In quali condizioni di ambiente la Camera riprende la discussione sullo scandalo del Palazzo di Giustizia

In quali condizioni di ambiente la Camera riprende la discussione sullo scandalo del Palazzo di Giustizia In quali condizioni di ambiente la Camera riprende la discussione sullo scandalo del Palazzo di Giustizia (Per telefono alla STAMPA) , a fó i; e ' o , ' I j, e e e e ò , i , -' 0 e e a o e a o a e a a e a i e a . Rema, E, notte. Alla vigilia della terza e forse ultima ripresa della discussione sul Palazzo di Giustizia alla Camera, regna una grande incertezza sugli argomenti e sulla durata della nuova discussione. Esiste, è vero, una corrente nel senso che si chiuda domani stesso la discussione con- una deliberazione che salvaguardi la dignità della Camera, ma si fa strada altresì un'altra corrente che fa capo ^all'elemento dell'Estrema Sinistra nel senso di nuòva e più ampia discussione in base alle risultanze dei ' documenti posti a disposizione dei deputati ed in base alla deliberazione della Camera del 27 maggio. I deputati che studiano i documenti Oggi, se la seduta durata appena mezz'ora, «non ha presentato alcun interesse e l'aula è rimasta deserta, 1 corridoi furono jliscretamente affollati e non si parlava che della discussione di domani. I deputati hanno ricevuto nuove pubblicazioni dagli interessati, fra le quali un opuscolo di 18 pagine dall'on. Domenico Pozzi, intitolato « Osservazioni sui documenti pubblicati e comunicati per deliberazioni 10 e 27 maggio della Camera dei deputati ». Sono stati distribuiti altresì degli opuscoli contro l'on. Muratori per faccende, a quanto pare, non riferentisi in alcun modo al Palazzo di Giustizia. Insomma vi è ancora odore di polvere in aria. Gli onorevoli Eugenio Chiesa e Calda stanno battendo il record della diligenza nello spoglio dei documenti posti a disposiziono dei deputati. L'on. Chiesa da tre giorni non abbandona più, si può dire, la sala di Montecitorio dove sono depositati i documenti tanto che i suoi colleghi dicono celiando che egli finirà per portare anche il letto a Montecitorio, onde non abbandonare neppure per un istante la sede dell'imminente discussione. Gli onorevoli Chiesa e Calda assumeranno parte preponderante nella nuova discussione. All'on. Chiesa si attribuisce l'Intenzione di allargare il dibattito anche nei riguardi di persone sinora non nominate. Nel caso che si realizzi questa intenzione di creare nuove rivelazioni non strettamente attinenti alla questione del Palazzo di Giustizia non si può escludere la probabilità di una seduta tempestosa. Un po' di luce sarà data dalle riunioni che saranno tenute domattina dai vari gruppi parlamentari. Domattina si adunerà il gruppo parlamentare socialista che deve ricevere la relazione degli onorevoli Bocconi, Calda, Campanozzi, Turati, Mariani incaricati di procedere allo spoglio del documenti riservati messi a disposizione dei deputati. I socialisti ufficiali .decideranno domattina chi di essi dovrà parlare. Quanto ai radicali si assicura che l'on. Fera sarà-incaricato di svolgere l'ordine del giorno Alessio-Fera od altri, il quale dividi! le responsabilità ed esporre- i giudizdel partito, per ogni deputato. Finora soltanto gli onorevoli- Eugenio Chiesa e Calda si sono inscritti a parlare domani, ma dai nuovi ordini del giorno presentati risulta che parleranno nella seduta di domani, per svolgere rispettivi ordini del giorno, gli onorevoli Sonnino. Carmine,. Meda, Alessio, oppure FeraRomanin-Jacur; cosicché, salvo un accordo destinato a venire domani stesso alla chiusura della discussione, è da prevedere che difficilmente il dibattito potrà essere chiuso domani stesso, tanto più che non è esclusa la probabilità di qualche questione pregiudiziale nel senso che non tutti t documenti della Commissione d'inchiesta furono posti a disposlzione dei deputati. Come i lettori vedono, a dodici ore di distanza dalla ripresa siamo ancora in pieno caos e nessuno può prevedere (e sarebbe imprudente il farlo dopo le sorprese avvenute) quale sarà la via di uscita che la Camera troverà a questa penosa situazione che comincia ad essere rilevata dai giornali stranieri, i quali dimenticano però che la Francia ebbe il Panama, la Germania il caso Krupp, l'Austria lo scandalo del colonnello Redi e la Russia quello per i cannoni per la fiotta. s i i , o e a o a nro nlgo a a ro e ni o e ea o il o e raao, Lo stato della questione Perchè i lontani possano orizzontarsi nemare muunum della nuova discussione imminente a Montecitorio, ' daremo dopo questo squarcio di insieme lo stato della questione nei suoi vari elementi, e cioè: l.o) il contenuto dei nuovi documenti posti a disposizione dei vari deputati; 2.o) l'auloauesa degli interessati; 3.o) la soluzione proposta mediantla presentazione di un nuovo ordine del giorno. Il punto più interessante della nuova fasenella quale la questione è entrata, è senza dubbio questo: —quale è il contenuto dei do diluenti posti a disposizione della Camera In seguito alla sospensiva del 27 maggio. I nùBvdocumenti non sono naturalmente stati posta disposizione dei giornalisti, ma del soli deputati, lì massimo rigore 6 stato adottato perchè nessun giornalista potesse avvicinarsi asancta sanctorum, dove i documenti sono custoditi. Di essi si possono soltanto avere notizie mediante confidenze dei deputati. Ma pochissimi sono gli onorevoli che si sono spintfino alla sala dei documenti e fra questi pochissimi sono i deputati che prenderanno lparola domani e che non hanno nessun inte resse a divulgare il contenuto dei documentidel quali daranno pubblicamente lettura, e cierchè tale lettura sappia di rivelazione. Malgrado questo segreto, che da'ogni partsi vorrebbe mantenere, abbiamo già trasmessnumerose lettere, molto significative, firmatdagli onorevoli Domenico Pozzi, Riccardo Luzzatto ed altri interessati alla famosa transazione delle 940 mila lire. Ecco ora alcunaltri nuovi documenti riguardanti l'on. Zanardelll e l'on. Riccardo Luzzatto. Lettere di Zanardelli Il primo documento consiste in una letterdeii'on. Zanardelli, allorquando egli era pre sidente della Camera. Eccola: • Camera dei Deputati; 11 Presidente. - Maderno, 2 settembre" 1897. - Al signor cav. Davde Lombardi Rezzato. — Carissimo Davidesento da Massardi e Gaffuri che vi sono Iressi dello questioni che possono metterò a repentaglio l'assunzione dei lavori del Palazzdi Giustizia. Siccome ciò mi sarebbe dolorosissimo, prego lei, come ho pregato i predetamici, per ogni arrendevolezza, occorrendanche abnegazione, pure di fare sì che lnostra industria compia l'utile opera che lfa tanto onore. Saluti sentitissimi, suo Zanardelli ». La seconda lettera dell'on. Zanardelli è datata da Brescia, 27 agosto 1898, ed è cosi concepita : « Caro ingegnere : memore sempre della subenevolenza per me, anche per essere brescino, le faccio presente il buon volere ed anchla provata capacità e probità del Massard(Zanardelli parlava del fornitore della pietrper il Palazzo di Giustizia) affinchè non avenga la svalutazione della pietra che forniscper il Palazzo di Giustizia ed evitare che poco credito dell' Impresa BorreUi &( riflettsfavorevolmente in questo ottimo mio concitadino ed industriale. Ove anche vi sia dellesagerazione, ciò che invero non è altitudindel Massardi. le differenze notate sono spaventosissime. Siccome dell' impresa Borrelll hsentii" <mi da molti dirne corna, la prego d esaminare con benevolenza questa amministrazione, tenendo conto del pregiudizio affermato dal Massardi. Grazie dì quanto giustamente potrà fare in proposito. MI creda, devotissimo Giuseppe ZanardeUl». Oltre a queste, parecchie altre lettere dello Zanardelll fanno parte del documenti posti a e e a n i i l i a , ò e o e i a : a o i o a e rana ae di a ve 11 a ta e no di disposizione del deputati. L'on. Ciuffelli, ex ministro, "che fu' a fianco dell'on. Giuseppe Zanardelli come capo di Gabinetto, parlava oggipoi nei corridoi della Camera di due altri documenti posti a disposizione del deputati riguardanti l'on. Zanardelli, e cioè di lettere indirizzate daU'on. Zanardelli quando era presidente del Consiglio, all'on. Balenzano, allora ministro dei Lavori Pubblici, lettere nelle quali si riferisce olla transazione desiderata dalla ditta Galluri e IVfassardi, creditrice della ditta Borrelli-Riccfardi, costruttrice del Palazzo di Giustizia L'on. Ciuffelli annunciava oggi che il, contenuto di queste lettere dello Zanardelli sarà letto domani alla Camera e notava come nelle sue lettere il presidente del Consiglio dei ministri di aUora comunicasse al ministro Balenzano che la ditta Gaffuri e Massardi era interessata alla transazione della controversia fra la ditta Borrelli-Rlcciardl e lo Stato. Osservava anche, come avvocato, che esso preferiva il criterio della transazione, anziché quello di proseguire le liti. Invitava perciò l'onorevole Balenzano a prendere in esame la domanda, di transazione in parola. Il minisffo Balenzano replicava con altra lettera, essa pure destinata ad essere letta domani, con la quale accettava il concetto espresso dall'onorevole Zanardelli nella lettera da lui inviata. Nulla vi è, aggiunse l'on. Ciuffelli, in queste due lettere scambiate fra il presidente del Consiglio ed il ministro dei Lavori Pubblici che possa fare torto all'on. Zanardelli. L'opuscolo di D. Pozzi Eccovi poi, sempre a proposito di nuovi documenti, lettere e pubblicazioni di occasione. L'on. Domenico Pozzi, probabilmente evlterà di prendere la parola alla ripresa della discussione ed ha inviato ai deputti un opuscolo contenente nuove giustificazioni al suo operato. L'opuscolo così comincia: ■ Le deliberazioni del JO-27 maggio, con le quali venne interrotta «isospesa la discussione sulla relazione della Commissione d'inchiesta sul Palazzo di Giustizia, non consentirono di rispondere per confutare in merito le parole dell'on.- Libertini, ma furono propizie queste deliberazioni per l'accertamento della verità. Ora, avanti che si. riprenda la discussione, ritengo utile una breve illustrazione dei documenti pubblicati e comunicati. Risulta chiaramente dai medesimi essere ingiustificabile l'appunto di non avere io operato con sufficiente ponderazione e con suffl dènte accorgimento nel trattare- della transazione del 10 giugno 1905; risulta dai medesimi avere io nel mio discorso 6 maggio riferiti i fatti con rigorosa esattezza; perciò le approvazioni che mi vennero allora da voi non possono che venire mantenuto se a tutti i documenti si dovrà dare retta c logica interpretazione ». L'on. Pozzi ha unito alle 18 pagine del suo opuscolo tutti i documenti cho ritenne a lui favorevoli e conclude: . • L'opera dell'on. Pozzi non può ritenersi essere stata non sufficientemente ponderata e non sufficientemente accorta; se la consulenza ed il patrocinio legale dello Stato si tradirono da un funzionàrio di fiducia non può farsi carico all'on. Pozzi di non averlo intuito otto anni or sono; come non si avvide allora l'on. Pozzi, non si avvidero nè il ministro succedutogli, on. Gianturco, nel 1907, nei funzionari dell'avvocatura erariale e ministeriale nè gli altri corpi consultivi dello Stato.. Nessuno può aspirare a non potere mai da altri essere tratto in errore, ma se cosi accadde a tanti uomini politici e funzionari dello Stato predecessori, contemporanei e successori di lui, « evidente che non sarebbe nè equo nè giusto fare aleqn carico all'on. Pozzi, il quale, dal canto suo, ha dimostrato di avere proceduto con la più rigorosa circospezione, inspirato dal retto proposito di non esporre lo Stato, continuando le liti, a perdite e danni ben più gravi ». mpladqfarsclrpdmpsstclpddgtdmicremcdcpPlsgpsnv2Gli ordini del giorno Veniamo infine a quello che dovrà essere l'elemento della seduta di domani,, e cioè la presentazione degli ordini del giorno. La Ca mera attende intanto domani l'iniziativa di qualche autorevole parlamentare che la tragga di imbarazzo e riesca a riunire il consenso di tutti i deputati sur un ordine del giorno che chiuda definitivamente questo triste episodio parlamentare. Gli ordini del giorno rimasti in sospeso fino dallo scorso martedì sono i seguenti. Viene in prima linea un ordino del giorno dell'on. Sonnino, così concepito: • La Camera, visti i documenti pubblicati, ed udita la discussione, prende atto delle conclusioni della Commissione d'inchiesta sul Palazzo di Giustizia, rimanda gli atti alla auto rita giudiziaria o invita il Governo a proporre riforme contabili, organiche e procedurali necessarie a contenere le spese per le opere pubbliche nel limite dell'autorizzazione del Parlamento ed a rafforzare la difesa dello Stato dì fronte agli imprenditori». L'on. Carmine, vice-presidente della Camera, ha presentato l'ordine del giorno seguente: • Ritenuto che la relazione della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle spese per la costruzione del Palazzo di Giustizia in Roma venne già dalla Commissione trasmessa con i documenti alla autorità giudiziaria per i provvedimenti opportuni in base ai fatti già accortali e per eventuali ulteriori istruttorie, la Camera confida che la relazione stessa costituisca un monito efficace per assicurare sempre la più perfetta e completa regolarità nella trattazione amministrativa degli affa.'l dello Stato e la più scrupolosa corrj'.tezza da parte di tutti nello svolgimento del!? funzioni parlamentari e passa all'ordine del giorno. Firmato Carmine ». Vi sono poi i seguenti ordini del giorno, tutti per l'accettazione delle conclusioni della Commissione d'inchiesta. L'on. Cavagnari, che non manca in alcuna discussione, ha presentato un ordine del giorno cosi concepito: «La Camera, preso atto delle conclusioni della Commissione d'inchiesta e dell'invio degli atti all'autorità giudiziaria, passa all'ordine del giorno ». I radicali hanno presentato il seguente: «La Camera prende atto delle conclusioni della Commissione d'inchiesta e conseguente invio all'autorità giudiziaria e passa all'ordine del giorno. Firmati: Alessio, Rampoldi, Pietravalle, Ellero, Pantano, Colonna di-Cesare-, Pala, Fera, Zaccagnino, Fraccacreta, Albanese e Veroni ». I socialisti riformisti propongono U seguente ordine del giorno: «La Camera, udita la discussione, fa proprie le conclusioni della Commissione d'inchiesta ed aprova l'invio degli atti all'autorità giudiziaria: Firmati: Berenlni, Bertesl, Bissolati, Bonomi Ivanoe, Canepa, Dello Sbarba». E' stato presentato quest'altro ordine del giorno dell'on. Meda, a nome del gruppo cattolico: «La Camera, preso atto dulia relazione presentata dalla Commissione inquirente sul Palazzo di Giustizia; ritenuto che la relazione medesima è già stata dalU. Cqto; i i missione trasmessa alla autorità gTudMarfS per i provvedimenti di sua competenza; co* la partecipazione e la Ingerenza risultarne dall'inchiesta a carico di propri membri m quanto hanno contribuito a turbare U retto funzionamento dell'organismo della, pubblicai amministrazione meritano di essere fino dora riprovate indipendentemente dalle concro» sioni giudiziarie su tutta la materia dell lnchiesta stessa, passa all'ordina del giorno». L'on. Romani:) Jacur ha poi presentato un lunghissimo ordine del giorno che chiede una, riforma dei nostri istituti di controllo e del» procedura sin qui tenuta per la stlpnlailofla dei contratti appalto. L'ordine del giorno Romanin-Iacur còsi coi mi noia: « La Camera, edotta ormai anche dal de» plorevoli latti emersi sull'inchiesta sulle spese per il Palazzo di Giustizia, come troppo sovente. tutto il complicato insieme delle attuali disposizioni legislative e regolamentari, che presiedono alla esecuzione dei pubblio1 lavori, non valga a salvaguardare l'Erario pubblico, non solo dal notevole aumento" di' dispendio di fronte ai preventivi, - ma anche» dalle conseguenze della frode e dell'imbroglio, dei quali l'Erario risulta vittima; invi-' ta il Governo a studiare e proporre provve»; dimenti anche legislativi, ove occorra, infoi» mati ai seguenti concetti: « l.o Preparare migliori garanzie aUa for-inazione ed approvazione dei progetti tecnici, diminuendo, il numero dei pareri e della revisioni; «2.o Sostituire entro un giusto limite alla, evanescente responsabilità collettiva- la per* manente responsabilità individuale; • 3.o Sostituire alla faragginosa e complicata forma degli attuali contratti una formai di contratto semplice, che, inspirandosi al concetto di accordare sempre un equo compenso all'impresano, dia modo di dotare. ili Paese di una schiera di impresari di pubblici lavori, privati e Società cooperative, che possano tranquillamente affidare 1 loro onesti guadagni e la loro industria alla equità dei pubblici funzionari preposti alla direzione e sorveglianza dei lavori stessi ». Documenti onori Da ultimo, ecco altri documenti nuovi:' <■ Buono di lire 2000; Ricciardi, Bonelli, Man» naiuolo; al cassiere: — Pagate al signor avvocato Riccordo Luzzatto, la somma di Uro 2000, suo onorario di avvocato, (spese gene-1 rali). — Roma, 23 luglio 1907. — / due soci Borrellì ». Tale mandato, però, non si trova calcolato nel Palazzo di Giustizia, ma nelle spesa ge» neralì dell'Impresa. . . E poi ancora: « Ing. BorreUi, Ricciardi, Mannaiuolo — Ro» ma, 22 novembre 1903 — Spett. Ditta Galluri «i Massardi. — In merito'a quanto chiedete nel poscritto vostra 13 corrente mese, potete pren* der notizie dal nostro avvocato, on. Riccardo Luzzatto, il quale è al corrente di tutto, tran tandosi di argomento, che non si presta acT essere svolto per corrispondenza. — Per ia# Ditta: Ino, BorreUi*. Fra gli altri documenti aperti vi sono gli interrogatori di tutti i funzionari del Ministero dei Lavori Pubblici; ma. salvo le deduzioni che gli oratori ne potranno trarre, noni contengono che circostanze conosciute'

Luoghi citati: Austria, Brescia, Francia, Germania, Panama, Rezzato, Roma, Russia