Il volo di Cevaseo e Deroy da Milano a Roma

Il volo di Cevaseo e Deroy da Milano a Roma Il volo di Cevaseo e Deroyda Milano a Roma La splendida prova di due apparecchi italiani [Servizio speciale delta Stampa}. cuna segnazione; neppure scendendo a al* nore quota. Alle ore 10.20 torniamo cosi vena il Tevere1, oltre i Parlo», per atterrare ». Qui terminano le brevi note di viaggio. Deroy ha dichiarato che intende partire domani l'altro per il raid Roma-Pisa-Torino< Un ricevimento all'Aero Club Alle 18 gli avviatori Cevaseo e Deroy, Invi* tati, si recarono all'Aereo Club di Roma, ove fu loro offerto uno champagne d'onore. Erano presenti il comm. Leonino da Zara, il comm. Basevi, il generale Della Torre, il dottor Elbig, il, capitano Perfetti, il còrfta Della Torre, ring. Marchetti e. numerosi sòci. I due aviatori furono cordialmente festeggiati dai presenti. - Essi dovettero narrare le perìzie del viaggio compiuto da entramvi su apparecchi ita» liani -. Sia, il Deroy, e Cabardini, il Cevaseo. Specialmente Cevaseo era raggiante per 11 raid compiuto; ma anch'egli molto si doleva della mancanza assoluta di fumate che gli avrebbero facilitato molto l'orientamento per atterraggio. t . Cevaseo frequentò la scuola di pilotaggio in Francia, ma si brevettò a Tori ho l'anno scorso in ottobre. L'esame tu dato sul camPo di Miraflori. alla presenza dai commissari sportivi cav. Verona è ing. Martlny- Conipì il raid. Torino-Genova-Pisa; Milano* TorinoiMilane»; iTorino-jMelpenta-Milano, con un solo scalo, e finalmente quello odierno. L'aviatore Deroy, è francese, non belga come molte volte erroneamente tu detto. Nacque nel 1684 a Arnau le Due presso Dlglone, apprese il pilotaggio alla scuola di Juvisy, cominciando a volare su Farman nel 1910. Fu quindi istruttore delle scuole New Por* a Relms, Farman a Etampes e venne quindi in Italia ove partecipò al raid Bologna-Vene* zia-ftlminl-Bologria. Esegui anche numerosi voli ai meetings aviatorii di Firenze, Milano. Sicilia. Ultimamente partecipò al concorso militare di aviazione di Torino. Domani intanto arriveranno da Torino altri due aviatori Perreyon su * monoplano SU. motore Gnone So HP. e De Domlnicis su monoplano Btériot, motore Luct SO HP. La partenza , Milane, 27, «tUiM. Stamane, alle ore 4.28, l'aviatore francese Deroy 6 partito dall'Areodromo di Taliedo, su un monoplano, insieme col suo meccanico Raggi. Deroy, dopo aver compiuto un mezzo Siro sul campo, a circa 800 metri d'altezza, è scomparso nella direziono nord-ovest A"a stessa ora ò partito da piazza d'Armi ,^afflS^°S^ 'SZJSFS&Ì s& Mtì&JS1M>fAnU& & jagUedo. precisamente alle ore 4,3? ed è quindi scomparso rapidamente. Ad entrambe ie partenze hanno assistito 1 commissari spor tivi ed un pubblico abbastanza numeroso.tra cui non poche signore, che hanno applaudito gli aviatori. Com'è noto, Deroy e Cevaseo hanno scello un differente itinerario. Deroy seguirà la li " " " •••-'••- «—— •*—" " nea Parma, Bologna. Valico degli Apennini, Firenze, Arezzo, Chiusi, Roma; Cevaseo, invece, dòpo aver superato i Giovi, passerà su Genova, e quindi proseguirà lungo la riviera per la Spezia, e toccata Pisa, filerà diretto jSa'T^'WfflSffi £S%£S& magnlflca e un'atmosfera tranquilla. L'atterramento Roma, 27, sera. Stamane sono giunti a Roma, a breve distanza l'uno dall'altro, gli aviatori Deroy e Cevaseo, partiti stamane «tassa da Milano. Non molta, gente era sui prati ove essi hanno atterrato. . Deroy è giunto su Roma alle ore io. Si manteneva ad una#quota di circa 300 metti e giungendo ha compiuto un largo giro sulla città, indugiandosi sopra S. Pietro. Poi si dirigeva oltre l colli verso la campagna assolata; ma evidentemente l'aviatore prendeva la rotta errata e anziché dirigersi verso Centocelle, dove sin da stamane era etato preparato con tutte le necessarie segnalazioni II campo di atterramento, volava verso il mare; così non poteva riuscire a scorgere 1 segnali per l'oMerrissaff*. Non vedendoli e desiderando fermarsi, Deroy tornava su Roma, la traversava, passava eul colli, sui Pariolt alla ricerca del Tevere, per potere atterrare in una prateria qualunque. Giungeva cosi al disopra di una verdeggiante praterìa e precisamente su un prato verdeggiante di altissima avena, che si estende tra 11 ponte Nomentano e la ferrovia oltre 11 ponte Salario. Deroy decideva di compiere qui il suo atterris,sag'e. L'atterramento avveniva con qualche difficoltà, polche l'avena alta circa un metro e mezzo intralciava la corsa al carrello. L'atterramento non ha causato però 11 banche minimo danno al monoplano. L'aviatore Deroy ed il passeggiero Raggi saltarono subito giù dal seggiolino. Erano le ore 10,35. Deroy ed il suo passeggiero hanno cosi compiuto il raid Milano-Roma nel tempo di 6 ore e 7 minuti. Subito accorrevano intorno all'apparecchio numerosi coloni ed uno dei proprietari deUa prateria, il signor Giuliani. E poi, poco dopo, giungevano il maggiore Alberti, il capitano Bezzi, i tenenti Bachelet. Anziani del 6.0 genio ferrovieri con alcuni soldati. Il Deroy ed il Raggi erano felicissimi per la bella prova compiuta. Deroy era solo un poco contrariato dal fatto di non aver potuto atterrare a Centocelle, come sarebbe stato suo desiderio. Si decise di smontare subito l'aeroplano per trasportarlo al campo di Centocelle. ed a mezzogiorno l'aeroplano era a Centocelle. Proprio In quel momento giungeva ai prati di Centocelle l'aviatore Cevaseo, che più fortunato di Deroy aveva potuto distinguere 1 segnali per l'atterrissage. Anche Vatterrissage di Cevaseo è avvenuto felicemente. L'aviatore ed 11 meccanico, appena l'aeroplano ha preso terra, sono discesi dal seggiolino. Essi hanno dichiarato essere assai soddisfatti del volo compiuto; hanno solo lamentato le segnalazioni deficienti Ecco la tabella oraria del percorso compiuto dall'aviatore Cevaseo: egli è passato alle a a à e a e e a .——-,—.—„- - „„ »„. „„„ c ì fastìdio; si balla molto. Alle ore 6,tó'ritorna, ila calma; trasvollamoll punto più alto degli Appennini : slamo a 8200 metri; sotto di noi il panorama è magnifico, ma un atterramento qui sarebbe terribile. Alle ore 7 abbiamo ' transvolato gli Appennini ed ora da 2200 metri di quota discendiamo con rotta vertiginosa, Deroy perde il berretto. Il segnalatore di ve lecita supera i 140; scendiamo sempre a aio <«» acceso. Me ore 8 l'atmosfera è mossa e gi Da,Ua. .fllé ore 8,2* alla nostra destra ve ,«,0,0 y mare e prendiamo a costeggiarlo, 4iie"ore &M costeggiamo sempre il mare; il ^ntoè forte; vogliamo a circa 1200 metri Y?& „4 b inaiamo soora 1. mare Alle ore 9 Alle ore 8» starno sopra 1. mare. Alle ore 9 laSClROiO 11 cnidtfidDgglrdaai!u„ue1?va: aU?, 7*5 "P1 Forte dei Marmi; alle 8,3 a Pisa; egli passò e. circa 300 metri dalla spiaggia e sulta real tenute di San Rossore, ali altezza computata di 500 metri; auindi a brevissima distanza dallo c chalet » 1 l0jm°?' _ . „ IIl Re, la Regina e I Principini scorsero l'a- ^«^f6.* Jie seguirono col canocchiali la rotta verso Livorno. L'aviatore è poi stato segna- KSJ?"* n10«ar. Llvorn,°: all« 8-W a Poggio Agnello: alle 9.5 a Castiglione della Pescala;, alle 9,33 a Orbetello; alle 10 a Civitavecchia. 11 viaggio di Deroy L'aviatore Deroy, interrogato da un redattore del "'«««te d'Italia sul suo viaggio, ha detto : « Ho raggiunto quasi subito una quote ! di 1200 metri; poi sono salito di altri 300 me- ; tri, e a tale altezza ho compiuto quasi tutto il percorso, meno che sugli Appennini, per superare 1 quali- ho dovuto raggiungere i 2800 metri. Il viaggio si è svolto magnificamente, contrastato solo un po' dalla caligine. Ho dovuto pertanto modificare l'itinerario e invece di passare su Bologna e Firenze ho diretto la prua su Piacenza e di là per la Porretta e su Pistola Questa è stata anzi l'unica città che ho potuto riconoscere. Mancavano del resto segnalazioni visibili, cosicché ' ho dovuto dirigermi con la bussola e con la strada ferrata. Dopo le 10,30 attraversai Roma. Passai, a quanto mi dissero, su Centocelle, ma nè io nè 11 mio meccanico, che era fornito di un eccellente cannocchiale, potemmo vedere 1 segnali di atterraggio. Fatto sta che seguitai rvSiare. Traversar Roma, e visto finalmente un bel prato, disossi in volo librato. Disgra- datamente l'erba alta più di un metro *^;impigliare un pattino del carrello. L'apparecchio fece un appannane e mi trovai di colpo a terra col meccanico, senza che ci fossimo fatti alcun male. L'apparecchio, o meglio il motore — ha concluso l'aviatore — si è lievemente danneggiato, di modo che sarò costretto a partire giovedì ». L'aviatore ha poi parlato con viva riconoscenza degli ufficiali e dei soldati del Genio specialisti, che lo accolsero con gentilezza indicibile. Il meccanico Raggi, che fu passeggiero nel viaggio aereo compiuto dal Deroy, ha mostrato ai giornalisti » suo libro di bordo, su cui stanno scritte queste note : « Alle ore 4,37 partiamo da Milano; l'ana è calmissima; si sale lentamente, ma con volo sicuro. Alle ore 5,10 traversiamo il Po. Alle ore 5,40 la caligine ci avvolge un poco fastidiosa; aumentiamo la nostra quota, elevandoci a 1500 metri. Incominciano 1 primi stimoli dell'appetito. Alle ore 6,03 11 tempo è buono; persiste la nebbia. Alle ore 6,30 il tempo è buono è-sdtto di noi i colli si susseguono ai colli, mentre in lontananza ci appaiono le vette degli Apennini che ci sbarrano la strada; fra una quindicina di minuti daremo loro la scalata. Alle ore 6,37 il vento comincia a darci lasciamo 11 mare e rientriamo sulla terra; "ntinuiam° •.^S?' S»««iffiÌ disopra della spiaggia. Alle ore 9,18 seguiamo la linea ferroviaria ed andiamo verso Roma, . Mie1 ore 101 slamo1 su Rome: eccola cupola idi San Pietro. Alle ore 10,16 voliamo oltre !■< iBoma. Dee* è CaotocaOet Ita aonigiai-ào ai-