Bordin vince la tappa Ascoli-Rovigo (Km. 413)

Bordin vince la tappa Ascoli-Rovigo (Km. 413) Il Giro Ciclistico d'Italia Bordin vince la tappa Ascoli-Rovigo (Km. 413) (Dal nostro inviato spedale) a i è n o* o o r e o 0 a o è o e « à o o . a a - n i „ a o a . a a a a a n o o i , o i i - J i i I Rovigo, 29, sarà. 11 collega Longóni, che dirige il ■ Giro d'Italia », ci ha sinòra risparmiato le levate nella prima ora del giorno, ma nella penultima tappa ha voluto farcì questo regalo poco desiderato per quanto non vi sia chi preferisca giungere tardi al traguardo di arrivo, piuttosto che alzarsi presto. La sveglia è suonata alle una per essere pronti al ritrovo fissato per le due, sul bel rettilineo dove si effettuò l'arrivo della settima tappa. Alle due tutti i trentasei corridori rimasti in gara si sono riforniti, ma solo verso le tre è stato possibile a Cordano di dare la partenza. E' notte ancora, per quanto il cielo cominci a farsi di una tinta meno fosca, quando il piccolo plotone si motte in marcia, salutato da pochi, ma con un applauso calorosissimo. Non vi è transito ancora nella bellissima via Flaminia, ma l'andatura non per questo viene accelerata. Nel buio sono facili le cadute e nessuno sente il prurito di questo desiderio. Iomossibilitati o quasi a seguire i ciclisti credianW miglior cosa precederli e secarci ad attendeli a Porto Ascoli o a Porto San Giorgio : i due capricciosi paesi fatti di tante piccole villette sparpagliate a ventaglio sul mare. La luna ci guida nel percorso, ma la nebbia che fa la vagabonda sulle dolci cime ci obbliga ad un passo accelerato. Il plotone, con una inquadratura -fantastica generata dai fari delle automobìli che lo precedono' e seguono, ci ricompare dinanzi a Porto San Giorgio, quando il cielo già si è rischiarato. Nessun accidente, nessun distacco. La tappa, è lunga e pensiamo con melanconia alle eterne ore di noia che ci attendono se nessuno si deciderà a forzare. Una lieve speranza abbiamo per qualche momento emozionante sulle salite di Eoreto e conseguente discesa da Ancona, ma subito l'andatura ridiventa fiacca ed ogni speranza di corsa movimentata deve rinviarsi alla ultima parte del percorso, se non proprio negli ultimi chilometri. Sulla salita di Loreto Petiva buca n si ha un accenno di disgregamento del plotone, ma è cosa passeggiera. Le lievi salite non sono ancora terminate e già il plotone è ricomposto. Ad Ancona Precediamo i ciclisti al controllo di Ancona, stentando a farci largo tra Inolia, che gremisce il piazzale della stazione. Il plotone 6 accolto tra gli applausle nel rifornirsi si disgrega. Azzini è il primo a fuggire, inseguito dal grìgi di Alessandria, con a capo Oriapì. Seguono gli altri. Si disperdono per un paio di chilometri, poi, quasi fossero pentiti del loro sforzo, tornano a raccogliersi. Il vento batte su Ancona e flagella dì fronte i ciclisti. Un buon motivo anche questo per ritardare il passo. A Fano ci sorprende improvvisa la pioggia. Senza quasi che ce ne avvedessimo il cielo si è ingombrato dì nubi e la pioggia è venuta ad aumentare la noia- Compaiono di colpo gli impermeabili costringendo qualcuno ad attardarsi, come Cittera, Bonalanza, Sivocci, Cucchetto, Molon, Vercellino, Locatelli, Bosco e Bertarelli. Sono però distacchi così esigui e il passo è cosi lento che quasi tutti si riuniscono prima di Pesaro, che raggiungiamo alle ore 9,40. Non ci pare di guire una corsa, ma di fare del turismo per rostro esclusivo piacere. 11 paesaggio che at.iaversiamo lo merita e ci abbandoniamo mollemente alle lievi montagne russe del Pesarese chiusi nei nostri pensieri, non riuscendo ad indovinare quelli dei corridori. I grigi di Alessandria ci avevano promesso una giornata di movimento e non riusciamo a capire per quale motivo abbiano mutato pensiero. ' Compatti ancora, giovani pieni di ardimento e di audacia, ci pare che da una azione rapida avrebbero tutto da guadagnare, e invece si attardano come gli altri, i quali nella andatura lenta hanno tutto da guadagnare. Rinunziando di spiegarci l'enigma limitandoci a notare che se qualcuno non pensa, a muovere le gambe si arriverà a Rovigo aTSoite. A Rimini, secondo posto di controllo, nessuna novità : cresce soltanto la nota di entusiamo nei paesi che si attraversano. La neutralizzazione non causa distacchi e un incidente viene invece poco dopo a desolare il disgraziato Cocchi poco lontano dal posto di controllo. Una delle due sciabole della forcèlla si dissalda ed è costretto a mettersi la macchina in ispalla e a recarsi al vicino paese per ripartire. Lo rivedremo a Rovigo! Da Rimini a Cesena più nulla. Nella rude città che ci riceve con viva attestazione di simpatia, Oriani cade e non sa nemmeno spiegarsi come; Torricelli, Girardengo, Agostoni, Bordin, gli si fermano subito a lato e lo eccitano a risalire riportandolo in plotone. L arrivo L'unica fase, emozionante della giornata deve svolgersi in quella pista del Trotter: la città natale di Lauro Bordin ha preparato ai partecipanti al « Giro d'Italia » ottime e festose accoglienze. Tutto è in ordine ed i ciclisti devono girare intorno alla città, e le segnalazioni abbondano. Il 'trotter, rigurgitante di pub zanoPeCsusedesibreranofoOrPaGisigbololadagimsonomerricrGisasilapisatedidoIInaSeconoe quBriquapfiviriGcagaLfireinqulacaMdesttrgelacompqntesiqN... ,inblicp ordSnatissimo, presenta un aspetto bel- ;mhsMmo; è una meraviglia.a vedersi. L attesa sle febbrile. E ' in testa tutta.la£^»a: j pBordin, Oriani Torricelli, Agostoni - Girarden- go; seguono: Albini. Azzini Giuseppe, Pavesi,irea i n e Ganna, Cervi, Bertarelli, Canepari, Contesini, Robotti, Rossignoli. Avanzano ad andatura velocissima. Devono percorrere quasi due giri della pista.'Nel primo giro non si mutano le posizioni; nel secondo i grigio-rossi. Albini e Pavesi, tentano di risalire gli altri, ma la massa dèi grigi si mantiene compatta in prima linea. Nell'ultimo tratto la febbrilità del pubblico trova la nota più alta : gran parte di esso si rovescia nel prato, desiderosa di assistere allo scatto finale. Il passaggio dei ciclisti al traguardo è sottolineato dal grido di: Bordin, ripetuto da migliaia e migliaia di voci. Il rodigese è risultato infatti primo ed i suoi concittadini lo circondano, lo abbracciano, lo baciano, lo soffocano, lo alzano sulle braccia, lo portano a firmare in trionfo, tra i fiori. Bordin, per disciplina di equipe, non avrebbe dovuto vincere, ma i suoi concittadini gli sono grati per questo atto di indisciplina, di.vedere tra i primi Bordin. L'arrivo del plotone è annunziato da uno squillo di campana. Uno scroscio di applausi saluta l'entrata in pista del ciclisti: il gruppo è ridotto a sedici concorrenti: gli altri si sono perduti nel tratto Polesella-Rovigo, percorso a forte andatura. Ecco l'ordine d'arrivo: l.o Bordin, alle ore 18.30; 2.o Oriani, ad una macchina; 3.o Albini, ad una ruota; i.o Torricelli, ad una ruota; 5.0 Azzini Giuseppe; 6.0 Agostoni. A pari merito: Azzini Luigi, Bertarelli, Canepari, Contesini, Ganna, Girardengo, Pavesi, Robotti, Rossignoli. 160 Bonfanti: 17.0 CucchetU; I8.0 Cassetta; 19.o ftoncon; 20.0 Brizzi; Sl.o Cittera; 22 o Bonalan- pammchNlachgMfraldvbe nFucmalecdb za; 23.0 Ripamonti; Zio Locatelli; 25.0 Vercelli, no; 26.o Molon; 27.o Donai; 28.o Sivocci, 29.0 Petiva. La classifica generale Con la tappa odierna la classifica generale subisce una notevole variazione, tanto che se essa non si può ancora considerare come definitiva, perchè tutte le'sorprese sono possibili e la lotta resta aperta tra due concoprenti. Oriani e Azzini., nelle sue linee generali essa è fissata. Ai grigio-rossi, con Pavesi, non resta, per generale opinione, che il con«i forto delle seconde posizioni, Per i primi posti sarebbe la seguente: l.o Oriani. punti 35-, 8.0 Azzini Giuseppe, 37; 3/> Pavesi, -53; 4.0 Albini. 52; 5.0 Ganna, 57; 6:o Girardengo; 7.0 Torricelli; 8.0 Cervi; 9.o Rossignolì; lO.o Contesini; ll.o Agostoni; 12.0 Rov botti. , Tra Oriani e Azzini resta quindi aperta la lotta per il primo posto nella classifica per la vittoria del V Giro d'Italia, e non è azzardare troppo il dire che il primo, per la maggiore forza della équipe che lo sostiene, ha migliori chances di vittoria. Pavesi meritava sorte più felice. La. sua équipe era stata pronosticata vincitrice, ma scomparsi 1 due altri maggiori. Gaietti e Borgarello, la fiducia si, era riposata in Pavesi, e il tenace ciclista me-1 ritava di vincere per il suo passato di sacrificio e par la bella prova data in questo Giro cosi superbamente iniziato. Per gli alessandrini quella d'oggi si può veramente con-, siderare come la migliore loro giornata. Se la lentezza della corsa, che parve da princìpio incomprensibile, è stata preordinata, pensata prima, bisogna riconoscere che non poteva avere migliore, esito. Con la vittoria odierna (Lauro Bordin ha dimostrato che quando vuole sa vincere brillantemente. J GIGI MICHELOTTI. I II torieo di tennis ad Alessandria Alessandria, 2 \ notte \ Oggi si ebbe la seconda, giornata delle gare nazionali di tennis col seguente risultato: Gara libera doppia per uomini: Massone e. Serra di Genova battono Scazzola e Jachino, con sei-zero a sei-tre. Massone e Serra batto-, no Boi-assi.e Abrile di Alessandria. Massone e Serra-restano cosi piazzati per la finale di questa gara. j Gara doppia mista libera: Cerutti Ugo e Bianca di Torino, battono Jachino e la signo-rina Berti di Alessandria, con sei-tre a sei-' quattro. • Partita interessantissima assai ammirata ed applaudita. Cerutti Ugo e Bianca si piazzano così nella finale di questa gara. Gara individuale: Abrile contro Jachino, vince Abrile. In uh match amichevole, Conelli e la signorina Gianelli di Milano, battono Massone di Genova e Conelli di Milano, rivelandosi giocatori di grande stile. Domani si disputeranno le finali di ogni gara per le quali vi è aspettativa vivissima. I