Sospesa la discussione, si delibera la pubblicazione di tutti i documenti in seguito a più gravi rivelazioni dell'on. G. Libertini

Sospesa la discussione, si delibera la pubblicazione di tutti i documenti in seguito a più gravi rivelazioni dell'on. G. Libertini Un colpo di Sospesa la discussione, si delibera la pubblicazione di tutti i documenti in seguito a più gravi rivelazioni dell'on. G. Libertini (Per filo diretto e lefono alla. SITAl&IPA) Roma, 10, sen. Presidenza del Presidente MARCORA. La seduta comincia allo ore 14,5. . L'attesa per la seduta di oggi è enorme. La ricerca dei bigUetti per assistere all'epilogo della discussione sul Palazzo di Giustizia e ttata febbrile. 11 fennento è a Montecitorio-incredibile, strane; libile "inV-h* nVrVM'pirràiàno le voci niù ^^^S^^^S^&mtaMn^...lld le quali quella Ql POSSWIU Bravi tjuis-iti. • Prima che si apra la seduta, i corridoi sono oiioliàtissimi. • , Argomento di tutte le conversazioni è la riunione di stamane delle maggiori personalila parlamentari, riunione che ha condotto all'accordo sul noto ordine del giorno concretato dai più bei nomi della Camera. Si appo, ude che l'accordo ottennio su questa. foriituiaì seniplitlcherà e abbreviei-à la discussione. Si osserva altresì clie la formula adottata ni questo ordino del giorno è -la più iildul- gente possibile, rispetto ai deputati inquisiti, ' *i rTuene pertanto che, salvo l'Estrema Slnl-stra, il reste della camera approverà l'ordino (lei,giorno concratato, anche perciò esso dis-jcina, nei limiti del possibile, la tendenza di coloro Che vogliono, almeno in parte, respin-1 te le conclusioni della relazione. Infatti, l'ordine del giorno, mentre attenua la responsabilità degli' altri inquisiti, esclude qualsiasi responsabilità degli onorevoli Pózzi Domenico e Mosca. L'opera dei maggiorenti'parlamentari è generalmente approvata. La seduta si apre in mezzo a generali conversazioni. Le tribune sono riboccanti di spettatori, fra' cui qualche signoro. Sono gremite anche la tribuna dei senatori e quella del diplomatici. Nell'aula la stessa folla di ieri. Sono presenti circa quattrocento deputati, i Ministri sono tutti al loro posto. : Vieti notato un piccolo episodio: Il Ministro del Tesoro, on. Tedesco, fa leggere all'on. uiolitU l'ordine del giorno concordato, e gli chiede il suo avviso. L'on. Giolltti fa col capo cenno di approvarlo. La replica dell'on. Gnarracino : '6UARRAUNO rileva anche égli che la Cora-|ifii5SÌ.ontj di inchiesta ha posto a disposizioneoell'qix. Chiesa quel documenti che non ha creduto di. comunicare all'Assemblea. Cosipure-non può non rilevare che in tutto il suodiscoisù lo stesso on. Chiesa non è stato, né iiiipifrziale, uè sereno. • Circa l'area al-Gianicolo. dichiara che egli. ai pari dell'on. Abignente. si ricusò di parte-cipa'te ad una speculazione su quelle aree, Isolo si riseivù una zona per la costruzione -*-••-""— del- villino . Circa la questione del Volturno, rivendica a sè il merito di avere evitato una speculazione i»i danno del Comune, procurando una transazione tra questo e gli accaparratori delle sórgenti, transazione che fu vantaggiosa per il Comune. Circa i suoi rapporti con l'Impresa Borrelli, afferma che, non appena eletto deputato, troncò tati rapporti, senonchè; dovette provvedere c provvide alla liquidazione dei rapporti stessi, (osi d'ordine professionale, come d'ordine tributario: ciò che richiese necessariamente un certo periodo di tempo. - Trascorso questo periodo transitorio, assistette l'Impresa in alcuni affari giudiziari, che pero non avevano alcun rapporto col Palazzodi Giustizia. Nega poi che l'aver prestato la cauzione costituisse una ragione di incompatibilità con la funzione legislativa, tanto più che la cauzione gli era sfata restituita tre anni prima della elezione. Còsi pure contesta che l'aver pattuito un compenso a percentuale per la sua opera di consulente abbia potuto conferirgli là qualità di socio, e, quanto alla misura del compenso, afferma che fu conforme alle norme ed. alle consuetudini della Curia napolitana, che ammettono il criterio del < palmario ». Del resto, l'opera da lui prestata in prò' dell'Impresa fu seinpre scrupolosamente corretta, ed onesta; e, infatti, egli lasciò la consulenza della Ditta prima del terzo, e quarto lodo, i quali sono quelli che hanno dato, luogo all'inchiesta, mentre i due primi Iodi non avevano procurato all'Impresa che un utile limitato. • ' , Afferma poi -che mai nel periodo della sua consulenza ebbe a sospettare atti indecorosi e scorretti da parte della Ditta. Iiivoca a suo favore la presunzione a cui ha diritto ogni uomo onesto: il suo lungo ed onoralo esercizio professionale, la sua abitudine di rifiutare cause losche, e finalmente la diebiarazionb della stessa Commissione di inchiesta, che afferma non esistere a prove a suofearico. •Spiega il Memoriale del 1896. che contiene una prova della sua correttezza, confermata del -resto dal rifiuto di occuparsi dì trattative con; le pubbliche Amministrazioni. (Interruzioni dell'on. E. Chiesa). Dà quindi spiegazioni circa le diverse parlite enumerate dall'on. Chiesa, per dimostrarne la regolarità. (Interruzioni dell'onorevole E..Chiesa). Conferma che la partita dl 397 mila lire contiene un semplice .accreditamento della sede di Napoli vèrso quella di Roma, e non già un vero sborso di danaro, e quindi insiste nel neéare l'esistenza di partecipanti occulti. (Jnicrriizwnl dell'on. Cesare Nava). Del resto, quella partita è inscritta nel libro giornale della Ditta di Napoli sette mesi dopo la liquidazione dei suoi rapporti con l'Impresa, e quindi non riguarda l'oratore. Conclude, rimettendosi alla giustizia della Camera, che è sempre serena ed equanime. (Bravo.'}. La difesa dell'on. Poizi POZZI DOMENICO: Poiché l'on. Chiesa_accennò ad un arbitrato che l'oratore assun-6 e nel 1910 e che riguardava le Ferrovie delloStato, dichiara che egli fu scelto come terzodai due arbitri della parte, che il lodo fupronunciato all'unanimità e che lammon-tare del compenso liquidato non può dirsieccessivo (Interruzioni dell'on. E. Chiesa chevlene richiamalo ali ordine dal presidente) 5K^ai^^olllaiClS e Vava osservaìl£n ^^V^SSéJSrM^^t*lS^Ì'J"™roìto 'netlealmente ncunubceru die vuiu lu.v.iu "^'p^iré'di'i^nTi^ Simo, lì misura della somma liquidata ap-meno li misura della somma liquidata ap-pare eccessiva, se si pone a conlronto con mfiigentissime somme che l'impresa aveva ri-chieste e si tien conto degli argomenti che allora si adducevano dagli organi competenti che davano fondata ragione di far temere che lo Stato potesse trovarsi esposto a pagare assai di più della somma transatta. Ed è »"f°r «cordare che quella stessa Avvoca ÌSid«ro i«la»oJa =2uaie avreb,Df dovuto di-ff,ndere„J°„.Stato_Be fos§o andata_ Jnanzija — ~ — *-""u i jcou uuuuui llioilbl Sul M.e« dichiarava che poteva esserci pericolo u^ii9*^*6 anche luattro milioni. Quindi 11 fe snttf..pI-fi nn,*„a JU„ oiassuasione di fare il proprio dovere a tutela ndesìi interessi dello Stato. L'oratore conclude lavere egli la coscienza di non esser venuto gì™.?..ai-dP^r*..aellalt0 ufficio che gU era aipcommesso (bene!) La difesa di Branca e di Lacava mGRIPPO (seghi di attenzione), provocato, ad* tèryenire' contro il suo desidèrio in .queste ftincresciosa discussione nrima ai trattare il l suo tatto personale créde suo preciso dovere < rivendicare in nome della nativa Basilicata. 1-ia intemerata memoria di Ascarilo Branca e f di Pietro Lacava. Quando un Ministro' è sceso 'j„eila tomba, cessa ogni responsabilità politi- e t-a. Non rimane che la responsabilità innanzi d1 ' iiwu umane ^ilC «a l esjiu liSttLMUUA mutili/,» alla storia. Non può essere chiamato politica- 'mente responsabile chi non pud difendersi. «perchè la morte gli. ha chiuso la bocca per nsempre v p.ina' n.™.hi „v,:„ „„„„„r„.„ dM«™mUnPtÌrC5t=,m«?«Ì£SaIe ^ffio m^.JPS lliticamente Ascamo Branca quale Ministro ,dei Lavori Pubblici, per essere passato sopra ^$t^à$^^J±&& 2?SSS rioo in S^fflLSKfi'Ji 'taso, la responsabilità avrebbe dovuto risalire, val Presidente del Consiglio, Ministro dell'In-1 zterno, egli pure defunto. » Cosi pure, ■ non senza acerbo dolore ho tletto la postuma censura rivolta a Francesco hSpirito, egli pure defunto, uno dei pili Insl- tògni e più Insospettabili fra i magistrati che-donorarono il i nostro. Paese». | vvo,„itn ..i faé.r. ",„'.,,„ „oc,„„m „ka d^«mVa'i?.»^^:'8*^ Bersouale,. osserva che fcinquant'anni di' vita costituzionale hanno n&w»i« rìlSfcft S«V« „„ e, morale deUufflcip di deputato e senatore con quello di patrocinatore. . . iE' questa una questiona'di alto senso po;i litico e giuridico, chè^TTevé èssere trattata con" , e;, a m massima ponderazione, .e l'oratole non ij esita ad affermare che.sdrebbe antideniocra-ioM'co negare ai deputati l'esercizio della prò- é ; fessions, perchè ciò condurrebbe alla strepo-' tenzae alla sopraffazione da parte dello Sta- . to. [commenti): L intervento di un avvocato -; autorevo e, anche se appartenga al Parlainen-; Ito. POO talora ■ significare la rivendicazione,e : della giustizia contro la pubblica amministra-, izione. Ciò che importa è la correttezza del metodo della difesa, la quale vieta all'avvoca- to-depùtato di far comunque pesare questa sua qualità nel suo esercizio professionale. Màiquesta ìion è materia di legge o di ordine del I giorno. "E1 questione di rettitudine morale e' di retta educazione politica. Quanto a sè, l'ora- j a e r , e e e e tore entrò nella vita parlamentare quando già aveva una notevole posizione professio- naie. Attratto dal fascino della vita politica, ! onorato ripetutamente della fiducia del colle- gin, tre volte declinò le cosi dette gioie del j potere, mentre pure il passaggio al Governo gli avrebbe spianata la via dei successi professionali. L'oratore chiede del resto all'on. Chiesa ed o;alla Camera se a lui si possa muovere pur n a n i e , o eia i a d a na e a e rre ne n el no o ea e. a l'ombra di un biasimo pei modo come abbia esercitalo la professione, o perchè egli abbia mai fatto pesare la sua qualità di uomo politico nell'esercizio della professione stessa. E. dopo ciò, non crede dl avere altro da aggiungere- Appena l'on. Grippo ha flutto di parlare, scoppia su tutti i banchi un applauso nutrito. Moltissimi deputati si congratulano con l'oratore. La lunga sfilata impedisce al Presidente Marcerà di dare' la 'parola all'on. Muratori. Alla fine, l'on. MARGORA esclama all'onorevole Grippo, che è Vice-Presidente della Camera : — Venga qui, on. Grippò, venga vicino a me. cosi - nessuno la verrà a seccare ! [Ilarila vivissima). L'on. Grippo sale al banco della Presidenza, e, appena giunto, riceve una calorosa stretta di mano dall'on. Marcerà, il quale dà subito. la parola all'on. Muratóri. L'on. Muratori MURATORI, avendo -Eugenio Chiesa alluso ali opera sua In. un Collegio arbitrale, che decideva di una sentenza tra una Ditta e l'Amministrazione delle Poste, ricorda che dl quel Collegio fecero parte il senatore Scialoja e il consigliere di Stato Como; ed è convinto dl aver fatto opera giusta e anche giovevole allo Stato. La misura del compenso, modica relativamente al lavoro compiuto, fu minore dl quella indicata dall on. Chiesa. Non crede poi che vi sia incompatibilità tra l'ilrflcio di deputato e quello dl arbitro, il più delicato al quale un uomo di legge possa essere chiamato. E non è nemmeno giusto negare che gli arbitri possano determinare la misura del compenso ad essi dovuto, poiché essi sostanzialmente non formulano che una proposta alle parti, le quali sono sempre libere di non accettavi* Quanto a.sé, egli può con legittima fierezza ricordare le ripetute prove di assoluto disinteresse date nella sua opera professionale. Venendo alla questione generale dell'incompatibilità per il deputato di trattare cause. opina che ciò non possa regolarsi per legge, ma che debba lasciarsi soltanto alla sensibilità morale dei singoli e nei singoli casi- Nò lo _ Stato deve pretendere di.farsl sopraffattore ed n- impedire che cittadini ed enti in lite contro o dl esso possano valersi .dell'opera dei migliori o avvocati: ciò tanto.più ora che lo Stato as- u sume nuove e complesse funzioni. Piuttosto - ti pensi a colpire coloro che sulla deputa- si zi0ne fondano esclusivamente la loro fortuna e professionale e ad impedire le illegittime n- fluenze det deputati neU'amministrazlone : in- a 5u.enze c,he P0?"10 £la tdec.a1en^r2eLm^* t tg&SffgSS&R gtoCYedu?a e trattata oltwet Kanm fa dal De Sanotis. dallo Spaventa ^'ifial Minshotti p- ^sempre per la■ patria e pei: u giustizia p- „^ .^ì,'* T » imbatterò ner mL^^^^,^^^^^ {f'i- Udeaie di una sana e pura democrazia up e|piot;fl«oni). 1 L'on. Calda — — — —■ ■■ « — - s * « ~ una questione in cui.si discute, della felli* di colleglli, unica preoccupazione Avo oscr.ro mutila riolla riwrra dell» verità: Nota. PunCALDA emende anzitutto te-dte^-JWÌ,,^il Partito, al quale l'oratore appartiene, Jjp-i * a speculare politicamente sul presente"inwe-;' scioso episodio della vita pubblica italiana* Jn ne, cheè emanazione del Parlamento, nulita, la, più evidente presunzione di • verità è di giustizia. Non esclude che.la Commissiona abbia potuto commettere errori, ma cio:.non infirma la sostanza dell'opera sua. l'orse l'opera della Commissione manca di una sintesi: ma questa s'intesi può farla la Camera. .11$* W1"'? &!^K^J&^«t£ ftftf» S^i^^^rJ5«^ol lenti. Basta ali uopo riguardare larticoK), coi <-ua1f essa' ottenne che-la'difesa delto.Stóto 1>er le cause Promosse contro lo Stato, spesso fS&<Q&J+3g^ 'e*"° 'co„gii *vv^aÌL, d„e"|^p^a;„S!«6T , e^^sl severi giudizi contro l opera* Lu d0VlP° Mortara,-dimenticando come tonte Vol ^r-A^, 'l*K-M*« 4— n..l.M»tA iiAnMa 'e, s,a ffala celebrata in Parlamento -1-opett « ?m^„]n*M""^ ne qualificato da alcuno poco o meno che:un pazzo. (Commenti). Ora. almeno, un giudizio del Mortara è incontrastabile: lo Stato fu ma» lamento difeso e si capisce: l'Impresa aveva ,.f,m,iratn n difpnsnm ernrial» n>i sniraa i ^Se^oSM^S^ka^^^difille riluuanze aHsp" '«« » mezzi legali contro decisioni pregiudi, vipvoii 'all'interesse delio statr. » z,evon alumeresse 09110 wato ». CALDA, venendo a' discutere intorno agii attl della.Commissione di inchiesta, dice: -~ Io h.° un profondo„«enUmento 41 pto, tò:„nia/.u Paese. attende. vMartedl la relazione della Commissione- sarà, al Senato, -ove av verrà una seconda ^discussione Ora bisogna dimostrare che la Camera si è occupata di f|uest0 increscioso affare: La verità deve *rion j'are ad 0 u t Martedì scorso io non avev<> letto neppure una xlga, della relaaiòiie ed ero prevenuta,,lo cqpieaw. sincerarASAtCB itavore di-lei, on.JiWWaRentéi,-Dicevo:-f i conta» d^lul :ie'gclosi«L-i»ès« e petti " lrtvraiow corifro l'uomo di ingégno. cosi facilmente in alto. Ed ascoltata la sua difesa, ne avrei accolte le sue decistoni. «Ebbene, questa stessa,difesa che'parve ad alcuno cosi abile, fu proprio quella che nel rànimo mio radico la cerfezza che ella, «no- revote Ahif- non potesse difendersi. Non ie dlco umBressioue penosa di certi suoi attacchi. Un imputato della levatura di ingegno came ìei non dew ricorrere a questi mezzuc ... (An>Drovazioniì Ella è venuto aui a dire c noTmre a. minaòcLrl di toS«re alcune L^" X*'.noi non ^ tetto S S iJSgS' '«hP^tt^Só» totrav VMere cnl sa cne cosa.... PODRECCA: — Domando la parola per fat to personale iiisemledequcoInnòsclitalgldiCoMspdiranovetetrdadiav' cidoglCaedpoponeCALDA: — Ma lo non ho alluso alla lettura della lettera avvenuta ieri. Parlai • della lette- ra pubblicata e data alla stampa e non letta alla Camera martedì scorso r™Sn«'òYvabntoinfucudeeffiumvesusiscndidequ\<desicoE .poi, continunndo. l'on. CALDA dice; — La sua *>,'«*n si poggia su di un punto solo. Lei nega tutto, anche quello che risulta dal documenti: .mentre le lettere che sono incluso nella relazione dèlia Commissione d'inchiesta parlano purtroppo e specificatamente di lèi. • Ella fu il consulente legale della ditta; quello lo ha ammesso anche lei. Eppure ella non figura di aver avuto neppure- un -.soldo m^mm:m era 11 consulente ^apprezzato. C'è la lettera 30 agosto 1900 che riguarda' lei personalmenie; e basterebbe quella a provare che alcuni nostri colleghi erano in quel tempo partecipi delle frodi perpetrate dall'impresa Borrelli contro lo Stato. La lettera era indirizzata a lei, proprio a lei. Ma anche se lei non l'abbia-ricevuta, come lei ha sostenuto, non importa nulla. Basta che vi siauo delle persone che hanno pensato, scrivendola, di indirizzarla a lei. «Anche nella questione della ricevuta delle . cinquantamila lire, che dovrebbe testimonia „s*?5£uSXilre l'avvenuto pagamento del villino, la Commissione non è stata .abile. Ciò lo riconosciamo anche noi. Ma bisogna vedere so la ricevuta è la prova di un vostro debito per il villino, o di un vostro credito- per le vostre prestazioni d'opera (applausi). ■ e c'è un impasto di indizi che voi potete distruggere con la vostra enorme abilità av- **vocàtesca, scomponendoli in quattordici ao- #tecuse; ma l'accusa principale resta. E' il qua- : iadio fondamentale della Società frodatrice del; L-9.SseI'*lo Stato che bisogna colpire. Il Paese dice che mentre gli inspirati stanno dentro. 1 membri del Parlamento stanno discutendo se sugli inspiratori vi siano dubbi di scorrettezza (applausi,. approvazioni). • Per quante leggi si facciano, corrotti e corruttori vi saranno sempre; ma .bisogna perciò rafforzare le guarentigie per lo Stato. Non credo, alla incompatibilità dei deputati avvocati. Io credo che chiunque entri qui dovrebbe pòrsi il dilemma banale che il Paese sano si pone: o la politica, o i quattrini. (Bene, bravo; approvazioni). « La difesa più efficace per le istituzioni è la sensibilità morale del Paese e della Camera ». L'on. CALDA, con parola che trascina l'uditorio, cosi conclude: — Come volete che il Paese creda alla sincerità del • vostro ordine del giorno, quando l'on. Bettolini, che siede oggi al banco dei Ministri, a fianco dell'ono- p Vevole Giòlitti, del quale potrà essere domani successore, va a stringere la mano all'on. Abl gnente. indicando con ciò che approva la gua difesa e sconfessa la Commissione? Fu jj vostro, on. Bertolinl, atto dl serio paria mentare? Tanto si è parlato in questi ultimi tempi di rinnovamento politico in proposito della prossima applicazione, del suffragio imi ver8aie. Orbene, voi non dovete dimenticare ,che rinnovaménto politico .stolnòa rinnova mento morale. Ora. non potrete ottenne n Sn^vaSento morale, se vSi non coritVlbSite. i*^*». **** in ■ scr08clantl ajr Estrema SInistra ae. colgono la chiusa vibrante del discorso Calda, Tutti i deputati dell'Estrema, e molti degli altri settori, si precipitano a congratularsi con txoratore. Parecchi colleghi dell'Estrema ab-, ^ baciano l'on. Calda, i . 1, «rsvhzCna&q^«SGctltsteclgteSnlsA• fb PRESIDENTE : — La seduta 6 sospesa per un quarto d'ora. ,,^^^ ' P'Ù VM ^ * ' L'on. Turati TURATI (attenzione .vivissima), anche per aiiicarlco dei suoi amici, .politici, ha pre- sentato un ordine del giorno che è . co- i me la sintesi e la conclusione del polente discorso dell'onorevole ■ Calda, Crede che. si debba prescindere anzitutto da quanto possa eventualménte interessare la competenza ■ del - magistrato' panale, al quale Intende sia data - comunicazione della' relazionò: degli, atti. Crede del. pari che debba prescihdersi' dalla valutazione delle responsabilità attribuite dalla. Commissione d'inchiesta allfon. .Brunialti in quanto esse. possono' mèglio yenir sindacate dagli organi e «elle rrtme'mdi cui all'art. 4 della legge 17 agosto. ÌSHW sul EConsigrio di Stato, come pure delle responsa- mMlità dei funzionari dèi-potere esecutivo, che nspettano, al' Governo- di' ricercare pei provve- dinienti opportuni. Esprime poi il proprio rammarico perché dall'oli. Luzz,atto Riccardo-onon sta stata sufficientemente sentita la con-.venlenza di astenersi da ogni personale iu-i tervento presso il G.ovemo a proposito d: una transazione, dalla auale poteva sospettarsi danneggieto l'interesse dell'Erario a profitto di private speculazioni, avendo egli veste di avvocato remunerato dalla parte interessata. ' Nel rapporti degli on. Abignente e Guarra- cino, deplora vivamente il fatto emerso dai documenti in modo irrecusabile, e anche me- glio confermato - dalla discussione in questa Camera, .di avere essi, per lunghi anni prima l ed' anche dopo, dell'assunzione del mandato politico, mantenuto < intimi e continui, rap- porti, sta di cointeressenza, sia di assistenza nel consigliò In materia amministrativa e fi- rfl^»ÌÉ colletto F™ 3m^J£*mì&£f^^^'^lMaSk""S d^mnetìVarto sistematica ^Cpastàxa né «l 5n . 'òYgà-nisiiii à^Mk» Stato a ciò SésfÉnatì :« >«4vaguardare l'Erario dai ipiu. gravi sperperi ed abusi, malgrado ì ripetuti ammollenti ve-.ntiti dall'uno e dall'altro ramo del Parlamen- to. Invita il Governo a presentare Provvedi- inentl radicali ed organici atti ad tinpedre in futuro 11 riprodursi di simili Iatture e tali per cui, in ogni caso, le rispettive responsabilità debbano sempre essere tempestivamente ed efficacemente accertate e individualizzate. Constata con piacere che la Camera, dopo un momento di spiegabile debolezza senti- mentale, dimostra il suo fermo proposito eli;venire ad una conclusione che risponda alla sua dignità ed al sentimento del Pa<>se. . r,i ^ìvXn Pn»7l norriie contro dl loro n ^risollevato aoBn^tfo^-'S»^'-.?JW*2r!.y.2LÌLZZrl »™h« « Avverte Infine che nell'ordine del giorno non si è fatta menzione hè dell'on. Tommaso Mesca non .. i_ a«,rim«r» ar-rhp SU Non Ì«yiW «gSggg ^-dine, di loro un giudizio con lagjp^nto_%^ma del giorno di ™J»*^to^^*>quello.: proposto^.^^.«^^'^^^'(\<MV>^2^m^^:^^}l^n^AV& Wdebba andare assolutamente immune da qiwu- siasi r contro ^f,^^^)^ ^ r „ i_ j.v„i..,,, rfimriatrat-iL appunto per la debolezza.dimostrata - le accuse mossegli aa un uuio B.«.»—-|j..i...hn« «.annwra Una daplorabiio manovra | Rftvninae con nrofondo disdegno le accuse 5MfiinSJ2? SS oelh^ amhuiacri „i taMsto alla* CameraTdi sollevare la que-j s*ione^ ?]«Ì-'.o *2i *iwi,»ìài iinfl1 «rancio documento, : 5 rio* il boltott?nod SntSto Tworma-l£S? 1 anali^ vorrebbe'insinuare che 1 de- : unteti sUffiohM * condan- Sarà l'on^ 4blgneirte e l'on. Quarractoo per,X«hit^K: tratta di meridionali. Orail SOlO fSttO Che W«»« Ol ~>-„B ** t»B*vua4i»<iiv .ir—— - - ittita #te insinuazioni sono false. (Applausi aa urna : ia càmera) L^SftiUM che auestè sono sconcezze -^SffittoSSò deUa Silià vibra egua- 9.»fÌÌ!»^,gllgS dei Mezzo-Sorno*qanoel«SltS sentimento dl giustizia anima tutti in questa I'*!* SSwBS'!^1vbiISte'Sé parche preterisca H sua ordino «al florne i . i , ntoirìara che non potrebbe votare nessun «ìtVn deeli ordini del giorno proposti, perchè redatti in termini troppo blandi, possono pre- staisi ad equivoci, e quindi- insisterà nella votazione del proprio ordine del giorno, che ha il significato chiaro e preciso di-deplora- zionc -, 'L'on. TURATI a questo proposito dice: t~ Lordine del giorno dei magnati deiiaCamera (Ilarità) ini -f*>I!>^:N^J^i^Snazione torse eccessivamente benevola.cneabbia, cioè, voluto^ impedire la f.ePl0l"ton5&Tqualsiasi dei deputati "i'lu,a'ti:„,anc,ne.ria^quem di cuintuttl sia^ ^%JU^-^SS^M^S% ma-«nati deus Camera la frase relativa all'Un-Sresa Borrelli costruttrice del Palazzo diGiustizia In quell'ordine del giorno essa vienechiamata indiziata di frode. La frase è forte,tanto più se si pensa che due dei nostri col-leghi, Abignente e Guarraclno, si sono man-tenuti in costanti rapporti con la Ditta stessa, «In ogni caso, trattandosi:di una Ditta chesi trova sub judtee, e poiché due dei suoi ti-talari si trovano a Resina CaeM, la frase eegualmente forte, e forse una maggiore cir-cospezione sarebbe etata opportuna prima chela condanna non sia avvenuta, invece — ag-giunge l'on. Turati — io non posso appro-tee Guarraclno. Q^^ii^l^o^'.-aelSza°a cf ricod di«^onok^Or^nTio%fferm°o invece tono°?erto che tuttala Camera acconsentirà con me) che dubbisulla scorrettezza dell'operato degli onorevoliAbignente e Gnarracino non esistono».. , L'eo. Turati, applaudito, conclude dicendo: • — L'ordine del giorno che la Camera, prò- fbabtimente voterà ha una intonazione studia- tamente benevola, polche va anche al di sotto delle blande conclusioni della Commissione d'inchiesta: va anche al disotto delle affermazioni fatte ieri dal commissario d'Inchiesto, on. Daneo. il quale può, essere ben lieto di essere sfuggito alle incriminazioni che preparavano contro^di lui 1 suol colleghi, invece di incriminare i deputati inquisiti In seguito all'inchiesta (Ilarità generale). « Io invoco infine, e credo necessaria qùe sta invocazione, che la Camera abbia criteri morali in concordanza non soltanto con Squeiy del Senato, ma anche con quelli d*^ Paese (Approvazioni all'Estrema Sinistra). «Con l'ordine del giorno dei magnati, che noi socialisti Intransigenti non potremo votare, perchè sarebbe un voto contro la no. stra coscienza, il Parlamento deve dare un e» sempio coraggioso di epurazione. Bisogna evitare una soluzione disonorevole II voto (Sfoggi della Camera avrà un posto nella storia, posto che va oltre la piattaforma elettorale, che si delinea per i Comizi generali ir* ottobre.

Luoghi citati: Basilicata, Como, Mosca, Napoli, Roma