Il Montenegro cede Latenti conflitti tra Alleati

Il Montenegro cede Latenti conflitti tra Alleati Il Montenegro cede Latenti conflitti tra Alleati I Il pericolo scampato Roma, 12, notte. Perdura ancora vivissima nei circoli diplomatici e politici la impressione destata] ila 1 comunicato del ministro degli affari c-jsteri di Russia sulla guerra balcanica. Le rivelazioni in esso contenute sono molto commentate. Conferendo oggi in proposito col rappresentante di una grande Potenza, ho chiesto chiarimenti sui punti più notevoli del comunicato. Accennando particolarmente a quel passo, dove ò detto che la Russia consenti all'annessione di Scutari all'Albania per il mantenimento della pace, gli ho domandato: — La situazione internazionale è 6tata veramente tanto grave quanto risulta da queste dichiarazioni? E' proprio vero che sarebbe scoppiata una guerra europea se la Russia avesse tentennato? E' proprio vero che avremmo avuto la tanto temuta conflagrazione europea se la Russia fosse stata meno recisa nei riguardi del Montenegro? Non le pare che le tinte scure di queste dichiarazioni siano troppo caricate? Il rappresentante diplomatico della grande Potenza col quale parlavo non è stato mai pessimista. Tutt'altro ! Egli.ò stato sempre inchinevole a veder le cose con molta calma e a non lasciarsi impressionare dalla corrente pessimista, a dar sempre una spiegazioni pacifica anche agli incidenti più allarmanti. Ebbene, proprio egli ha risposto alle mie domande nel seguente modo: — Le tinte scure del comunicato russo non sono troppo caricate. 11 signor Sazonoff. redigendolo, s'é tenuto a ragion veduta al di sotto della realtà. Egli ha detto la. verità, ma non tutta la verità. C'è dunque stato un vero pericolo di guerra europea? Altro se c'ò stato ! La diplomazia ha passato dei giorni bruttissimi, trepidando fortemente per il mantenimento della pace. Temevamo che da un momento all'altro notesse scoppiare la guerra tra le grandi Potenze. Ogni piccolo incidente, ogni nuova notizia — allora le notizie erano quasi tut te brutte — ci faceva sussultare. — A proposito di Scutari ? — Sì. A proposito di Scutari, a cagione dell'ostinazione del Re del Montenegro e della molto energica condotta dell'Austria. — L'Austria era dunque davvero pronta ad agire per conto suo ? — Era prontissima ad agire per conto suo e avrebbe certamente ordinato al suo eser cito di nassave i confini appena fosse ve nula meno la piena concordia delle grandi Potenze nel passo coercitivo contro il Montenegro. Non si trattava di pura o scmpli ce minaccia, ma della risoluzione cosciente. Gli sforzi fatti da qualche Potenza per prevenire lo scoppio sono stati veramente mirabili o alla testa di essi è stata l'Italia, che ha spiegato un grande zelo meraviglioso, sfruttando la sua felice posizione dinlomatica solidale coll'Austria, amica colla Russia, imparentata col Montenegro, in pieno accordo colla Germania « l'Inslrilterra. L'Italia è stata in grado di rendere e ha reso servizi veramente preziosi alla causa della pace europea. Se, per un momento, fosse venuta meno la concordia delle grandi Potenze, la guerra europea sarebbe certamente scoppiata. La Russia, restando colle Potenze e dicendo il fatto suo al Montenegro, .si è resa benemerita della pace europea. ' — E ora è passato il pericolo dellaguerra? — Ora respiriamo; ora il pericolo della guerra europea può dirsi dileguato. — Il Montenegro ha ceduto? — Pino a questo momento non c'ò notizia che abbia ceduto. Si crede generalmente cho finirà per cedere. — Non è dunque vero clic abbia accolto i buoni uffici dell'Italia, che si accontenti di compensi. — Pino a oucsto momento ciò non risulta. '—Che cosa uutorizza a credere clic finirà per cedere? 11 comunicato della. Russiti? — La impossibilità diplomatica e militare di raggiungere Ut meta. Il re del Montenegro oramai Ita acquistato hi piena convinzione che le Potenze, compresa la Russili, sono davvero risolute ad attuare la loro deliberazione di assegnare Scutari all'Albania. Il comunicato russo ha rivelato che re Nicola resisteva a lutti i consigli, perchè basava i suoi calcoli sulla Ingerenza della Russia e delle grandi Potenze negli affavi balcanici, e anche sopra una guerra europea. In altri termini, il Montenegro calcolava che la Russia e la Francia si sarebbero opposte colle anni a qualsiasi azione dell'Austria contro di es'ra e perciò osava, osava fino alla, temerarietà. Ora. ha dovuto persuadersi che il suo calcolo era sbagliato. 11 comunicato russo lo avrà disingannato. Ora deve over riconosciuto che gli ostacoli diplomatici sono insuperabili. — E quelli militari? — Anche insuperabili perchè la Serbia ha smesso l'attacco di Scutari. le truppe e ifVcL fotti dal"Montenegro durante la guer ra c le grandissime difficoltà, specialmenUc finanziarie, in cui esso si troverà, appe1 - S*_rW° 'e.sue^ truppe da Scolari? )ror or"jvenlualu assalto della città di Scutari. Si può dunque affermare Non le ha ritirate. dinoto di non partecipare a - j ■ e niun™ -, e*, iic alleino u ben-,tari adesso operano soltanto rnontenegrine. — Operano ancora? — C'è ' stata una sospensione anche da parte dei montenegrini. Non sappiamo se dura ancora. Comunque, ancorché i montenegrini riprendano l'assalto, non c'è da temere che Scutari cada. Venuta meno la valida cooperazione delle truppe e dei cannoni sorbi, le truppe . montenegrino sono nella impossibilità di prendere Scutari. La impossibilità militare si aggiunge così alla impossibilità diplomatica. Perciò, crediamo che il Montenegro finirà per cedere. — Che può dirmi sui compensi offerti dall'Italia e dalla Russia? — Le dico anzi tutto che non bisogna parlare di compensi. La unanime deliberazione delle Potenze deve essere attuata. Essa non può dar luogo a compensi. Le grandi Potenze non ammettono, non possono ammettere che gli Stati balcanici, i quali obbediscono alle deliberazioni della conferenza degli Ambasciatori di Londra, abbiano diritti a compensi. Non ci mancherebbe altro che la Serbia e la Grecia pretendessero dei compensi il giorno in cui dovranno sloggiare dai territori riser- ati all'Albania! — Come si deve qualificare l'offerta dell'Italia al Montenegro? Il Montenegro dovrà puramente e semplicemente ritirarsi da Scutari. Poi, le grandi Potenze, considerati i grandi sacri na conclusa la pace verranno spontaneamente in suo aiuto per far sì che osso resti vitale c progredisca. Le ripeto anche che si crede generalmen to che finirà per cedere, perchè non ha — E' voro che il Montenegro abbia fatto sapere che gli occorrerebbero 200 milioni? — Il Montenegro non ha fatto saper nulla. Non si è mostrato nemmeno inchinevole a cedere. Le ripeto ciò che le ho detto: fino a questo momento non risulta che Jl re del Montenegro sia disposto a cederò. modo di resistere ulteriormente. La concordia delle grandi Potenze resisterà usque ad flnemf Tutto induco a crederlo, specialmente dopo la pubblicazione del comunicato russo che è un vero suggello. In realtà non c'ò posto per timori e por insinuazioni sul conto della Russia. Verso la sottomissione montenegrina LONDRA, 1?, mattino. Secondo una informazione deli'« Agenzia Reuter», un dispaccio ufficiale ria Cettigne ricevuto a tarda ora di ieri sera dice che il Governo montenegrino sarebbe disposto ad esaminare le offerte di un compenso. La partenza di sir E. Qrey per la campagna e quella dell'ambasciatore francese Oambon per Parigi Indicano II miglioramento della situazione. - •'- (Stefani). CeStlgne, 13, notte. E' inesatto che il Re del Montenegro sia disposto a rinunziare a Scutari in cambio di un'indennità di venti milioni. Anche la notzia circa la pretesa abdicazione del Re nella lotta che questi ora sostiene. (Stefani) Re Nicola pubblicherà la sua corrispondenza con 1 o Zar? Parigi, li, notte. mesi. Danefi dichiara (Su li.ma trattola Iiinè finita è infondata. Il popolo non fu mai cosìsireltamenete unito al suo sovrano corneIl Temps ha da Cettigne che re Nicolapropara, a quanto sembra, la pubblicazio- 11 .•■■■„ ne della sua corrispondenza con 1 Impera-tore di Russia, nel corso di questi ultimi {Un lUOnito all» Grecia e alla Serbia Sofia, 1», mnttino. Secmido i giornali, in una riunione deipartilo progressista, di cui è capo, DavefJdichiarò di sperare che le Potenze continue-ranno a mostrarsi, benevole per gli Siatigiovani, pieni di avvenire, credi delie prò- ' . '. ';. „, . . r » i i vivete della Turchia europea, ha Bulgaria parlicolarmcnlc, soggiunge, von conta ves-sun. avversario tra te Potenze: tutte sono invece amichevolmente disposte verso di es-sa, ciò che si deve sopratutlo alla politicaleale della Bulgaria verso le grandi, Poten-ze. che hanno interesse a lasciare alla T«r-citta Costantinopoli, i Dardanelli, e il lilo-mie del Mar di Mannara con un hinterland sufficiente, e ritengono che. von dubbiamo continuare la guerra contro la volontà del- l'Europa intera, senza altro scopo che «e- quislare definitivamente una striscia </i tcr^-. ,„ <„„,.,,.,•„ m,,„„„i; „ ritorlo mentre la ferrovia tra Mnraah e Rodosto può garantire sufficientemente t 'm-slri interessi, commerciali. Abbiamo problemi più urgenti da risol-vere velie regioni occidentali, che hanno per noi un'importanza molto maggiore. Quanloal conflitto bulgaro rumeno, le Potenze operanti come mediatrici, non. come arbitre, hanno ancora nulla deciso. La Bulgaria, libera da ogni impegno, conforma la sua af-Mudine ai suoi interessi. Seri Umori esisto- no per. ciò che concerne i nostri rapporticoi. nostri alleali greci e serbi, via in ncs-.*.un caso voi ci. contenteremo di meno deciò cui abbiamo diritto. ■ • gli dottor Daneff, continuando il suo at-scorso nella riunione del partito progressi-sla, ha dello che il pericolo è che uno o ^ „0 dagli alleati, dimenticando i suoi i^&jressi meno immediati, e quelli degli allrìj nfiUa VC)lholaj possa prov„care un 'conflitto i*H<wo e fatale nei Balcani. ■ , .. .. ' .... ... Egli sperà tnllacia. die prevarrà la icn- dmz.t ad evitare U pericolo. A ciò tendonogli elementi, dirigenti dei due alleali dettaBulgaria ; ma ciò e possibile soltanto a con- d sì. detto per la risoluta convinzione che essa permetta la delimitazione dei territori annessi sulla base del cul stretta applicazione insisteremo twiente ; quanto alla Grecia è nostra principio della proporzione degli sforzi fatti e dei sacrifizi subiti. Questi due criteri faciliteranno in allo grado il compilo di coloro che desiderano la pace nei Balcani, ed è perciò che voi speriamo che la saggezza prevarrà sul chauvinisme." (Ag. Stefani). Mliìl è definitivamente chiusa Pietroburgo, 12, mattino. Ha avuto luogo l'ultima seduta della Conferenza degli ambasciatori, incaricata di risolvere la vertenza rumeno-bulgara. Le '>asi proposte dai rappresentanti delle grandi Potenze , basi alle quali il Governo bulgaro acconsente, sono dichiarate accettabili anche dalla Romania. (Ag. Stefani). Ili alle irai rt di non partecipare più all'offensiva contro Soiit»ri BELGRAOD, 12 notte. trii-iic sorbo dinanzi a Scutati, l'ordine diIl Governo serbo Ha deciso di inviare allenon nartacinare più agli assalti diretti con* tro la città. Le truppe serbe rimarranno nelle loro posizioni per respingere gli attacchi clic potranno eventualmente verificarli da parte turca, oppure albanese, ma non parteciperanno più alle operazioni attive dell'assedio. (Ag. Stefani). a di Parigi Il programma dei lavori Parigi, 12, mattino. VEcho de Paris, parlando della pace in Oriente, dice che essa dipende ora da questioni finanziarie. Gli alleati non sembrano trovare soddisfacente la risposta delle Potenze per quanto concerne l'indennità di; guerra. Forse domanderanno una formula più esplicita per essere assolutamente sicuri di ottenere un compenso pecuniario dinanzi alla Commissione internazionale, cho deve riunirsi a Parigi il 19 aprilo. Questa Commissiono c incaricata di risolvere tutti i problemi finanziari di cui si compone il conflitto attuale. Secondo informazioni raccolte daU'Iicap de Paris, ecco i principali punti del pro- 'i \gramma dei lavori di questa Commissione: i indennità di guerra. — Il compito della Commissione consisterà anzitutto a determinale qual carico finanziario la Turchia è in grado di sopportare. Si ha infatti il precedente del conflitto greco-turco del 1897. La Sublime Porta reclamava dalla Grecia, il cui tesoro era non di meno imbarazzantissimo, una indennità di IU milioni di lire turche. La Commissione internazionale, riunita a Costantinopoli, decise che. il Regno ellenico era in grado di assumere ;una somma non superioro ai quattro mi ] ,io,m "JÌ ijre turche. | Quota del debito ottomano clic incomberà , agli alleali. — Qui due sistemi sono di {fronte; l'uno sembra avere la preferenza dei finanzieri tedeschi, e consiste nel fare ricadere sopra gli alleati una parte del debito, proporzionale ai redditi lordi che la Turchia trarrebbe dai territori ceduti. L'altro sistema, che è preferito dagli Stati balcanici, consisto nel compensare i portatori del debito ottomano in proporzione del deezzamento che hanno subito in ogni caso speciale i pegni che loro erano accordati. La Commissione dovrà scegliere fra il sistema germanico della proporzione e il si ! stema-balcanico della specializzazione. Concessioni di ferrovie. — Si assicura i cj)0 por quanto concerne la linea di giuni'«une di Salonicco, cli'ù stata stabilita me dianle capitali francesi, un accordo è già intervenuto. Quanto alla ferrovia Orion (:,Jo 0 alla linea Salonicco-Monaslir, che sona sotto l'influenzo diretta ■dell'Austria u «ella Germania, si ritiene che sarebbe desi{leral)jle facilitarne il ricupero per par hc degli Stati balcanici, a fino di evitare gh attriti che potrebbero accadere ulterior niente. L'incidente, scoppiato nel settembre del 1908 fra la Bulgaria e le Ferrovie O - vicn\liil ò ancora presente a tutte le me-''m™°,0-t.i« c porl0 dell'Adriatico. - La co stmziol)e dclhl ferrovia e del porto, clic debbono, sotto la garanzia dei sci Potenze, porro la Serbia in relaziono dirotta con il Mare Adriatico, sarà argomento di mio o l)iu articoli del trattato che sta per essere ^ compilato a Londra. Ma la realizzazione finanziaria di questo progetto, come pure r,-,,^^^1 del ^frollo intcrnozio^ialc, dipendono naturalmente dalla Com missione, che siederà a Parigi. ì Al COaipeiiSO p8GRUÌariO a R8 NlCOia ì r fPa „.i! allenii ] Londra, 13, notte. Carnegie, primo segretario dell'Ambaseia- 'ta inglese a "Parigi, e sir Harwey, cx-consi »uere del Governo egiziano, rappreseule.^^^^ Con'~ .j popovic, delegato montenegrino alla Coneferenza perla pace, ha lascialo Londra per grecarsi a Parigi, ove si trovano-già•riuniti lniolti membri della Commissione internalzwna.[e Per,la,tsù^zi°tì,f delle Questioni 11 ^^^a ^ParW sì coSi non**? &%SÌS^S^Ì^^ dTguet a'n, ma^anche a quella del compenso pecu Jniario da assegnare al Montenegro por l'ab- bandono di Scutari all'Albania, I Si annunzia che ì trattati menzionati da jDaneff nel discorso che ha pronunzialo ic- M a Sofia, sono stati conclusi dalla Bulgai ria-ponilo Serbia e, con la Grecia nel mo |mèmo: della stipulazione jlell'allé'anza bai disaccordi, questi saranno sottoposti" all'ar jfeltrato dallo Zar. L'accordo tra la Bulga- ria'e la Grecia, concluso molto in fretta in seguito alla dichiarazione prematura della guerra, non contiene alcuna stipulazione di arbitrato. Si fa tuttavia notare che la delimitazione dei nuovi territori sulla base della proporzione degli sforzi e dei sacrifici compiuti, può essere effettuata in maniera molto esatta. (Ag. Stefani). ho Zar e 11 Kaiser arbitri fra gli Alleati? Parigi, 12, mattino. Il «Petit Parisien» ha da Pietroburgo: « Corre qui voce che la Serbia avrebbe domandato recentemente all'Imperatore Guglielmo c allo Czar Nicola di funzionare come arbitri per la delimitazione delle frontiere fra gli Alleati ». Spostamenti di truppe bulgare verso Salonicco Salonicco, 12, mattino. T bulgari hanno fatto avanzare due reggimenti verso Doiran. Sì dice che i s&rhi. faWinraw* Ghevgheli alla Grecia.

Persone citate: Carnegie, Harwey, Kaiser, Re Nicola