La minaccia panslavista In Austria si deplora la politica russa

La minaccia panslavista In Austria si deplora la politica russa La minaccia panslavista In Austria si deplora la politica russa {Servizio speciale della Stampa) i, 14, notte. Il Principe Nicola di Grecia, fratello di Re Costantino, è passato ieri per Belgrado ed ha proseguito il suo viaggio per Pietroburgo. Pare che egli abbia la missione di spiegare allo Zar il punto di vista greco sul possesso del territorio occupato dalle truppe greche. Questo viaggio del Principe greco assume una grande importanza perchè dimostrerebbe ohe anche la Grecia tenta di affidare «Ha Russia la decisione del suo conflitto con la Bulgaria, cosicché il compito della Russia si estende ora a tutti i Balcani, e non è solo limitato ai paesi slavi. 14 probabile oonvegno di Pietroburgo In queste condizioni è assai probabile che l'incontro dei quattro Ministri Presidenti degli Stati balcanici, che come ho già detto era stato concertato a Zaribrod, fra Ghescioff e Pasic, avverrà a Pietroburgo. Questa è almeno l'opinione dei circoli politici bene informati e in questo senso si è espresso lo stesso Ministro Pasic, in una intervista che ha avuto con il redattore capo del giornale serbo « La Stampa ». Contro l'Influenza della Russia L'autorità politica che in questo capitolo della storia balcanica va assumendo la Russia appare cosi evidente che a Vienna più nessuno tenta di dissimularlo, e si manifesta invece chiaramente la tendenza di organizzare una campagna giornalistica, allo scopo di deviarla e di combatterla per creare una nuova reazione in Austria. Que sta campagna merita di essere protondamente analizzate. Ho detto ieri che l'atto dello Zar avrà certamente una profonda ripercussione nei rapporti internazionali con l'Austria. I nuovi tipici movimenti che si vanno manifestando in questi giorni a Vienna, accennano già al movimento dei giornali e alle sue direttive: Lo provocare, con un ultimo tentativo, la divisione degli Stati balcanici di frante alla solennità del l'arbitrato russo; 2.o attaccare gli atteggiamenti radicali slavi della politica russa. La prima direttiva è rappresentata dalla ostinazione della stampa viennese a dar interpretazioni arbitrarie e partigiane al telegramma dallo Zar per prevedere quale ne sarà il giudizio ultimo. A Vienna da qualche giorno tutti i gior nali si affaticano a diffondere una interpre fazione unica che tradisce una comune ori glne e che afferma, come già ho detto, che lo Zar ha dato e darà interamente ragione alla Bulgaria e torto alla Serbia. E' evidente lo scopo che tenta raggiungere questa interpretazione. Essa vorrebbe sollevare delle divergenze nei circoli serbi- contro l'ope ra della Russia, delle gelosie contro la Bulgaria e mandare così a monto questo gran de fatto storico dell'arbitrato russo. Le riserve bulgare sostenute dalla stampa viennese In queste campagna si distingue la « Neue Freiè Presse» che ancora oggi trova modo di riempire parecchie colonne ripetendo gli argomenti ohe già da qualche giorno cono sciamo. Tale sistema si riproduce ancora nell'interpretazione delle rispettive attitudini della Russia e della Bulgaria. Per esempio il telegramma di risposta che lo Zar Ferdinando di Bulgaria ha invia to allo Zar Nicola di Russia, è considerato questa sera dall'ufficiosa «Viener Allge meine Zeitung» come il corollario dell'in terpretazione che si è già dato al dispaccio russo. Esso cioè ribadisce, che la Bulgaria deve rimanere ferma al principio del trat tato e non è disposta ad accettare che solo in parte il punto di vista serbo. Scrive dunque, il giornale viennese: « j[n questo documento viene precisata in una forma assolutamente chiara 11 punto di vista della Bulgaria nel problema dell'arbitrato. La Bulgaria accetta l'arbitrato solo nel limiti del trattato. La Bulgaria cioè rifiuta la revisione del trattato e rimane ferma al principio che Monastlr, Perlepe, Koprulu e Ochri da, città domandate ed ora occupate dalla Serbia, devono rimanere alla Bulgaria, giusto alla convenzione del trattato. Con le più aspre frasi che mal siano state usate in un telegramma reale, lo zar Ferdinando si volge con tro la politica serba Questo linguaggio non contribuirà certo alla pacificazione degli animi in Serbia. Senza dubbio la pubblicazione di queste eccezionali manifestazioni avrà Una grande influenza sull'ulteriore decorso del con flltto bulgaro-serbo ». Non è necessario spendere troppe parole per dimostrare che questa nuova interpretazione viennese è alquanto arbitraria e tendenziosa. Infatti nel telegramma bulgaro non si trova alcuna affermazione esplicita o implicite che escluda una revisione e accenni al punto specifico del dibattito bui garcHserbo. E, d'altra parte, è naturale che rivolgendosi al proprio arbitro ognuno e sponga e difenda con calore il suo punto di vista. Accenni al panslavismo.,. Non meno vivace e discusso è l'atteggia mento della politica russa. I giornali parlano già di panslavismo. Da frgse « protei forato russo nei Balcani» corre con inai sten za su tutti i giornali, I deputati cristiani sociali, nella loro adunanza, hanno votato una risoluzione nella quale protestano contro l'atteggiamento della politica russa e decidono di portare la questione alle prossime Delegazioni. La «Reichpost», che rappresenta, come è noto, il pensiero.di altissimi circoli, scrive • Lo Zar ha ordinato a re (Meteo ed a re Ferdinando la pace': sta bene. Egli ha giusti Acato non solo 11 suo diritto, ma anche il suo dovere di intervenire per la causa dello slavismo. Lo Zar ha lanciato una formula che non deve avere valore per la Bulgaria sola. Un giorno al Governo di Pietroburgo potrebbe saltare in mente di regolare con un telegramma la riforma croata, bosniaca e slovena; ma l'Austria non può e non deve tollerare un'agitazione panslavista. La concezione manifestata nel telegramma dello Zar di fronte al panslavismo contraddice decisamente al principi fondamentali stabiliti dall'Austria circa l'indipendenza dei popoli balcanici. Lo scopo del telegramma t di dichiarare una specie di preminenza russa: l'Austria non consentire mai che senza la sua approvazione siano mutate le condizioni politiche e territoriali dei Balcani. La nuova alleanza con più grandi basi domandata dalla Russia non deve potere alimentare aspirazioni anti-austrlache ». «Un arbitrato utMo alla Russia...» La «Zeit», giornale di opposizione al Ministero degli estori, espone con una hmpidena cristallina i tannini dalla attoastono ssaando B psmto di risto anatriapo» v*\,¥L£aT* « 82P,e ,u0 «"barato non a vantaggio della Bulgaria o della Serbia, ma a vanteggio della sua propria politica La Russia passa nei Balcani di successo in successo e sta prendendosi insaziabilmente delle rivincite per il convegno di Buklau (convegno ove fu decisa l'annessione della Bosnia). La politica balcanica russa non è praticamente panslavista: è semplicemente anti-austriaoa. La Serbia fa fi Montenegro sono già guadagnati; con J^Mnanta lo si « tentato alla Conferenza di Pietroburgo; con la Bulgaria lo si tenterà ora con gli arbitrati, e così l'Austria a nord, a sua ed a sud-est sarà circondate da una ininterrotta catena di nemici. Dal giorno 'dell'annessione la Rustia segui una politica conse-. guanto contro di noi, che nelle sue tappe gra^uaU ricorda quella di eternarle: 1884. 1866,

Persone citate: Koprulu, Meteo, Principe Nicola, Re Costantino