La solenne cerimonia nazionale in onore dei caduti in Libia Allo "Stadium" di Torino

 La solenne cerimonia nazionale in onore dei caduti in Libia Allo "Stadium" di Torino La solenne cerimonia nazionale in onore dei caduti in Libia Allo "Stadium" di Torino Prima dell'alba, ieri, piovigginava ancora: alle ore otto il cielo era ancora invaso da nubi minacciose i alle dieci il più bel sole d'aprile sfolgorava sullo Stadlum gremito di folla. Cosi il tempo, che poteva rovinare la solenne cerimonia odierna, è Etato l'elemento primo del suo trionfale successo. Chi può numerare la folla che s'è riversata stamane net fianchi immensi dello Stadlum? Alle nove le ampie tribune aperte al pubblico incominciavano a formicolare di una moltitudine nera, ed irrequieta. I bel corsi che da Porta Nuova, da piazza Solferino, da piazza Statato portano a piazza d'Armi, erano diventati fiumane di gente, che scorrevano ininterrotte sotto le allèe verzicanti, verso lo Sfadium. Di quando in quando passava un reg gimento, colla musica in testa : le note marziali squillavano nell'aria luminosa e ritmavano il corso della fiumana, e accendevano di festosità e di allegrezza i cuori. ■ gcotosasogspnliNello Sfadium Era indispensabile un ambiento smisurato ed armonico, un'arena dalle scalee enormi come I lo Sfadium perchè la stupenda cerimonia corno quella di stamane potesse svolgersi sotto gli sguardi concentrati di quarantamila persone. Chi non ha veduto lo Stadlum stamane ha perduto uno degli spettacoli più imponenti che una moltitudine possa offrire. Quando arrivarono i Principi e la cerimonia 'incorninolo, tutte le gradinate erano ricolme ,dl spettatori, e lo stadio conteneva una intera divisione schierata, che presentava le armi. Come sempre, la folla torinese fu intelligente, educata, perfettamente penetrata del signi : Acato dalla cerimonia alla quale era stata ' invitata ad assistere. I varii settori dello Sta' dium si andarono ordinatamente riempiendo ! dei loro ospiti, senza il più lieve incidente. Il pubblico non invitato aveva a disposizione gli i amplissimi palchi a levante, di fronte al ! palco reale, e, come abbiamo detto, fu il primo ad invadere il suo territorio. Le gradinate si riempirono rapidamente, dal basso : all'alto, come le rive di un lago i cui con I fluenti siano in piena. Alle dieci i settori erano colmi: formavano una granulazione indescrivibile di teste che apparivano bianche nella distanza, sullo sfondo scuro dei vestiti. L'ultima fila si proiettava sul cielo pallido, ra idioso della collina, e sembrava una dentei datura minuscola, rettilinea, uguale,, strana! mente incisa contro la luce. Molti degli ospiti di queste tribune popolari si erano muniti di 'piccole bandiere tricolori di carta velina, che «remavano, si agitavano sulla folla, come una : ìaMle fioritura improvvisa. Le tribune laterali, a nord e a sud, erano riservate alle scuole medie, ai licei, ai ginnasi all'istituto tecnico, alle scuole tecniche, iella R. Università, alle Associazioni.militari, all'Istituto delle figlie dei militari, al Collegio della Provvidenza, al Collegio Duchessa Isabella, alle scuole municipali, agli Istituti dei corrigendi, degli Artigianelli, all'«Albergo di Virtù ». Ognuno aveva il suo posto fissato. Uuesti settori cosi si riempirono con un ordì. • ne, una disciplina ammirevoli.- Di quando in 'quando entrava un istituto, una scuola, e tutta una serie simmetrica di gradini si popoi lava di una popolazione uguale, come i dadi di un musaico. Le bambine delle scuole raunicipall avevano i loro grembiali bianchi, c i loro settori parevano larghe pennellate di ' calce date con mano ferma sul nero dominante. Nello tribune destinate ai collegi il solo accendeva brevi riflessi continui dalle visiere lucenti: e quei riflessi palpitavano sul ila massa confusa come un giuoco di luci sopra iun'acqua movente Le Associazioni civili e militari convennero naturalmente con le loro ;bandiere e i loro vessilli: e la loro tribuna perciò appariva una incantata selva multicolore, ondeggiante alla brezza d'aprile, ji ' Gli invitati avevano a disposizione le vaste ■tribune flancheggianti il palco reale, e intervennero in folla innumerevole, cosi da riempirle e dilagare pel vattene sottostante. Abbiamo notato moltissime signore della nostra società, in eleganti toileltes primaverili. Qualche ombrello portato per previdenza contro la | pioggia, fu aperto a difendere il proprietario i contro i raggi del sole. Il gruppo delie famiglie ! fiotto il palco reale, voragine immensa, deicorata agli orti di rosso cupo, sono collocate alcune file di sedie. E' il posto riservato alle .famiglie dei caduti, che riceveranno le medaglie guadagnate, morendo, dai loro cari. Ai jdue fianchi, sul parterre, si vanno lentamente raccogliendo gli ufficiali invitati. Gli ufi! iciali della Scuola di applicazione entrano inI sieme, colle bandoliere d'oro e le fasce azzurre incrociate, e formano un gruppo molto brillante. Accanto agli ufficiali prendono posto i [reduci dalla Lfbia: non tutti, poiché moltissifmi sono sparai per i vari settori. I rappresentanti delle famiglie del caduti [decorati entrano alla spicciolata, passano timi ' damente fra le nuiformi, guidati dagli ufficiali i preposti a questo servizio, che lo assolvono con i estrema gentilezza, e vanno a prendere posto snelle loro sedie. I più umili sono i primi che jarrivano: qualcuno porta ancora il lutto: [hanno un volto concentrato, commosso, un 'po' turbato dalla curiosità crescente che sopra . di essi si concentra : vanno a prendere posto nelle ultime file di sedie, e lasciano libere *la prime, per quelli che devono ancora giungere. Qualche madre ha portato i piccini: 1 Sgtt del prode morto per la Patria. Una simpatia immensa circonda quelle creature, troppo piccola ancora per comprendere la bellezza dall'omaggio che l'Italia rende in questo : momento al loro padre, e che li deve consolare in parte della dura perdita. Ma le madri sono quelle che commuovono di più: fi- bdslesfe3ismbtttnitcsrnpLECvmipaprlcctcntrldvsldsda gure già un po' attempate, dai capelli che in- scominciano a inargentarsi, si guardano in- dtorno senza parlare: hanno gli occhi arros- sati, ma non piangono: quello spazio immen- sso che le circonda, quella moltitudine che le vguarda rispettosamente, incutono loro una sspecie di smarrimento: ma il loro pensiero dnon si disperde in quel mareggiare di gente, glimane fermo, intenso e dolce intorno all'ora-,sn i i a io a e a a o ee e eAi ! e i iti i i n o e : n a o e n 1 mpzo oai- w bra del loro figlio, che non hanno più riveduto, che fra poco riceverà il premio della sua morte gloriosa. Le truppe Nello stadio, su tre linee, sono schierate le truppe della Divisione. In prima fila sono schierati 11 92.o, 91.0, 50.0, 49.0 reggimento fanteria, e l'Accademia; in seconda fila il 5.o e 6.o genio, il 6.o artiglieria da fortezza, il 3.0 alpini, la Croce Rossa e la Sussistenza; in terza fila i cavalleggeri Catania, il i.o bersaglieri e il l.o reggimento artiglieria da montagna. Poco dopo le 10 squilla una tromba: le truppe presentano le armi: entra il tenente-generale Escard, seguito dal suo Stato Maggiore, che assume il comando delle truppe. Lo spettacolo ò meraviglioso: le truppe sono schierate in prima linea, per battaglioni in colonna doppia; in seconda linea per battaglioni in linea di colonne; in terza linea la cavalleria in massa. L'ordine è perfetto, l'aspetto delle truppe splendido. Un nuovo squillo segna l'arrivo del generale Brusati, comandante il Corpo d'armata. Nel grande silenzio che si forma, gli ordini : « Battaglioni attenti! » si succedono rapidissimi da un capo all'altro del pulvinare. Le truppe presentano le armi. Il generale Escard attende all'ingresso il comandante del Corpo d'armata, per presentargli la sua Divisione. -Ma il generale Brusati non entra immediatamente nel pulvinare Mette al passo il cavallo e passa lentamente avanti al gruppo delle famiglie, salutando. Porta la mano allo, visiera e non la toglie se non quando è passato davanti a tutti i congiunti dei deco rati. E' un pensiero reverente di profonda bel. lezza, e ci commuova tutti. Le famiglie dei caduti si alzano, gli uomini abbassano il cappello, le signore s'inchinano, ringraziando. Poi il generale Brusati. seguito dal suo Stato Maggiore, fra un drappello di carabinieri, che gli fa ala all'ingresso, entra nel pulvinare, salutato dal generale Escard e dagli altri ufficiali superiori, e al galoppo passa in rivista le truppe. Sono le dieci e mezza, l'ora indicata per l'inizio della cerimonia. Arriva, annunciato dalla fanfara reale, il Duca di Genova, che veste l'uniforme di ammiraglio. Le Musiche sparse pel pulvinare suonano la Marcia Reale: la folla applaude fragorosamente. 11 sindaco e il prefetto ossequiano il Duca, che si sofferma ai piedi della scalinata che adduce al palco reale. Poco dopo giunge la principessa Laetitia, accompagnata dal cavaliere d'onore marchese Di Moncrivello e dal gentiluomo di Corte conte Fossati Rayneri, entrambi in uniforme. .Le Musiche ripetono la Marcia Reale, nuovi applausi scrosciano sulle gradinate, col rombo di mille torrenti. La Principessa, seguita dal Duca di Genova e dalle Autorità, sale al palco reale. La cerimonia della distribuzione delle medaglie sta per incominciare. Ma in questo momento una voce, mille voci gridano: « Un areoplanol •. Tutti volgono gli occhi al cielo in direzione di Miraflori. E infatti sul cielo invaso di luce, sorridente fra- gli squarci di sereno aperti fra le nubi d'argento, compare alto, formo, veloce un monoplano. E' il Xewporl del tenente di vascello Rossi. L'areoplano compie un vasto giro sull'arena, si allontana, fa un secondo giro,, dominando le acclamazioni col ronzio profondo del suo motore. E' un momento Si entusiasmo. Tutti seguono con emozione intensa le evoluzioni del monoplano, che mostra il suo ventre oscuro e delinea la sua lineatura geometrica con tvo la cruda luce del cielo. Reso cosi il suo saluto, il monoplano volge la prua verso Miraflori, e si allontana fra i raggi del sole sbucato dalla nuvolaglia. rifopcetrdbfigusatctismespngggdpmdgmdcssAmplcfU Etili fiele lisi E' il momento più solenne della cerimonia una solennità fatta di commozione e di tri stazza insieme. Il generale Brusati è sceso da cavallo e sale sul palco reale ad ossequiare i Principi. Il tenente-colonnello Capirone invita allora le famiglie a salire pur esse alla vasta tribuna e il gruppo dolente spicca, nel contrasto delle uniformi scintillanti, più cupo. Tutt'intorno, a pie' del Palco, la folla fa ressa quando le bandiere sono recate lassù e raggruppate. Il generale Brusati legge ad alta voce il suo discorso di omaggio ai caduti e di saluto alle famiglie, ma le sue parole si sperdono per la vastità del luogo. 11 sindaco paria a sua volta in nome di Torino, che vuole rendere, con tutto il fervore più sincero, onore a chi ha bene meritato dalla Patria, e quindi s'inizia la cerimonia della distribuzione. Ma la folla immensa, che ha composta l'imponente corona attorno alle famiglie, non può apprendere, tanto è lontana, i particolari della cerimonia. Pure un senso di commozione si propaga quando, chiusa in gramaglie, s'avanza la vedova del capitano Marcuccl-Poltri per ricevere dalla principessa Laetitia la medaglia d'oro decretata al marito. L'accompagnano una giovinetta ed un fanciullo. Presa da un impeto di pietà e di tenerezza per la vedova e per le sue creature, la folla prorompe in un applauso. La Principessa consegna la decorazione e l'accompagna con parole buone e nel gruppo delle famiglie la commozione si fa più viva e profonda e nessuno più può trattenere le lacrime. E passano la vedova del tenente Bosclli e il padre del tenente Solaroli. Al vecchio marchese il Principe Tommaso e la Principessa stringono lungamente la mano. Sfilano uno ad uno i congiunti dei caduti, lentamente: sono signore chiuse nelle bende vedovili, sono modeste donne del popolo e semplici artieri, ma per tutti si prova lo stesso struggimento al cuore: sono madri accomunate da un mède simo grande dolorePassa una signora pallide* dal volto rigato di lagrime : ha con sè tre giovinette e due fanciulli, uno dei quali è quasi un bimbo: non possono trattenere il pianto e prorompono in singhiozzi, infantilmente. È' la signora del capitano Arcare. La folla raccolta d'attorno che vede e comprende, non sa come dimostrare i suoi sentimenti ed ha un applauso vive, scrosciante, insistente. Ma il cuoce sussulta dinnanzi aWet> iticcdggddepdfg terità di quel dolore: eli occhi si riempiono di lacrime. Molti fra gli ufficiali s'irrigidiscono nello forzo di dissimulare la commozione, ed i volti la rivelano. Lì presso due carabinieri in ervizio piangono silenziosamente, asciugan- d0Sj q vou0 con ]a mano inguantata, di sfug- ita. E sono uomini che domani sfideranno erenamente la morte, consapevoli, col sor- j iso sulle labbra. Poi -ancora: un padre, un vecchio soldato orse, «i sofferma dinanzi al Principe che gli orge la decorazione. Ha gli ocelli rossi, acenna leggermente col capo, assentendo, menre 11 Principe lo saluta e qirando sta per scenere dal palco bacia, con uno scatto indiciile, l'astuccio che racchiude la medaglia del glinolo, ripetendo: «Caro ragazzo! caro raazzo!... ». La cerimonia della consegna non è lunga: uno ad uno i congiunti dei valorosi che conacrarono la vita alla Patria sfilano dinnanzi ai Principi che hanno una frase gentile per utti, come per tutti la folla, nel *suo gran uore, ha una espressione d'amore e di graitudine. Ancora le famiglie si raccolgono nello pazio ad esse riservato sotto la tribuna reale, ma ogni disposizione per l'ordine è resa vana la folla trattenuta dapprima nel « parterre » 'accosta ad esse, le circonda, forma un gruppo solo c rinnova la dimostrazione imponente e pietosa. Lo sfilamento in parata Il principe Tommaso scende dal palco seguito dallo Stato Maggiore, accompagnato dal generale Brusati, mentre le bandiere dei reggimenti vanno a disporsi di fronte al gruppo I delle famiglie. Incomincia ora la parte che si ( potrebbe dire coreografica della cerimonia, ; ma che invece, per lo schietto entusiasmo jdella folla, si è mutata in una vera e sentita igloriflcaztone dell'esercito. i n principe Tommaso, col generale Brusati, si pone fuori della rastrellata sulla pista, donde dovranno passare in rivista i vari! scaglioni e le varie compagnie. Repentinamente corre di Ala in fila 11 comando dell'attenti e dello schieramento ed ammassamento per prepararsi alla parata. La mossa, fatta con precisione e simultaneità, e che offre già un magnifico quadro di movimento, «fa scattare il pubblico, specialmente quello popolare In un primo intensissimo applauso. I colonnelli si dispongono in testa ai loro reggimenti : battaglioni, compagnie, plotoni e squadroni, con rapide evoluzioni, si portano al posto loro assegnato. Scintillano al sole le sciabole e le spalline dei pochi ufficiali che sono senza mantello; la massa grigia, illuminata dal bel sole primaverile, ha una gaiezza viva e simpatica. Da tutti i settori dove il popopo si accalca e dove i bimbi acclamano incessantemente, si sventolano le bandierine tricolori. Un comando secco, uno squillare di trombe, la Marcia Reale, ed una nuova immensa ovazione che, prima sommessa, si eleva a poco a poco ad un fragore intenso. Incominciano i reggimenti di fanteria a sfilare. Sebbene composti in parte di reclute, i soldatini grigi hanno sfilato con precisione, vivamente applauditi man mano che passavano davanti ai vari settori. Ma quando gli alpini, dal cappello piumato, dal passo pesante e regolare, ma fieramente, al suono della loro fanfara incominciano a muoversi, migliaia e migliaia di piccole mani delle fanciulle dei collegi e delle scuole si agitano in un caloroso saluto ed allora da tutto l'anfiteatro si leva più intenso ancora l'applauso. Nel pulvinare, intanto la truppa ammassata si disnoda, serpeggia con una varietà poli- croma di magnifico effetto e la sfilata prò segue con precisione mirabile, tanto più mera vigliosa in quanto le condizioni del terreno fangoso, e qua e là rotto da pozzanghere, ron deva difficile il posso cadenzato. Da vive ova zloni pure è stata accolta l'artiglieria di for¬ tedtopplicmdtessretuluccsltipdrcatfritredcvblzlc a i i , , a i i a a a - o ¬ tezza che sfilò a plotone affiancato, e quella di montagna con le batterie montate sul muli. Un grande tributo di applauso, che da settore a settore nell'immenso anfiteatro ti prò. pagò con intensità commovente, fa reso al piccolo plotone della Croce Rossa, 1 cut militi. Baiarono fieri delle numerose medaglie che loro brillano sul petto. E la folla giovanile fece le più gaie e da* morose accoglienze al giungere dei drappelli di volontari, i quali sfilarono come tanti veterani. Ammirata fu pure la precisione di snlamento delle guardie di finanza, ma la simpatia immensa del pubblico proruppe in reiterate acclamazioni più ancora Intente di tutte, quando, le piume al vento, sulle loro lucenti macchine sfilarono i brani bersaglieri ciclisti. La funzione riusci non solo brillante per Ivacità di movimento e di colore, ma anche commovente per la partecipazione che vi prese il pubblico, specialmente quello giovanile, le cui fresche voci salivano sul mormorio di tutta la folla. A tratto tratto furono intonati inni patriottici. Finito lo snlamento che si chiuse con 11 passaggio della cavalleria, alcune compagnie di fanteria si recarono a prendere le bandiere del varii reggimenti sotto 11 palco reale e con un ultimo presentat'arm, resi gli onori alle famiglie dei caduti, ai Principi Reali, le truppe sono uscite man mano dallo Staditm fra una fiumana di popolo acclamante ohe rinnovò le ovazioni. Negli occhi di molti soldati ed ufficiali scintillavano le lagrime di commozione. Tutti erano fieri della magnifica prova, dt simpatia e di affetto, con serietà ma con intensità, loro data dalla buona popolazione e apparve cosi che bene si era apposto il Ministero quando, volendo a queste feste dare la più grande pubblicità e la più grande partecipazione popolare, Intendeva ottenere uno scopo di educazione e di affiatamento sempre maggiore tra la nazione e l'esercito che si è dimostrato cosi valoroso. rasc———sdcngvB——(ngvtndcns(Aritlddc—(snsGfi—pnG(m

Luoghi citati: Catania, Genova, Italia, Libia, Moncrivello, Torino