La grave malattia di Pio X

La grave malattia di Pio XLa grave malattia di Pio X La gi di polmonite - Il pessimismo di un medico - Il bivacco dei pellegrini in piazza San Pietro - Falso al- larme d morte - Fassa una carrozza (Per telefono alla STAMPA> Corte. • ••• vsdn«cFpgd \ Boma, 13, notte. I (A1) L'ottimismo che aveva cominciato a]manifestarsi nelle notizie comparse nella j mattinata sulla salute del Papa si 6 arre-' stato nel pomerìggio La cronaca della giornata, che era stata t'jtea fin verso le 15, si è fatta fosca più lardi. Ma procediamo con ordine nella narrazione delle vicende di questo, domenica (che, se il Papa fosse stato bone, sarebbe trascorsa lieta e tranquilla nel vasto palazzo. Il Patrocinio di San Giuseppe ! Oggi la cattolicità solennizza il. patrocinio di San Giuseppe. La festa, di non antica istituzione, è specialmente cara al Papa e veniva celebrata abitualmente con speciale solennità. Stamane infatti i componenti dei Corpi armati pontifici indossata la divisa di mezza porta d'ingresso sventolav pontifìcia. Però, date le condizioni del Papa, fu sospeso l'annunciato concerto del Corpo della gendarmeria, che avrebbe dovuto aver luogo nel cortile di San Damaso. Stamane alle 10.30 il Borgo Leonino era tranquillo. Subito dopo la visita mattutina, taì sono recato allo studio del prof. Marchiafava, il quale mi dichiarò clic il Pitpa si trovava in condizioni soddisfacenti: l'aveva trovato stanco, ma tranquillo ò in piena serenità di spirito. Accennando al suo male, Pio X disse al prof. Marchiafava: E' la terza volta, professore, che si ricade! Era sorridente e molto sollevato. L'illustre clinico lasciò la camera molto rassicurato. In Vaticano si ripresero tranquillamente lo abitudini della giornata festiva. Il solerte Commissario di P. S. di Borgo, cav. Bertini, perù rimase sempre vigile e sollecito, pronto a raccogliere tutte le notizie sulla salute del Pontefice e comunicarlo all'autorità governativa. Furono adibiti a quel Commissariato cinque altri funzionari per ogni eventualità. Per sfuggire alle insistenze dei giornalisti, le sorelle del Papa, come anche la signorina Gilda, escono quasi sempre dalla porta segnata col N. 18, in piazza Busticucci, anziché da quella del N. 10, che ò l'ingrèsso alla loro abitazione. Salgono in carrozza ed entrano in Vaticano dalla parte della via delle Fondamenta., evitando così la piccola teatralità dell'ingresso dal portone di bronzo. _ Stamane in San Pietro si aggiravano molti pellegrini veneti, i nifi profondamente colpiti dalla malattia del Santo Padre. Stamane gran parte di essi ha assistito alla Messa in San Pietro e in San Giovanni. il parroco di Riese Il parroco di Iticsc, il più addolorato di tutti per la mancata benedizione di Pio X, f a " irequeuti visite alle sorelle del Pontéfice, confortandole. Poi corre fra i suoi parrocchiani, che ormai si preparano al viaggio di ritorno. Il parroco di lliese, Giuseppe Pallaro, incontrato da qualche giornalista in piazza bau Pietro, o interrogato intorno alle condizioni di salute del Pupa, aveva dato slamane notizie assai confortanti: esse però furono smentite verso sera da lui stesso con un desolato: Preghiamo ! Alle 13 il dottore Amici ó entrato nóUa camera del Pontetlco ed ha visitato Pio \ che era assai sollevato, benché afflitto da frequenti accessi di tosrfe. Pio X si è mostrato di buon umore. 11 medico prese ia temperatura del Papa e notò con compiacimento che il termometro segnava qualche linea di meno. Alle 15, mentre incominciava u cadere la pioggia o l'aria si luceva più fredda, innanzi all'abitazione delle sorelle del Papa si soffermarono molte automobili o carrozze: ne scesero molte signore dell'aristocrazìa, che recavano alle umili sorelle di Pio X parole di conforto c di auguri!. Fra esse c'era la contessa Stolbert. Al portone di bronzo il maresciallo raccolse nella giornata d'oggi centinaia e centinaia di telegrammi continuamente recati dai fattorini. Alle 15.15 una delle sorelle, Anna, entrò in Vaticano. Alle 15,15 è uscito di Vaticano il professore Marchiafavu in carrozza, dopo aver fatto un'altra visita ni Pontefice. Allo 16,15 è tornato in Vaticano il dottor Amici. il peggioramento .11 ritorno del prof. Marchiafava e dui 'dott. Amici fece subito correre la voce del Ipeggforatmento de,! Pontefice. Infatti) la febbre, che a mezzogiorno era scesa a 3? e qualche linea, è salita verso le U a 38,1. Da quell'ora Pio X noli ha più voluto prendere cibo ed anche gli alimenti liquidi gli danno nausea. Stamane si era riusciti a fargli bere un po' di acqua e latte per togliergli l'arsura della bocca e dol palato. L'allarme si 6 propagato subito per tutti gli ambienti vaticani i quali hanno atteso con ansia la pubblicazione del bollettino, avvenuta solo alle 20. Le sorelle del Papa, però, sonò sempre state nell'anticamera. Un altro allarme si era prodotto nel pomeriggio: nella basilica si trovavano 100 pellegrini polacchi guidati dal loro vescovo quando s'udirono squillare le campane del coro. I pellegrini, creduto che fos*e quello il triste annunzio della morte del Papa, si sono raccolti intorno al vescovo intonando iufatti i conipo- Dntifici avevano | zza gala c alla a la bandiera |r,ji,ì™.- .ini d». Mfi \i- preci dei defunti. Poco dopo, però, furo- no avvertiti dell'equivoco, «él pomeriggio di oggi nessuna perso»a"ta ecclesiastica o diplomatica si ò recti- ta in Vaticano. Uno speciale ricevimento jftcmha avuto luogo presso "il cardinale Meriy \sdel Val il quale ha ammesso all'udienza d60 pellegrini olandesi. II Cardiale Segre- ctarlo di Stato ha detto al pellegrini che Hi EPapa l'aveva incaricato di benedirli, dispia-'.cente che la malattia lo costringesse a lei.-.}to, ed ha manifesto ia fiducia che i pel-l™legnili l'anno venturo possano ricevere la lbenedizione del Santo Padre. Si diceva ?oggi che il prof. Marchiafava od il.comm. z ™fm°,all..f tr°™**nf propria P°im°- c a»* Gli illustri medici che avevano after- d ,n.el, loro bollettino di starnano trat- ctars' dl forma bronchiale, 1 hanno confer- MMunto, nel loro professionale (riserbo, a «SuàrìTpio x1°timZPX Tmfelione cnel loro professionale. «riserbo, ajsquontii chiedevano ulteriori ed ampie no- ttizie. Sta il fatto pero che essi temono che „I infiammazione si propaghi dai bronchi ai jpolmoni e che in altro senso essi hanno sparlato chiaramente ai tre o quattro moh- Asignori che con tanta gelosia curanp e cu- es.adiscono il Sommo Pontefice. D'altra par-, mmcf. i in™»i nr«™£j% t^ìSSS? *Ì '• * b^SY «er?Rt«ì™ Z^L\,n^°lacdei s*mt™1 1era staséra molto sibillina. Si crede che ddalla polmonite. La, ldolorosa próbahihtà mi è stata conferma-' ta questa sera da un egregio sanitario dei Palazzi Apostolici, il quale, benché non te, a corroborare l'impressione di pessimismo che si è nuovamente diffusa nel pomeriggio, viene citato anche il fatto della lunga permanenza delle sorelle del Pontefice nel Vaticano. Microbronchite e pneuoonite catarrale chiamato direttamente ad assistere il Pon- nntefìce, segue con sicura conoscenza le va-; hne fasi del male. dIlo pregato il valente medico di spiegar-'gmi scientificamente i pericoli e i timori che puna polmonite nell'Organismo di Pio X po- btrebbo destare c le conseguente cui si af- sferma potrebbe andar incontro: il mio in-.cAbiaterlocutore, premesso che occorreva risalire, per farsi un esatto concetto della malattia, alle origina dell'attacco, ha dato questa risposta : — Or non è molto, il Papa ammalò di r influenza, ma, dopo poco, per le energiche Po sapienti cure dei dott prof Amici 'o mMarchiafava, egli potò lasciare il letto e vi- Jtornare alle sue alte Occupazioni: ma il 7 idel corrente mese egli ammalò di nuovo e, Hsecondo quanto ha dichiarato il prof. Mar- ehiafàvji <li n,,,,™ «ÒJ j7,«.,J.,5,« *?r ' HfpSK. Sfri- £ ie"z.a-..A1|pra f^&f^^&tMt^calo ri«, ih }Tr i°m-llno-.1P«bbh" nrispnnm n,'dal. ^ apri e, il Papn. 353? ■ S1Dl0mi chmci dcl catarro bron-bo saperi acuto dei * •Ì!i'V';.lf!"•/■' 1(T,1UI, di calalT0 rrossi bionchi o dei bronchi sot- tremino'pe^reaud^ad mw Sila Sù 51-ave, 'cioè alla complicazione di una pnottmonite catnrralo. Ad ogni modo hi uW- ìatlln del Papa >i'.'si^. nunir-roso apprensio» ni, ,piu per l'età del paziento elio per il mal« in -se stesso. l'Quanto poi, com'è il caso del Papa, vi à febbre alta, che l'orgoidsmo di un vec- vliio non sa più tollerai-*-, ben presto so- pravviene rcsauriiiwnto ridile forze, allóra il malato non ha. più la forza di espeltona- zione c si crea il ristagno nei piccoli brou- chi e accade la morto per .«fifTocuzionò. «Altra forile di preoccupazione — ha dello il medico interrogalo <• tata in questa malattia dal turbato muntolo g-assoso dei polmoni, per cui il sangue si carica di «ci- do carbonico o luipovcriMe 1 ossigeno fino tetl^r^f^ìZ K Hu^i- imminente della paralisi cardiaca... Ho chiesto al mio interlocutore se si fos- sero già constatati sintomi di polmonite, L'egrègio «aniteTio ini ha risposto evasi- vamente, aggiungendo che lo stato del Papa ó grave: se'non è proprio imminente la catastrofe, esisto un pericolo imminente. «Tutto quanto ho detto" — concluso — non significa clic questa crisi non possa essere supèrata; ma quel periodo che eì chiamo. volgannente «pericolo di vita», c'è; non si può più nasconderlo». pericolo di vita», ce; non si Notizie sconfortanti La cronaca del pomeriggio la pubblicazione del secondo sconfortante : mentre sta ranti avevano detto che scorso mia notte tranquilla jfunzionano bene; stasera il secondo bollettino, datato dalle ore 19, dice testualmente cosi : u La (i ioni ala e decorsa tranquilla. Dòpo mezzodì la febbre è salita a 38,5: guata sera pvrò <"; già in diminuzione. I sintomi di bronchite grippale sono immutali, le condizioni generali sempre soddisfacenti. — Errore Marchiaiaca e Andrea Amici». ., La visita, dopo la quale è etato redatto }1 bollettino riferitovi, e cominciata per par™ 2?» dottori Marchiafava e Amici alle oro li?'Jt) > d«VantJ. la v^ita una vera, folla di ?/05u?Ìls" 0 .dl pubblico, m attesa, ha sta- zionato in piazza San Pietro. Nell'automobile che ha condotto in Vati- che u compagno dell'illustre clinico era dott u Salvatore Shibboni, un giova c]inico alliev(, pròdiletto e sostituto ( Marchiafava, libero docènte alla B. Univ «,;««, t .*.,,> ™„,i:„; „ j„n„ ca»° 11 *>rof- Marchiafava c'era anche ni,ane del ^nivcr- sità. I due medici sono discesi dalla vet tura primo che questa giungésao al porto „c. Appena il prof. Marchiafava e entrato jn Vaticano è etato immediatamente fatto salire nell'appartamento del Papa. 11 dottor Amici, gli ha fatto anzitutto una minuta esposizione dell'odierno svolgimento della , malattia, tenendo presente un breve aumento di febbre. Quindi il professóre Marchiafava ha procèduto alla visita dell'infermo. Una carrozza di Corte t> in Piazza San Pietro Lasciando il Vaticano, il Marchiafava ha i impartito ordini, perchè questa notte vegli Y « dottore Amici nella stanza ettigua a quel 1» del Pontefice; l'altro medico pontificio, dottor Cagiati, rimarrà in Vaticano, nel' , l'appartamentino sanitario, per ogni ove. ' nienza. Dopo l'uscita del prof. Marchiafava dal Vaticano, o mentre ancora la folla stazionava commentando, una carrozza di Corte ; ha fatto il giro della piazza lentamente ; duo signore si sono affacciate ai cristalli 'guardando curiosamente i giornalisti, il pubblico e i numerosi agenti in divisa e in borghese, poi hanno alzato lo sguardo ver so le finestre del Palazzo apostolico. La .carrozza ha proseguito quindi per Porta Angelica, La pubblicazione tanto attesa del secondo bollettino della giornata non ha dissipato i timori del pubblico: esso non ha giovato a calmare le apprensioni sulla salute del r PaPa- La dicitura del bollettino evidente monte non 6 troppo chiara. Non 6 detto, ln Jatt£ neÀ bo,lllittino dl quanto sia scesa la iebbre,' Qualcuno pensava che il silenzio a H° riSuardo n°n dovess0 ****** "^rpi^ Ulto ct° un b?°" SeBl\°'4 rilcvandoal proposito come la inconsistenza del tnovl mento febbrile in genere non sia un sintomo confortante: l'abbassamento sensibile della temperatura non è meno pericoloso di . un improvviso aumento. Inoltre il bollet- -uno non reca accenni a quella soluzione dei fenomeni bronchiali, nella quale sperava- so di pessimismo creatosi nel pomeriggio, A proposito della redazione dei bollettini, " ,uo di »«"^c contraddittorie ha gone. ,ra*? *1.el. Pubblico, si dicova dunque che i bollettini redatti dai professori Marcniafa va ed AinicJ subissero, prima della comu meaeioÀe, una specie di censura da porto della .Segreteria di Staio la quale, senza mutarli, sopprimerebbe, per non mipres «ionarc il pubblico, alcuni dati elio per l'apprezzamento dcl decorso della tnulat tia 6ono hidispensubili; cosi nei bollettini non compaiono i dati riferoutisi alla rèspi razione od al polso: di più, ne) bollettino di questa sera sarebbe stato evidentemente soppresso il dato specifico dull'abbaiMamon ,w della temperatura. Si dice cioè dio la febbre ò scesa, ma non di quante lince, VOssertàlore nomano, che ha fatto un'e oizi,)W 8pecialo per la comunicazione dcl Sa S^ttorl^eK VM1',J an?u][a d "0,,so d' 'M.':Vn«f|^ 6 dl li~ mo.r°. 81 0 sparsa la notizia d.-lle dispo sifoni prose perchè: in ugni evenienza fofr se avvertito il peiiilenziero maggiore, Car dinaie Serafino Vannutelli, al qualo spetta il compito di confessare c comunicare iJ Pontefice in extremis. In Borgo la vigilanza si fa più intensa: j| servizio di vigilanza intorno al Vatica no ,\ fatto quasi esclusivamente dai carà binierl. Il Giornale d'Jtalia, poi,--pub"-" blicava che, fin da ieri sera, il comm. Poa-esclusivamente dai cara- binierl. Il «ionie e d'Jtalta, poi,---pTilT^no aveva telegrafato all'on. Giolittj. a Ca-vour le notizie sulle condizioni del Ponte- fU;e ovulo dirutamente dal CommiMar.odi te o a i e — o ro i a- i- i, e el r- too o r a a urna li lo, l' e. al oe ; li l n ra a mata da altra fonte. La cronaca retrospettiva ricorda che l'otti SCanardelli, in allora presidente dol Consigilo, durante la malattìa eli Leone XIII e il Conclave non si allontanò mai da Rotti ai benché fosse Stanco e in non buono condizioni di salute Le feste di chiusura del Centenario Costantiniano Roma, 13, sera. Stamane, nella Basilica di San Giovanni in Luterano, hanno avuto luogo lo festo di chiusura del Centenario Costantiniano. Alle ore 8, tutte le Confraternite, nei loro costumi, si sono recate iti processione dal Paiaezo 'Latefanense alla chiesa, dove hanno assistito alla Messa celebrata dal Cardinale Gennari. Alle ore 9, le Confraternite sono uscite da San Giovanni in Laterano e vi sono entrati i Ricreatori, le Associazioni, i Circoli cattolici, con bandiere, ed hanno ascoltata ld Messa e la predica detta da un sacerdote. •Alle 10 poi la Basilica Luterana era gremita di folla. La navata centrale era parata in damasco rosso od illuminata da un centinaio di lampadari a luce elettrica. La cattedrale e la crociera sonò lasciate lìbere per gli invitati che cominciano a giungere verso le 10,15. Assiste tutto il Corpo diplomatico accreditato prèsso là Santa Sòde, in alta uniforme. Si notano gli ambasciatori ed i minietri di Russia, Belgio, Argentina, Brasile, Austria, Spagna, Baviera, Columbia, con tutto il personale delle rispettive Ambasciate o Legazioni. Arrivano anche numerosi cardinali. Pri mo è Merry del Val, intorno al quale pareo chi membri del Corpo diplomatico si affo! Jano per chiederò lè ultime notizie della Sa Iute del Papa. Vengono poi i cardinali Lo renzelli. Blllot, Jugeri, Cassetta, Van Rossum, Bisleti, Martinelli, Granito di Bèlmon te, Vico, Falconi, Gnsparri, Vannutelli. Fer rata, Agliardi, Gennari. Anche l'aristocra zia romana ò rappresentata largamente. Xa Corte pontificia è al completo, cominciando dai "sacrista del Pontefice, monsignore Zampini. Alle 10.30 la cappèlla cardi nalizia comincia. Pontifica il cardinale Vin eenzo Vannutelli. I cantori della cappella Sisjina, sotto la direziono del maestro Porosi, cantano la Messa di papa Marcello. La Boiennò funzione cardinalizia è finita verso mezzogiorno.

Luoghi citati: Argentina, Austria, Baviera, Belgio, Brasile, Columbia, Roma, Russia, Spagna