Lo sciopero generale a Milano

Lo sciopero generale a Milano Lo sciopero generale a Milano La severa condanna del sindacalista Bacchi e di 17 scioperanti per la sassaiuola a Porta. Ticinese provoca nuove agitazioni — I tranvieri solidali — Lo sciopero generale, senza limiti di tempo, proclamato dall'Unione Sindacale — I riformisti aderiscono al movimento. adTanhoV6~mèsF& Agli altri 16 (Per. telefono ellMilane, 13, notte. r/agitazione operala causata dallo sciopero degli addetti alla Edison si è oggi aggravata, in seguito alla condanna degli scioperanti accusati di aver partecipato alla sassaiuola contro le guardie a Porta Ticinese. Siamo alla proclamazione dello sciopero generale. La scenata in Tribunale Il processo contro gli scioperanti è terminato allo 12,30; u la' condanna che ha colpito-1, i 18 imputati è stata severa: 11 Tribunale ha ritenuto che la sassaiuola di Porta Ticinese contro le guardie, costituisse resistenza contro un pubblico ufficiate con armi improprie: lui ritenuto poi che la sassaiuola contro i tram e contro i tranivieri costituisse violenza contro la libertà del lavoro, e non partendo dai minimi delle pone, quantunque tutti fossero incensurati ha pronunciato severe condanne, talune delle quali superiori a quelle richieste dal P. M. Più gravemente colpito degli altri è stato il segretarIò~deU'Unione Sindacale, Decio Bacchi, il quale, con Giovanni Malpelli fu condannato maldiporidevesohanchRsosogchzaddscvpnimputati vennero date pene varianti da 1 anno a 6 mesi. In Tribunale avvennero scene vivacissime. Appena il presidente avv. Allara ebbe Anito di leggere la sentenza, anzi prima ancora, scoppiarono nell'aula pianti e grida : le sorelle, le mogli, le madri degli imputati, che affollavano la parte riservata al pubblico, chiamarono per nome gli arrestati, e gettarono vivaci e plebbe insolenze al presidente del Tribunale: l'ambiente carico di elettricità si' infiammò: gli stessi imputati, salirono sulle panchine dove erano finora rimasti seduti e risposero con strida salirti e pianti. Gli avvocati aiutarono i carabinieri a rimettere la calma, assicurando gli imputati del loro interessamento diligenti ssimo anche per l'avvenire, ciò che però non ricondusse la calma subito. Più tardi là gente aumentata si radunò nel cortile del Tribunale dove continuò nelle recriminazioni, nei pianti, nei propositi di vendetta: il presidente tentò di uscire, ma la folla si fece intorno minacciosa. L'aw. Allara ritornò indietro u scendo dal palazzo di giustizia per una porta posteriore. Il Comizio dei tranvieri Nel pomerigigo sì è tenuta l'assemblea dei ìromvicri di secondo turno e degli operai della « Edisou u in isciopero. L'assemblea ebbe luogo nel salone dell'Arte Moderna. Prese subito la parola Ercole, che protestò vivamente contro la gravo condanna pronunciata dal Tribunale contro il sindacalista Decio Bacchi, segretario dell' Unione Sindacale. L'oratore toccò poi le linee generali dello sciopero, lodando la massa, che è rimasta compatta per venticinque giorni. Pulvio Eoceni spiegò la ragione del suo intervento: « Se sarà proclamalo — egli dice lo sciopero generale dei tramvieri ad oltranza, noi sindacalisti saremo pronti a darvi tutto il nostro appoggio. Ma ad esso deve andare unita la protesta per l'inqualificabile sentenza di stamane». Zocchi si intrattenne quindi a commentare la sentenza stessa e smenii l'affermazione del delegato di pubblica sicurezza, Magnati, che sostenne in Tribunale di aver veduto, durante i disordini di Porta Ticinese, il Bacchi lanciare sassi. « Il delegato Magnati lui mentito — disse lo Zocchi sapendo di mentire, poiché ebbe a dichiarare ad alcuni giornalisti cne non conosceva personalmente il Bacchi ». L'oratore concluse in vitando i presenti a disertare le rimesse, Sorse poi «F-.-parlare Caetani, nuovo segretario della Lega dei tramvieri aderente alla Camera del lavoro. Egli incitò, i tramvieri ao affrontare io sciopero generale, accentuando il progetto Zocchi. In merito allo sciopero de; gli operai della " Edison » dichiarò che i tramvieri non possono negare la loro solida rietà. Ercole, riprendendo quindi a parlare e ri mettendosi a quanto disporrà l'Unione Sindacale, aggiunse essere bene uscisse una deliberazione distinta da quella riguardante Io sciopero generale di protesta per l'ingiusta enorme condanna inflitta al sindacalista Bacchi. E presentò un apposito ordine del giorno Zocchi presentò""un altro ordine del giorno, colla proposta dello sciopero generale a datare da domattina, lasciando al Comitato di agitazione degli operai il compito di imprimergli quel contenuto più opportuno, secondo la situazione, tenendo calcolo di quanto verrà deliberato anche nei comizi della sera. Ercole dichiarò che gli operai scioperanti faranno causa comune con le altre categorie di lavoratori, che proclameranno lo sciopero generale di protesta. L'ordine del giorno Zoe chi venne approvato alla unanimità. I tramvieri del primo turno, poi, che già ieri avevano deliberato lo sciopero di solidarietà con gli operai scioperanti della « Edison », riunitisi stasera, hanno ratificato la decisione presa nel pomeriggio dai colleglli del secondo turno, e cioè che lo sciopero ge nerale per la protesta contro la sentenza Bac chi sia proclamato a partire da domattina. Il Comizio all'Unione All'Unione Sindacale si è tenuto il Comi zio di protesta contro la condanna del Bacchi Al Comizio hanno partecipato, oltre a tuttidifensóri degli imputati, i rappresentanti d tutte le gradazioni dei partiti popolari e mol tissimi operai. 'Fino dalle 20 in viale Ludovica prospiciente all'Unione Sindacale, vi era una fatila enorme di operai, donne e ragazzi. Giunsero tosto squadre di carabinieri e di agent di pubblica sicurezza. Il viale Ludovica venne messo in istato d'assedio. Non si poteva en trare all'Unione Sindacale senza tessera. Un ùrigadiere dei carabinieri, assistito da due carabinieri, compieva severamente la funzione di controllo. Scoppiarono qua e là delle proteste vivaci. Anche i giornalisti non potè rono entrare se non presentando la tessera d libera circolazione. Tuttavia i dirigenti del l'Unione Sindacale rimediarono alla meglio in breve tempo. Intanto le sale dell'Unione Sindacale si af follarono enormemente. Bisognò salire nel vastissimo salone al secondo piano, ina nean che questo potè contenere tutli gli intervenuti Si dovettero tenere due comizi, uno al piano superiore ed uno al piano terreno Quando entrarono Zecchi e gli avvocati Buffoni, ìPerona, Mirri, Costa, Oibelli, Merlino, scoppiarono applausi e grida di « Viva Zoe chi! viva i difensori! viva l'Unione sociale abbasso i giudici! » Ristabilita la calma, veti ne acclamato pr?sidente l'operaio Fossati Prende subilo la parola Pulvio Zocchi, che dice: « -Non mi meravigliano le cose d'oggi nè le provocazioni della polizia e nemmeno le nuove slide alla libertà. Ci siamo uniti ed è logico che cosi sia! Quando il movimento prolelario esce dall'orbita della moria consue tudine per affermare il suo diritto alla vita allora scoppia la reazione più crudele e più feroce. La condanna di Decio Bacchi è giusta e mostruosa. E! bastato che un dele gato di P. S. abbia giurato sulla sua co scienza e sul suo onore,' perchò 18 incensi! rati siano stati colpiti tremendamente dal Tribunale c condannati inesorabilmente ad onta delle numerose testimonianze lavoravo- elahqvnncpccmdztaslcc«ptvtpscsscOssunmèavtmlpps.i li. Contro la sentenza tutti sono insorti, tutti , dai democratici ai socialisti, fino agli anar Chici. Hanno protestato anche del conserva , n Noi dobbiamo fare non una protesta di partito, ma dì cittadinanza. Milano, che ricorda il '96 sanguinoso ed il 19M, non può tacere, » ella Stampa). Lo Zocchi manda poi un caldo ringraziamento agli avvocati difensori, che assistono al Comizio, per l'opera da loro prestata nella difesa dei 18 procedati di stamane. « Non imporla — egli continua — che la polizia cerchi di ostacolarci anche in questa riunione. Oggi si strappa lino la carta magna dello Statuto Albertino ». Zecchi conclude avvertendo che i tranvieri nel pomeriggio si sono riabilitati delle vergogne passate e che hanno anche essi proclamato lo sciopero generalo ad oltranza. Si grida alla fine del discorso: «Viva Zoechi! Abbasso i giudici! ». Prende quindi la parola l'avv. Merlino, di Roma, per gli anarchici, il quale grida che sommaria. Si scaglia contro f giudici. Aggiunsommaria. ,si caglia contro i giudici. Aggiunge che non è il momento di fare discorsi, ma che la questione riguarda tutta la cittadinanza. Tutti i cittadini, di qualunque partito, devono riunirsi per l'opera comune di difesa del diritto e della libertà. Proclamando lo sciopero generale si rivendica il diritto alla vita. Quello che è accaduto a Decio Bacchi può capitare a tutti. Se le organizzazioni rinunciano a difendersi,' meglio è il suicidio. E' a a o o a , i o à i e o à a i a uestione di vita o di morte. L'oratore con elude affermando che 1 18 condannati hanno ascoltato fieramente la feroce sentenza, e non hanno pianto. Sorge a parlare l'avv. Buffoni, che pure lui qualifica la sentenza come mostruosa, come violatrice della libertà, poiché è una condanna senza prove, anzi, contro le prove di innocenza. « lo vi giuro — dice — che il Bacchi è innocente, e con lui anche i suoi compagni. E' ora che le classi dirigenti sappiano che vogliamo essere giudicati come gli altri cittadini: non vogliamo disparità di trattamento. L'ultimo teppista sarebbe stato assolto dopo le testimonianze comprovanti l'innocenza. E' nostro devere insorgere; i galantuomini tutti devono insorgere, a qualunque partito appartengano. La nostra protesta dovrà essere coronata dalla vittoria». Parla anche l'avv. Mirri, che afferma essere la sentenza un vero macello. Egli attacca anche il presidente del Tribunale. Allara, che col suo contegno trasse in inganno la Difesa. « Noi non protestiamo solo — aggiunge — per l'illegalità commessa oggi, ma anche per tutte le altre illegalità commesse prima». L avv. Gibelli dichiara di aver tentato invano di strappare i suoi difesi alla feroce sentenza del Trinunale. Conclude augurandosi che la Corte d'Ap pello riformi la feroce sentenza e che il presidente Allara sia mandato via da una città come Milano. Il pubblio grida: «Parli Costa! Parli Co sta! ». « Credo — dice. Costa — che la mia sola presenza basti a significare la mia piena ed incondizionata solidarietà al vostro movimento. Oggi, uscendo da quell'aula maledetta, ho sentito la mia coscienza di libero cittadino straziata ed il giudizio tutto mi è apparso uno strazio fatto oggi allo stesso codice penale. Sono stati condannati per rivolta armata, previo concerto (urli dei presenti), ed è attraverso questo assurdo che si è arrivati ad una cosi enorme condanna. Il nostro dovere deve essere quello di ottenere che le au torità comprendano l'impossibilità della per manenza in Milano di un presidente come Allara ». Parla poi il propagandista Ferrarmi, che parla contro tutti i sistemi borghesi al di sopra del transitorio episodio attuale. Parla ancora Zocchi, il quale spiega che lo sciopero non avrà limiti di tempo : « La nostra deve essere ribellione di tutte le persone oneste. Da domattina il proletariato milanese diserterà le officine e gli stabilimenti. Quando finirà lo sciopero? Lo diremo domenica, in un comizio generale, dove la Milano civile audrà' a cancellare l'onta inflittale L'avvocato Pardha, rappresentante dei radicali, attacca egli pure la sentenza del Tribunale. « La sentenza è crudele — dice — ed appare perciò una forma di vendetta sociale ». Ricorda il pianto Belle madri e delle sorelle che oaddero svenute nell'aula alla lettura della sentenza. Presenta un ordine del giorno, in cui il proletariato milanese, considerato che la condanna emessa stamane in confronto ai diciotto coimputati del processo Bacchi rappresenta una mostruosità giuridica in diritto, una vendetta bieca e brutale in fatto considerato che a termini della moderna giuri sprudenza la sentenza cannibalesca di stamane è una vera e propria infamia, illegale ed incivile, considerato che la cittadinanza milanese non deve permettere che nella cfRS, fn cut pulsa più intensa la vita commerciale ed industriale di tutto il Paese possano impunemente compiersi simili atti ohe trasformano le aule dei Tribunali in pubblici scannatoi, delibera che da domani si debba iniziare lo sciopero generale di tutti 1 lavoratosi ù Milano, senza limite di tempo. L'ordine del giorno è approvato per acclamazione. Il comizio si scioglie a mezzanotte. Fuori .sono scaglionati grossi nerbi di guardie carabinieri. Non avvengono incidenti. Alla Camera del lavoro La Commissione esecutiva della Camera del lavoro ha proclamato Io sciopero generale convocando per domani sera il Consiglio -gc nerale delle leghe per la ratifica della decisione stessa. grcorifeaPfumRfeeccgcgudmstusmicicCGsCeezmNpnodn3mtshpsrc

Luoghi citati: Milano, Roma