Il comandante la squadra internazionale dichiara il blocco e ne manda l'annunzio al governatore di Antivari

Il comandante la squadra internazionale dichiara il blocco e ne manda l'annunzio al governatore di Antivari Il comandante la squadra internazionale dichiara il blocco e ne manda l'annunzio al governatore di Antivari (Per telefono e per telegrafo aliai ** STAMPA „> Calma foriera di tempesta «km alla "leonessa dell' Albania 99 (Per telegrafo dal nostro inviato speciale) ANTIVARI, 10, ore 11,60. Quanta mattina II vice ammiraglio ìnglo•e, Oeod Burney, comandante la flotta Internnzionala, ha dichiarato bloccata la costa montenegrlna, da Antivari alla fooa del Oriti. Il documento ohe dichiara il blocco ò etato portato a terra da una lancia battente bandiera Inglese e consegnato al governatore di Antivari, NlkO Tritar, li Mocoo è stalo Iniziato starnano allo ore otto. La navi della flotta internazionale hanno .subito salpato onde; iniziare la crociera lungo lo cesie blcooate. Resta solo davanti ad Antivari la corazzata austriaca scortata da due torpediniere. La dichiarazione di blocco non; •testa sorpresa essendo aspettata. Da Questa mattina, da fioco dopo l'alba,! al ode di nuovo tuonare il cannone in direzione della Bojana. L'artiglieria serba ha ripreso violentemente il bombardamento della fortezza di Brdiza. Il duello delle artiglierie continua. 6AV0RGNAN DI BRAZZA'. ritirerà le m trapp da Sentarl Vlepna, 10, mattino, i. La cZoJtn ha da Belgrado: «In seguito lette dsWfceraelowl del Governo, le truppe •erbe saranno ritirate da Scutarl. Si assicura nel oiraoli bene Informati ohe tale dell' |»einzlone è stata motivata da una comuirieazlone della Russia, eeeondo la quale jl'JUietrla-Ungheria, nel caso di ima oontlnuazione dell'assedio di Scutari, avrebbe bavanzare Is sue truppe nel Sanglacdi Movi Bazar». Gli atei del Montenegro L'Arcivescovo di Pri zren richiede l'intervento dei!e Potenze Parigi, 10, notte. I ' IZ Temps riceve da Belgrado che, secondo buone informazioni, l'arcivescovo di Prizren, nel corso della sua inchiesta, avrebbe '^riconosciuto che i montenegrini avrebbero '■agito abusivamente a detrimento della popolazione cattolica ed in pari tempo della popolazione mussulmana. L'arcivescovo, in conseguenza di ciò, chiede che la Polente intervengano per mettere line a questi abusi. loii i confini dell'Albania Vienna, 10, notte. La Neue Freie Presse apprende da fonte diplomatica che le grandi Potenze intenderebbero addivenire al più presto possibile alla conclusione della pace, nonostante le 'difficoltà che ancora esìstono. Si crede che, nella seduta che gli ambasciatori a Londra terranno domani, si regoleranno definitivamente gli ultimi punti non ancora appianati circa la delimitazione dell'Alba-^ nia e le decisioni circa queste frontiere si comunicheranno poi agli Stali Balcanici secondo le richieste da loro formulate nella risposta delle grandi Potenze. I pre liminari di pace si concluderanno probabilmente a Londra mediante i delegati dei hellìgeranti. Alla stipulazione definitiva della pace sarebbero rappresentante anche le grandi Potenze. li eì« Min ila là Consigli dello Zar a Re Nicoli1. {Servizio speciale della Stampa). ' Parigi, io, notte. Il corrispondente particolare del Temps 'da Pietro~burgo telegrafa: «31 Governo russo pubblica oggi un comunicato nel quale sono riferita tutte le fasi dell'azione rusta nella questione albanese ed in quella di Scutari. Questo comunicato dimostra che, .fino da princìpio il Governo russo ha accettato la condizione dell'Albania autonoma, ed aveva appunto accettalo che Scutari fosse albanese dopo che l'Austria aveva dichiarato che Gìacova non lo sarebbe stalo. Il comunicale fa in seguilo la storia dei Viotti consigli dati a Be Nicola non soltanto dai Governo imperiale, ma anche personalmente dall'imperatore russo. Questo comunicato ha per oggetto di provare che, fino dal primo giorno, il conlegno della Russia è stato correttissimo, sincero ed energico. Lo stesso giornale riceve che il giornale Ketch annunzia che lo Zar avrebbe invitalo Be Nicola a cedere alla volontà 'delle Potenze. JB Rialtra, 10, notte. La corazzata Hibcrnia è partita per il mare Egeo. L'incrociatore fi e tea si reca nel pressi di Corfù. Ili 118filIEP SKI 1 S\ j | ! '■' ; ! Piavate», • aprile. ' Come già vi telegrafai, vi è un momento | contro] ^ i . s i e i o , a e à l a di sosta nelle operazioni militari Scutari: la fucileria .tace e solo a lunghissimi intervalli il rombo cupo di una cannonata isolala ripete la sua nota guerriera. Solo di notte, ogni lauto il borbottio dei Mausers riprende qua c là, provocato da qualche allarme fra i piccoli posti \ avanzali, ma tosto si spagne e tutto riiorj na nel silenzio. | Al campo questo nuovo arresto si inter! preta in doppio modo '■provocato dall'attitudine risoluta delle Po' teme. Si temerebbe che lo svòlgersi m questo momento di una nuova violenta operasione militare, la quael suonerebbe quasi una sfida alla volontà delle Potenze, spingesse queste ad atti coercitivi . contro il Montenegro e ai ogni modo troncasse completamente le trattative laboriose che si stanno riprendendo fra Cettigne ed i vari Governi europei. Per molti, invece, la sosta non sarebbe dovuta che alla necessità di completare e condurre a termine alcune disposizioni di indole puramente militare, che il generale serbo Bojovich, nuovo comandante supremo dell'esercito assetante, considera indispensabili alla preparazione di un .attacco a fondo.. ■ > La mia impressione personale, che ho acquistato discorrendo con personalità, sia militari che civili, montenegrine, è che, per avvicinarsi maggiormente al vero dell'attuale situazione^bisogna riunire i due pareri. Infatti, mentre questa sosta dà una momentanea soddisfazione alle Potenze, essa viene a coprire meravigliosamente l'accanito lavoro di completamento dell'opera di offesa, rinforzando specialmente l'artiglieria nei punti presso cui peserà maggiormente lo sforzo dell'assalto.. Lo nuove posizioni degli assediami Il generale Bojovich ha personalmente ispezionato già parecchie volte, nei suoi minimi particolari, la linea assediarne, apportando molte modificazioni nelle disposizioni che aveva preso lo Stato Maggiore montenegrino. Mentre prima lungo la linea della pianura di Fusha, che partendo dal lago presso il villaggio di Vraka con un ampio semicerchio va a raggiungere di nuovo la linea montuosa che corona da sud Scalari, i battaglioni montenegrini si trovavano semplicemente nascosti dietro piccoli boschetti è protetti da trincee molto basse, ora sono state scavate profonde trincee. Mentre spesso l'artiglieria era semplicemente oc cultata dentro qualche fossato, ora per essa sono state compiute opere da campagna razionali, le quali permettono di dare una protezione efficace agli artiglieri i quali prinla erano terribilmente esposti alle gra nate ed agli shrapnels turchi. Durante la notte le sorveglianze erano straordinariamente difficili, poiché i montenegrini non possedevano nessun riflettore che potesse con il suo fascio luminoso sorvegliare le possibili mosse nemiche; ora anche a ciò è stato largamente provveduto. L'influenza direttrice del nuovo comando serbo si fa sentire ovunque. I montenegrini, quando erano soli, facevano certamente una guerra bellissima dal punto di vista dell'eroismo individuale, ma poco rispondente praticamente a quelle regola assolute che sono la prima base di riuscita di un combattimento moderno. Cosi si ebbero quelle perdite spaventose senza che la,formidabile difesa di Scutari potesse in alcun punto essere validamente intaccata. Era una guerra fatta più con l'anima che col ragionamento. Al giorno d'oggi non basta saper morire per saper vincere. Con i serbi la guerra è ritornata la vera guerra moderna, con tutte le sue risorse, con tutte le sue precauzioni previdenti. Anche nella dislocazione delle truppe assediatiti sono siale effettuale notevoli modificazioni. Mentre al principio in moltissimi punti si trovavano effettivi serbi mescolati con effettivi montenegrini, ora la rispettiva delimitazione dei due eserciti si c latta precisa, ognuno ghindo, ntll'cven- alcuni lo dicono1 tualità 'di un attacco generale, il suo eom: pf*0 pTeciso. Solo per quello che riguarda l'artiglieria i serbi hanno mantenuto il ^sistema misto. Infatti, ora le batterie, mon-plencgrinc, situate nei punti strategici pttt ; cìmportanti, sono tutta comandatila da ufficiali serbi.. 25.000 montenegrini fuori combattimento Volendo fare un computo approssimativo delle forze alleate che assediano Scutari, si potrebbe dire che esse si aggirano attorno 1 ai ^ mila uomini, di cui 15 mila montenc- padppclptd grini e 40 mila serbi. I 15 mila montenegrini sono il residuo del piccolo esercito di 40.000 uomini che iniziò la guerra. Tutto il rimanente, tolta una piccola cifra che è adibita ai servizi di rifornimento, costituisce il bilancio delle enormi perdite subite in tanti mesi di guerra. Ai montenegrini è affidato il settore ovest, cioè quello che, partendo da Vraka, sutla riva sinistra del lago di Scutari, va fino a Boksi, al principio della linea'montagnosa, nota sotto il nome generale di Bardanjoli. Inoltre, la divisione mantener grina comandala dal presidente del Consiglio dei ministri, generale Martinovich, ha mantenuto il suo compito di lettere a bada le ferze turche trincerate entro il piccolo e grande Tarabosch. I serbi si sono riserbati tutto il settore sud della città assediata e che è costituito dalla linea dei forti del piccolo Bardanjoli di Tape, del farla Veneziano e di Briditsa, che rappresenta la 'vera dorsale dclla"difesa turca e che indubbiamente è la parte più difficile. Ma sentirà; ormai, da molteplici fatti dimostrato, che se la Serbia è stata larga al Montenegro di appoggi, vuole però avere la sua massima parie di gloria nell'eventuale conquista. Come sono disposte le cose, se Scutari sarà presa, l'opera sarà dovuta nella quasi totalità ai serbi. I cannoni che al giorno d'oggi sono pronti a tuonare contro l'eroica città assediata, sono ormai quasi 250, fra cui oltre ottanta grossi pezzi d'assedio, ciò che costituisce una notevole preponderanza sopra l'artiglieria turca, la quale ha però sempre in suo favore il vantaggio delle migliori posizioni naturali. La conqnista costerà nn enorme sacrificio di vittime II comandante della città assediala sta intanto facendo il massimo risparmio delle preziose munizioni di grosso calibro-, infatti, nell'ultimo periodo delle ostilità, ai violentissimi bombardamenti serbo-montenegri ha sempre risposto debolmente, ma con tiri molto precisi. Ciò dimostra negli ufciali dell'artiglieria turca la perfetta conoscenza del terreno. La tattica ormai a dottata da essi è di lasciare il più possibile avvicinare gli assalitori onde causare le inanime perdite; ciò. chs avvenne intatti ^battaglione del colonnello Plamcnatz e al piccolo Bardanjoli operato dai serbi del ; colonnello Popocich pocU giorni [a nell'infruttuoso tentativo'ai scalata al grande Tarabosc, operato dal Misi fa vi dissi, a y/i eventi mi hanno daini ragione, clic credevo che le sole truppe uion Integrine fossero totalmente incapaci di impossessarsi della fortezza; ora credo che, data l'importanza degli effettivi e l'aiuto serbo, un attacco condotto a fondo potri. avere esito definitivo. Malgrado si traili di una città stremata, che sopporta da cinaiie mesi l'assedio e che ha .dovuto sostenere innumerevoli violenti assalti, sono persuaso che la sua conquista costerà ancork un enorme sacrificio di vittime umane: La probabile cifra di quindicimila vittimi, che mi faceva prevedere un ufficiale tuperiore serbo, è lungi dall'essere esagerata. II piano del generalissimo serbo Il nuovo comandante supremo, generale Bojovich, sembra aver ormai completamente abbandonato il primitivo piano formulato dallo Stato Maggiore montenegrino, il quale considerava la conquista di Tarabosc cottile condizione unica e principale fior il possesso di Scutari. In caso di assalto generate il massimo sforzo serbo verrà portato sopra il forte Briditza, che è alla confluenza del fiume Bojana con la Drinassa e rappresenta la vera porta al lato est della città, e contemporaneamente contro il piccolo Bardanjoli, chiave strategica sud. Si tratta di due fortezze casamaltata, in cui sono riuniti i più moderni mezzi di offesa e di difesa e che presenteranno una resistenza accanila. Da informazioni retrospettive, che ho potuto raccogliere, mi consta che in questi ultimi tempi, malgrado tutte'le informaioni pubblicate nei giornali e diramate da fónte ufficiale da Cettigne, non ha ancora avuto luogo un vero e proprio attacco generale della città. Si è sempre trattato di sollevazioni parziali di settore che avevano lo scopo di dare agli assedianti qualche nuova posizione necessaria a,completare la base eventuale dell'azione generale. Bojovich non e un uomo da arrischiare una ocra battaglia finché non avrà iu mano i massimi coefficienti, della probabilità di riuscita; però, giunto il momento opportuno, è deciso a non restare, come si c fatto finora, a mezzi termini, ma di andare a fondo. Oramai però siamo giunti alle scadenze e se la questione non sarà risolta prima diplomaticamente, la grande battaglia non può più molto tardare. L'Europa deve far presto, poiché, se è decisa di fare rispettare in modo reciso le sue volontà, non può però permettere che domani si compia un nuovo inutile enorme spargimento di sàngue che sarebbe un'indelebile macchia su questo ventesimo colo, il quale tanto parla di umanità. Per ottenere questo non basta la platonica dimostrazione navale. I viveri dilettano nella città assediata .S'e tutto sembra, dimostrare che il, presidio di Scutari possieda ancora abbondanza di munizioni, specialmente di fucile, è ormai certo che entro la città assediata difettano alquanto i viveri. Ilo avuto questa mattina in mano una pagnotta inviti Valtro giórno entro lo zaino di un soldato turco ucciso agli avamposti. Tutto sembra dimostrare che si tratti della razi.tne giornaliera distribuita alle truppe. Essa è formata di un'ignobile pasta appena cotta, senza lievito, composta di grano mal macinato, cui sono uniti fagiuoli e riso schiac. ciato con una buona aggiunta d'una materia incerta, la quale sembra essere segatura di legno. Se tale è il cibo destinato alle truppe, alle quali il comando turco ha sempre riservato una parte delle migliori provviste, fi gurarsi quali atroci sofferenze deve sop portare la popolazione della città, la qua le, se normalmente era costituita di quasi quarantamila abitanti, ha avuta un'aggiunta di quasi 30 unta profughi fuggili dai villaggi circostanti avanti all'avanzare delle truppe, serbe e monlcnegrme,. La coni- Bojana, ha portato qualche breve informa-],, ., . „• _ • . _ ,. , '. zione sulla situazione di Sentavi. Egli ha passione davanti a tante sofferenze 'i coperta dall'ammirazione di questa eroica 'difesa, la quale prosegue -caparbiamente ostinata, malgrado mesi e mesi di bom.bardamento, malgrado tutte le atroci sofferenze della fame. Gli effetti del bombardamento Un gendarme turco, fatto prigioniero 1"™30 ^usi, sopra la riva destra della confermato che il quartiere mussulmano della città è quasi completamento distrullo dalle granale e che il consolato austriaco sarebbe reso inabitabile perché colpito parechie volte. Anche il consolalo italiano ha subilo diversi danni; però in quest'ultimo non vi sarebbero slate vittime umane. Il nostro console, conte Mancinelli, è in buona salute. Lo stesso potrebbe dirsi del giornalista italiano che trovasi ricoverato entro all'albergo di cui è proprietario un austriaco. La maggioranza della popolazione 'della città, malgrado tutte le privazioni che i costretta a sopportare, incoraggia il presidio nella sua resistenza ad oltranza. Essad pascià ha saputo trar profitto del profondo sentimento di razza degli albanesi. Egli più volte ha dichiarato al capi-quartiere che egli ormai difende Scutari non tanto per la Turchia quanto per conservarla all'Albania, 'alla quale appartiene per il diritto e per là storia. L'affermazione ha tanto più peso in quanto si ricorda che Essati pascià è albanese. Scutari ha riaffermato un'altra volta il suo diritto allo storico titolo di Leonessa dell'Albania ed il suo diritto di\ nazionalità è ripetuto al mondo con una magnifica pagina di abnegazione ed eroismo. SAVORQNAN 01 BRAZZA'. Perchè i! Montenegro. non na comunicato il telegramma del Gran Visir ad Essad pascià Cettigne, 10, notti. 71 Ministro dì Germania a Cettigne, facendosi interprete dei rappresentanti delle grandi Potenze accreditale alla • Corte di Be Nicola, pregò il Ministro degli Esteri di far pervenire al comandante turco di Scutari un dispaccio proveniente dal Gran Visir che autorizza Essad Pascià a lasciare uscire da Scutari la popolazione civile. Il Governo montenegrino rispose con un rifiuto basato sulla opposizione dell'autorità militare, facendo inoltre rilevare che al momento dell'armistizio il Comandante di Scutari rifiutò categoricamente di ricevere ordini e qualunque comunicazione per il tramite della Legazione di Germania, tenendo in nessun conto l'armistizio slesso. (Ag. Stefani) Il ministro delle finanze del Montenegro » Belgrado Belgrado, 10, mattino E' giunto il Ministro delle Finanze montenegrino per fare qui un breve soggiorno. La Scupcina ha approvato, dopo breve discussione, il progetto di legge relativo alla coniazione di monete divisionali sorbe por la somma di cin.tp.ie milioni di dinar. Gli alienti non accctteranuo dei buoni j^iUsoi'ù turctiù L''fonai, attende la "San Giorgio,, per recarsi a Costantinopoli Taranto, io, mattino. La regia nave Amalfi, dopo aver eseguito le prove di macchina con la prescritta Commissione, prove che a quanto si assicura sono riuscite soddisfacenti, si è ancorata nel Mare Grande. Si conferma la sua imminente «partenza, che per quanto mi si riferisce, sarà ritardata brevemente in uttesa della San Giorgio insieme alla quale VAmalfi dovrà recarsi a Costantinopoli por sostituire le navi San Marco e Pisa colà stazionarie e che probabilmente verranno a Taranto. Ieri esegui le prove di macchina e di ruuicielegrafia il cacciatorpediniere Lanciere. Gli AHeati Ghiederauiio un miliardo d'indennità di guerra Vienna, 10, mattino. Il ministrò bulgaro Tcodoroff ha dichiarato in una intervista che l'indennità di guerra degli alleati si eleverà ad un totale di un miliardo circa. Per quanto concerne la riuresa del Debito pubblico, gli alleati prenderanno solamente ciò che ò basito sopra i redditi della Turchia d'Europa, e ,|j questa somma unicamente ciò che la Turchia ha veramente impiegato. La somma totale sarebbe di due miliardi e trecento milioni, dai quali sarebbe dedotta l'indennità.

Persone citate: Burney, Mancinelli, Martinovich, Viotti