Come si è svolta la corsa

Come si è svolta la corsa Come si è svolta la corsa a i j i , i o o n e . e e La pioggia di ieri sera ha allontanalo dal posto di partenza quelle migliaia di pedala- stri che eravamo abituati a vedere alle par-tenze. I ciclisti partecipanti al Giro hanno po-tuto essere più facilmente raggruppati e il vla può essere dato in modo facile e rego-lare. Il plotone dei 99 concorrenti, smembratoper lo avviarsi verso il'traguardo di parten-za. si raggruppa compattamente e muoviamoad andatura veloce verso la melanconica pia-nura novarese Siamo in piena luce grigia; l'aria è freschis-sima. Se il sole sorgendo, o lo spostarsi daregione a regione, non ci guastano i prono-siici colle sorprese dell'imprevisto, laprimatanna <ii nrpannuri7ia nttimn p fnriip li nur-lappa si preannunzia omnia e tacile u per corso Milano-Genova (km. 341) non e ale daimpressionare; non vi sono asperità dislivel-li forti; da un minimo di 93 metri (Alessan-dnaj si sale ad un massimo di 668 sul CoUee! ;Scoff?ra- ov,e ,i, ciclisti passano l'Appennino,^I La strada, iniziando è relativamente buona,Andiamo avanti con fiducia. r , ... , uaieill Si arresta Lo spunto iniziale è velocissimo e l'andatu-ra forte accenna a volersi mantenere. 1 35chilometri di media si raggiungono se non sisuperano eia ardita centuria che deve altra-versare pedalando le maggiori e minori cittàitaliane corre rischio di assottigliarsi sin daiprimi chilometri. Diversi degli isolati, infatti,rallentano subito, si perdono. Il primo incidente della giornata ce lo offreGaietti. Lo vediamo fermarsi, scendere rapi-damente di macchina. Albini, suo compagnodi équipe, si arresta per aiutarlo; Pavesi, ilfido Pavesi al quale Gaietti deve una partedelle sue vittorie, rallenta per facilitare, ado , e i e i e e , i . incidente esaurito, il ricollegamento del prò-nosticato vincitore del Giro col plotone di te-sta. La causa dell'arresto di Gaietti è un chio-do che gli si è cacciato tra i raggi della ruotaanteriore. Danno grave? Non pare. Passa unminuto e lo vediamo nuovamente comparirefra i suoi due agenti di assicurazione controai i possibili attacchi della ouigne. Al primo controllo dovrà fermarsi per cambiare dei, raggi, l^So' bTstu7baVo""daÌ"passaggio"der cic^ - Iti, prende la corsa e trascina carro e ascine- contro un paracarro Le stanghe si rompono, l ! le fascine .si disperdono ed il bove, liberato l, dal suo giogo, si lane a .al atapo per la campagna. ^Nessun ciclista e stato danneg--ì glato; è un bel caso II -i A Trecate, Brambilla, la prima vittima del-ole bucature nel Giro d'Italia, rientra In grup-- po e si ferma Allasia. Novara profila vicino la !sua merlettata torre di San Gaudenzio. Lariae j si è fatta fredda. I «!•» nlntnni 1 aue plotoni Ragglungiamo il passaggio a livello di No-vara alle 6,34'5". E' chiuso. I ciclisti sonocostretti a scendere di macchina e un mondoe - di gente li attornia II treno sta per passare, è vicinissimo, ma ciò nonostante i ciclisti non vogliono saperne di aostare: attraver sano i cancelli colla macchina in spalla. Il momento di indecisione, il passaggio in or ; dine sparso attraverso ia ferrovia e il giro intorno a Novara su di uno stradone pol i vtris... scindono il (,'uppo Ji testa in due Plotoni, forti entrambi di una trentina di £orrAd,°ri. Pei ciclisti noti l soli Azzini Luigi, Santhià e Borgarello si trovano nel secondo e,r„uPpa G\l altri sono tutti nel primo II di &.009Ì meschino che, è facileì pre- hJ^HS nre.Sf *n^^^^f0, pl™°*?°!f53S^^irt5SSSS?*Ì- mSmS^^SK^ %!&JSSii ìon' cominciano a fondersi; a Borgo Vercelli formano nuovamente un unico gruppo. Cor lalta si ferma per foratura ">r , usciti da Borgo Vercelli ò Bordin che si as >. sume il compito di movimentare la corsa, paSsa in testa, seguito da Durando e Garda, e tenta una fuga. 11 suo scatto è cosi improv viso che coglie di sorpresa tutti: guadagna cosi in pochi minuti una ciquantina di metri. ! E su quella distanza si ferma, perchè gli i altri del gruppo gli si lanciano dietro e sotto i ^"f0Udilos '«giungono. Vediamo un primo i ciclisti sono alla norta di Vergili alle nro , 7.iVsO9' pallai ;sima. carrl cavafH soidatl ingo^mb"ano la 1 strada. Se nessuno cade è un miracolo Qual. ; cuno sì ferma, ma nessuno resta a terra Alle 8.1M7" siamo a Tronzano, posto di rifornimento e controllo. I verdi sono in testa: Durando è al comando. Seguono 1 ! grigio-rossi con a capo Borgarello e Gaietti, ;La solita confusione pittoresca, la consueta 1 agitazione. Un minuto di arresto e siamo nuo ' vamente in marcia. Luigi Azzini improvvisamente fa macchina 1 indietro e torna verso Tronzano. Che cosa : gli è successo? Chi lo sa? Ha dimenticato 1 Qualcosa forse? Se cosi è lo vedremo presto a | ricomparire. L'andatura rallenta. A fila in'diana i cinquanta ciclisti che formano il ; gruppo di testa battono la bella via a tratti j segnata aa altissimi pioppi. Durando sfortunato A Rondissone Durando va ad urtare contro | n^,^e Può e Pffi ripar e velocissimo. E '^^^TSoJsffi%g^^o ferma noi 1 méntee i oioUstt Mano ^ToK^àiS^Ar^^^^Sia^!S , gruppo di testa: è ritornato a Tronzano per firmare 11 foglio di controllo. Della formalità ,Si era dimenticato, - ... jì__-_^_ i M tue Disperse ai n controllo a firma di Torino movimenta leggermente la corsa; la folla che gremisce u corso Moncalierl e prende di assalto il po- |st0 dl controllo dà modo ai corridori più ar- diti e più svelti di staccarsi dai compagni e o rendere maggiormente sensibili i distacchi già pronunciati. A Torino sono passati in gruppo formanti il plotone di tosta trenta ciclisti ed una trentina ne troviamo ancora a Trofarello, quando riusciamo nuovamente a porci dietro alle loro ruote, ma i dispersi lungo la via ammontano già ad un bel numero. Cerbi e Saccone sono i primi che ci si presentano nel risalire. Gerbi si è appiedato due volte ver cambiare i pneumatici, ma non per questo dimostra di avere perduta la fiducia per un posto discreto nella classifica. Dopo Gerbi, vediamo Cucchietti, poi Berlottini. Cassetta, Marchese. Sono tutti isolati e pedalano furiosamente alla ricerca di un compagno. Due duetti ci vengono incontro, quando già vediamo profilarsi la rossa mole del castello di Moncalierl. Il primo ha per autori Rho e Sala, il secondo Bardelli e Locatelli. 11 fantaccino Brambilla, che troviamo sul SS". «ME taSKt&SSS lailzai zanchetta e Spinelli. Un quartetto di- SCretamente animato, che ricama meraviglio- samente sul motivo . il plotone di avanguar- dia e poco distante - dobbiamo raggiungerlo ad ogni costo ,. Precede il quartetto un torj,otto ,„ (}ii> formato da Azzini. Contesini, Al- bortint Voi sul)ilo isolati Cocchi ed Erba. Il sole incomincia a farsi sentire. I ciclisti ^ c ,10i butUam0 via gU indumenti pe-g^^0J«óji|jQ pjù tardi dei liCVi. ma Continui di' F**10"6 deci8iva dclla tappa odirerna si svol èàrà sul collo della Stoflera e non approntte ranno dello salite del Dusino, come non appro nueranno pm iarui aei nevi, ma. continui ui sUveni clle caratterizzano il tratto di stradaclie passa attraverso le colline astigiane ed alessandrine per raggiungere Novi I trenta ciclisti del plotone di testa, sono tutti uomini, che, per piegare, hanno bisogno di prove aspre e la salita del Dusino non è tale da originare dei distacchi, sia pure se la corsa è condotta ad andatura veloce. Ad Asti infatti, che raggiungiamo alle ore 11,51', nel gruppo che tiene la testa della corsa, vi sono i medesimi uomini che insieme hanno firmato a Torino. Gerbi, Rossignoli, Gaietti, Borgarello, Pavesi, Albini, Canepari, Agostoni, Oriani, Torricelli, Bordili, Azzini Giuseppe, Cocchi, Beni,, Gremo, Santhià, Corlaita, Garda, Annoni, Chironi, Canna, Bosco, Bertarelli, Pratesi, Spinelli, Sivocci e Barzisa. Degli uomini più noti e sui quali si fondavano speranze, manca solo Durando. Vi è chi dice che si è ritirato definitivamente per l'Incidente occorsogli stamattina, ma il direttore sportivo della Casa Picena mi assicura che non si ritirerà. Si è fermato a Chivasso per riparare il telaio e poi proseguirà per Genova, accontentandosi di giungere nel tempo massimo. Sarebbe veramente un peccato jche un uomo come Durando sparisse nella prima tappa. II ritiro di Barzisa Chi scompare definitivamente ad Asti è Bar-zisa. Il giovane veronese, che cosi bene aveva fatto parlare di sè nella Milano-San Remo e che si era accinto a questa grave prova con la sicurezza di distinguersi, è costretto a ritirarsi ad Asti per un irrimediabile guasto alla macchina. Piange! E' inconsolabile I — C'erano tanti premi — strilla — bastava camminare per guadagnare! Da Asti a Serravalle-NovI si inizia la parte dura della tappa Milano-Genova. Da una altezza di metri 264 si passa a 678 metri sul colle della Sfotterà. La corsa non muta di molto nella sua fisionomia. Piccole unità si formano e si disfanno. Degli isolati si raggruppano. Il plotonagd! avanguardia si assottiglia, ma 11 fatto iniziale che si attende per determinare quale sia. la caratteristica di questa prima parte del Giro d'Italia non viene fuori ancora. Dei diversi plotoncini che si inseguono sulla via a montagnole russeuno è comandato da Bordin, un secondo da Canepari, un terzo da Gaietti. Il rovigese ci fa l'effetto di essere non bene in forze. Canepari si è sacrificato per Gaietti, ma inutilmente, n piccolo meraviglioso vincitore del secondo e terzo Giro d'Italia è oggi perseguitato dalla odiane. Ha roivnato una ruota ed ha contorto un pedale. Non ha però perduto la volontà di marciare e l'allegria. Fra i tre primi plotoni si trovano 1 soldati Sivocci, Demichiel, Brizzi, Chironi, Verde, Roboni. Luogo la Scrivia A Serravano^ alle ore 14,19', passano in gruppo Corlaita. cerbi. Pratesi, Gremo, Santhià, Beni, Bertarelli, attera, Canna, Torricelli, Garda. Albini, Borgarello. Oriani, AgostoniGirardengo, Rossignoli. Firmano, si riforniscono, sostano per un minuto, stabilito come neutralizzazione, e poi ripartono ad andatura veloce. Duecentosessantatiuattro chilometri sono già stati percorsi; ne restano da superare settanta&etle, 1 più difficili e certamente i più movimentati. Appena le salite cominciano ad accentuarsi, Ganna, che già per gran parte del percorso ha tenuto la testa, balza nuovamente In capo al plotone di avanguardia e si mette a pedalare con grande energia. Rivediamo 11 Ganna del bei tempi, quando si è acquistato la celebrità coi suol tenaoi, fulminei inseguimenti, vincendo brillantemente Il primo giro d'Italia. E' meraviglioso; è instancabile. Ha alle calcagna una schiera di giovani che altro non desiderano che di stare al suo confronto, ma non cede il comando a nessuno, o se lo abbandona me¬ino-nientaneamente si è perchè ad «na salMaaspra succede una discesa wplda, e nelle di-scese egli non si sente l'animo di combat tere 1 giovani nel cacciarsi giù a precipizio. Non appena però il vasto stradone torna ad elevarsi, insegue, raggiunge i più audaci e prende la testa. I più tenaci nell'lnseguirlo sono Borgarello, Santhià. velocissimo in tutto il percorso, Corlaita, Pratesi ed Albini. Quest*uttìmo particolarmente naTe abbia ritrovato quella meravigliosa forma che lo faceva trionfare tra la generale disfatta nella Teramo-Napoli del 2' giro d'Ttalla, ta corsa si fa veramente emozionante. L'andatura di Ganna è cosi forte che i distacchi sono Inevitabili. Primo a cedere &c'hS-^guo^o PÒI Rossignoli e Pa^ mamentre Chimmi jpiù.non compare, fl mBan^eed il barese rallentano ma non cedono. Distanziati di cento metri, nuovamente ritor- r ' a nano nel gruppo di testa, e ciò fino a che. raggiunta l'altezza massima, serenamente si lasciano per cercarsi il posto nella classifica. Ad Obbia, Corlaita trova una stupida gal- lina che gli sd viene a cacciare tra le ruote In tuia rapida curva, e precipita violente- " carri e delle automobili, che indubbiamente vi sarà, non potranno servire alni. La previ- La caduta di Corlaita naiiere in congedo illimitato resta cosi per qualche minuto steso al suolo in una condizione tale che già si pensa al suo definitivo ritiro. La macchina non ha sofferto ma si mttrono serie preoccupazioni per lui. E' cosa di un momento, però; bastano cinque minuti e Corlaita ò nuovamente in sella e riprende la sua via. Ha perduto un po' di elettricità ma ha conservata intatta la sua energla. Lasciato Corlaita, ci attardiamo un momento ad osservare Orlami, Agostoni, Torricelli, Girardengo e Garda che, rimasti distanziati dagli nlM, formano un piccolo plotone di Inseguimento. Oriani è all comando e pedala superbamente; gli ad eccezione di Garda, lo seguono senza grandi sforzi. Il verde preso tra 1 quattro grìgio-ferro si sente un po' così sperduto, si ostina nell'inseguiril per un buon tratto, poi deve cedere; si arresta quindi al passo di Sofferà. Vicino al passo, raillent.ano imre Borgarello c Cerri. U distacco che si forma tra loro, dapprima non e grande, ma le diverse automobili che si cacciano tra i concorrenti sollevano turbini di polvere ed impediscono loro di nuovamente riconginingersi. Quando si ricongiungono al Passo, non vi sono più che quattro nel plotone d'avanguardia. 0 cioè Ganna, Pratesi, Albini e Santhià. Vicinissimi sono Rossignoli e Pavesi. Ad un centinaio di metri viene Borgarello. Verso il traguardo Ventisette chilometri ci separano da Genova: 17 chilometri di discesa rapida e 10 di strada quasi piana. La vittoria deve quindi arridere a quei ciclisti che hanno maggiore audacia nello scagliarsi giù per la china, come Albini, Santhià e Pratesi. Perchè la vittoria possa arridere a Ganna, egli avrebbe dovuto trovarsi sulla Stoflera prima degli altri, ma, invece, giunto cogli altri, deve cedere il passo. Dieci chilometri di strada piana, per le accidentalità, per il movimento dei sione è tacile e si realizza. Albini, Santhià e Pratesi, toccata la cima del Passo, si lanciano a corpo morto giù per la valle. Ganna 11 segue, ma non fa un passo più avanti, ed i tre giungono prima di lui a Ooria. e con cinque minuti circa di vantaggio al traguardo. Le vie Nazionale, Piacenza. Bobbio e Canevari sono ingombre d'ogni ben di Dio, ed i concorrenti, attorniati da un nugolo di ciclisti, stretti da una folla densa e compatta, più di pensare ad accelerare, devono faticare per trovare venti centimetri di via libera. In queste condizioni Ganna è nell'impossibilità di guadagnare in questo tratto i minuti per-dLniL(?Jh?^l-?I?Ti quarto Nellestesse identiche condizioni vengono a trovarsi gli altri che lo seguono, e con uno svantaggio di qualche tempo, poiché la folla, passati i primi cicUsti, invade anche i quattrocento metri riservati alla- volata finale, e si arriva qui come si può e si sa, Agostoni, staccatosi dai suoi compagni di equipe, raggiunge Borgarello, ma non riesce a seguirlo fino al traguardo, perchè Pavesi sempre pronto a sacrificarsi pei suoi compa^ gni, lascia'Rossignoli per accostarsi a Borgarello e trascinarlo con lui, prima di Tui, al 6.0 posto di classifica. L'accoglienza che Genova ha fatto ai partecipanti del Giro d'Italia è veramente imponente ed entusiastica, e chiude bene questa S^Sm^J?-, vSLPif0. d*talla- riuscita ottima risultati nMi?^^^ra,e,.7a«and5i" per * condi posti, ma in una corsa a tappe la cosa non stupisce. GIGI MI0HELOTTI. L'ordine di arrivo a Genova Ecco l'ordine d'arrivo a Genova: 1. Santhià Giuseppe, alle ore 17.10'35" — 2. Albini Pierino, ad una gomma — 3. Rra- tesi Ottavio, ad una ruòta - 4. Canna Luigi adunaaamma-r Rrir?» miin v1r52>»n Si! ad una gomma — 5. Borgarello Vincenzo, alle 1744M2" — 6. Pavesi e Berardo, a ruota — 7. Agostoni Ugo. alle 17.15'35" — 8. Oriani Carlo ad una macchina — 9. Girardengo Cos., ad una macchina — 10. Garda Giovanni — 11. Bertarelli Camillo — 12. Torricelli Leopoldo — 13. Garda Emanuele — 14. Corlaita Ezio — 15. Gramo Angelo — 16. Lombardi Giuseppe — 17. Chironi Emilio — 18. Robotti Emanuele — 19. Sivocci Alfredo — jjp. Clttera Domenico — 21. Ricci Dante — 22. Contesini Giuseppe — 23. Galletti Carlo — 24. Brizzi Gino — 25. Barlottini As. — 20. Bordin Lauro — 27. Zucchetti Edoardo — 28. Bonalanza Mario — 29. Petiva Emilio — 30. Azzini Giuseppe — 31. Luccotti Luigi — 32. Annoni Luigi — 33. Bosco Natale — 34. Ripamonti Umberto. 35. Alberini Pierino — 86. De Michiel Antonio — 37. Marchese Giovanni — 38. Brambilla Giuseppe — 39. Erba Angelo — 40. Sala Enrico — 41. Locatelli Oreste — 42. Zanchetta Gino - 43. Molon Luigi - 44. Canepari Cle-mente - 45, Azzini Luigi - 46. Dradi Fedele 47. Durando Cario — 48. Allasia Domenico — 49. Roncon Giovanni — 50. Saccone Lorenzo — 51. iPinelll Rinaldo — 52. Marangoni Mario — 53. Bassi Domenico — 54. Dansi Guido — 56. Giacobini Alfredo — 66. Ceneri Mario — 67. Gianella — 58. Garibaldi Giulio — 59. Rho Augusto — 60. Bonfanti Giuseppe — 61. Cocchi Giovanni — 62. Falco — 63. Zini Cesare — 6i. Bertolotti Giulio — 65. Corti Alfredo — 66. Di Gennaro F. — 67. Santi Agostino — 68. Buelli — 69. Guyon Emile — 70. Pallegrini — 71. Cantoni Armando — 78. Vercellino —73. Lunati Darlo, alle ore 20,15 — ; ?4. Bernazzani Luigi, alle ore SO.IS^" Empoli Giuseppe^ ì Cehdonlo, alle 20.28 — 77. Bardelli Edoardo, 75. alle ore 20,34. il tempo massimo si chiuse alte ore 20,41*35".