L'incarico a Luigi Barthou

L'incarico a Luigi Barthou L'incarico a Luigi Barthou (Per teletono élla Stampa). Parigi, 20, notte. Poincaré ha conferito per un'ora e mezza con Barthou a cui ha domandato se accetterebbe eventualmente l'incarico di costituire il Gabitietto. Barthou espresse il desiderio di consultare i suoi amici politici prima di dare una risposta definitiva e, lasciando l'Eliseo, si recò a visitare Briand. E' opinione prevalente che Barthou domattina porterà la risposta definitiva a. Poincaré c che questa sarà nel senso di accettare ufficialmente l'incarico. L'impressione generale ó che Barthou, il compito del quale ò incontestabilmente facilitato dal voto odierno della Camera, troverà senza troppo gravi difficoltà il concorso del quale ha bisogno. Barthou, secondo quanto riferiscono alcuni suoi amici, avrebbe deciso di assumere, con la Presidenza, del Consiglio, il portafoglio dell'Istruzione Pubblica. Ecco del resto, se si deve credere alle voci che circolano, come potrebbe presentarsi la nuova combinazione: Presidente del. Consiglio e Istruzione, Barthou;Esleri, Pichon; Finanze, Klotz; Inferni, Jean Dupuy; Guerra, Etienne; Marina, Pierre Baudin; Giustizia, Viviani o Costant o Doumergue; Commercio, Mazc o Chales Dumont: Lavoro Cheron; Lavori Pubblici, Desplas: Agricoltura, Fernaud David o Nulens; Colonie, Lcbrun. De Monzié avrebbe, si dice, l'offerta di un Sottosegretariato di Stato. Ciò ebe dice Bari ou (.Servizio speciale della Stampa) Parigi, 20, notte. Alle cinque Barthou ha ricevuto dal presidente della Repubblica, Poincaré, il mandato di risolvere la crisi, a cioè pochi momenti prima che la Camera avesse deciso, sebbene a lieve maggioranza, di fare credito al nuovo futuro Ministero, onde non complicare una situazione politica già grave, in seguito al conflitto intervenuto fra le due assemblee. Investito del mandato, Barthou si mise all'opera, e subito dopo procedette ai necessari consulti politici. Naturalmente il futuro presidente del Consiglio s'è rifiutato di fare pubblica qualsiasi decisione sulla scel ta dei suoi collaboratori. Si può tuttavia affermare che nei colloqui, che egli ha avuto con parecchi uomini politici, si parlò non solo del programma del nuovo Ministero, ma anche delle persone che saranno chiamate a collaborarvi. E' certa la collaborazione di Barthou o di Pichon. La sola, dilllcoltà risulterebbe iifiU'atti'ibuziùiic dei portafogli. Barthou non vuole assumere quello degli interni 0 Pichon desidera avere quello degli esteri. Queste difficoltà possono essere conciliate, tanto più .e Barthou non intende prendere la cornitela responsabilità della successione Uriand. Barthou ha avuto un colloquio con i giornalisti, ai quali ha dichiarato : « Sono stato chiamato. dai! Presidente della Repubblica, il quale mi ha chiesto se volevo incaricarmi della formazione del Gabinetto. Dopo rjj questo colloquio io chiesi di consultare : miei amici politici, prima di dare una ri sposta definitiva. Ho cominciato colla visita al mio antico amico il presidente de) Con siglio, Briand, poi ho visitato Antonino Dubost, presidente del Senato, quindi Des chauel, presidente della Camera, con quali ho avuto delle lunghe conversazioni Ho pure avuto un colloquio con Ribot, di quale mi ha fatto un'accoglienza cortesissi ma e che mi ha lasciato veramente commosso. Mi sono poi recato alla casa di Bourgeois, ma non ho potuto vederlo, e mi propongo perciò di ritornarvi domani. Naturalmente c prematuro parlare del programma del Gabinetto. « Questo programma risulterà dai colloqui ulteriori coi miei collaboratori. Fin d'ora posso annunziare che vi sono due. questioni che nessun Governo repubblicano può eludere: la riforma elettorale e la durata della ferma militare. Per quanto concerne la questione della riforma elettorale, la Commissione senatoriale farà degli sforzi per la conciliazione, accettando la rappreseti Uuvza della minoranza. Sono deciso ad mpiegare tutto il mio zelo per non perpeuare il conflitto tra Camera e Senato, che nessun patriota può vedere aggravarsi ». « Inoltre, non accetterò di formare il Gabinetto se non trovo l'adesione unanime per la ferma dei tre anni. Ilo fatto parte dèi precedente Ministero che ha presentato l progetto e che anche prima della deliberazione del Consiglio superiore della Guerra si era dichiarato a suo favore, e non ho mutato opinione. Su questo punto sarò irreducibile. Le Camere sono prorogate fino a martedì, concluse Barthou, e ho dunque U.tempo necessario innanzi a me ». la mine pei I» stese militar alla Camera francese Parigi, 20, uott. La Commissione dell'esercito della Camera ha designato Pale come relatore alla legge sulla ferma triennale. La Commissione ha poi respinto con 22 voti contro 5 una mozione, di Jaurìs, tendente a chiedere al Governo di rivolgersi alla Corte dell'Aia per otte nere la limitazione degli armameuti.

Luoghi citati: Fernaud David, Parigi