Il preciso punto di vista d'Italia sulle questioni dell'Egeo e dell'Adriatico

Il preciso punto di vista d'Italia sulle questioni dell'Egeo e dell'Adriatico Il preciso punto di vista d'Italia sulle questioni dell'Egeo e dell'Adriatico Le ìsole e i confini meridionali dell'Albania noma, 17, notte. I Poiché'è' ormai fuori di questione che ili problema delle Isole del niare Egeo e quello dei confini meridionali dell'Albania saranno quanto prima risoluti dalla Conferenza degli Ambasciatori, viene opportuna editile la pubblicazione del punto di vista dell'Italia tutta oggi dall'A genaia Reuter. Affrettiamoci a prendere atto con soddisfaz\0W della lodevolo tenacia del Governo Haliti rio nel suo primitivo programma in ordina alle isole del mare TCgeo di fronte Zilla. Crocia, che, ovo con minaccie spavaldo od ove con melliflue argomentazioni, pretendo tutto quante le isolo, comprese quelle governate dal generale Ameglio. L'Italia dichiara anche ora, con la massima, moderazione, elio non ammetto la minima discussione sullo isole da lei occupato c dia por la sorte dello altro isolo si riserva di discutere non con la Grecia, bensì collo alno prandi Potenze rappresentate alla fcortferenajj, degli Ambasciatóri. Sullo isole governalo dal generale Ameglio l'Italia rjo:i anitaette discussioni di sorta, perdio essa la tiene in pegno'per restituirle alla Turchie il giorno in cui questa avrà, assolto la relativa clausola del trattato di l..o{iiniia. 1.'Italia lo occupò durante la sua guerra con la Turchia e nel trattato di paco si obbligò' a restituirle alla Turchia auaiidii non ci saranno più soldati ed uffi-i cittì!, turchi in Libia. 11 trattato di Losanna precedette lo scoppio della guerra balcanica e fu riconosciuto da tutto il mondo, compreso.-la Grecia, la qualo non può perciò protenderò che l'Ita Ila venga meno ai suoi obblighi solennemente e formalmente confutiti por secondare il signor Venijsoloej nelle sue megalomani preteso. Xon può prc-! Witderlo la Grecia e molto meno può incoraggiare là Grecia in questa stranissima pretesa una grande Potenza elio si rispetti, ricreile nessuna grondo Patema può permettersi il lusso di manomettere i principi più elementari del diritto internazionale. f.'nve, essere accolta perciò col beneficiò OMI'iriveuturio la notizia che la Francia , ntrtierra tutte le pretese territoriali della Grecia." La Pi-ancia, che' ha ilconoschitò ->;i 'ho essa il trattato di Losanna, non può tr:rr.) complice della Grecia nel tentativo di persuaderò l'Italia a violarlo. In ogni caso, il tentativo sarebbo assolutamente vano, porche nessuna esortazione della Francia, nessuna deliberazione delia Conferenza di Londra potrebbe mai indurre l'Italia a cedere le isole da lei occupate ad uno Stato die non sia la Turchia. Del resto, por questo caso non ci può essere de! iterazione della Conferenza, sia perchè l'Itali», non permetterà che si deliberi in proposito, sia poivhò nessuna deliberazio-1 ti« della Conferenza, potrà avere efficacia! tiojì sarà presa all'unanimità, il concor-j to dello grandi Fetenze esiste ■ finché queste sic.no pienamente concordi; la Conferenza dogli Ambasciatovi non prendo alcuna deliberazione (luche non ci sia i'unaniniità. Basln il. dissenso di una sola Potpfiza per impedire alla Conferenza degli Auiba scia tòri di deliberare, perché, essendo rrsa convocata por la pace balcanica,! non .jniò procedere in modo da favorire lo; scoppio do!la guerra europea. Per indurre o costringerò l'Italia a, cedere lo isole j da lei occupate alla Grecia, non ci potrebbe m s\,. essemclie uri solo mezzo; quello procla-jjato dal signor V cimalo* a Londra: ^\lorza. A questa conclusione arr.va impli-|■ci funcntiì il comunicato pubblicato dalla fìuuler dichiarando che i risultati della guem. balcanica non hanno alcuna in-! ttueiiza sulle dodici isole dell'Egeo che sii trovano attualmente nelle mani dell'Italia, i Per quanto riguarda Je altre isole dei! mare ligeo preteso dalla Grecia, il co-j •tu:-.mento della «P.euter» si limita a dire clie rifilili n'oli ha .alcuna obbiezione datare, desiderando solamente di mantenersi droceovdo con le alti'* Potenze quando cpic *t3 prenderanno una decisione' sulla tortei di delio isole. Ili fronte trova nella stessa, condizione delio •1,1 »«<-. rr^no «jilwl , Sl|altl'e|graftdi Potenze, cioè di giudicare esclusi-jvaniente in base a ragioni obbiettive. DobMàhio ricordar6 in proposito che l'Italia, la Germania e l'Àustria-Ungheria, ritenendo die ie isole \ icine ai Dardanelli e alla costa abiotica debbano appartenere a chi possiede C|i;esta e cpielli, propongono che ie urte « le altre isole siano restituite alla Turchia. Qiie.sU proposta della Triplice alleanza •aiv di*iiis?a dalla, conferenza degli ambasciatori, come sono stato discusse da essa le proposta relative alla creazione dello Stato albanese, allo sbocco della Serbia nel maro Adriatico-, e alla delimitazione dei confila settentrionali ed occidentali dell'Albania. La conferènza, che ha risoluto alla .unanimità questi problemi, risolverà anche all'unanimità-il problema delle isole dell'JigeO non occupate dall'Italia. Lo stesso dobbiamo augurarci per il problema Inerente alla delimitazione dei confini meridionali di Albania e della costa albanese bagnata dal mare Adriatico e dall'Ionio. !>i ironie a. uuesto delicatissimo problema, eh:; involve i più vitali interessi .delì'iUilia, il comuueato dell'« Agenzia Reuter » proclama la piena solidarietà dell'Italia e dell'Austria, perchè è essenziale, per gli interessi delle duo Potenze adriatiohe, che la frontiera di Grecia, la quale possiede già Corfù, non si spinga troppo al nord per dava alla nozione ellenica rovetilucile por.wwo del canal» di. Corfù, che le (Per telefono alla STAMPA) I permetterebbe di crearo una base navale | li la quale avrebbe grande importanza ed in o a o n e , e a, a c a o a e a o a a i a -i , i e ej -! a , i ò a a ò ò o i e a e d eè fluenza nell'Adriatico. Su. questo punto l'Italia e l'Austria non possono faro concessioni alla Grecia, perchò vi si oppongono motivi che hanno una grande importanza strategica. • . -. Quanto finalmente alla frontiera meridionale dell'Albania non soltanto i'JInlia e l'Austria, ma tutto Io grandi Potenze desiderano che l'Albania dispunga di tenitori sufficienti per.poter vivere. A me pam opportuno ricordare che innami alla Conferenza dogli ambasciatori sta la proposta italo-austriaca, la quale riduce a proporzioni ragionevoli il • memorandum della Grecia. La differenza fra querio o quella ù molto grande," perchè la illusione della Grecia ò stata più forte di quella^degli altri Stati balcanici. La Grècia Rifatti' si degan di lasciare all'Albania appena.'ValIona, ina la riduce alia impotenza, pretendendo di consonare.l'isola di Sassoiiù, che o nella baia di Vaticini. Se .questo megalomane memorandum fosso •.accolto; tutta l'Albania meridionale non soltanto con Grevena, Janniiià, Prevesa, ina benanche Museopoli con Konit.zn, Korika con Premeli, con Argirocastro, con Santiuiiaranta. con Rimana: o colla baia di Grama!», diventerebbe, preda della Grecia. Il risultato sarebbo la Impossibilità di creare uno Statò albanese vitale e l'imbottigliamento dell'Italia e dell'Austria nel mare Adriatico a beneficio della Grecia o della Triplice Intesa, come risulta dallo pubblicazioni militari francesi. Per prevenire un cosi, gran pericolo l'Italia, o l'Austria propongono nella Conferenza degli ambasciatori che il confine greco-albanese scenda dal lago di Presila fino alla foce di Kalamas, in modo che siano concesse alla Grecia Grevena, Januina, Preresa, cioè i Kaza di Prevesa, di Litro, di Metzovo o una parte dei Kaza di Jannina, Grevena. La differenza fra le pretese della Grecia e la proposta italo-austriaca è certamente grande, ma ò anche grande la necessità di' crearo uno Stato vitale albanese o impedire.'.che le due Potenze adriatiche vengano imbottigliate nei. mare Adriatico. questo seeondo punto noti ò possibile cedere,, e perciò non può e non devo essere vera la notizia persistente che l'Italia sarebbe, djsppsta a. concedere alla Grecia gran parte della costa albanese di fronte all'isola di Corfù: ; non può essere sopratutto verosimile che l'Italia e 1 Austria permettano alla Grecia di portare il suo confine litoranco lino presso la baia di Corfù. 0.

Persone citate: Ameglio, Litro