Il processo controgli scioperanti metallurgici

Il processo controgli scioperanti metallurgici Il processo controgli scioperanti metallurgici (Tribunale Penale diorno. Alla distanza di un mese, dagli avvenuti ar- oresti, si è svolto ieri nell'ambiente, quanto mpiù calmo si poteva desiderare, il processo dcontro i M scioperanti arrestati il 3 aprile vpassato davanti allo stabilimento della Fiat, 11 dibattimento era stato fissato per il 26 cmaggio, ma avendo gli imputati concorde- smente rinunziato ai termini legali, esso fu dpotuto anticipare di qualche settimana, e cosi jvenne improvvisamente portato a diseussio- rne. Grande apparato di forza intorno al Tri- ubunale per misura precauzionale. Ma gli scioperanti anche in questo episodio delr'a-]Cgitazione hanno voluto mantenere II loro;^l^&i^^^i'^i^g^ SS? dpopolazione viva simpatia. La massima tran quillità regna negli androni e negli ambulatori del Tribunale, dove i carabinieri ingannano il tempo discórrendo, senza fortunatamente aver mai bisogno di contendere alla folla il passo o di intervenire per qualche atto indisciplinato dell'uditorio. Gli arrestati sono quasi tutti giovanetti. Sono assistiti da pochi patroni, tra i quali gli avvocati: Saverio Fino. Allasia, Gherardini, Pavcsio, Brusasco, Albenga. ecc. Come si vede avvocati appartenenti a diversi partiti. Gli imputati .Vguzzoli Teobaldo di Fortunato, nato il •23 agosto 1593. in Modena, tornitore meccanico; Vigna Battista di Battista, nato li 6 novembre 1395. in Calasse, meccanico piallatore; Ostengo Giovanni fu 'Martino, nato li 8 dicembre 1895. in Torino, calderaio mecca, nloo: Giovanetti Ercole di Cesare, nato li 10 luglio 1890. in Borfranco. vetraio; Canavosio Giuseppe Ermenegildo di Giuseppe, nato li 11 maggio 1895, in Torino, meccanico; Ronco Ferdinando di Giovanni, nato il 16 dicembre 1886. in Torino, meccanico; Prendo Virgilio di .Luigi, nato il 13 dicembre 1888, in Vigonza. tornitore meccanico, pregiudicato; Toma.lino Giovanni di Michele, nato il 24 giugno 1892, in Torino, aggiustatore meccanico: Franceschinì Giuseppe, di Andrea, nato il 20 maggio 1894, in Torino, aggiustatore; Stoppato Giuseppe di Alessandro, nato 11 10 febbraio 1896, In Torino, tornitore meccanico: Fasolo Luigi di Carlo, nato il 13 ottobre 1893, di Montaldo Torinese, verniciatore; • Pollo Antonio di Vittore, nato il 13 giugno 1886, in Casanova Elvo, magazziniere: Bonetti Enrico fu Vittorio, nato il 29 febbraio 1888, in Torino, aggiustatore meccanico: Bemulfo Giacomo, d'ignoto e di Bemulfo Giacinta, nato il 18 giugno 1892, in Torino, meccanico elettricista. L'imputazione I fatti che hanno dato luogo al processo si concretano nelle seguenti imputazioni: I. Del delitto p. p. dagli art. 63, 165 Codice penale per avere il 3 aprile 1913. In Torino, con violenza e minacele ai capi-operai e a quelli operai che si recavano per lavorare nello stabilimento della Fiat di correità tra loro e con altri non identificati ristretta la libertà dell'industria impedendo al medesimi l'ingresso in detto stabilimento. II. Del delitto p. p. dagli articoli 63, 190, n. i'. Codice Penale, per avere nelle suindicate circostanze di tempo e di luogo di correità e in riunione tra loro e con altri non identificati, lanciando sassi, usato violenza e minaccie ai R. R. Carabinieri onde opporsi mentre adempivano i doveri del loro ufficio. HI. Del delitto p. p. dagli articoli 63. 194 n. 1 e 2 Codice Penale per avere nelle suindicate circostanze di tempo e di luogo di correità tra loro e con altri non. identificati offeso l'onore o il decoro di parecchi R.R. Carabinieri, del sottotenenta .-dei. R.R. Carabinieri Zumaglini Alfredo e del commissario di P. S. cav. Pollotti. in loro presenza a causa delle loro funzioni, dando loro dei vigliacchi, carne venduta e simitl. VAguzzoli, in particolare-, del delitto p. p. dall'art. 194, ìV. 1, Codice Penale per avere nelle suindicate circostanze di tempo e di luogo offeso V'onore e II decoro del carabiniere Bruttomessi in sua presenza, a causa delle sue funzioni, sputandogli in faccia. II. Vigna in particolare-, a) del delitto p. p. dall'art. 190, n. 1, Codice Penale, per avere nelle suindicate circostanze di tempo e di luogo usate violenze e minaccie contro il sottotente.Zumaglini e il carabiniere Nanni, per opporsi mentre adempivano i doveri del loro ufficio, lanciando un sasso contro lo Zumaglini o colpendo il Nanni all'orecchio destro; 6) del delitto p. p. dagli art. 372, p. p. 373, p. p. 365, N. 2, Cod. pen.. per avere nelle suindicate circostanze di tempo e di luogo, senza il fine di uccidere, colpito con un sasso il carabiniere Nanni all'orecchio destro, a causa delle sue funzioni, cagionandogli una. lesione guarita in giorni nove. L'Astengo in particolare-, del delitto p. p. dall'art. 194, N. 1. Cod. pen., per avere nelle suindicate circostanze di tempo e di luogo offeso l'onore e il decoro dei carabinieri Addis e Catalan, in loro presenza, a causa delle loro funzioni, dicendo loro, perchè cercavano di arrestare il Nigra: « Bella roba che fate, vigliacchi ». ^/ II Giovanetti in particolare : a) del delitto p. p. dalV'art, 194, N. 2. Cod. pen.. per avere nelle suindicate circostanze di tempo e di luogo offeso l'onore e il decoro del sottotenente dei Reali Carabinieri Zumaglini Alfredo e del commissario di P. S. cav. Angelo Pollotti. in loro presenza e a causa delle loro funzioni, loro dicendo: «Vigliacchi, non fato ripetere i fatti di Rocca Gorza! »; b) del delitto p. p. dall'art. 100, n. p„ in relazione col N. 1 dello stesso articolo del Cod. pen., per avere nelle suindicate circostanze di tempo e di luogo, onde sottrarsi all'arresto, minacciato con un bastone i carabinieri Losurdo e Vallini; c) del delitto p. p. dagli articoli 63 e 190 p. p. Cod. pen., per avere nelle suindicate circostanze di tempo e di luogo percosso con un pugno alla spalla sinistra il carabiniere. Rolandi, strappandogli perfino le controspalline, onde opporsi mentre stava arrestando l'imputato Canavosio. // Canavosio In particolare-, del delittop. p. dall'art. 104 N. 1, Cod. pen., per avere nelle suindicate circostanze di tempo e di luogo offeso T'onore e il decoro di due carabinieri non identificati, in loro presenza, e perchè a vevano arrestato un individuo non identlfl cato. loro dicendo: «Vigliacchi, lasciatelo!». Il Honco in particolare : del delitto p. p. dall'art. 100 N. 1, Cod. Pen. per avere nelle suln dicatc circostanze di tempo e di luogo usato minaccie al carabiniere Rossi Fernando mentre adempiva i doveri del proprio ufficio, lanciandogli contro un sasso. llPrando in particolare: a) del delitto p. p. dall'art. 194 n. 1, Cod. Pen. per avere nelle suindicate circostanze di tempo e di luogo offeso l'onore ed il decoro dei carabinieri Scolari e Camisa in loro presenza e mentre traducevano un arrestato, loro dicendo: Vigliacchi, lasciatelo andare! b) del delitto p. p. dall'articolo 190 p. p. Cod. Pen. per avere nelle suindicate circostanze di tempo e di luogo usato minaccia a detto carabiniere Scolari per opporsi mentre adempiva i doveri del proprio ufficio, dicendogli : • Questo è per lei » e tentando di colpirlo al ventre con un calcio. Il Tomalino in. particolare: a) del delitto p. p. dall'art. 190 n. 1 Cod. Pen.. per avere nelle suindicate circostanze di tempo e di luogo usato violenza e minaccia ai RR. Carabinieri per opporsi ai medesimi mentre adempivano i doveri del loro ufficio, lanciando un sasso contro i medesimi; 6) del delitto p. p. dell'art. '190 n. p. Cod. Pen., per avere nelle suindicate circostanze di tempo e di luogo usato violenza ai carabinieri Duonnolo e Magini, loro menando calci onde sottrarsi all'arresto; c) del delitto p. p. dagli articoli 372 p. p. 373, p. p. 365 n. 2 Cod. Pen., per avere nelle suindicate circostanze di tempo e di luogo, senza il fine di uccidere, colpito il carabiniere Duonnolo a causa delle sue funzioni, con un calcio al naso cagionandogli una lesione guarita in giorni otto. Il Franceschini in particolare: del delitto p. p. dall'art. 190 N. 1, Cod. Pen., per avere nelle suindicate circostanze di tempo e di luo: go tentato di lanciare un sasso contro dei RR. Carabinieri onde opporsi mentre adempì vano i doveri del loro ufficio. Lo Stoppato: del delitto p. p. dall'art. 190 n. 1. Cod. Pen. per avere nelle suindicate circostanze di tempo e di luogo lanciato un sasso contro alcuni carabinieri onde rilasciassero in libertà due arrestati, sfiorando col sasso il carabiniere Corsi. /I Paiolo: del delitto p. p. dall'art. 194 n. 1 e 2 Cod. Pen.. per avere nello suindicate circostanze di tempo e di luogo offeso l'onore • il deooro del ousjflateie enftoto rrcCsdtas4besrDvdvngppiv o di altri carabinieri, tra cui Lucarino Zefiro, m loro presenza e a causa delle loro funziona dando loro dei strapotenti, vigliacchi, carne venduta. . ■ ■ n pollo: del delitto p. p. dall'art. 19* n. 1, cod. Pen., per avere nelle suindicate circostanze di tempo e di luogo offeso l'onore e il decoro dei carabinieri Scrigatti e Paolocci, in joro presenza e a causa delle loro funzioni, loro dicendo: Vigliacchi, voialtri, quando avreue finito di fare il soldato, rimanete come noi. « sonattl • del delitto p. p. dall'art. 194 n. 1 Co(i Pen Der avere nelle suindicate circo^ ' di tempo e di luogo offeso l'onore e il decòro di carabinieri che traducevano un ar- restato e poscia del carabiniere Dalerci, in 1o ro presenza, e a causa delle loro funzioni, di cendo ai primi: Vigliacchi, lasciatelo andare, p dando pur del vigliacco al Dalerci. Il Bemulfo : del delitto p. p. dall'art. 194 n. 1 Cod Pen , per avere nelle suindicate circostanza di tempo e di luogo offeso l'onore e il decoro dei carabinieri: Dalerci, Camisa, Catalan e Bruttomessi in loro presenza e perchè avevano arrestato il Bonatti, dicendo loro: Vigliacchi fasciatelo andarci Il Dibattimento e le richieste del P. M. Il dibattimento è proceduto molto liscio, senza incidente alcuno; in quattro ore di discussione si sono potuti sentire 14 imputati. 43 testimoni, sei avvocati e l'arringa del Pubblico Ministero. Questa massa di lavoro e la, esiguità del tempo impiegatovi nel suo disbrigo dimostrano appunto con quanta serenità il procedimento penale si sia svolto, D'altronde, l'istruttoria era stata anche agevolata, e di conseguenza resa più facile la discussione all'udienza, da un assennato provvedimento preso dal sottotenente dei carabinieri Zumaglini. il quale, quando avvennero gli arresti, volle che man mano i carabinieri, prima di stendere il verbale, riconoscessero perfettamente gli arrestati e provassero le imputazioni che loro muovevano. Fu cosi semplificato di molto il sempre difficile lavoro dell'Autorità giudiziaria, per poter precisare le accuse e attribuirle senza errore di persona. Il P. M.. dopo un elogio al contegno calmo e dignitoso degli scioperanti nella lunga vertenza, contegno che lascia comprendere come essi stessi, stigmatizzando gli eccessi cui gli odierni imputati si sono abbandonati, vuole che la causa sia sgombrata da tutte le esagerazioni e che con pari calma la giustìzia proceda nell'accertazione delle responsabili. va. Chiede quindi T'assoluzione di tutti gli imputati dai tre primi capi di imputazione, che riguardano i fatti generici e più gravi di attentato alla libertà del lavoro e di correità in oltraggio e violenza; e, illustrate le singole responsabilità, domanda la condanna dell'AguzzoIi a tre. mesi, due giorni di rechi sione e 200 lire di multa; del Vigna a tre mesi; dell'Ostengo a 15 giorni: del Giovannetti a 7 mesi: del Canavosio a 26 giorni; dèi Ronco a 6 mesi; del Praodo a 4 mesi; del Tomrn alino a, 6 mesi e 17 giorni; dello Stoppato a 3 mesi; del Fasolo a 2 mesi e 15 giorni; del Bemulfo a 25 giorni; del Pollo e del Bonetti ad un mese. Chiedeva l'assolutoria del Fran ceschini, per non provata reità. La sentenza La sentenza fu pronunciata nel pomeriggio. Un centinaio di operai, in gran parte parenti od amici dei giudicabili, attendeva pazientemente la fine del processo, appena trattenuti da poche guardie nella via. Nessun clamore, nè il minimo incidente. Solo ad un tratto si levò dalla piccola massa di popolo una fischiata solenne, che da coloro che si trovavano nell'aula fu sospettata come l'inizio di una dimostrazione. Invece non si trattava che del passaggio di una più che elegante, formosa ciclista, cui la folla, per canzonatura, improvvisò quella rumorosa e sibilante accoglienza. Gli imputati erano piuttosto preoccupati per la loro sorte. E molti di essi, protestandosi completamente innocenti e caduti nelle mani dei carabinieri solo per loro balordaggine o per isbaglio, giuravano e spergiuravano a loro avvocati che mai più avrebbero preso parte ad alcuna dimostrazione od assembramento. Del resto, il Tribunale si era subito dimostrato fin dagli interrogatorii incline alla mitezza, ed infatti a questa, si è informata la sentenza, che il presidente, alle 17 circa, legge, tra la viva attenzione dell'uditorio Con essa tutti i giudicabili sono assolti dalle imputazioni generiche; assolto 6 il Francesellini anche dalle imputazioni specifiche, e ridotte sono per tutti le pene che il p. M. aveva richiesto. L'Agnzzoli è condannato a 25 giorni di reclusione, il Vigna a 2 mesi, il Giovannetti a 4 mesi. l'Ostengo a rìOO lire di multa, il Canavosio a 250 lire, il Ronco a a mesi, il Prando puro a 3 mesi, il Tommalino a tre mesi ed un giorno, lo Stoppato ad un mese e 15 giorni, il Fasolo ed il Bemulfo a250 lire di multa, il Pollo ed il Bonetti a 300 lire. Per tutti quegli imputati, poi la cui pena corporale supera il carcere sofferto, e cioè un mese e cinque giorni, il Tribunale ha accordato la condanna condizionale. Perciò tutti ì giudicabili sono rimessi in liberta, ed il pubblico, facendo cero agli imputati, ha inneggiato con vive acclamazioni di gioia alla giustizia ed alla generosità del Tribunale. Presidente: Rossi; P. M. : Ferrerò; cancelliere: Cazzano. CINI. vdtg«pqigdsfsaìnctdiratatelS3MBDRMCGCGRFvEKd