L'occupazione di Ghadames Importanza politica e commerciale dell' Oasi occupata

L'occupazione di Ghadames Importanza politica e commerciale dell' Oasi occupata In Tripolitania al confine tunisino L'occupazione di Ghadames Importanza politica e commerciale dell' Oasi occupata ( Per telefono ella STAMPA) TRIPOLI, 3, sera. Il ospitano Pavoni telegrafa da Ghadameo in data 2* aprile: (spedito oon mezzi ordinari fino a Nalut): « Aooompacnato dal notabili di Sinaua, e bincontrato da ejiNlli di Ghadamei, prwen«ttrtìal oon bandiera klanoa. lori mattina <■ sono entrato In onta, fettoeamente rleovu«to ed ho fatto Innalzare la bandiera na* «zionawu. (Ag. Stefani). 11 piano del Governo Sobrero .ci telefona da Rema, 29, sette. L'occupazione di Gadbames, di cui il telegrafo ci dà oggi notizia, fa parte del plano di penetrazione nell'interno concepito dall'onorevole Bertòlini, preparato a Roma dal Ministero delle Colonie ed eseguito- in Libia dai nostri governatori della Cirenaica e della Tripolitania. Quale sia questo piano e con quali mezzi venga attuato sono ta grado di esporre, per dichiarazioni latto dallo stesso Ministro delle Colonie. Anzitutto una rapida descrizione degli scopi e della portata della occupazione di Gadbames insieme all'indicazione della ardita figura di soldato a cui venne affidata l'esecuzione di questa operazione, che, oltre a notevole importanza politica, ne ha una grandissima dal punto di vista commerciale. Il capitano Pavoni, comandante la colonna che ha occupato Gadbames, è uno dei nostri migliori ufficiali d'Africa. Nativo di Brescia, giovanissimo ufficiale dei bersaglieri, fu in Eritrea fino dal 1890. Appena avvenuto l'arruolaménto degli Indigeni, il Pavoni fu posto a capo di tali reparti e si distinse per atti di grande valore. Egli ebbe dal Salsa, allora maggiore, cariche importanti e delicate che disimpegnò brillantemente. Fu prima residente ad Assab, poscia residente a Cassala. In quel tempo Cassala era difesa solo da un battaglione, da una sezione di artiglieria da montagna, da 4 pezzi di artiglieria del forte. La! sicurezza della piazza era pertanto in balla del servizio di informazioni e fu appunto con tale servizio di primo ordine che il Pavoni sostenne le immense difficoltà della situazione e riuscì a sapere da Cassala ciò che avveniva a Kartum. Più tardi, chiamato al quartiere del generale Baratieri, nella giornata di Adua fu ferito al petto da una fucilata. Sopravvenuto il periodo in cui la politi ea coloniale italiana era in ribasso, chiese di essere collocato in posizione ausiliaria, ma, appena l'impresa di Libia fu decisa, il Pavoni chiese di essere richiamato e fu inviato a Tripoli. Il generale Salsa, comandante la piazza di Tripoli, chiamò dapprima il capitano Pavoni all'ufficio di informazioni presso il. Comando Generale e gli affidò in seguito Una delicata missione In Tunisia. Era questo il primo anello 'della .catena che si chiude oggi con l'ortcnpaziòrìo di Gadbames, che è precisamente il pnnto della Tripolitania più prossimo al confine tunisino. Là missione allora affidata al capitano Pavoni consisfeva nella sorveglianza del Contrabbando : a tale scopo il Pavoni era entrato in rapporti con gli arabi e riuscì a progettare ed ottenere la cattura a Gerba del piroscafo « Hira », che aveva a bordo un importante carico destinato al nemico. Questa ed altre importanti operazioni sii attirarono l'odio dei contrabbandieri. La sua vita era Ih pericolo ed il Governo lo richiamò, ma, conclusa la pace italo-turca, fu rimandato nuo'.-a'mente in Tunisia coll'incarico relativo alla pacificazione dei nostri territori. Assunto al Ministero delle Colonie l'on. Bettolini, questi, nel viaggio compiuto nella Colonia,, concepi il piano di penetrazione nell'interno' che si va ora realizzando, piano che comprendeva l'occupazione di Gadhanies. Il progetto di questa occupazione attraversò varie fasi ed il Ministro Bertòlini ideò subito di valersi del Pavoni in tale operazione. L'operazione di Gadames SI era pensato dapprima di inviario al confine dal lato dei possedimenti francesi, perchè si ricongiungesse nel punto fissato alle forze inviate dal nostro territorio onde operare la occupazione di Gadames, ma il ministro pensò, in seguito, ad un piano più semplice-, al piano che si è oggi realizzato. Il ministro ideò l'operazione di Gadames allorché, dui-ante il suo ràggio in Libia, si trovava a. Bengasi. Da Bengasi telegrafò al capitano Pavoni di «attenderlo a Tripoli: ài Pavoni vi si recò. Il ministro gli espose il proprio progetto per la occupazione di Gadames, che, bisogna notare, dista 10 giorni di marcia da Tripoli. Il Pavoni accettò l'incarico offertogli dal Bertòlini e si accinse subito alla prtpara zione della carovana di 500 aTabi, che hacompiuto ora la operazione. Gadames sa-rebbe stata occupata in precedenza se lenote imprese di El Barimi non ci avesserooonsigliato di ritardarla. Appena risolta laquestione del Gebel, appena; spento il fona-Sa? sua*ofonnTpi tfffTo^Sffia Gadames, dove Impiantato, fra la festosaaccoglienza degli àtraigeni, il tricolore ita-Ijauo. L'importan/.a di questa operazione dalpunto di vista commerciale èfcdi primo or-Sine, perchè da Gadames si poteva primadella nostm occupazione fare convergere ticommercia deU'mterao della T^poTiteniaverso Garba e Tunisi,anziché verso Trino-li; tanto è vero che i giornali francesi ih questi giorni accennavano olla eventualità del progetto del Governo francese di occuparsi della faccenda di Gadames per il ristabilimento dell'ordino turbato da continui disordini, ciò naturalmente qualora non vi avesse pensato il Governo italiano che ha provveduto. . Dono l'occupazione di Gadames rimangono a compiete, come programma delia penetrazione nell'interno, Boltanto le occupazioni di tre punti più lontani: Socna, Murzur e Gath. A questo occupazioni sarà presto provveduto. Non è esatto pero, a quanto mt consta da infoimazioni dirette, che gli ufficiali destinati a tali operazioni «anocome si è detto, il capitano Ercolaa per Socna, il capitano Andreini per Murzuc ed il capitano degli alpini Pesenti. per Gath.Per la aaciiicasiene L'occupazione di Ghadames offre l'occasione di indicare quale è il programma dell'on. Berfolini pei- la pacificazione della Libia. Il programma venne esposto dallo stesso ministro delle Colonie in amichevoli conversazioni e la conoeeenaa di esso gioverà a doro una chiara idea delia situazione « defie nuove fasi nelle quali la nostra ina presa di Libia è entrata. L'on. Bertòlini, dal giorno in cui ritornò dal suo viaggio dalla Libia, sostituì alla azione puramente militare del passato, l'azione politica chiamando a sussidio di essa l'azione militare nei punti dove essa era necessaria a vincere le ultime resistenze. E* un piano completamente nuovo quello che i gemali Ragni e Briccola vanno applicando in base alle direttive che partono dal Ministero delle colonie B piano si fonda sul concetto, che le regioni della nostra colonia devono essere conquistate psicologicamente più clic militarmente, e cioè è necessario far penetrare fra gli indigeni la convinzione della loro convenienza ad accogliere la dominazione italiana, cioè di un paese che non è soltanto militarmente fortissimo, ma che ispira i propri atti a criteri di umanità e di giustizia. L'on. Bertòlini ha pertanto concepito il piano di vincere la resistenza con due mezzi: distruggere tutte le false opinioni dilla se circa la nostra occupazione e recidere tutti i fili che alimentavano la resistenza degli abitanti a nostro danno. L'opera dell'on. Bertòlini si è rivolta in special modo a paralizzare l'opera nefjsta compiuta a nostro danno dal grande comitato nazionalista del Cairo. Questo comitato aveva organizzato un vasto movimento panarabo e panislami- l i o l o - co. Aiuti di ogni genere erano da quel Co-! ruttato pervenuti agli arabi. I mezzi di cui j il Comitato disponeva erano larghis-'-imi, poiché giungevano persino dalle più lontane regioni dell'Asia. Mediante l'opera abilissima dei nostri agenti, vennero ad uno ad uno recisi i collegamenti che univano le tribù agli incitatori alla resistenza.: Il ministro delle colonie sapeva che le tribù, abbandonate a loro stesse, si sarebbero sottomesse. Quando tutti i fUi della resistenza fm'ono tagliati, l'on. Bertòlini prese accor ài con i due governatori per l'avanzata cheebbe ovunque risultati ^fo^tt_X^-lincontrò una resistenza minima. La penetra zione pacifica nell'interno è quasi completa mente compiute, nella TripoKtania; più lenta è là realizzazione della penetrazione in Cirenaica, dove la situazione è assai più complicata che in Tripolitania; però anche le notizie dalla Cirenaica sono confortanti. Nessun ostacolo grave si frappone alla nostra penetrazione, e sarà fra breve anche essa un fatto compiuto. L'azione partitica ha prodotto il suo effetto anche in Cirenaico. La regione si va, sia pure lentamente, pacificando. Le previsioni dell'on. Bertòlini possono dirsi completamente realizzate. A pacificazione compinta, seguirà il periodo degli studi per lo sfruttamento e la messa in valore delle. Colonia.