esprimiere le proprie idee purché non venga meno al doveri dell'educazione. Leone prende ìa parola e dice che gli avver- rcnvCnddsNsari della Federazione tentano, per dispetto.iad essa, di fare il gioco degli industriali.-.. sGlielo daremo noi il gioco! — ìnterrom-[apono alcuni E' deplorevole esclama Leono che -|:due organizzazioni si tacciano la concorreniìZtt! Uon° lanti mesi di lotta si è giunti ad rjuna soluzione onorevole, che è costata molti e [sacrifici ed i critici vengono a dare il loro - giudizio ! Questi critici sono proprio coloro -l<-'hO durante la battaglia non si sono mal bai a e 6 ; e , o e - e — o o o i e , - i e o a NtcdncDc„i„i- io.- ~ a, ■ zc^z:'.-^ *rtastriali, ebbene questi critici sarebbero voni/TtTnqui a dire che era sempre troppo poco. Sopof tutu Se avessimo anche.... atterrati gii indu- llll Ulbl Jista, r [vece et jtorio, ; è e i o d e o i r o ¬ e ò e i ò . i s l a e ri l ¬ e e a a ra e o' e . al asi) b- $ a, o aosela. o-" si easi e e si E' li I e ao na il a nri a coloro che hanno dato il calcio al concordato dell'anno scorso con quel bel risultato- cue tutti ricordate. Il nuovo patto è onorevole ed lo vi dico: « Accettiamolo! » », Una lunga ovazione accoglie le parole di e Leone. Pronuncia qualche parola l'operalo Christen, invitando gli scioperanti ad essere solidali col Comitato d'agitazione; quindi Nencini si presenta nella tribuna. L'assemblea lo accoglie con un mormorio che non è di simpatia. Egli abbozza un sorriso e dice che saluta gli scioperanti senza l'ancore per lo poco liete accoglienze che gli hanno fatto. Soggiunge che sperava in una riunione più serena, dato il grave momento, e vede invece che persiste lo « spirito di passione ». Nencini, continuando, ha un accenno alla guerra in Libia, a. proposito di pace... L'assemblea prorompo in urla ed invettive. — Finiscila! — Ciarlatano! —- Sta nell'argomento! La Libia non c'entra! Nencini Tinuncia al suo paragone e inizia un discorso di schietta intonazione slndacama non tocca il concordato. Dice inno « il patto di pace è un fatilo transiperchè gli interessi tra capitale e lallvoro sono irreconciliabili, » " Secondo l'oratore gli operai si sono legati per un periodo di tre anni e non faranno quindi altre agitazioni; ma dopo tutto la massa 6 arbitra e fa quello che vuole. Il movimento — continua Nencini — è costato gravi sacrifici; ma se la lotta avesse avuto una diversa impostazione e si fosse allargata, 1 risultati sarebbero stati Immediati. » Cita in proposito l'esempio di Milano, dove l'ultimo sciopero fu « un mirabile esempio di forza, che ha fatto tremare l'Italia-- Bugiardo! — Bella roba avete fatto! — Va a Milano! — Ma Uniscila una buona volta. — Ti Asoleremo la schiena! Nencini è interrotto violentemente, pure continua per dire che i sindacati come organizzazione non sono contenti, perchè essi non vogliono concordati a scadenza fissa, ma patti liberi, il contratto attuale,- secondo lui, permetterà nel 1915 agli Industriali di prepararsi ad una lotta. Noi — esclama — inviteremo la massa quando crederemo opportuno a fare una lotta sentirà, ci soglia o non ci segua, al disopra di tutte le etichette di organizzazione. » Nuove interruzioni impediscono a Nencini di continuare. Si grida: Ricordatevi i sessantaqualtro giorni di sciopero dell'anno scorso per una sconfitta! Nencini termina il suo discorso, invitando la massa a tienersi più tranquilla e a lasciare che ciascuno la pensi come vuole, ma l'uditorio prorompe in una fischiata minacciosa e in frasi ostili. Buozzi, a questo punto, avverte che è stata chiesta la chiusura e die ci sono ancora parecchi oratori iscritti- L'assemblea approva la hi usura. Parla Ziminiani, che invita i compagni « sìa puro con un po' di angoscia, ma francamente ». a il accettare il concordato e spiega che, date le condizioni della lotta sarebbe follia pretendere di più. Dopo qw.lche frase di Coratto, favorevole anch'esso, e di Cresto, che si dice contrariOi ma riconosce le ragioni della massa ad accettare il nuovo patto di lavoro, Bertero saluta, facendo atto di solidarietà col Comitato direttivo, tutti i compagni italiani e germanici, che sostennero nella lotta gli scioperanti torinesi, a differenza di « certi altri compagni » che tentarono tempre di disgregare la massa. Marchiaro dichiara che le proposte formulalo non sono uosi misere come qualcuno tenta di far credere ed ha. un accenno ai dannosi e pericolosi sistemi sindacalisti. L'assemblea lo approva vivamente. Buozzi parla a sua volta brevemente per ricordare le origini del conflitto e le diflicoltà create 'dalle-'pregiudiziali degli industriali. Dice che la lotta è Unita bene ed enumera anche egli i vantaggi che derivano dal nuovo concordato, il quale permette alla organizzazione df riprendere il suo cammino bruscamente interJiotto l'anno scorso per colpa di avversari. Ricorda tutta l'opera della Federazione nietal"urg|ca per aiutare gli scioperanti durame la ' DSÀ lotta; dice che I dirigenti dell'organizjhe non hanno mai tentato di divìdere jaassa, ma anzi di tenerla salda ed unita, ttto un passato lo dimostra. La Federazione vuole le lotte serene, non quelle violente. Torino non è luogo per movimenti impusivi, poiché qui vi sono organizzazioni padronali forti ed agguerrite e le battaglie economiche incili edono una paziente preparazione. La Federazione è sempre viva e conserva tutta la sua energia e riprenderà la sua azione clic per dieci anni rese vittoriosi gli ope ini quasi senza scioperi. Buozzi raccomanda l'unione e l'organizzazione delle forze proletarie; la Federazione sarà lieta se gli avversari vorranno unirsi ad essa: li terrà come i benvenuti bvltbsiduucsDccarcccFtlbscddhdeisiAtdBcmL'ordine del giorno votato |ier acclamazione Siccome sono stati distribuiti i cartellini por una votazione segreta, Buozzi domanda alla massa se intenda votare o pronunciarsi per alzata di mano. Tutta l'assemblea urla: — Per alzata di mano! Non c'è bisogno di scheda ! D'Aragona allora legge l'ordine del giorno illustrandolo ampiamente nei suoi concetti fon (lamentali. Esso è cosi concepito: B« L'assemblea degli scioperanti, deliberando l'accettazione del concordato, fa voti che tutti •gli operai automobilisti sentano il dovere di (stringersi sempre più alla propria Federazione, per prepararsi ancor più forti ed agguerriti alle prossime battaglie e manda il proprio sentito ringraziamento ai lavoratori d'Italia ed al compagni metallurgici di tutte le Nazioni, e particolarmente ai compagni germanici, che Imito generosamente hanno dimostiato quanto valga la solidarietà internazionali4. » D'Aragona dice che gli operai, riprendendo il lavoro, devono ricordarsi di quanto la Fed«.'_ pJ*-* LreczesLaitssctgnndcsg7mrz razione ha fatto per essi e quanto col loro concorso potrà fare ancora. Solamente le organizzazioni forti possono avere contratti di lavoro, perchè esse sole possono dare garanzie. Conforta le condizioni di lotta-di altre organizzazioni e cita ad esempio la Federazione del Libro, che l'anno scorso migliorò le condizioni dei suoi organizzati, senza un'ora di sciopero. D'Aragona prende motivo da. alcune frasi di Nencini che sostenne come con tuia diversa.impostazione la lotta sarebbe finita prima, e soggiunge: t Ricordatevi, operai, la battaglia [a-euo scorso anno, condotta coi sistemi diNencini e dei suoi amici! Dopo sessantaquattro giorni di sciopero siete ritornati alle officine sconfitti, avendo perduto tutto quanto in dieci anni avevate conquistato! (Una ovazione Impanante accoglie queste parole). Ciò che Nencirii e 1 suoi compagni — prosegue D'Aragona Avi hanno fatto perdere, cominciate adesso \>. riconquistarlo poco a poco;taveie lottato e Rientrate fieri ed a testa altaTne~ij stabilimenti 1 » f ^UOyi applausi ss », e scroscianti. D'Aragona ricorda, a dimostrazione del beneficio collettivo, che gli Industriali dovranno pagare in questi sei mesi, centocinuantumi'la lire hi più; nel 1914 seicentomila, •nel 1915 .novecentomila lire. E' più d'un milione e mezzo che va agli operai in meno di tre anni. Rievoca tutta la bellezza di questa battaglia conchitisa, la quaile significa, non solo la riconquista di una parte del perduto, ina l'assoluta superiorità dei metodi di lotta dalla Federazione. Sia questo primo risultato un incitamento alla massa per prepararsi ad una nuova e serena lotta per il 1915, in modo che la riconquista sia piena e completa. (L'assemblea saluta con una rinnovata ovazione Doratore). Buozzi mette in votazione l'ordine del giorno che è approvato all'unanimità dalla massa con alzata di mano. Alla- controprova uno solo alza il braccio, quasi timidamente, fra grandi risate. A richiesta di alcuni operai, Buozzi dà alcune spiegazioni sulla ripresa del lavoro che comincierà lunedì. La massa delibera anche che l'importo delle multe sia dato alla Federazione, cerne in passato. .Dopo un ringraziamento -di Leone al Comitato d'agitazione, e di Ziminiani ai giornalisti che segu-lroito tutto lo svolgimento della battaglia, il comizio ebbe termine. Gli operai si radunarono nel Bocclodromo dove un loro compagno fotografo esegui una « istantanea » della folla. Come già fu detto, i! lavoro sarà ripreso da domani, lunedi". Sappiamo che il cav. Agnelli ha dichiarato che assumerà prima della scadenza dei dieci giorni tutta la sua, maestranza e che già da domani ne accoglierà gran parte■^ella serata 'bell'ufficio del nostro direttore, alla Stampa ieri sera allo 20,30 si sono radunati, alla pre senza, dell'avv. Frassati, i rappresentanti deglindustriali signori: ing. Dante Ferraris, cavAgnelli, ragioniere Pavesio. avv. Paolo Cattaneo e avv. Gino Olivetti segretario del Consorzio automobilistico; 'eri i rappresentamdegl' operai signori: Ludovico D'AragonaBuozzi, Arvonio e Marchiaro per procedere al coordinamento del Concordato ed regolamento. , „ • La seduta è durata fino alle ore 23,30. .'_ La tirnsa delia Convenzionein Prefettura I rappresentanti degli industriali e degli operai si sono quindi recati hi Prefettura, dove erano aitesi dal Prefetto, senatore nobile Jacopo Vittorelli. Fu data lettura della Convenzione stipulata e ai addivenne alla firma dessa. Firmarono i rappresentanti degli industriali, D'Aragona per la Confederazione del Lavoro, Bruno Buozzi per la Federazione, glaluri rappresentanti degli operai e, come testiil prefetto e l'avv. Frassati. A nome suo e del Governo, il senatore Vittorelli ringraziò vivamente l'avv. Frassati per l'opera di pacificazione compiuta e per il risultato ottenuto. Lodovico D'Aragona, in nome degli operaie l'ing'. Dante Ferraris, in nome degli industriali, espressero gli stessi concetti, e l'avvocato Frassati rispose a sua volta, ringraziando e dicendo che il successo non era dovuto a lui, ma alla buona volontà dimostrata da tutti, specialmente dall' ing. Ferraris e dal si gnor D'Aragona. L'ing. Ferraris propose di inviare un saluto a quanti si sono occupati di questa vertenza durante il suo svolgimento, ed i presenti hanno approvato. Dell'atto di firma della convenzione fu redauo processo verbale, firmato dalle parli, consegnato al prefetto. II senatore Vittorelli ha offerto quindi uno champagne d'onore agli ospiti. I! testo della ConvenzioneIl testo della convenzione tra le Fabbriche FIAT, SPA, ITALA, SCAT, RAPIDFREJUS, FIAT S. GIORGIO, LANCIA da una parte e la Federazione Italiana Operai Metallurgici e la Confederazione Generale del Lavoro dall'altra. 1. Le ore effettive normali di lavoro saranno da oggi' fino al 31 Dicembre 191359 settimanali; dal l.o Gennaio al 31 Dicembre 1914, 58; dal l.o Gennaio al 31 Dicembre 1915, 57. 2. Nell'arrivo, dall'ora stabilita per l'ingresso, saranno tollerati fino a cinque minuti di ritardo. Però l'operaio non potrà usufruire di onesta tolleranza più di due volle per settimana. 3. Gli operai scioperanti rientrano con la paga oraria che avevano al momento della cessazione del lavoro, alimentala petutti indistintamente di due centesimi peogni ora effettiva di lavoro. Quando si verificherà per alcuni di essi, causa la riduzione delle ore normali effettive di lavoro contemplata dall'articolo primo, una qualsiasdiminuzione sulla paga settimanale che percepivano al momento della cessazione delavoro, si farà la debita reintegrazione, ossia si garantirà anche per quelli delle paghe elevate la conservazione della paga attuale. E' beninteso che la riduzione dell'orario normale, secondo il previsto det pri7iio capoverso dell'Art. ^ del Regolamento in rigore, non darà diritto a nessun aumento di paga come compenso. 4.o La riammissione degli scioperanti sarà folta per reparti colla massima prontezza compatibilmente colla riorganizzazion» lawwo ed i bisogni dell'industria, ■ a o partire 'da oggi 21 Giugno fino al 91 protrimo Luglio 1913, gli Industriali si impegnano a non assumere altra mano d'opera al- Vinfuori di quella scioperante. Però il numero degli scioperanti che saranno assunal lavoro nel termine di dieci giorni circS non. potrà essere inferiore a 5000, e d'altra parte la Federazione Italiana Operai Metallurgici si impegna a fare rientrare gli operai scioperanti con una tolleranza di circa il 10 per cento, e ciò nel termine del 31 Luglio sopra specificato. 5. La media oraria delle paghe degli scioperanti di ogni stabilimento risultante dopo l'applicazione del concordato, non dovrà essere diminuita per fwffo la durala del concordalo stesso. 6. Le ore straordinarie non potranno essere più. di otto settimanali per operaio- Al Lunedi e al Sabato non si faranno ore straordinarie. Quest'ultima disposizione potrà non essere applicata per gli operai addetti alle riparazioni urgenti, ritenute improrogabili. Le ore straordinarie non dovranno rivestire carattere continuativo. Normalmente le ore straordinarie dovranno essere preavvisate nel turno precedente. 7. Sarà stabilita una commissione arbitrale composta di 20 Membri, nella quale dovranno essere rappresentali tutti gli Stabilimenti e le organizzazioni firmatarie: metà fletta dagli Industriali e metà dagli Operai. Il Presidente sarà eletto di comune accordo alVinfuori dei membri suddetti, in difetto d'accordo, dal Presidente del Tribunale di Torino. 8. La durala del presente contratto collettivo sarà per tutto il 1915. La disdetta dovrà darsi tre mesi prima della scadenza. Qualora non avvenga disdetta, si intenderà prorogalo di anno in anno alle condizioni del 1915. Le trattative, dopo la disdelta, do* vranno essere condotte dagli Industriali con la Federazione Italiana Operai Metallurgici. 9. Il deposito di cui all'art. 2 del Bcgolamento in rigore s'inteiiàe dato pure a garanzia dell'esalto adempimento del presente contralto. 10. Le questioni cRe potessero sorgere dall'interpretazione del presente concordàio saranno risolte tra la Federazione Italiana Operai Metallurgici c la Confederazione Generale del Lavoro da un lato,, e i rappresentanti delle fabbriche automobilistiche dall'altro. i . l e i l i , r , o a to a e o e , a , à e n o r r i l o e. a , _„ii.,-_,i,,_i_i.. «,,4„_,„u:ii..»;« lotte ncll industria automobilistica torinesepotrebbe dichiararsi chiusa, così come chili-E cosi è finito questo sciopero che è durato precisamente novantaquattro giorni e che costò ai contendenti parecchi milioni. Da ;m calcolo approssimativo risulta che le paghe operaie perdute durante Io sciopero ammontano a più di due milioni e mezzo, e gli industriali alla loro volta hanno perduto un movimento di affari di oltre sette milioni. Basta enunciare queste precise cifre perchè tutti, industriali ed ol .rai, rimangano ugualmente convinti che conflitti di lavoro di questa natura debbono per l'avvenire essere con ogni sforzo evitati. Nessuna industria sarebbe in grado di sopportare perii" dicnmente un sì gigantesco sovraccosto: ed è nell'interesse delle due parti che la produzione sia copiosa quanto più è possibile, perchè Ja ripartizione dei frutti possa soddisfare ogni legittima pretesa. La lotta odierna non presenta, nè vincitori, nè vinti, ma bensì ha insegnato alle due parti die oggi anche in Italia le due organizzazioni, padronale ed operaia, hanno raggiunto un tale grado di compatta gagliardìa da suggerire la sostituzione del regime degli accordi, a quello delle lotte ad oltuanza. Essa insomma ha prodotto il benefìcio di convincere che. almeno nell'industria metallurgica, noi oggi abbiamo raggiunto quel punto dell'evoluzione in cui i paesi anglo-sassoni ci hanno naturalmente preceduto: il punto in cui i contratti appaiono al capitale e al lavoro più utili degli scioperi e delle serrate. E appunto, nella soluzione del presente aspro e onorevole conflitto, ciò che maggiormente ci allieta e ci incuora per l'avvenire è che si sia addivenuto a un concordato di lavoro. Con esso sembra a noi, senza volere per nulla fare del lirismo, che l'èra dellesa è da tanti armi In quella tipografica. Il contratto di lavoro presenta benefici morali non meno importanti di quelli materiali, in quanto modifica ' ineluttabilmente la psicologia dei contraenti. L'industriale, che ne apprezza gli inestimabili vantaggi, sa che, per indeclinabile natura di cose, a ogni scadenza la sua mano d'opera si presenta per la rinnovazione con nuove domando di maggiori miglioramenti. Ma, avendo qualche anno davanti a sè, ha il tempo ili prepararvisi e anzi senz'altro guida la sua azienda non solo di fronte alle lotte della concorren za, ma in guisa, da, predisporla a sostenere i nuovi oneri. La mano d'opera, a sua volta, si considera per tal modo quasi come cointeressata alla fabbrica, ben sapendo che solo sui profitti può ritagliare, e, perfezionandosi, crea quello stato di lavorazione che permette il realizzarsi della » economia degli alti salari». Ciò, ripetiamolo, si è verificato appunto nell'industria tipografica : e nessuno meglio di noi sarebbe in grado di documentare con l'eloquenza delle cifre a quali sagriflci giunge l'industriale, quando ha sperimentato con gli anni la bontà dell'accordo preventivo. Certo, tutto questo presuppone una condizione: che l'esperimento venga condotto con spirito di lealtà. Purtroppo, una delle cause del presente conflitto va ricercata in un errerò commesso lo scorso auno da una parte della maestranza. L'organizzazione operaia deve avere oggimai la convinzione che simile errore non dovrà più ripetersi per l'avvenire, a nessun costo. Gli industriali rispondono dell'esecuzione di un contratto con i loro averi : gli operai e i loro rappresentanti con la loro fede di galantuomini. Anche in Italia questa fede deve acquistare il valore dell'oro purissimo e su di essa, tutti dobbiamo senza preoccupazione riposare. L'esempio di Torino, iniziato con lealtà, oon onestà proseguito, sarà esempio fecondo. Solo cosi le Federazioni si porteranno a quel pieno sviluppo che noi abbiamo sempre invocato e si verrà elaborando anche in Italia il nuovo e liberò diritto che regola \ rapporti fra capitale g lavorou