La battaglia di Ettangi

La battaglia di Ettangi La battaglia di Ettangi L'avanzata del generale Tassoni (Per telefono e per telegrafo alla STAMPA). 1 ■ ■ » ' oLa prossima pubblicazione dell'elenco del caduti Come morì il colonnello Madalena Roma, 20, sera. m Il ministro della Guerra ha comunicato stamane telegraficamente i nomi degli ufficiali caduti nello scontro di Ettangi ai comandanti dei reggimenti cui ciascuno apparteneva. Appena ricevuta questa comunicazione, 1 ' comandanti dei reggimenti trasmisero ai sindaci dei Comiuni nativi .degli ufficiali caduti la notizia della loro eroica morte, incaricandoli di darne partecipazione, con le dovute cautele, alle famiglie. Fino a che il Ministero della Guerra non venga assicurato che questa partecipazione sia stata fatta, manterrà il segreto sul nome dei valorosi" caduti. Dai particolari finora noti risulta che la morte del colonnello Madalena fu eroica. Egli si era spinto là dove maggioro ferveva la mischia, non curante della propria incolumità. A fianco del colonnello cadde quasi subito l'ufficiale di ordinanza, giovane poco più che ventenne, che già aveva avuto in Libia il suo battesimo di sangue, appena uscito dalla Scuola di Modena. S.S1 crede che questa sera o domattina il ministro'renderà noti i nomi, dei caduti, anche per tranquillizzare ..le. famiglie che hanno i loro cari nel settore di Derna- Quanto all'elenco dei feriti, il Ministero della Guerra non lo possiede ancora completamente per le dif-j ' flcoltà della trasmissione- radio-telegrafica sue giA lemriavretemfopaardesuIl cordoglio di Ancona per la morte del colonnello Madalena Ancona, 2J, notte. Ancona è rimasta addoloratissima per la morte.del colonnello Nicolò Madalena, caduto nella battaglia di Ettangi. Egli era LI LI L LI llGllcl IJ il l L ilUllCt Hi l_i bliCLUK ■ • liftll CI» nato a V" iT 27 ottoble 1863' nel H*iLa 8ua camera fu una delle P1U brillanti, a : ?ata la sua intelligenza, la sua vasta col-, tu,!tura la sua operosità. Dal uui al ihue>; egli fu m Cina. Durante questo tempo egli | sifu un osservatore acuto delle condizioni, di quei paesi e si dedicò con passione ^Ì^ tensa a vari studi, occupandosi anche di m ! astronomia. Egli fu nella nostra città dal v;2Q luglio 1911 al 20 maggio 1912 come capo g di Stato Maggiore del settimo Corpo di Ar- i-mata e tutti lo ricordano per la grande sim- jciate6-pamAavnco■ ta patia che egli sapeva suscitare essendo di 1 una affabilità straordinaria. Ad Ancona Io | ! si ricordava spesso dai suoi amici e cono : scenti ai quali il povero colonnello, inviava ;con frequenza lettere e cartoline. Era così alto in lui lo spirito patriottico che al prin cipio della campagna libica chiese di essere aggregato al 93.o reggimento fanteria. Subito dopo chiese di essere aggregato al e 26.o fanteria. Il suo desiderio fu pago e in a ì i n o e fi , a o i o a e è e i e ù i i i e — e i l sieme alla gioia trovò la morte. le zone di Misurata e Slitea NdsfrpcMisurala, maggio. ! dIl nuovo comandante delle zone di Misurata de Sliten, colonnello conte Petitti di Horeto, co- imandante del 50.o reggimento fanteria, ha ginaugurato il suo nuovo ufficio mostrando url'attività più unica che rara. Guidato dalla trara sua intelligenza e dal profondo senso ,pratico che già aveva rivelato prima come Jsottointendente del Corpo di spedizione a Tri- tpoli e poi nella pacifica occupazione di SUten Adello scorso novembre, egli si è saputo irnme- i diatamente cattivare la piena fiducia dei fun- : zionarl civili e militari e dei più influenti no- tabill.e capi arabi. Con la sua rapidissima autoni„bile^ grigia egli••^'■Jf^ldS^aa^^.mtutto occupandosi, largo con tutti del suo be-;gnevolo e influente consiglio. Pochi giorni so no accompagno a Misurata-Marina il Kaimakan di Siiteli, il fedelissimo amico nostro per opera del quale Sliten fu cosi intimamente nostra appena conclusa la pace, per fargli ammirare i progressi della nuova cittadina sorgente dal mare. Il Kaimakan rimase stupefatto e ammirato. I nostri lettori lo conoscono bene, ma forse non conoscono questo particolare cui ora accennerò e che conobbi dalla zlmlovcptsua bocca stessa ora che egli parla abbastan- lza correttamente italiano. Quando egli nel' novembre scorso accolse quasi trionfalmente le truppe italiane a Sliten, ir notissimo El Baruni gli scrisse una lettera di acerbo rimprovera che terminava dicendo : « Tu ti sei comportato come una donna ». Il Kaimakan tacque allora,- ma recentemente, dopo le gloriose giornate di Assaba e Monterus, in cui a stento El BarunTpotè sfuggire in Tunisia, incalzato con la spada alle reni dalla gloriosa Divisione Lequio, egli si affrettò a rispondere ad El Bar uni : « E tu - sei- - scappato come., una lepre! ». Egli non cessa mar di tessere l'elogio del colonnello Petitti ed è nota pure la frase da lui pronunciata giorni sono in un ricevimento di notabili arabi : • Con cinque colonnelli come Petitti in pochi giorni si conquisterebbe tutto il Fezzan ». Torino, se, come corre voce, fra non molto rimpBtrteranno alcuni battaglioni del 50.o, sari orgogliosa di accogliere col maggiore entu1 siasmo il valoroso colonnello L.. » ' Il perchè della ricognizione io forze contro i turco-beduiniJ| Roma, 20. notte. La Tribuna pubblica le seguenti notizie sulla battaglia di Ettangi e sulle cause .che determinarono lo scontro: «Dopo l'inizio delle fortunate operazioni nel triangolo Bengasi-Merg-Tolmetta e "dopo le vittorie colà conseguite dalle avanzate trionfali iniziate dal generale Tassoni, si ebbe notizia che la maggior parte dei contingenti nemici si spostavano da occidente verso oriente, ritirandosi da-, vanti ai passi della colonna. Tassoni e concentrandosi quasi del tutto dalla, parte di Derna, che è la.parte più aceti; dentata e difficile, si che si presta ad .es~| sere difesa da genti conoscitrici dpi luoghi come i beduini, e offre invece le vie meno facili e aperte alle avanzate-e alle offese delle, nòstre truppe. - «Al Comando di Derna, ove da poco'era arrivato il generale Mambretti, era giunta notizia di questo concentramento e del progressivo avvicinarsi e affollarsi di truppe beduine al campo di Ettangi, località situata sull'altipiano, sulla riv»*-sinistra dell'uadi, a qualche diecina di cht lometri dal ciglione scosceso che domina la città. Il Comando di Derna senti quindi la necessità di ' provvedere, cominciando col rendersi. esatto conto della situazione col fare una ricognizione in forze con la missione eventuale di gettare lo scompiglio nel campo nemico di Ettangi.' L'assalto ai campi trincerati nemici « A questo scopo, e con questa missione, parte del presidio, di Derna, al comando del generale Mambretti, usciva dalle linee fortificate a sinistra dell'uadi. Trat- mctAmdldcdsimssAlvbSl■ i ■ i • * • * - :■• ' i runpf non fZno'mote- soSfeatta- colonne e per vie convergenti si dires-isero la mattina verso il campo di Ettan- : gi. Il terreno, per'chi si avanza da Derna,!sa queste vie, si presenta pieno di sco- scendimentl ed è costituito di susseguentiie sempre più alti mamelons, che bisogna conquistare e sorpassare uno per uno, se si vòglia scalare il ripido monte. Contro ! ,due di questi mamelons, relativamente vi-; j cini uno all'altro e sbarranti quasi fa via , tra il ciglione di Derna ed il campo di Et--e o i e tangi, ebbe luogo il primo movimentato episodio della giornata. I due mamelons1 sono quello di Sidi Garba, su cui si im- ! batterono, a quanto si può congetturare, : la colonna centrale e quella di destra del-;la ricognizione, e quello di Ras El Ain, su cui si imbattè la colonna di sinistra. «Su questi due nnunelons i nemici a- vevano costruito delle ridotte che i nostri si accinsero a conquistare. Lo sforzo che ci costò le prime perdite rilevanti della giornata, fu coronato dal successo, e così si chiuse la prima fase. Il contrattacco dei turco-beduini «La seconda, che fu quella in cui si ebbero le maggiori perdite, fu una fase di controattacco nemico, che i nostri non attendevano a breve scadenza, avendo dato un così grosso colpo al nemico. Esso non venne da parte delle truppe sconfitte nel mattino, ma da oriento, da truppe frasche provenienti da Martuba. i fi « Queste truppe, cui si unirono probabilmente le sconfitte, sommando a 5 mila, ' attaccarono la colonna di sinistra, mi- -• nacciando di tagliarle la via del ritoma i n o a i - Si spiegano così le perdite piuttosto gravi da noi subite, in questo episodio, cui pose fine l'arrivo delle riserve che batterono il nemico in modo da allontanarlo dai paraggi. « Sicché, i nostri, tornando sul luogo la mattina dopo, non trovarono traccia dell'accaduto combattimento del giorno in a; nanzi,' ma, mancando ancora alle stosse - autorità i rapporti del Comando, non è -j possibile fare apprezzamenti dell'azione compiuta ».. Le ultime faville della resistenza n e La Tribuna infine osserva che le attuali ... r, ■ . . i operazioni in Cirenaica non bisogna consi -derarie isolatamente ed episodicamente, -j « Non bisogna — essa scrive — perdere - di vista il quadro generale della" situazioa.ne> che non è quella che l'episodio di Ettan igi potrebbe far supporre. Già, intanto, più r . a , n che una buona metà dell'altipiano cirenaico ó in nostro potere, per opera dell'avanzata del generale Tassoni fino a Slonta, avvenuta mentre si combatteva a Ettangi. Essendo Slonta a 160 chilometri da Bengasi ed a soli 80 da Derna, la colonna Tassoni ha dunque conquistato due terzi dell'altipiano intero, ricacciando i beduini che si trovavano ormai stretti nell'ultima parte di oriente. E noi crediamo fermamente — conclude la Tribuna — pure senza sapere ; nulla delle intenzioni del Comando e dei a modi delle imminenti operazioni, che il -;fuoco della resistenza beduina in drenaio, ca, non sia ormai che alle sue ultime faoville ». Come il gen. Tassoni occupò Slra e Stenta j ' (Pai nostro inviato speciale). Bcngasi, 19, ore 10. Il generale Tassoni continua diritto la sua avanzata verso est.»Occupata Maraua e lasciatovi un presidio piccolo, all'alba del giorno 16, ha mosso nella direzione di Sira. A pòchi chilometri da Maraua, dal folto delle boscaglie di ginepro sono partile le prime fucilate del nemico. Le nostre truppe, ribattendo il fuoco, hanno continuato ad avanzare. Il nemico retrocedeva, ma la sua resistenza si manifestava sempre più intensa ed accanita, tanto che in seguito la marcia dei nostri ha assunto l'ordine e la forma di combattimento. Il nemico è apparso numeroso di parecchie centinaia di armati a piedi ed a cavallo, praticissimo dei luoghi e favorito dalle asperità del suolo. Nel folto dei boschi si è combattuto per UteinmsechGcomChGegsuguglecFda * — . ■■ — H*> ^t,lisce1c0si: «^Posizione occupata, acqua, e chiusa tutto in giro da colline fol, tusime. La notte fu tranquillissima ». ; Con un altro telegramma il generale Tas | smU annunsia che qualche capo della regio, presentato e che altri hanno Ì^L^tJ^^^^^^^^^^J^^ mandato mem a cnieaergn ai essere net vuti. Tutti coloro che si sono presentati al generale o che gli hanno altrimenti fornito informazioni, sono concordi nel confermare je pCr(ate subite dal nemico nello scontrò • • j i dcirca quattro ore, finche il nemico si e dato malla fuga in varie direzioni, lasciando sul c' dgc«vdprssovgcadAlam(avlactrterreno armi, tende, una dozzina di cavalli, 6uon numero di feriti e parecchi morti. Di -pur,,*; to ». «min contati'Hi Nelle ■ nostre, truppe bianche ed indigene abbiamo avuto cinque o sei feriti leggermente ed un soldato ed un ascaro ■ morti. Alla sera, verso le. ore 19, la divisione ha accampato nell'ampia conca di Sira. Il giorno successivo le truppe hanno levato le tende e si sono mosse per la carovaniera su Slonta, che hanno occupato senza combattimento. ■ Il generale Tassoni ha mandato da Slonta a questo comando un lungo telegramma Qiorno jg | F. S. Nessuna protesta della Porta per la baia di Sollum Roma, 20, notte. Il corrispondente del Giornale d'Italia da Pera aveva telegrafato al suo giornale sotto -riserva che, secóndo informazioni di fonte diplomatica, la Porta avrebbe incaricato il naib del Sultano, Chems Eddin, di protestare presso il Governo della Cirenaica, per la progettata occupazione italiana ! della baia di Sollum e di El Barba, all'est a dell'Egitto, dopo lo scoppio della guerra - italo-turca. L'Inghilterra avrebbe appoga gialo naturalmente questa protesta turca, o Commentando la notizia, il Giornale d'Ia talia scrive. „ Caso mai la protesta sarebo , avv.mlta ix tramite dell'\mbasriae J»e avvenuta, per u tramite aeu Amnascia- tu. ottomana di Roma, al Ministero degli n Affari Esteri, ma sta il fatto che non esiste - i alcuna questione. 11 possesso della baia - : ^ regolato perfettamente da una apposita - convenzione tra l'Italia e l'Egitto, che ria sale a parecchi anni fa. Per questo accor^ldòi la baia b divisa a metà. La parte orienm* p^ta aiptlOla, l'occidentale all'È-;gitto. Prima della guerra questa conven- r e i a o a zione non aveva avuto effetto, pretendendo la Turchia che il confine del Mutasseriflik di Bengasi giungesse a Kasr el Kamais; ma nei primi mesi della guerra italo-turca le autorità anglo-egiziane si affrettavano ad occupare la parte che secondo loro spettava all'Egitto, sostenendo un apposito incidente con la Turchia, che fu risoluto con piena soddisfazione dell'Egitto in base al talia ». - l'accordo preventivamente stipulato con IT l' e aome o o id a el a o oe o acncirflrpvscpcdvssctotldlGAntìcipo ili tao alla Tordi Costantinopoli, 20, mattino. Il Debito pubblico accorderà alla Turchia un anticipo di duecentomila lire turche. Il patriarcato armeno ha chiesto alla Porta di porre fine alle persecuzioni e agli | arresti illegali di armeni a Erzerum ed al- tre città dell'Alia olia orientale, La Porta ha promesso di dare gli ordini necessariIjnLaVmagSor parte dei membri del Consi-Iglio del Debito pubblico si recheranno a Parigi durante la Conferenza finanziaria. nielal hov vali Hi niarhftkir A Ktntn rDjelal bey, vau a» ìnarpeKir, ei stato no- minato vali di Bagdad, in sostituzione di Zeki pascià, dimissionario - .". Una prima eco alla Camera Una risposta di Eriolitti all'on. Chiesa Roma, 20, notte. In fine di seduta Von. Eugenio Chiesa ha tentata di forzare il- Governo a rispondere alla interrogazione da.lui presentata sul combatti* mento di Ettangi, ma -prima della fine della seduta il Ministro delle Colonie aveva dichiarato privatamente all'on. Chiesa che ilGoverno non poteva rispondere, mancando an« cora altre notizie che non siano quelle comunicate mediante' i dispacci ufficiali. L'on. Chiesa ha voluto, malgrado il silenzio del Governo, entrare nel merito della questione In mezzo alla viva attenzione della Camera egli ha detto : — Speravo che 11 Governo avrebbe risposto subito alla mia semplice interrogazione riguardante il combattimento di Ettangi, e meglio . di combattimento si potrebbe chiamar! eccidio, (Bifmori, interruzioni e commenti). Forse il Governo non ha avuto ulteriori notizii da comunicare alla Camera e perciò non crede di dover rispondere. Faccia 11 Governo come megll0 ritiene. Risponderà à suo tempo. Ic credevo che, come la Camera si è testé asso- data al lutto di un padre, cioè del sottosegretario di Stato alle Colonie, on. Coloslmo, che ha avuto la sventura di perdere un fjglln. «d.nrii. -«Il- CO tu...:, u.vd«tUi UH.U, t^ÙC U UT" verno avrebbe avuto anche, una parola per il dolore di tante povere madri, le quali hanno perduto il figlio sul campo -di battaglia senza ragione! (Approvazioni all'Estrema, commenti sugli altri banchi). L'on. GIOL'rTTJ, si alza e dice : — Io mi associo ai sentimenti che hanno mosso l'onore, vole Chiesa ad esprimere le parole di cordoglio per coloro che hanno lasciato la vita su) campo di battaglia di Ettangi, ma non posso approvare la forma colla quale egli ha era duto di rivolgere una osservazione al Governo, All'on. Chiesa dico soltanto: chi muore pei la patria muore nobilmente. CHIESA : — Si, quando vi è una ragione, pei morire! (Rumori, commenti). GIOLITTI: — Giudice di questo 6 il-Paese (approvazioni). CHIESA: — E noi domandiamo conto al G» verno di quanto è avvenuto. PRESIDENTE : — Lei non ha facoltà di. pan lare. CHIESA: — Io ho espresso un sentlmentc che il 'Paese e la Camera condividono. Il sen< timento di dolore per un lutto provocato senza ragione. Critiche ed attenuazioni a t a i e a a - o k ; a d n T Fino a stassera il Governo non aveva ricecuto che» i radio-telegrammi pubblicati e 1 nomi degli ufficiali e soldati morti, degli ufO> clali e soldati feriti. - -j Il Govarno ha dovuto, prima di comunicare i nomi dei caduti radio-telegrafarli al genei rale Briccola a Bengasi. onde averne la conferma; ciò per evitare spiacevoli errori e dolorosi equivoci. Il Ministero della guerra ha ricevuto oggi la conferma dei nomi ed ha provveduto mediante i comandi locali ad avi visare le rispettive famiglie. Domani i nomi saranno dal. Ministero della Guerra comuni! cati ai giornali. * ' Una discussione sulle responsabilità non 1 possibile.nel momento attuale, mancando an< cora un elemento di giudizio, cioè il rapporto di cui fu sollecitato radio-telegraflcamente l'ini vio da parte del generale Briccola. Al ■ Mini, stero della Guerra si mantiene il massimo rb serbo intorno alle eventuali responsabilità di chi ha ordinato e diretto l'operazione di Efc tangi. Si ossorva soltanto non potersi, pei ora, emettere un giudizio e si deplora comi tali giudizi vengano emessi in senso pessimii sta, notando, come le straordinarie difficolti di terreno e un calcolo, forse errato, di p» ter operare il congiungimento fra la colonna Tassoni e la colonna Mambretti, marciami ij senso inverso, possano costituire delle attenuanti per coloro che hanno diretto l'opera" zione. Nei circoli militari si nota altresì come, mentre si fu scarsi di elogi in tutte le prinj cipali operazioni di avanzata in Cirenaica o> seguite finora con brillante risultato, si ec< ceda ora nel pessimismo considerando coma un disastro nazionale una operazione risonasi con perdite innegabilmente rilevanti da narti nostra. Nel mondo politico però non si divide \'ot> timismo che si vorrebbe diffonderò dal Mini stero della Guerra. Negli ambienti politici viei ne giudicata con severità l'opera del comandante del settore di Derna. Si ritiene oppor» tuno che il Governo si premunisca contro la iniziative individuali che a nulla giovano ss non rispondono a un piano vasto ed efficace» Una conferenza e Palazzo Brascol Roma, 20. sera. Aumenta, mano mano che si conoscono i particolari del con^attimento di Ettangi. l'impressione per la gravità delle nostra perdite. Il Governo, preoccupato dalle con< dizioni nelle quali il combattimento venne impegnato, ha tenuto una conferenza a Pa* lazzo -Braschi, conferenza nella quale si a discusso sulle eventuali responsabilità Ali la conferenza, tenuta nel Gabinetto dell'on, GiolitU. assistevano oltre il Presidente del Consiglio, on. Glolitti, iL Ministro della a a i | _ - Guerra, generale Spingardi, il Ministro a deHo Colonie, on. Bertoldi, il cjtpo di Stato iIjUaggiore. generale Pollio. Nella Conferen-I?? ? 8^no esaminati i primi rapporti_giun< a . ti da. Bengasi sul combattimento di Ettari* gi. E' per ora prematura la notizia che roiauu buìu ueuuoittu ucj fiuiroumwm uo» - PjKuardi di cl)i guidà nostra arnióne lai i r&"„„7„„ tlJ1 » Z~ "W"» «» .".cirenaica.