A Londra si giudica vano il tentativo di Essad

A Londra si giudica vano il tentativo di Essad A Londra si giudica vano il tentativo di Essad (Servizio speciale della STAMPA Londra, 20, notte. Qui a' Londra: l'a.uto-proeIa.roa.zicinc' di Essad Pascià a Principe di Albania, non viene presa sul serio. Nei circoli diplomatici si qualifica come uno scherzo colossale il complotto che Re Nicola avrebbe ordito con il difensore di Scutari per creare delle maggiori difficoltà alle Potenze. Le risa però restano a fior di labbra o tutti riconoscono che, tanto l'ambizione di Essad Pascià quanto lo ultime meno attribuite, a Re Nicola, venute alla luce come una specie di uovo pasquale ortodosso ad uso e consumo delle Potenze, aggiungono complicazioni e gravità ad una situazione già molto imbrogliata. Di • fronte a tutto ciò si ritiene che le Potenze siano ormai costrette ad agire entro il più brève termine possibile, giacché ogni dilazione accrescerebbe le difficoltà del -loro compito. I Delegati albanesi che 'si trovano attualmente qui a Londra sono già corsi ai ripari ed hanno dichiarato che s«l' annuncio che Essad Pascià intende proclamarsi re a Tirana è vero, può solo derivare da un intrigo tramato fra il Montenegro e la Serbia e fomentato dai « giovani turchi » allo scopo di aggravare la presente situazione. I giornali commentano, con poca simpatia, questo avvenimento ed osservano piuttosto che la personalità di Essad pascià non può essere considerata molto simpatica. Egli si fece un nome di «.grande artista » nel ridurre il numero dei suoi nemici attivi ed aperti. Scrive la Eueninflr Netcs che egli avrebbe rovesciato il Governo turco, e pare anche che si sia offerto di assassinare il Presidente della Camera turca. Quello che è certo è che l'ultimo suo rivale mori improvvisamente per istrada, dopo essere stato a pranzo da lui. Perciò si può prevedere che ' se qualcuno di quelli, sopra i quali eglijintendé ora governare, si rifiutasse di a- !ma.rlo, dovrebbo preparare il proprio te-jst amento, L'Evening Standard News dice che. anche ;qualora l'intrigo che si attribuisce ad Es-.sad Pascià avesse successo fino ad un cer- !to punto ed il neo-Principe albanese riu-1scisso a congiunsero i suo, 30.000 soldati :con le forze di Giuvid Pascià, che somma- no a 16 mila, non vi sarebbe la minimaiprobabilità che Essad Pascià o qualche a\. gfarsi: rto pretendente riuscisse da ultimo a riconoscere Re d'Albania. Rial li dirà l'alto ii Essai - tradimento *o pazzia jiSer viziò speciale della Stampa).Parigi, 28. notte. \Isolati Kemal Bey. cupo del Governo prov-!visorio albanese, e clic si trova attualmente1 a Parigi, ha fatto le seguenti dichiarazioni : \« ~ii?J?ì X6"^*1!» ' ^P9#ati..sono esat- : &uL5*con ^pp^r^uS^ut:che confermare il trattato concluso fra Re'Nicola e.lui. In due parole solo si può rac-jchiuder* tutto il'giudizio su questo atto: ì«I tratta di--frjàdtoe«tò o di pazzia. Di tra- dimetto, perche Ls*ad Pascià, a nome do-\rivid.>endenlc Albania, vende Scutari e per- dio fa virtualmente del nostro paese uu un- nesso del Montenegro e della Serbia; paz-lzia, perchè Essa.'J. Pascià si metto in uim .si-: tuazione difficile per continuare i negoziati .n,'"t,l;t,f?"tÌer'? "*■' nlo™nt0 etesso in, cui fi; crea la nostra indipenden-;au,. L'atto di Essad Pascià ò contrai-lo-allo\nostra indiper/denza, ma è contrarlo anche] agli interessi c allo convenienze internazio- jnali dell'Europa, che lavora attualmente alla costituzione della nostr nazionalità. Io ho la ceri/zza che quando le popolazioni'albanesi si renderamio conto del vero stato .delle cose e del contegno di Essad Pascià,\esse non >o seguiranno, Essad Pascià appàf-!tiene ad una famiglia albanese, ina non 'ha né simpatia, nò influenza per imporsi..Quanto a GJavid Pascià, che si:dice unito ad Essad Pascià, egli non è uh elemento albanc se. Le truppe di Essad Pascià non gli riiitorrlrawio fedeli. Solo una parte di essa è af-ifezionata ad Essad, mentre l'altra sono si-ìcuro che si disperderà. Il Governo prowi- sorio non può a meno di protestare contro iquesto atto, che offendo gli interessi o )eiconvenienze internazionali, oltreché minac-iciarc la nostra indipendenza e quolla tran- quiUità reclamata dall'Austria, a cui noi sta mo riconoscenti per il suo intervento a!nostro favore, senza però accettare alcuna;tutela. Noi vogliamo essere in buon accordo iCDn tutti, tanto con l'Austria, quanto con i ! v'jcinj_ | Ismail .Kemal ha concluso, dicendo cho parte per Londra, per esporre questo punto di vista del Governo provvisorio albanese alla Conferenza degli Ambasciatori.

Persone citate: J. Pascià, Kemal Bey, Re Nicola, Rial