L fiducia degli Ambascciatori nella sollecita soluzione dei problemi balcanici

L fiducia degli Ambascciatori nella sollecita soluzione dei problemi balcanici L fiducia degli Ambascciatori nella sollecita soluzione dei problemi balcanici (Servizio speciale della STAMPA) irrogazione ai ioidi sol conflitto bulgaro-romeno Londra, 13, notte. La nuova, riunione ambascirUoriale che s'è tenuta oggi al Foreign Offici è durata poco più di un'ora. Questa riunione, secondo una nota diramata dalle Agenzie, non ha carattere ufficiale : è stato un convegno amichevole. Ufficialmente gli ambasciatori si riuniranno sabato. Il fatto che sir Edward Grcy non mancò di rimanere alla Camera tìci Comuni (ino a poco tempo prima dell'inizio della conversazione con gli altri rappresentanti delle Potenze, dimostra che nessuna questione realmente e profondamente preoccupante si trova innanzi agli Ambasciatori. Quella della mediazionie fra gli alleati c la Turchia 6 veramente abbastanza diffìcile, ma sembra tutt'ultro che insuperabile, li' sintomatico, a questo riguardo, il fatto che la risposta degli Stali balcanici aile Potenze e stala differita fino a domani. Potrebbe darsi che dietro questo indugio Bi celasse una manovra delle Potenze, le quali non hanno smesso la amichevole insistenza per ottenere che gli Stati balcanici con mettano altri ostacoli all'opera pacificatrice dell'Europa con delle pretese sagerate ed assolute. Non è quindi da escludersi del tutto che la ritardata risposta balcanica risulterà assai meno intransigente di quello che ò stato pronosticato fino da stamane. D'altra parte perù le informazioni ufficiose giunte da Atene e da Sona continuano a proclamare che la risposta balcanica esigerà a priori una linea da Midia u Kodosto per segnare il confine turco-bulgaro; la cessione di tutti i territori occupati incluse tutte le fortezze, la cessione delle isole dell'Egeo ed il pagamento di una indennità di guerra. Di più la risposta domanda la partecipazione degli Stati balcanici all'assetto economico e finanziario che verrà fatto della Turchia dopo il componimento della crisi. Se la risposta è stata dilazionata fino a domani — aggiunge il telegramma — ciò si deve al fatto che la Grecia vuole sia inelusa la domanda che la Porta garantisca per l'avvenire anche i privilegi dei sudditi balcanici residenti in Turchia, e cosi pure i privilegi religiosi e nazionali di tutti i cristiani domiciliati nell'Impero ottomano. Comunque anche nella peggiore delle ipotesi la risposta degli Stati alleati non conterrà elementi tali da spaventare gli ambaBciatori. Invece la questione scottante fra quelle che gli ambasciatori si trovano- dinanzi è piuttosto l'affare di Scutari, anche questo spettro sembra però spogliarsi, poco alla volta, dei suoi più grandi terrori. Oggi al Foreign Offici: il problema venne discusso di nuovo sulla base della proposta emanata da Vienna, secondo la quale dovrebbero essere fatte da parte delle Potenze pressioni identiche e simultanee tanto a Belgrado quanto a Cettigne per ottenere una maggiore remissività e una prudente passività per ciò che si riferisce alla futura condiziono di Scutari. La decisione degli Ambasciatoli relativa- LhccsgLsTtnrmente tt ^^^Jf^""",!1 |nosce ancora. Probabilmente essa resta sub Ìndice, ma in circoli autorevoli si assicura che i rappresentanti delle Potenze hanno accolto la proposta austriaca e che stanno escogitando i mezzi per raffrenare il Montenegro e la Serbia prima che Scutari cada, prevenendo così le tanto temute complicazioni successive. Questa, informazione può ossero accel- \tata con qualche sicurezza perchè in ani , liienti diplomatici di solito bene informati della crisi balcanica si afferma che sulla i■questione albanese, anche l'Austria e la Bussia sono ora. d'accordo. La Russia, non solo ammette c approva la inclusione di Prizron, Ipel\, Dibra, Giacova nel nuovo •Stato di Albania, ma riconosce la necessità invocato dall'Austria, che Scutari diventi capitale della nuova Albania. Se tale ricoiiosaiineulo della Russia non fosse realmente avvenuto, l'Austria non proporrebbe alle altre Potenze di iniziare una azione collettiva Cettigne e Belgrado, perchè la sorte di Scutari si risolva nel senso dei maggiori interessi europei. Sir Edward Grey oggi ai Comuni rispondendo ad analoga interrogazione, dichiarò che il Governo rumeno e quello bulgaro si! sono accordati a deferire la loro controver eia alle Potenze: aggiunse che ciò ha su citato la soddisfazione generalo: per il momento non credette di poter far alcuna dicluarazione intorno a possibili mutamen- J. . . , ta territoriali o alle condizioni che verran- no dettate dall'Europa, giacché ogni di- chiarazione in proposito è prematura e po- irebbe disturbare la prospettiva ili un pa- cilico componimento. Ad ogni modo sirtirey terminò dicendo che i principi sostenuti dall'Europa nell'intento di risolvere la controversia bulgaro-rumena sono tali che verranno accolti generalmente con simpatia. ; iIl Bilancio delta manna mcrlese •i u ,-> pei' il iyio-1914 Londra. t3 notte II bilancio della marino per notte il 1013-14 ammonto a 1.157.732.000 franchi ewesontn un aumento di franchi 30.817.500 m con. fronto al bilancio l'Jl:M.'ì. il bilancio sUhi- lisce l'aumento di 8o00 uomini, portando cosi gli effettivi degli ufficiali e dei mari- nai a !;«5.000 ntìPinarzo del |I>14 La somma, di ul.-UO.000 di frane*» servirà « cmn.-.eiare la costruzione delle m« aa>fornài» 4 Le categoriche condizioni defili meati per la pace {Servizio speciale della Stampa) Vienna, 13, notte. Nei circoli. bette informati di Vienna si hanno queste informazioTii autentiche sulle condizioni messe dagli Stati Balcanici per la conclusione della pace con la Turchia-. l.o Le ostilità continueranno fino alla conclusione definitiva della pace. 2.o Come base delle trattative di pace, serviranno quelle stabilite dai delegati degli Stati balcanici il 23 dicembre 1912 a Londra e cioè -. linea di confine Midia-B.odosto, lasciando la penisola di Gallipoli alla Turchìa e cedendo agli Alleati tutti i territori ad occidente, ad eccezione dell'Albania i cui confini e la cui organizzazione saranno lasciati alla Conferenza degli Ambasciatori di Londra. A questo proposito, si accenna esplicitamente che Adrianopoli e Scutari, prima della, conclusione della pace, devono essere assegnale rispettivamente ai bulgari ed ai montenegrini.. 3.o Cessione delle isole dell'Egeo alla Grecia, ed a questo proposito si menziona particolarmente Creta e si domanda che la Turchia rinunci a. lutti i suoi diritti su questa isola. ■ì.o La Turchia, si obbliga a pagare una indennità di guerra agli Stati balcanici alleati, la cui somma deve essere stabilita prima della firma della pace. 5.o La Turchia assicurerà i diritti convenienti a quei cristiani e sudditi balcanici che rimangono sotto il regime turco. Infine, nel caso che si dovessero discutere i problemi finanziari derivanti dalla guerra, gli Stati balcanici domandano che a queste trattative partecipi un rappresen tante di ciascun Stato balcanico; nel caso che la guerra dovesse proseguire, le condizioni per la pace non sarebbero che aggravate-, se la Turchia colesse nuovamente dilazionare te trattative, nuove condizioni di pace sarebbero proposte più gravi delle attuali. i/aumento delle entrate del debito pubblico turco l creditori saranno garantiti Costantinopoli, 13, notte. 7/ delegato francese, nella amministrazione del Debito pubblico, seguendo una antica tradizione, vedette ieri, in occasione | Consiglio finanziario, la presidenza aldelegato inglese. Il Presidente nel suo di-scorso ha rilevato che, malgrado lo scop\pio della guerra le entrate del Debito Pubblico hanno presentato un anniento di 2.250.756 lire turche. Il Consiglio amministrativo prese tutte le misure di precauzione affinché gli interessi dei creditori della Turchia nei territori occupati dagli Stati balcanici siano tutelati. Essi hanno , formulalo desideri legittimi tanto per la iPorta oualttù Vcr - Governi esteri. ! L'oratore dice che il Consiglio amministrativo può essere rassicurato che egli si adoprerà per la difesa del punto di vista del Consiglio nella. Commissione finanziaria internazionale non appena questa sarà convocata. La qéhzi di per la soluzione del conflitto bulgaro-romenoPietroburgo, 13, notte. Si afferma che la prima seduta degli Ambasciatori a Pietroburgo che si occuperà della vertenza bulgaro-romena avrà luogo alla fine della prossima settimana. 11 «ornale Denti dice che fatto saPerc al Ministero la Bulgaria ha sapere al .Ministero degli Esteri rus- c'acuì rflri^ni hJ"?tton.let<:rs- in ogni caso due decisioni della numonp mpntrn Ia Romania si è riservata la"facoltà di ac consentite alla soluzione del conflitto bui garo-rotneno da parte della, riunione degli Ambasciatori accettando per ora soltanto ila mediazione delle Potenze ti è si sioittio ai gii Alene. 13, cotte. Il colonnello Alpitis telegrafa da Paraimythia: «< In seguito al mio proclama in n°me de! Re de^n cncni-<iei <■ ^1 Governo ai notabili, beys ed agas riguar- dante la sottomissione degli abitanti diUsamuria senza distinzione di razza e di religione, annunzio l'occupazione e la sot- emissione di tuffa la Tsamuria fino a Ka Iama e al di la d- Filiatais. Ho occupato Puramythia, Karvonaro, Margariti, Parca Coroni, Gumenilza, Castri, Filiatais X..' khori ed ho disarmato gli abitanti II do putato ottomano Messili Dino e parecchi beys ,,i «gas di Castri si presentar,.,,,, " >-.i^co alto di completa sottomissione ., iwou.no i. ff II Le QiniiR leu " nini contro S. Giovanni di Melina I due trasporti affondati • Solo 50 vittime? {Servizio speciale della Stampa) Belgrado, in, nette. \ Si hanno ora più precisi particolari sulla ap%>arizione dell' incrociatore turco Hamidié sulle coste albanesi. Era il mezzogiorno quando l'incrociatore si prcsetitò dinanzi a Duraxso e incominciò il suo bombardamento contro la. città stessa e contro il cam'po dell'esercito serbo stabilito fuori delia città. All'una a mezza t'Hamidié si allontanò senza avere causalo alcun danno e si diresse verso il porto di San Giovanni di Mcdua. Qui si fermò ed incominciò, alla distanza di 4 chilometri e mezzo a bombardare il forte. L'artiglieria da montagna delle truppe serbe rispose a sua volta e sparò contro la nave parecchi colpi; ma ;ì0 obici turchi erano già caduti sul porto e sui trasporti, alcuni dei quali ancora carichi, perchè giunti allora. t'Hamidié quindi si allontanò di qualche centinaio di metri, per portarsi fuori della portata dei cannoni serbi. L'incrociatore turco lanciò, in complesso, un centinaio di obici contro San Otovanni, allontanandosi poi per direzione sconosciuta. Due navi che si trovavano nel porto, una carica di foraggi e l'altra con 30 eavalli c numerose munizioni, furono incendiale. Una terza nave è stala, colalo a piceo, con una cinquantina fra. morti e feriti.Qui si. afferma che quando venne l'annunzio che i'HHmidié, il mese scorso, era uscito dai Dardanelli, dall'Autorità austriaca era giunta l'indicazioni', che l'incrociatore si trovava nell'Adriatico. La fiotta greca, in. servizio iti ispezione, incontro un incrociatore del tipo delt'Hamidié, ma questi però innalzò bandiera austriaca. Dove si trovava t'Hamidié ? SI segnala ora il passaggio dell'incrociatore a '10 miglia da Bari, sulla costa italiana. (Journal). » : "Bit..ttilievi e note del ''Journal,, (Servino tpecialc della Stampa). Parigi, 13. none. L'apparizione dell'incrociatore turco IJamidiè dinanzi alle coste albanesi ha provocato nei circoli parigini una certa sorpresa. La flotta ottomana infatti non ha mai brillato per spirito offensivo dal principio delle ostilità. 1 telegrammi da Atene parlavano sovente deli'Hamidié come di un vascello fantasma che fuggiva di costa iu costa, di mare in mare in cerca di sicuri rifugi. I cannoneggiamenti di Durazzo e di San Giovanni di Medila ricordano ai greci che non bisogna mai disprezzare un avversario. « La verità è — scrive il Journal — che YHamidié si staccò dal resto della flotta turca in una sortita che è stata tentata fuori dei Dardanelli ai primi giorni di gennaio, li 15 gennaio ['Hamidié comparve dinanzi all'isola greca di Syra e colo a picco l'incrociatore ausiliario Makedonia: alcuni giorni dopo giunse ad Alessandria, attraversò il canale di Suez per portarsi sulle coste dello Yemen, quindi ritornò nel Mediterraneo e fece scolo a Malta cacciato da una tempesta. I movimenti dell'incrociatore turco possono spiegarsi senza che ci sia il bisogno di fare intervenire misteriose complicazioni. VHamidié è una nave assai rapida, ciò che gli permette di fare la spola con l'arcipelago adriatico. Non è impossibile del resto che un deposito di carbone sia stato preparato in un angolo delle coste albanesi. Con la sola eventualità del suo intervento YHamidié imbarazzerà assai il rinvio dei rinforzi serbi che vengono inviali per mare a Salonicco e a Scutari. Finché questo pericolo esisterà i convogli dovranno essere vigilati: per di più lu marina greca è povera di risorse e di scali. Esso (• anche più povera di navi capaci di ridurre olla ragione YHamidié !.. L'ultimo tentativo sei-irtai ino per espugnare Scutari Trattative italo-greche per le isole?(Servito spedate della Stampa) Berlino, 13. notte. La. risposta degli Slati balcanici é stala rinviata a domani a causa, almeno cosi si afferma a. Berlino, del Montenegro. Sembra infalli imminente un assalto generale delle truppe monte ne grine rinforzate dulìe truppe serbe, ultimamente giunte, euiitro Scutari. Perciò il Montenegro vorrebbe attendere l'esito di tale assalto prima di prendere una decisione di fwntc all'invito delle Potenze. Qualcuno accenna inoltre a trattative che avverrebbero fra l'Italia e la Grecia circa le isole dell'Egeo occupate. dall'Italia. L'inviato greco Griparis si è recalo a Ttonta dorè si. dovrebbe incontrare con fon. Di San Giuliano. In una intervista poi da Belgrado col corrispondente della Gazzetta di Franeoforte il Presidente Pasic dichiara che l'invio delle forze serbe a Sculari non ha alcun significato politico e fu esclusivamente una misura militare, resa necessaria dalla situazione della guerra. Accademia letteraria alla '"Trento e Trieste,, proibita dalle Autorità governativeMilano, Vi, notte Si apprende ora che d'ordine delle Aulu-rità governative è stata proibita una se-duta indelta per domani sera dalla « Tren-to e Trieste » (Sezione femminile), duraiilela quali! ni dovevano svolgere lenii im <iii'.u

Persone citate: Castri, Di San Giuliano, Dibra, Edward Grcy, Edward Grey, Filiatais X.