Il giudizio della Camera

Il giudizio della Camera Il giudizio della Camera Sobrero ci telefona da Rema, 3, nette. La discussione sulla inchiesta del Palazzo i Giustizia è finita. La Camera ha liquiato, in una tempestosa seduta durata sete ore, la terza ripresa di questa discussioe memorabile "su una questione morale che a appassionato il paese. Quale è la soluione adottata? Soddisfa essa alla dignità el Parlamento e corrisponde alla aspettaione dell'opinione pubblica? La formula dottata dalla Camera per risolvere la quetione fu data da un ordine del giorno Sonnino, rinforzato dall'Estrema Sinistra. La soluzione adottata dalla Camera si rias- l'totvlpstrnume in questi termini: « Approvare le con. lusioni della relazione della Commissione d'inchiesta - rinviare gli atti all'autorità . .. . . . ., giudiziaria - invitare il Governo a propore lo riforme contabili organiche e procedurali atte a spedire ir rinnovarsi degli perperi avvenuti per il Palazzo di Giustizia - statuire infine alcune incompatibilità nmpparlamentari » A questo risultato si è giunti attraverso numerose votazioni e in mezzo a incidenti incresciosi, che ebbero il loro punto culminante nel momento in cui il socialista Pascetti, salito in piedi sul suo banco' e spalleggiato dall'Estrema, gridava come un forsennato all'indirizzo dell'on. Marcora: » Abbasso il Presidente! Abbasso il .compare/ » mentre la maggioranza, che applaudiva l'on. Marcora, trattenuto dallo slanciarsi contro l'Estrema, gridava in risposta alle invettive della Montagna parlamentare: « Viva il Presidente! ». La Camera ha compiuto le sue varie affermazioni di voto riguardanti l'inchiesta mediante varie deliberazioni. Occorre premettere che tutta la c pfpaznpsdrcpctunrnvmcdgiornata parlamentare si è svolta intorno all'ordine del ffinmn r.rpeontjii/1 Hnii'nn . au eroine aei giorno presentato dauon. ijne soltanto alla scelta della formula con la Sonnino. La lotta si è ^pegna^ fra. l'on. IdSonnino da un lato p l'Estrania, «"ini^trà sonmno aa un lato e 1 Estrema Sinistra dall'altro per mantenere intatto oppure mo- !difìcare quest'ordine del aiorno La v, vmai ZrLriT' giorno. La i> ma parte della seduta si era svolta tranquilla,, riassunta in un discorso dell'on. Chiesa densn di rivelatimi sui „„n(a„„(„ j„, „„„ uenso ai rivelazioni sul contenuto dei mio- vi documenti posti a disposizione dei depu- tati; ma la Camera non si è lasciata im- Dressinm™ ri»i n„m„.l il J!ZÌ,i J*rA\ y 1 ° linguaggio, 111 taluni punti.quale doveva segnare l'epilogo della di- Isessione vale a dire alla sralfa HaII-Lh™.- boussione, vaie a aire alla scelta dell ordine del giorno su cui si sarebbe votato. Scartati pomo presentati, rimase in campo soltan- to quello dell on. Sonnino. "-• ■ j La soluzione ideale avrebbe dovuto con- sistere nella affermazione concorde della, Camera, sonza una voce di dissenso, sopra un ordine del giorno consimile a questo no-scia approvato con una accentuazione in-! trodottavi dall'Estrema Sinistra- ma fatai- cif «V *«f«o Po*™*. L'Estre^ima Sinistra ritenne troppo blanda la frase delKordine dergiòrno^ Sonnjnn «ffpi^riTìtff;il "pensiero "della Cannerà" rispetto alle con-ìclusioni della Commissione d'inchiesta. .11 prender semplicemente atto parve troppo poco all'on. Chiesa e compagni. Come disse l'on. Turati, prender atto significa sempli-'| cernente assolvere la Commissione d'inchiesta, perciò venne cominciato un assalto alla prima parie dell'ordine del giorno Soni nino per ottenere una modificazione. L'assalto fu dato dall'on. Berenini per conto dell'Estrema Sinistra, chiedendo la introduzione in quell'ordine del giorno di un emendamento aggiuntivo inteso ad approvare le conclusioni della relazione. Questa soluzio-; ne proposta dall'on. Berenini e caldeggiataci dall'Estrema Sinistra, trovò vivissima opponi sizione in due parti diverse. La opposiziona'* ii >i • • 1 . . il * ™Mparti anzitutto dal Presidente della Camera,!il quale sosteneva, con la tenacia abituale,'esser stato l'emendamento Berenini presenelì .. tflC0OU '!missione:- Ciò. l'onorevole 'DOteva ammettere Onali poleVd an"n:eueie-- «uaii Ma una opposizione di altra natura -à qualsiasi emendamento sorse da S^l'on Sennino, il quale, ritenevate l^j?m.nte.P™^ ' se il suo ordine del- giorno. L'on. Sonnino? riteneva che le parole «le approva ». Oro-Ì ' ,„„,., „„-. *VP™™» !?».«gli parificava le conclusioni à&tf:lezione a una sentenza di tribunale; per «orevole Sonnino spiegò nei colloqui, avuti coi : più ■ influenti pixl^^ms . ■ . • i.. . . •,. J.lche invano tentarono di indùrio a cederel _u n :« ' ,v ■ " Hanto la Camera non poteva che rispettarne - djne Qei giorno Sonnino provocavano la o ; sosnensione della seduta T'F«*r»m2 prima sospensione aeua seduta. L Estrematempestava da un lato contro il presidentedella Camera perchè impediva la votazionesull'emendamento Berenini; dall'altro lato, ^„^i„rv,«^.„.„ . . la montagna parlamentare tempestava con-irò l'on. Sonnino per indurlo a spiegarenon privatamente ma pubblicamente il suopensiero, - a!1'0"- Sonnino fosso appeso meno restio ad .. illustrare il proprio ordine del giorno, a- vrebbe potuto evitarsi il disgustoso inci» -J d t che provocò la seconda sospensione - " " . " .. rr." . ™. . " ', i della seduta e le ricordate invettive dell o-- norevole Pescetti; ma cosi pon fu. L'ono-i revole Marcora si mantenne irremovibitoSe l'on. Marcora avesse mostrato subito la arrendevolezza spiegata in seguito e setoln^i Pf°Pria interpretazione del regola mento; l'on. Sonmno si manifestò irredu-e: cu>ile nel suo proposito di mantenere in la forma dèi suo ordine del giorno.i , o ij La situazione appariva dunque, senza via di uscita allorquando la seduta fu ripresa; ina la, situazione mutò in, beguitp a una decorosa : ritirata 'dell'on. Martora, e alle-, spiegazioni., date dall'on. Sonnino. .L'ano1- reVole Marcora acconsentì a consultare la - ramara E11 miafitn Bunto. Avava. e„n avn</1Camera su questo punto: Aveva egli avuto loggione o torte dichiarando ingjBalirtMle l'emendamento Berenini? La Camera diede torto al euo presidente e si apprestò a vo¬ tare l'emendamento Berenini. Un ostacolo aveniva rimosso: rimaneva il secondo, cioè ^l'attegpriamento dell'on. Sonnino, il quale nnpi nnnciprn mnniffistni/v nuindi cpersistotte nel pensiero mamiestato, quinta lsi ebbe il curioso spettacolo di un presen- atatore di un ordine del giorno che dichia- c,. j in j- rava di astenersi dalla votazione dell'ordì- ne del giorno da lui presentato perchè ve- nii-o in fisso introdotta. ìin'ainriiintn ■ ii mva in esso introdotta un aggiunta. 11 padre rinnegava, per tanto, la propria creatura; ma ciò non impediva alla prima ,„ ,i0iiv„./Hr>n Hai ainrnn «nnninn /it parte delloidme del giorno Sonnino dì fare, insieme all'emendamento Berenini, la propria strada e alla Camera di prendere 1 -, , j 1 atto c approvare le conclusioni della rela- zione della Commissione con voto per ap- nello nominale peiro nominale. in sostanza tutta la Camera in massa, salvo i tre no, ha approvato le conclusioni , „, „„,«,„<' della relazione. Nei 43 voti astenuti non sono che 4n pie- rnli narte i demitati i anali condividono il cola parie 1 aeputati 1 quan conaivmono u pensiero dell'on. Sonmno, vale a dire giù- dicano completamente giustificate lo con- r,.-i™s j„ii„ r>„. jj clttsioni della Commissione di inchiesta ma, per ragioni giuridiche, ritengono non po- tersi esprimere un giudizio sugli atti della Commissione costituendo essi a loro volta un giudizio. Il grosso dei 43 astenuti è for- nmtn infatti Ho 99 vnti Hi mAmhH del (io. rnato infatti da a. voti ai memori aei uo- verno e dei voti dei componenti la Com- missione di inchiesta. Quanto al deputati „_.. v,„__„ „v,« 1» \„m colpiti, essi hanno compreso che la loro dichiarazione, anche di sola ostensione, a- rebbe suscitato un tafferuglio ed uscirono . . . „ , '., B T . inosservati dall aula. Liberato il terreno dalla maggiore questione del momento, le rimanenti deliberazioni vennero adottate rapidamente. La Camera approva ad una- . nimità per alzata e seduta la seconda parte ij.n^^f.. j., _: e , . 60no fungere come arbitri nelle vertenze Id,eI^rdine/e, ^à™^**^^ 11 rinV10 deSu atti all'autorità giudiziaria ». {to , Governo di „ronorra delie ri. ! imvil° ai uoverno ai proporre aeiie ri- i orme per lavvenire- InS fl approvato nel suo com- , . l'intero ordina dal ,inra„ «Snnninn PI orarne aei giorno sonnino, ,a Camera volle chiudere la seduta con a deiiberazione di carattere platonico. Eg aDDrovò l'ordine del riomo Chiesa aPP™™1 ordine del giorno Chiesa su" ^compatibilità parlamentare. Questo .voto costituiva il coronamento logico della Ifrk'in s^tn'p^HvatT'nrt'ìnvi^n^rirr^ - e privati ed invitando il Go- verno a presentare un progetto di legge che sancisca tale incompatibilità parlamentare, Camera per la grave questione morale in- j soluta, ò ormai dissipato... Le deliberazioni prese rappresentano il, meno che la Camera poteva onestamente deliberare. La Commissione di inchiestaesce dal dibattito di Montecitorio non con!™ bill di indennità ma con l'esplicita ap-- Provazione della Camera. I parlamentari^i^ m sono riusciti a sfuggire allee ma8lie della discussione e le conclusioniff; ■ *la re""JQae di inchiesta rimangono, ap'-ìc-ie .per j° Ìoro memor,ie-. 1 o e -'| i Gli atti della rommisairina vanirnnn in ,1 aciia commissione vengono in-viati al magistrato, il qualecompleterà pre-3to il lavoro della Commissione di inchiestae della Camera. La soluzione data staseraal doloroso affare del palazzo di giustiziadeve essere ritenuta, per tanto, una solu-zione onorevole che sarà ben presto seguitada una soluzione analoga del Senato.