Trionfo dei mercanti

Trionfo dei mercanti Trionfo dei mercanti (Nostra corrispondenza particolare) LONDRA, aiuto. Qualohìe giornale ne pubblica perfino il ritratto: il ritratto dell'ammirevole signor Sabin, mercante di curiosità e d'autografi in Bond Street. Quando un uomo paga 164 mila franchi per due paoehi di lettere d'amore di settantanni fa, e spera anche di lucrarci sopra, le eue fattezze meritano senza dubbio di essere tramandate ai posteri come un segno dei tempi. Nel caso concreto, il segno dei tempi è piuttosto ebraico. Ci voleva poco a discernere le stigmate shilockiane nel viso emorto che si profilava ieri presso la cattedra giallastra del banditore nella famosa sala d'incanti di Sotheby. Chiuso e impassibile, il cappello in testa, il gomito sul banco, ìa guancia nella palma, gli occhi pieni di somme e di moltiplicazioni, il signor Sabin vi sedeva come una figura storica. Poiché c'era altrettanta storia, in lui, altrettanta umanità, quanto nelle lettere d'amore di Robert Browning e di Elisabeth Barrett, che venivano messe all'asta Non so se questi due nomi suonino suggestivi in Italia così come quassù. In Inghilterra son sinonimi non solo della più alta poesia, ma della più pura e profonda costanza d'amore. 13 poeta che arde da lontano per la poetessa mai vista, e poi la incontra, e uri anima s'incatena all' altra ; 1' •idillio epistolare che si svolge tra i due dal '44 al '46, in un mezzo migliaio di 'lettere, di cui il mondo non lesse mai le eguali; le dolci nozze che si compiono nel '46 benedette persino da Carlyle, il terribile dispregiatore d'ogni abbandono amoroso; i quindici anni che la coppia trascorre in perenne oompagnia, senza un giorno d'in-jiterruzione, fabbricandosi il suo nido nella) nsede di tutte le nostalgie straniere, la no-jgetra divina Italia; e, da ultimo, lo strazio, della separazione nel '61, quando Elisabeth!dspira a Firenze la sua anima celestiale, e jl poeta resta solo, senza conforto, sino|RlresotpctmlupQpdEcngcemsdcmdsdlsStaddcemche la morte gli chiude gli ocohi a Venezia: — tutto questo torna alla mente d'ogni inglese, per prosaico che sia, non appena rioda il suono dei due indimenticabili nomi. Ma ciò non ha impedito ohe ogni documento sentimentale, ogni reliquia intima di quelle due nobilissime vite e del loro incomparabile romanzo venissero a finire in una sala d'aste pubbliche per esserne dispersi ai quattro venti. L'unico figlio dei Browning morì senza prole od intestato l'anno scorso ad Asolo ; e sulle vecchie carte di suo padre e di sua madre, 3ni libri ohe essi avevano sgualciti leggendoli e rileggendoli, sulle scrivanie dove avevano lavorato, sulle poltrone dove avevano meriggiato, sulle cose d'arte di cui si erano cir fi i è gcondati, su ogni scartafaccio e su ogni suppellettile che il figlio aveva temilo religiosamente in custodia, calò subito l'inevitabile branco degli eredi legali. Adesso il bottino vien venduto all' incanto da Sotheby and Son, la ditta specialista, delle aste letterarie ed eroiche. Vien venduto giorno per giorno, articolo per articolo, al maggior offerente che salga dal marciapiede dello Strand. La vendita è cominciata il primo del mese, e seguiterà per oltro una settimana. Molti oggetti son già stati liquidata a martello battente : manoscritti, taccuini, diari, fotografie, disegni e fiori seochi, insieme con pacchi di missive d'amicizia, di letteratura e d'affari domestici. E le lettere d'amore se no sono andate ieri. Domani le potremo veder sciorinato in una vetrina di Bond Street. Dal sentimento passeranno all'adescamento. Gli adescati saranno i soliti milionari americani. Io volli assistere alla profanazione tanto per indignarmi. E' così diffìcile indignarsi, nei giorni in cui viviamo, che non bisognerebbe mai lasciar trascorrere alcun appiglio per godersi questa rinfrescante sensazione. Ma la sala dell'asta sembrava il tempio del l'innocenza. Per le sue pareti liscie e neutre non s'incrostava una molecola di vergogna. Si era assuefatta ai sacrilegi. Sul suo banco giallognolo a ferro di cavallo sotto la cat tedra profanatriee del pacifico banditore in occhiali, erano già scivolati commercialmente innumerevoli brani di grandi ani me, posti sul mercato dai parenti, dagli amici e dai concittadini. Le lettere del dolce /Kesta, quelle dell' igneo Shelley, perfino l'ultimo messaggio famigliare vergato da Nelson nella cabina della Victory alla vigilia della sua morte trionfale, erano stati contesi via via su qaello stesso banco ad onesti colpi di sterline. E ieri le lettere di amore di Browning non vi rappresentavano ohe un episodio mercantile come tanti altri. Perchè arrossirne? Erano certi pezzi di carta ingiallita, a cui certi mercanti e certi sensali attribuivano un certo prezzo. Naturalissimo quindi che fossero venduti. Lo straordinario sarebbe stato che non fossero venduti. Il commercio ha i suoi diritti, co-; me il sentimento. - E la vendita si svolgeva su linee così francamente, candidamente commerciali, da1 strozzare in gola ogsi protesta. Da noi, agi' incsnti di questo genere, si reca ancora uno sciame di letterati e d'artisti che sentono o posano da scandalizzati; e vi s'incontrano dame alla moda, giovani oziosi, flaneurs da salotto e intellettuali da strepano. Tutti costoro si divertono a recitare la commedia dell' indignazione. Non spendono mai un baiocco per salvare qualcosa di sacro da un naufragio nella volgarità, ma creano un'atmosfera accorante che fa pensare alla nequitia dei tempi. A Londra, questo stadio provinciale è oltrepassato da un pezzo. Alle continue, crescenti aste di manoscritti privati, d'autografi gelosi eIdi reliquie domestiche, qui non accorronoi più chs i marcanti e i sensali sorti a dona¬ esteclasmtendtfedtgtemidsivdueUl <t UOilli- marca Mie. jin torza Hnea) dej lontani pawmti dei Brow ) ning aeguivano ansj08Ì, di oggetto in ogjgett0j n jncrociarej delle offerte, , seTnpro c,,e j, martello del ban¬ !ditoV0 cades8e troppo presto Era insomma> ,a solifca genfce di fcutte ,e asfce londiljesj, |Renza nul]a di 6Ìng0]are in orflaggj0 a] no¬ li nato degli astanti e composto d'interessati ool cuors pecuniariamente in sospeso, e di reporter» i quali si annoiano mortalmente fino a che non venga fatto qualche prezzo che possa apparire favoloso agli occhi dei lettori del giorno dopo. Le predente*, gli elegantoni e gli spirituali hanno ormai rinunziato a versar lacrime di sopraluogo sui sacrilegi che si perpetrano ai pubblici incanti. Non è più di moda. Quanto poi agli ultimi idealisti, costoro protestano da lontano, scrivendo ai giornali delle lettere disperate che nessuno legge. E lo spettacolo di un'asta letteraria, .eroica o sentimentale nel bottegone di Sotheby, non differisce più da quello di un'asta di generi alimentari nella City. Tutto commercio nell'una e nell'altra, coi suoi mercanti e i suoi sensali che non mutano animo a mutar di merce, e rimangono rispettabilissime persone. Ieri, i mercanti e i sensali di lettere e d'autografi celebri sedevano lungo il bau co, in prima linea. Erano dei regolari uomini d'affari con la loro brava maschera di bronzo sulla faccia. Lavoravano inten samente ed onestamente secondo le norme del loro lavoro e sotto la protezione della legge. La voglia di sprezzarli sfumava, lasciando posto a una specie d'ammirazione. Si ammira l'operaio col piccone e lo scrittore con la penna; perchè non si devono ammirare i mercanti e i sensali che sudano di loro pane quotidiano intorno al banco di un'asta pubblica? Dietro di essi, in seconda linea, sbadigliavano dei giornalisti educati ad un mirabile obbiettivismo da macchine fotografiche. Contro i muri, poi, ziSI mlainstmcpctafiBmaqdsNri l e o e l a , i E . a o ao i, eo e. l e a. o t n rne dei Browning e alla venerazione di cui è fatto segno nelle lettere e nella vita da milioni di memori inglesi. Si aveva il senso di assistere a nun- dispersione qualunque di oggetti qualunque. Lo straordinario della vendita attuale, — in cui vien posta sul] mercato la più complete, voluminosa, delicata e suggestiva raccolta di reliquie spirituali e seutrmentali. che si conoscesse, — aveva richiamato ieri da Sotheby soltanto tre mosche bianche: una poetessa brutta come il diavolo, una romanzatrice in colletto inamidato, e un vecchione dai capelli prolissi alla Rossetti. Ma la poetessa sembrava soddisfatta dell'evento, perchè stava manifestamente ruminandovi sopra un sonetto; e la romanzatrice era affaccendatissima a scrutare, con grave pericolo delle sue lettrici, il volto dei mercanti e dei sensali che ella pigliava per Sfingi, mentre non erano che buoni padri di famiglia immersi nel loro mestiere. Il solo essere astratto, la sola anima offesa, su quella cinquantina di persone che riempiva la piccola sala, era il ecchione rossettianq che si teneva raggomitolato in un canto, dietro le spalle di tutti, tra i ragliateli delle sue reminiscenze e dei suoi rimpianti. Tutti gli altri avevano qualcosa da fare e nessuna indignazione da alimentare. Il loro sentimento era attutito dal movimento. Commerciavano. C'era un fascino strano in quel regolare, freddo commercio di libercoli, di quaderni e di schizzi che portavano l'impronta delle dita e della penna d'un poeta g d'una poetessa. Io facevo degli sforzi erculei per indignarmene, ma senza riuscirvi. Un inserviente, di minuto in miniato, girava intorno come un mediatore di granaglie, mostrando in un foglio di cartaccia un fascicoletto su dicio. o un taccuino sgualcito, o un disegno sbiadito. I mercanti e i senssli allungavano il collo su quei pezzi di carta ohe non vaiavano un soldo. Seguiva un breve bisbiglio di cifre, una breve serie di oenni col capo, un colpettino sul legno: e il fascicoletto entrava in possesso di Caio per venticinque mila franchi, il taccuino era segnato a Ti¬ nucigftQczcmvtdiisrecisitcnbftns zio per diecimila, e il disegno panava a Sempronio per tremila. Non era"giusto ì ! I tre mercanti trionfavano. Riuscivano ajmetter le mani ^ulle reliquie, di due spiriti la cui altezza, a momenti, sembra ancora inaccessibils. Ma sborsavano, per della carta straccia, quasi quarantamila lire In* un'ora, ho visto sborsarne così duecento mila. Poi, l'inserviente buttò là, sul banco, come due pacchi di ' rifiuti, un decrepito astuccio di velluto rosso e uni vecchia cassetta di legno intarsiato. Erano le let-tere d'amore di Browning che la poetessa aveva serbate in quell'astuccio consunto fino alla morte, e le lettere d'amore della Barrett che il poeta aveva tenute fino alla morte in quella cassetta tarlata. Un sensale aperse la cassetta, immerse una mano in quei foglietti che avevano fatto palpitaredue ouori immortali, la- ritirò con #na bu-sta lorda, che tornò nel fascio poco dopo, Nessuno ne rabbrividì. Neppur io. Me ne ] ni anco il tempo. Per quei due involti che un rigattiere non avrebbe pagati trenta centesimi, il mercante Sabin, il cappello in testa, la guancia nella palma, offriva già, con un sussurro appena udibile, centoftiìla franchi. Immediatamente, il mercante Quaritch ne offerse centodiecimila. Pochi secondi dopo, i due si battevano quieti, sen-za una parola, con dei cenni quasi imper- cettibili del capo verso il banditore che, monotono e indifferente, aggiungeva via via duemila franchi alla cifra anteriore, tenendo sospeso il martello. Un minuto di poi, in mezzo a una piaci dita perfetta, il martello cadeva su 164 mila franchi. E il mercante Sabin s'impadroniva, per la sua bottega, delle più divine lettere d'amore che siano mai state scritte. Ebbene, non era giusto, anche questo? Cosi splendidamente giusto, che ben pochi se i.ie indignano ancora. Noi viviamo in tempi mercantili, e il signor Sabin li sinftoleggia alla, perfezione in un ramo che i mercanti non avevano ancora saputo sfruttare. Ma il commercio, è un'attività semplicemente umana come l'amore, una forza benignamente sociale come l'idealismo. Non bisogna rie ingiuriarlo ne temerlo; bisogna fargli ponti d'oro anche quando sembra traviarsi. Talora, quell'idéal isti che vivono nelle nuvole hanno paura che inondi e sommerga anche campi non suoi, che si impadronisca delle cose dello spirito, che volgarizzi tutto- Ma non c'è. da impressionarsene. In realtà, non può inondare ne sommergere ciò che lo supera di livello, non può impadronirei dell' inafferrabile, non può volgarizzare ciò ch'è essenzialmente nobile. Adesso sembra trionfare su tutta la linea, profanando ogni cosa. Ma non profana che dei cascami, e i suoi più deplorati trionfi si risolvono in magnifiche rivendicazioni Hello spirito. Quando piomba sulle rose spirituali, non ne afferra che i detrìti, ! e li paga un occhio della testa. Il suo magjgior nume è il denaro sonante, ed esso lo prodiga oggi in acquisto di reliquie che i a j grandi spiriti si son lasciate dietro come a ciabatte, mentre l'umanità intiera è l'erede universale della luce che essi irradiarono. Si può dunque ridere della sua grossolanità; ma non si può cacciarlo dal tempio. Vestito sinceramente da mercante e occupato a raccogliere le semplici ciabatte de- Go a -jgij ryc^ ci può stare benissimo anche lui. a o a E' il migliore degli scaccini. Ripensate, un momento all'ottimo signqr Sabin, il trionfante mercante di Bgnd Street, V"i senti- a ireste di espellerlo? Egli ha comprato un e I fasci0 dj lettere che ogni libreria inglese n i possiede stampate integralmente in volume e!con gli opportuni fac-simili ; e, per questo -;inucchiotto dia carta straccia, — che sarà , j buona soltanto ad inorgoglire un milionario e j analfabeta d'America o ad ingombrare lo e a o a scaffale di un museo deserte, — ha.sbor sato un patrimonio MARCELLO PRATI. npdmrtdrat

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