Il Ministro della Marina ingiuriato da un contrammiraglio a riposo

Il Ministro della Marina ingiuriato da un contrammiraglio a riposo Il Ministro della Marina ingiuriato da un contrammiraglio a riposo (Per telefono a11, notte. Stamane, verso le 8,30, Sua Eccellenza il ministro della marina si recava, come al solito, a piedi al Ministero. Transitando per via del Tritone, all'altezza dell'exrMinistero di agricoltura, fu affrontato improvvisamente e brutalmente dal contrammiraglio a riposo, comm. Nicola Gozo, il quale cercò idi colpirlo con un pugno. Prima che l'on. Leonardi-Cattolica, sorpreso dalla inaspettata aggressione, potesse, reagire, un maresciallo dei reali carabinieri in borghese riusciva ad agguantare il Gozo, che in uno stato di agitazione indescrivibile lanciava volgari ingiurie all'indirizzo del ministro, il quale però non perdeva la sua calma. L'improvvisa, violenta aggressione non può spiegarsi che come un risentimento del Gozo verso il ministro della marina, per il provvedimento che or sono quasi due anni lo collocava in posizione ausiliaria in seguito ad unanime parere dato dèlia Commissione speciale di avanzamento. Contro tale provvedimento aveva ricorso il Gozo, con esito sfavorevole* al'Consiglio di Stato. L'atto incrualificabile compiuto dal contrammiraglio a riposo comm. Nicola Goeo, contro il ministro della marina, onorevole Leonardi Cattolica, non ha per fortuna\ precedenti nella nostra marina e nel nostro esercito ed lia prodotto.vivissima, enorme impressione ovunque a Roma. Nei circoli parlamentari, l'aggressióne è severamente stigmatizzata. Ai Ministero della marina, non appena' si sparse la notizia, il ministro fu. oggetto di una cordiale, affettuosa, vibrata manifestazione da parte di tutti i funzionari, che vollero, significare all'onorevole Leonardi-Cattolica la loro devozione e la riprovazione per la brutale aggressióne. Cotte si svolse l'aggressione Quando il ministro della marina, in via del Tritone, fu avvicinato dal contrammiraglio comm. Nicola Gozo, di nulla sospettando, fece atto di salutarlo, ma-questi, dopò averlo investito con paròle ingiuriose, gli lanciò un pugno,.che l'on.. Leoqardi-Cattolìca riusci a schivare. Quindi reagì energicamente, respingendo l'aggressore, il quale smaniava, e gridava come un .ossesso. Il ministro si difese con energia e sangue freddo. S'intròmisd-un maresciallo dei carabinièri che, avendo- riconosciuto il ministro, avrebbe voluto trarre in arresto il Gozo, ma questi si affrettò a consegnare il suo biglietto da visita, dichiarandosi pronto a rispondere in qualsiasi luogo ,ed in qualsiasi momento del suo poco rispettoso atto.• ' 11 contrammiraglio Gozo era accompagnato dal figlio Enzo, il quale era rimasto a poca distanza. La scena si svolse in pochi secondi, tanto che la gente, che in quell'ora affollava via . del Tritone, non potè subito slanciarsi fra- i contendenti per separarli. Anche il figlio del Gozo rimase come paralizzato per li rapidità della scena. Il maresciallo Brugnoli rimase sulle prime interdetto, tanta era lontano dal suppore che quel, signore anziano, severo, dal portamento distinto, avrebbe finito col tentare di percuotere il ministro, ma poi agi prontamente. La folla, addensatasi subito dopo attorno ai contendenti, afferrò il contrammiraglio Gozo e io trascinò . lontano, mentre. il-.ministro, salutato, rispettosamente/riprendeva tranquillamento il suo cam minò ed un .'quarto d'ora dopo era al suo lavoro consueto ' al ' Ministero. Il comm. Go zo, un quarto d'ora dopo, potè ànch'egH allontanarsi rapidamente dalla parte oppo sta mentre il figlio.Enzo, assicuratosi che la scena era finita, correva a casa per preparare la madre e due altri fratelli minori ad apprendere l'incresciosa notizia. L'arresto Il contrammiraglio Gozo, ancora tutto eccitato per l'accaduto, salito, ■ in via del Tritone, sopra una carrozzella, s'è fatto condurre rapidamente in via Agostino De pretis 86 all'abitazione del suo amico e lontano parente, senatore Giannetto Cavasela, il quale si trovava nel suo studio sottostante all'appartamento insieme con suo figlio, avvocato Piero. II. comm. Nicola. Gozo raccontò al Càvasola tutti, i particolari del suo atto. Egli si immaginava che la cosà avesse potuto avere uno svolgimento cavalleresco, tanto che aveva pensato a telefonare ai suoi amici on. Celesia ed ammiraglio Barbavara, pregandoli di fargli da padrini; ma il senatore Cavasola fece comprendere al contrammiraglio la gravità dell'atto da lui commesso, atto che cadeva sotto i termini dell'articolo 198 del codice penale (chiunque si rende responsabile di atti contro un pubblico ufficiale per l'esercizio delle sue funzioni è passivo dell'arresto). Il senatore Cavasola consigliò al Gozo di recarsi senz'altro a casa. Lo prese per .'un braccio per ricondurlo in via Attilio Regolo quando il telefono squillò: era il figliuolo stesso del Gozo, il quale avvertiva dà casa che due signori erano stati a cercare il contrammiraglio e che lo attendevano dinanzi alla pòrta di casa.' —Ho capito — ha detto tristemente il contrammiraglio al quale era già sbollito il nervosismo. — Andiamo, andiamo subite a casa. Il senatore Cavasola col figlio Piero sono saliti col contrammiraglio «Gozo in vettura e si sono recati- in via Attilio Regolo. Appena la notizia dell'aggressione si-diffuse per la città, il questore Wenzel lasciò il suo ufficio per porsi personalmente, accompagnato dal. commissario dell'ufficio investigazioni Monaco, sulle tracce dei contrammiraglio Gozo. Essi si sono recati- a casa del contrammiraglio, ma questi non era in casa. La persona di servizio avendo assicurato che il contrammiraglio non sarebbe tardato a rientrare il questore ed il Monaco chièsero di entrare per attendere il Gozo. Poco dopo il contrammiraglio rincasava, accompagnato dal senatóre Cavasolft e dal figlio di questi. Non appena entrato nel suo appartamento, il Wenzel gli si è mostrato, declinando la sua qualità ed invitandolo a recarsi in questura per dare spiegazioni sul deplorevole fatto di cui era protagonista. Il contrammiraglio Gozo non si fece pregare e, dopo aver salutato nelle stanze interne dell'appartamento i propri congiunti, seguì il questore ed il Monaco che lo inviarono a i salire sopra una Vettura. ! il questore Wenzel condusse il contrammiraglio Gozo nel proprio gabinetto e lo sottopose ad un brève interrogatorio, di ; Cui ha fatto redigere il verbale consueto; I quindi lo ha dichiarato in arresto. .11 con! trammiraglio, che si mostrava alquanta eccitata, dallo stesso ce.Y. Monaco insieme con alcuni agènti, venne poscia condotto 'in vettura a Regina Coeli. I! contrammi! raglio Gozo ha chiesto di ottenere una «ella a pagamento. Naturalmente ò stato I accontentato. Oggi,, alle ore U,30, si sono | recati a Regina Coeli a conferire con lui Ifli avvocati Fabr.lpi e Piero Cavasola nstEritamgststriretegmmtrqsnrsmliprsrbgunsml'utmsfqdcndtzldtctstattdsfcdtmdcsneltsaaadRddmumsruscdsdCctfBslpsIcsmstcztnLssseovSsLdnsdufSfndesgdarritrdsc-alld lla Stampa). \ L'aronssori II comm. Nicola Gozo, nato nel 1S36 • ffr nalborgo, ha. 17 anni di navigazione éi è» statò. promosso contrammiraglio - nel IMA. Egli;- che si ritiene danneggiato nella' carriera c vittima di un'ingiustizia, è un atti» tato. Sulle càuse che lo indussero a com> mettere l'aggressione si fanne vàrie coaù getture. Non è ben nota la presunta ingto»* stizia per la quale egli avrebbe peno la Cista,,, tanto da trascendere, ad un atto ooet riprovévole, ma sembra eh v derivi dal ano recente collocamento a riposo.. Egli, con altri ufficiali/ era stato, rectotemente dichiarato non idoneo à coprire il grado superiore da una speciale Commi» missione, composta dell'ammiraglio -. Tommaso di Savoia, duca di.Genova, e dei contrammiragli Bettolo e Grenet. In seguito a questa decisione, il contrammiraglio era stato ultimamente collocato nella riserva navale. Il Gozo di questo trattamento, che riteneva ingiusto, ebbe più volte a lagnar* si cori le autorità' superiori e più specialmente còllo stesso ministrò Leonardi-Catto» lica; ma! non era riuscito, malgrado le più pressanti insistenze, ad-ottenere .là desiderata revoca del provvedimento.. Stizzito e sdegnato qualche giórno: fa chiese di esse, re messo a riposo. Il suo desidèrio fu subito esaudito e il nome del Gozo in questi giorni era stato cancellata :dai ruolo: degli ufficiali in attività di servizio. ' • ;.. Rimasto quindi libero delle proprie azioni, sembra dunque che il Gozo, ritenendosi vittima di una persecuziòne da parte del ministro della marina, abbia voluto col-' l'aggressióne avere una soddisfazione. . Un'intervista col ministro li ministro della marina, intervistato dai un redattore della Tribuna, ha. dettò:. —- Mi dispiace, è naturale, pefchè si tratta di uri ammiraglio e per ragioni inorali molto complesse ; ma io personalmente mi sarei già dimenticato dell'incidènte, se non fosse stato pubblico o se non fosse vertuto qui il procuratore generale. . .Egli ha poi cosi naivata l'aggressione: ! — Scendevo, verso le 3,30, a piedi per via del Tritone, quando scorsi poco lungi ,il contrammiraglio Gozo. Sapevo che agli, non nutriva buone disposizioni a mio riguardo, perchè, egli mi attribuiva, ostinato contro l'evidenza, il suo collocamento in posizione ausiliaria, ma non poteva prevedérti l'aggressione. Se non che, quando: fai'-'n due passim da lui, il Gozo mi si lanciò contro e mi allungò un manrovescio. Sono, come vede, un uomo solido e mi sono battuto ai miei tempi. Reagii come era possibile, anche per la sorpresa ; ma il sottufficiale dei carabinieri, che ini seguiva, aveva già afferrato per le spalle il Gozo, tenendolo fermo. « Sei un vigliacco, — gli tdissi, mentre egli vomitava contro me ba&se ingiurie. — Sei un vile aggressore e ti farei arrestare, ma ho pietà dello stato in cui ti - trovi ». Richiesto dal giornalista quali ragióni di rancore poteva nutrire l'aggressore contro di lui, il ministro ha risposto :.. . — Nessuna, nessuna, almeno ragionevolmente fondata. Mi pare anzi che avrebbe dovuto essermi grato di una trasgressione commessa a suo beneficio. La Commissiono straordinaria, presieduta dal Duca, di Genova, e composta dagli ammiragli Rettolo e Grenet, aveva due anni fa deciso, il collocamento in posizione ausiliaria del..Cóntramihlragliò Gozo, .'che', si era "appena sposato di nuovo. Se non erario compiuti'! duo anni di servizio, la vedova é il bimbo òhe, alméno credo, non > era nato ancora, non avrebbero potuto ^godere, nell'eventualità, della morte dei padre, di alcuna penatone. Ritardai perciò, nonostante la pronunzia dell'Alta Commissione, di parecchi mesi il decreto che mandava à-casa il Gozo.,Ho!fatto male? Forse, sì, a stretto rigore, ma è vertuto un beneficio alla sua famiglia, di cui nemmeno ora mi pento. Il Gozo ricorse ai Consiglio di Stato, ed il suo ricorso è stato respinto. Che c'entravo ió ? Ero stato solo un benevolo esecutore materiale di disposizioni che esorbitavano ormai dalla mia competenza. L'aggressione era premeditata Il ministro subito dopo l'aggressione an-dò al Ministero, ma già la notizia del triste fatto era pervenuta a Giolitti,.. il quale desiderò esserne informato. L'ammiraglio Cattolica si recò al Ministero dell'interno e conferì con Giolitti. Ritornato ài Ministero, trovò il procuratore del re, comm.: Crisàfulli, che lo interrogò sull'avvenuto. Anche il Re volle, a mezzo del generale Brusati, conoscere i particolari e fece esprimere al ministro il suo.rincrescimento.. « A quanto para, — dice la Tribuna, — l'aggressióne era premeditata e per comi pirla il contrammiraglio Gozo aveva chiesto appunto il suo collocamento a riposo. Il ministro Cattolica era stato avvertito che Gozo si preparava in una sala di scherma col proposito di provocarlo, ma il ministro, sicuro nella sua coscienza, non se ne era dato per intèso. Col collócariiento a riposo, che avvenne a febbraio (il decreto fu registrato pochi giorni sono), Go-< zo credeva che l'aggressione avrebbe potuto essere liquidata con una partita d'onore, senza altre responsabilità per iui. L'ufficiale in posizione ausiliaria è infatti sottoposto al Codice penale militare, à cui sfugge dopo il collocamento a riposo. Restava però, nel suo caso, la legge comune, e Gozo aveva dimenticato che il Codice ordinario punisce anche cori l'arresto -pre-»; ventivo chi aggredisce un funzionario: dello Stato nell'esercizio, o per l'esercizio delle sue funzioni ». ' • ,

Luoghi citati: Genova, Monaco, Roma