La drammatica confessione

La drammatica confessioneLa drammatica confessione dell'assassino di Verderio (Per telefono alla Stampa}. Finalmente, dopo parecchi giorni di insistene, di iil.ili interrogatori da parte dei funzionari della s-quadra. mobile, il fornaio Giuseppe Ripamonti, arrestato per il delitto di Verderioha finito per confessare di essere l'autore del elitto stesso. La. confessione è avvenuta nepomeriggio, al-Cellulare, durante un nuovo rammatico interrogatorio ed un movimentato onfronto del detenuto con l'individuo da. lui ndicato quale autore materiale dell'uccisioneella signora Sottocomolo e della domestica Pochintesta. Come c noto, il Ripamonti, nei rimi interrogatori, pure ammettendo di esere in possesso dei gioielli rubali alla Sottoornolo e di aver fatto stampare nella tipogra a Minclli le fumose circolali false dell' « O obia », si protestò innocente dei due assassin d accusò quale autore della strage un carne iere, da lui tempo fa conosciuto cól solo noni i Mugnoni. 1 funzionari della squadra mobile ure essendo convinti che mentisse, si dieder. lla caccia del nuovo accusalo, il quale oggi lle ore quattordici, dopo letto nei giornali i atto, si costituì spontaneamente alla Que tura Centrale. Il Mugnoni non e altro che inomignolo di cerio Achille Ponzonl, di projessione cameriere, domiciliato presso la sinora Giovanna Buone. Egli, presentandosi rancamente, dichiarò innanzitutto di costi uirsi, forte della propria innocenza. Innanzi a queste dichiarazioni, fatte con ranca vivacità e con accento di sincerità, iunzionario intuì, come del resto era già stato revisto, che il r.ipiimonti aveva mentito. Fu nformato il cav. Pastore, il quale accompanò subito il Ponzoni dal questore CosentinoQuesti volle personalmente interrogare a luno il Ponzoni, quindi dispose per un confronto el Ponzoni col Ripamonti. Il cameriere fu erciò accompagnato in vettura ni Caliti»»reove, non appena i due uomini si trovarono i fronte. Il Ripamonti esclamò: — F:' lui. il Mugnonil E' lui l'assassino! Il Ponzoni. accecato dall ira e dallo sdegno, ece l'atto di slanciarsi verso il calunnlatore, na fu trattenuto dai funzionari. Passò qualhe momento, poi. il Ponzoni domando al Riamonti : — Perche mi vuoi rovinare? Lo sai che sono innocente; che cosa ti ho fatto? 11 Ripamonti ebbe un breve istante di esiazione; poi, vinta l'angoscia dell'animo, scop. iò in un pianto dirotto, cadendo in ginocchio con la vose strozzata, disse: -- Sono io il solo assassino! Io ho compiuto l delitto! "Rivolgendosi poi all'antico amico, gli chiee perdono di averlo accusato, sollecitato dal ommissario cav. Pastore, a scatti, con paole tronche, narrò lo spaventoso delitto. Dihiarò di esservi stalo spinto perchè sovracarico di debiti od in procinto di fallire. «■Lo spettro della miseria, che gravava su mia moglie u sulla mia piccina — disse — mi fece perdere la testa Mi recai a Verderio n bicicletta; andai in casa delle. Sottocomolo poco prima delle 9... Avevo l'intenzione diubare soltanto, non quella di uccidere. .Fuiorpreso dalla Sottocomolo e dalla ctomesua che mi riconobbero e mi chiamarono per nome C*pii di essere rovinato; cavai di lasca l coltello e menai colpi all impazzata per armi largo e fuggire. Vidi cadere prima la Sottocomolo. La Pochintesta invece scese, cridando per le scale che conducono alle antine- ina anch'essa raggiunsi e colpii fino a quando stramazzò al suolo. D'altro non riordo più nulla. ... — Non appiccaste l'incendio per distruggere le traccie del misfatto? — Non lo so. Allora ero pazzo. Dalla confessione fu informato il questore. 1 Ponzoni venne rilasciato immediatamenteL'Autorità sta ora attivamente indagando per scoprire se l'assassino aveva complici, e se non sono implicati anche la moglie e lo zio Pi) e in otti, che sono sempre tenuti a disposizione dell'Autorità. Finita la confessioi", il Ripamonti disse di sperare di morire presto, alludendo alla sua malattia di petto. Ha raccomandato al cav. Pastore la propria moglie, affermando che ò assolutamente estranca al delitto.