Il V Giro Oro d'Italia

Il V Giro Oro d'Italia Il V Giro Oro d'Italia Azzini vince la 5* tappa Salerno-Bari t iil dl) (Dal nottre invialo spedale) d H L'inizio — Si sbaglia percorso Bari, 14, sera. Vi accennavo ieri essere la Salerno-Bari la tappa pTù'dura del Giro d'Italia, nè, iniziando, credo che sarò obbligato a smentirmi; troppe sono le difficoltà da superare per supporre cho di improvviso si siano appianate, per fare atto di cortesia ai campioni del pedale che passano a volo attraverso l'Italia. Il rimpicctolimento del plotone facilita l'ordinamento e il segnale del via; i primi chilometri di strada recentemente riattata danno 'nel letto ghiaioso di un torrente, cosicché quasi tutti i ciclisti sono, costretti a scendere di macchina. Lo' scenario è pittoresco, ma la traversata non molto comoda, anzi serve ad aumentare i distacchi. Passato il fiume, si principia a salire brevemente, ma rapidamente, e la via è attaccata con violenza dal plotone dl avanguardia che ha a capo Ganna. Malgrado le difficoltà del percorso, si batte una media di 30 chilòmetri all'ora. E' in tutti la volontà di precipitare. Tutti sanno che il percorso è duro e dimostrano una fretta definire la parte più aspra, incuranti del distacchi. Attraversiamo Eboli alle ore 6,50,, e appena fuori del paese abbiamo una prima sorpresa. La mattinata è bellissima: indubbiamente avremo una giornata calda ed i concorrenti soffriranno la arsura. Il plotone marcia compatto, ma. compiuti i primi chilometri, dì colpo la strada si fa cattiva e con carreggiate profonde. Quindi l'ordinamento a fila indiana si rende indispensabile e necessario pure, per evitare cadute pericolose, il distanziamento. La fila si allunga e naturalmente sì romprc presto, senza che nessuno ci abbia colpa c senza il concorso della volontà di alcuno cominciano i distanziamenti. I ciclisti, trovandosi presso un bivio non segnalato, non sanno quale via prendere, e la Giuria risolve la difficoltà e si riprende la corsa. Non si compiono però che pochi chilometri, non si riesce cioè che a superare un'aspra vetta e ad iniziare la seguente discesa che un nuovo arresto si rende indispensabile, e questo più jrrave. Si è sbagliato-strada e suUa arteria errata si sono compiuti una ventina di chilometri. AlposttetaaiCopibivireprG13cemlafidtimazadtee licoSsoRaa17nztitrsscssrgcppftuvt.u wv>...j^-uv. . — _ ,, I L'incidente, cne ripete quello di Roma delio zscorso anno — e che è avvenuto per la man- scanza Si segnale al bivio errato — viene ad aavere un eguale svolgimento, ma si conclude cin modo diverso per l'energico intervento deljte e i , n e i n a , i o a . a n n , i o e e e . e . e , , n- n e a t direttore della corsa. Longoni Appena fermati, i ciclisti cominciano ad elevare alte proteste, poi rispondono di mala voglia all'invito della Giuria di- far ritorno al bivio. La via però è lunga e il malumore per la vana fatica aumenta e si accentua. Si comincia col chiedere l'annullamento della tappa e l'aggiunta di una decima sul percorso del giro di Lombardia. Altri poi avanza l'idea di tornare a Salerno e ricominciare domani la tappa. Prevale infine la opinione di annullare la tappa. E' contrarlo il solo Pavesi. Su questa decisione sono favorevoli quasi tutti, ma quando giunge il momento di tradurla in atto intervengono i direttori sportivi e dl buon accordo colla Giuria si decide di applicare alla lettera il regolamento della U. V. I., e cioè di riprendere subito la corsa dal bivio sbagliato. E così si fa, nonostante le proteste dei verdi che si dichiarano privi di gomme, dei bianco: rossi che vogliono mangtare, e degli isolati che vorrebbero esimersi dalla fatica della tappa durissima. L'incidente ha fatto perdere tre ore di tempo e quando si viene a rifare l'appello e ripartire, ci si affaccia la previsione poco allegra di un arrivo a Bari a notte fatta. La corea attraverso i torrenti Quando Cordano grida il « via » due equi: pes però non accennano a muoversi: i verdi e i grigio-rossi. Non sono persuasi e non vogliono partire e si rende necessario l'intervento dei direttori sportivi per la definitiva opera di persuasione. Sono decisi a rispettare il deliberato della Giurìa e riescono a. convincere i ioro sottoposti, ma il poco tempo che sì perde nei pour parlers riesce a^tìeterminare la nsonomia della corsa- ™H I grìgio, i gialli, i grigio-rossi, i più ostinati nel volere il proseguimento della corsa, partono decisi su per l'aspra salita che pòrta a Vietri nrtntre i bianco-rossi e i verdi si attardano masticando amaro. Di tanto si attarda no che quando si decidono a riaprire la battaglia gli avversari già si sono portati lontano; hanno guadagnalo quel tanto da rendere difficile"TÌnseguimento e la ripresa. Lamentavamo sull'inizio la strada pessima, ma avevamo torto, o almeno, se allora si potevano muovere lamenti, passato Eboli, superato Vietri si dovrebbe imprecare; non sono più strade, sono letti di torrenti colmi di ghiaia tagliente che obbligano i ciclisti a continue soste per cambiamenti di gomme: si pensa in certi tratti alla Pekino-Parigi. Dall'appiedarsi per insìdie di gomme pochi si salvano, così come pochissimi sono quelli che riescono a raggiungere Vietri senza passare dal ciclismo ai podismo e le automobili stesse stentano a superare le salite più aspre. Ganna con Oriani, Contesini, Pavesi, Azzini Giuseppe e qualche altro 6ono all'avanguardia; seguono gli altri divisi in tanti plotoncini capitanati da Sala. Albini, Borgarello, Santhia. Il primo classificato o non è in buona gior- nata o l'arresto lo ha talmente sconvolto cheìtnon riesce più a ritrovarsi. Nella discesa dalla vetta di Auletta a Marangoni si sfascia la ruota anteriore ed a malincuore siamo costretti ad abbandonarlo solo in una località privo di ogni mezzo di mettersi in rapporto con un posto abitato: sono pfafssgGvtuhszltscavvrrsszsnlcptIsdgIcevrCcavaut82- u- le 10.30. La corsa si presenta veramente interessante, e si vorrebbe, se fosse possibile, poterla seguire in tutte le sue fasi, ma ncù si può. 1 In ogni gruppo si compiono prodigi per rag-1 giungere il collegamento, ma non si riesce che a spostarne la formazione: sono in testa Ganna. Azzini, Verde. Pavesi. Cervi. Lombardi. Muntiti. Girardengo. Contesini, Oriani, Alla discésa ripida sul Bivio di Potenza, do-> po avere superato gli 870 metri, nel picco che sta tra questo o il Bivio Picerno, Pavesi, Contesini, Cervi e Orlani sono costretti a smontare per forature, e si fermano con loro, peu aiutarli. Girardengo e Canepari. Pavesi e OContesini e Cervi sono forzati ad una sostai più lunga. La sete tortura tutti, e gU automobilisti, che fanno per tutti i concorrenti servizio d'acqua, a stento riescono a provvedere a tutti. Precediamo il rifornimento per prendere nota dei distacchi: passano alle 18,5 Ganna. Azzini e Verde; alle 13,6 Pavesi, alle 13.7 Cervi, alle 13.10 Contesini. Oriani, Torricelli, Canepari; alle 13,12 Rossignoli o Torchi* Una grave caduta di Corlaita Sul tratto di discesa, e mentre ci attardiamo a notare i passaggi, vediamo in alto Corlaita precipitare violentemente al suolo : ha a, fianco Annoni, il quale scende rapidamente di macchina per prestare soccorso al granatiere. Attendiamo per conoscere U suo stato; ma, poiché tarda a giungere, siamo costretti a ripartire. Apprendiamo solo più tardi, senza possibilità di immediato .controllo, che ha dovuto essere ricoverato nell'ospedale di Potenza: tanta gravità? chi può dirlo? Il plotone di testa fila a velocità fortissima, e dobbiamo rintracciarlo. La parte della salita aspra è finita, ma quanto cammino ancora da fare e quanti dislivelli da superare. Si sono raggiunti gli 825 metri di altezza, ma sono i 1038 che bisogna toccare, e non basta. Raggiunta tale altezza, si deve ridiscendere a 390, e poi riprendere la via deUe grandi altezze, per, raggiungere i 4SI a GrottoleTe i 173 ad Altamura. La via da sassosa sT fa piana; l'aria si rinfresca; ma se per noi si inizia un momento di sollievo, per i ciclisti continua il calvario. Tutti i piccoli paesi che attraversiamo sono in festa, e ci ricevono eoa scrosci di applausi e getti di fiori, e sono paesi ridenti, ma a mala pena riusciamo a ricambiare 1 saluti, a rivolgere ad essi uno sguardo, tanto la stanchezza comincia a pesare anche su di noi. ' ■Scendiamo a Tricarico, all'ombra di alti roveri. Pavesi nell'aspra salita riusci a ricongiungersi a Ganna ed Azzini, mentre Verde, che trovavasi con essi, è costretto a fermarsi per una bucatura di gomma. Nella discesa però il forte Pavesi incontra un sasso, che lo fa cadere a terra.. Azzini, che lo segue afuodi lui. I due ciclisti sì rial¬ ta, precipita su I - --— —— ..... . uuw WW.OVl 0| Ijai* zano rapidamente; ma mentre Azzini può subito ripartire. Pavesi, contuso, è costretto a sostare per riparare dei guasti alla mac china, e vede passarglisi innanzi Oriani. jt-frvi e Verde. A questi due ultimi però si u e a a , o i i i e e e ; a. - ^ eìtj. 45 bosco o o pisce slanciandosi all'inseguimento dei tre fuggitivi. Centotrenta chilometri ci separano ancora dal traguardo di arrivo, ma la conformazione della strada è tale, che la corsa si può considerare delineata. ' Gli ultimi chilometri Azzini è primo A Matera, secondo posto di rifornimento, superato le non facili salite di Gioitole e Miglianico, giungono Azzini Giuseppe alle 17,27. G.anna alle 17,33, Oriani alle 17,38, Pavesi Cervi, Verde alle 17.43. I sei minuti di distacco tra Azzini e Ganna sono stati determinati da una foratura ed il bersagliere, rimasto solo, ha forzato l'andatura e .tenta accentuare il distacco. Matera fa al ciclisti festose accoglienze : osserviamo i primi. arrivati per notarne le condizioni, poi ci poniamo all' inseguimento per accompagnarli prima e precederli poi sulla linea di arrivo. Ganna, per quanto abbia condotto di forza gran parte della corsa, 6 ancora freschissimo. Azzini è affaticato. Pavesi è sfibrato, ma è tale uomo da saper ritrovare prima dell'arrivo la forza necessaria pen risolvere a suo favore l'ultimo spunto. Da Bari siamo separati da sessanta chilometri di strada e per una via lungo la quale sono disseminati, come tanti.mazzi dl fiori, paesi graziosissimi. Attendiamo/ancora qualche sorpre-i sa, qualche trasfonniadgne dl posizione, ma non ne abbiamo -*ff lrp*Én'- la riuscita dell' inseguimento di GmSffm varesino ancora una volta mew^ffMoso. Azzini, che pure pedala fortemente, perde r sei minuti di vantaggio e si lascia raggiùngere presso Bitetto, Il traguardo è vicino, la notte comincia al scendere; i corridori giungeranno al traguardo al buio completo. Gli applausi si prolungano e la eco si raggiunge da paese a paeseII controllo di arrivo è illuminato dalle fta(v cole ed e alla luce rossigna che MaccoratJ e Cordano notano Giuseppe Azzini, primo arri-i vato, alle ore 19,52. Ganna è secondo, a mezza ruota. Pavesi, battendo in volata Oriani a Cervi, giunge a Bàri alle ore 20,8'. Festose accoglienze sono state fatte a tutti. Ecco l'ordine di arrivo : 1. Azzini Giuseppe, alle ore 19,52; 2. Ganna a mezza ruota; 3 Pa5 vesi, alle ore 20,8; 4. Oriani: 5. Cervi; 6 Verde alle 30,17; 7. Albini, alle 20,:il; 8. Chironl, a una ruota; 9. Torricelli, a mezza ruota; 10. Contesini, a due ruote; 11. Bertarelli, alle 20.aói seguono: 12. Girardengo; 13. Cassetta; 14. Lu* cotti; 15. Rossignoli; 16. Sala; 17. Caneparid 18. Santhià; 19. Durando (notevole oggi la sua' sfortuna e 11 suo persistere nello inseguire): 80. Gremo (inutilmente sacrificato a 'Santhià); 21. Agostoni; 22. Bordìn; SS. Molon; 24. Bonfanti; 25. Robotti; 26. Bonalanza; 27. Brizzi; 28. Locate Ili; 29. Cocchi; 30. Azzini L.; 31.0 e 32.0 (la Giuria non ha il foglio di arrivo); 33. Borgarello; 34. Vercellinl; 35. Secchi; 36. Lonati- 37. Corti; 38. Bassi; 39. Ripamonti; 40. De Michiel; 41. Cìttera; 42. Ronconi; 43. Peti va; 44. Cucchete a . 1 rosso e un giallo. -1 e ^p^amni a i, I^a classifica Ecco la classifica generale, non ufficiale : Pavesi, 18 punti; Santhià, 25 punti: Oriani, 26 punti; Ganna, 27 punti; Azzini Giuseppe, 23 punti; Albini, 30 punti; Rossignoli 44 punti; Cervi. 46 punti; Torricelli, 48 punti; Agostani, 51 punti. Nei primi dieci abbiamo: tre grigi, due grigio-rossi, un verde, un bianco-verde, un «IOI MI0HM.OTTI. ALFREDO FRA88ATI, Direttola. Ponzo Giovanni,