Bollettino Militare

Bollettino Militareta Stampa 23 Febbraio La protesta di Pio X per il negato "exequatur,, a mons. Caron Un'allocuzione religiosa — Il Papa rifiuta l'offerta dei cattolici genovesi — L'Arcivescovo non entrerà nella Diocesi. (Per (eie/orto alla stampai. F"~' Roma, 22, sera. Una circolare dell'oli, (riolitti ai Prefetti per un'attiva sorveglianza sulle rappresentazioni cinematografiche (Per telegrafo .alla Stampa). Il Presidente del Roma, 22, notte Consiglio c Ministro stano senza guida, senza Maestro, senza consiglio, i tìgli tutti deU'Archidiocesi che aspettano il padre che li diriga, li istruisca e li conforti con la sua parola.; preghino tutti con Quella perseverante fiducia che ci viene insegnata dui libro di Tobia: « Per quanto grande sia il potere che Dio concode agli uomini, questo non avrà prevalenza contro i suoi decreti o i suoi consigli ». Ognuno sia certo che se Iddio ci tiene alla prova nella tribolazione, nel castigo, lo fa per condurci alla misericordia, alla liberazione e alla corona e per farci godere il sereno dopo la tempesta, per darci la gioia dopo il doloro e dopo le lagrime il gaudio. Questa ^ la raccomandazione che faccio a tutti i figli diletti e che voi porterete ai vostri concittadini e condioecsani ai quali, come a voi, impartisco di cuore l'Apostolica benedizione ». Il discorso del Papa ò stajo accolto da grandi applausi. Il solenne ricevimento ha avuto termine alle 12,30. Intransigenza religiosa e pratica prudenfe Roma, 22, notte. (A) La parola di protesta del Pontefice a ~00 genovesi venuti con il Vicario capitolare ad implorare da Pio X la cessazione dell'interdetto e l'invio del Presule, è stata oggi certamente grave ed importante, ma ha deluso quanti si aspettavano l'annuncio che Monsignor Caron sarebbe andato a Genova anche senza Yexcquatur e che Pio X avrebbe risposto con rappresaglia I vócati da episodi nei quali la vivezza' della alle dichiarazioni fatte dairon. Finoechiaro |rappresentazione alimenta imrnediatamenAprile. Ancora una volta Pio X si ò mostrato fermo nell'intrasigenza delle sue affermazioni e nell'atteggiamento sui principi che toccano la dottrina ed i principi religiosi, ma prudente nella pratica e nell'applicazione delle sue premesse. Monsignor Caron non andrà dunque a Genova: nemmeno l'Interdetto sulla diocesi è stato tolto. Tutto resta allo stato di fatto, tranne la protesta. Pio X certamente stima che ancora un po' di tempo è necessario per prendere una decisione definitiva e l'attesa certo non recherà danno ad alcuno. Il Corriere d'Italia commentando il discorso pronunciato stamane dal Papa, scrive: « II Papa, respingendo ancora una volta ogni invito alla lotta, ha confermato la sua forma volontà di pace e la sua sicura fiducia nella preghiera. Egli ha risposto oggi all'accusa grottesca di incapa-.... citi negando ai figli che chiedevano la l'intreccio della produzione in modo da guerra il consenso a proseguire la lotta di eyll£!ro Parziali sostituzioni e modificaaperta rivolta con i loro agitatori: e la|z,oni; sua veneranda figura non era. quella di io) cae quando tali sostituzioni, o molili vinto, ma di un vincitore. Nel tempo dificazioni parziali, siano necessarie, l'auin cui da ogni parte si invoca, senza on- i torilà competente, prima di concedere la tusiasmo sincero e senza fede la pace ne! j licenza, dovrà accertarsi personalmente, o mondo. Egli ha saputo dire contro l'offesa (mediante un suo delegato, che la rapprepovtata alla sua augusta missione una pa- ! sentazione possa permettersi; rola di perdono. Egli ha vinto lo nuove! 5.o) che non si dovrà concedere in nes- Stainane allo 11 il Papa ha ricevuto nella sala del Concistoro una deputazione composta di duecento cattolici genovesi. Monsignor De Amicis, Rettore capitolare di Genova, ha letto un indirizzo nel quale, dopo avere affermato che Genova cattolica protesta contro l'atto minacciato dal Governo contro la Chiesa, si dice che il clero ed il popolo di Genova hanno sentito il dovere ili recarsi ai piedi del Papa per manifestarli li il loro profondo dolore, nel vederlo tan- 10 amareggiato, e per esprimergli il desiderio di vedere tolta da lui ogni cagione di affanno e di tristezza. Monsignor De Amicis ha così continuato: « Genova ò prostrata ai vostri piedi, Beatissimo Padre, per dina: Mandate a noi 11 Prelato che avete scelto a Padre delle nostre anime. Noi lo ameremo, lo ubbidiremo, daremo a lui tutte quelle prove, anche materiali, che l'affetto e la venerazione ci ispirano, lo sono lieto di poterò presentare alla Santità V. la lettera autografa con la quale la pia e veneranda patrizia Marchesa Teresa Durazzo-Pallavicini mette a disposizione di Monsignore il suntuoso palazzo che sorge nel magnifico parco di .Fogli, il più splendido della Liguria e uno dei più belli del mondo. « Su alcuno — ha proseguito quindi Monsignor De Amicis — nelle pubbliche aule ha creduto recentemente di poter esprimere a nome di Genova idee che hanno profondamente ferito il vostro cuore pastorale, Genova non lo riconosco per interprete del <suo pensiero». Monsignor De Amicis ha concluso invocando la benedizione apostolica sui presenti o sugli assenti. Quindi l'avv. comm. Massucco, presidente Uell'Associazione Diocesana, a nome dell'organizzazione cattolica ligure ha, pronunziato un breve discorso nel quale ha detto come . Genova è profondamente turbata nel sapere il Papa addolorato per i suoi figli ai quali si impedisce di essere diretti dal Presule da lui designato ed ha esposto i sentimenti di devozione che i genovesi si promettono di nutrire per il loro Arcivescovo, invocando che il Papa voglia esaudire il loro desiderio. A questo discorso ha risposto il Papa, pronunciando la seguento allocuzione: « La vostra visita in .questa stagione di disagi e sacrifici, o figli diletti, mi e di vero conforto perchè dimostra la viva parte che prendete al nostro dolore per la grave tribolazione alla quale è sottoposta l'Archidiocesi di Genova e la Chiesa cattolica. La vostra presenza ci assicura che voi siete persuasi che Noi soffriamo più di voi per ila prolungata vedovanza della Chiesa di Genova, per il bene che viene impedito, pelai male che può derivare dalla mancanza klel Pastore che vegli alla custodia del gregge. « Questo dolore — ha continuato il Papa 'dopo una breve pausa — si accresce a dismisura perchè non sappiamo come recare 'ad esso rimedio, non conoscendo i motivi j per i quali fu impedita finora la venuta dell'Arcivescovo da oltre 10 mesi da noi preconizzato. Perchè quello che ci fecero manifesto i giornali 6 tutto a lode del Vescovo che avrebbe demeritato tale ufficio se si fosse altrimenti contenuto. Fra le amarczze che si fanno sempre più gravi per la condizione cui siamo ridotti, .e che diviene di giorno in giorno più insopportabile, abbiamo tollerato in silenziepgfte; senza legge che lo imponga si impedisca "arbitra riamente per molti mesi ai nuovi eletti il libero accesso e quindi il Governo delle Diocesi. .Abbiamo tollerato che si esigesse dai nuovi eletti la domanda di essere ammessi •iti possesso dei benefici, ma mai all'esercìciò di quel ministero avuto dall'unica Autorità che lo può dare. Abbiamo tollerato con pazienza gli attacchi vergognosi dei giornali e le calunniose imputazioni nelle (pubbliche Assemblee dei nemici della Paitria, con la tacita approvazione dei presenti, serza che alcuno di coloro che ne (avevano il dovere insorgesse a difesa: ma non potevamo mai pensare che si arrivasse iper la prima volta, in dieci anni del nostro [Pontificato, al punto di minacciare il rifluito delle temporalità ad un Vescovo da noi (prescelto fra tanti ottimi per una Diocesi «issai importante, Vescovo per i lungìri suoi (precedenti riconosciuto del tutto esemplairc, da tutti bene amato ed encomiato dalle stesse civili Autorità, che ebbero con lui ablazioni di ufficio. « Ma accettiamo, cari fratelli, anche questa nuova tribolazione che il Signore permette, non però senza sentire il grande insulto fatto al Capo della Chiesa e alla eua divina missione e non senza protestare con veemenza per la violazione di quella libertà e di quella indipendenza tene non vengono dagli uomini, ina Uà Dio stesso. Voi quindi potete ben •credere quanto conforto ci rechino ogjgi con la vostra presenza le testimonianze di filiale affetto e inarrivabile devozione che con voi di Genova ci dimostrano tutti li cattolici della Diocesi genovese: anzi vi B'ingrazijajmo deWa assicurazione jche ci date e della quale non abbiamo mai dubitato di essere, non solo disposti, ma lieti 'di accoglierò subito fra voi l'Arcivescovo e idi provvederlo generosamente di quanto <": (necessario alla sua Persona, alla sua dignità ed al suo ufficio. « Mi rincresce però di non poter oggi aderire alle vostre preghiere perchè noi «aremmo giudicati come autori di disorIdini che studiosamente ecciterebbero i vostri ed i nostri nemici, e anche come provocatori di nuove offese che si preparerebbero alla Chiesa. «Ci offende ancora — ha detto il Papa (vivamente commosso — l'eco di certi discorsi fatti con sprezzante acrimonia e non (possiamo non manifestare l'impressione penosa del plauso con cui furono accolti, impressione che ha accresciuto a dismisura il nostro cordoglio. Questa nostra pena pearò non ci toglie il coraggio e la speranza iperchè in qualunque vicenda abbiamo Id- cuicamente a consegnar idio che ci protegge e a nostro grande con- 1U°1 3'i(»'»<J " già trascorso parecchio tem- valilli a farSj rforto la preghiera. La preghiera è il pria- PP senza one la tranquillità, sia stuta più;venne tratto i Icipale dovere dei cristiani in tutti i tempi, turbata. Monsignor Nouel il giorno desuma specialmente nei giorni difficili e bur- nat° P°r Insediamento alla Presidenza e i-ascosi. La Sacra Scrittura per queste si- "e{.liJ'^SSSfùH S.lura.mento .1»uos.so al Signore Iddio da cui solo possiamo ave-1 Pendenza nazionale re lumi* inspirazioni e soccorsi ». Non si DUO sapere nè comprendere quanto vai- dal primo consigliere e da gano lo preghiere, le invocazioni ed i so- dèlia Legazione della Domenicana miri dei sacerdoti fervorosi, desìi umili Santa Sede, dopo compiuta la sua lieviti delle Vergini consacrate e dei pieto- « stato trattenuto per qualche tempo In pri«4 fedeli. Preghino pertanto gli innocenti vato colloquio col Papa, che, in segno di dell'Interno, on. Giolitti, ha diramato ai prefetti, il venti febbraio, un'importantissima circolare sulle rappresentazioni cincmutograflche. Eecovcla testualmente: « Colle circolari 16 marzo 1907, 31 marzo 190S, 25 agosto 1910 ed altre di minore! importanza, furono date istruzioni sui criteri che lo autorità di Pubblica Sicurezza debbono seguire nel concedere licenze di rappresentazioni cinematografiche per la tutela della, morale, del buon costume e in genere dell'ordine pubblico. E' noto — prosegue la circolare — quale potente mezzo eli propaganda c di persuasione siano in Italia lo rappresentazioni e come la grande diffusione dei cinematografi e il basso prezzo degli spettacoli diano modo alla generalità di assistere non infrequentemento a scene che riproducono tristi esempi di pervertimento del senso morale e che danno luogo alla glorificazione dei più brutali istinti. « Tanto più grave — continua te. circolare — poi, ò l'influenza di tali spettacoli, specialmente pei caratteri deboli e per le menti incolte ed inesperte, in quanto sembra che l'autorità stessa, col consentirne la produzione al pubblico, riconosca come morali o, quanto meno, come innocue e tollerabili lo azioni rappresentate. Per tal modo il cinematografo diventa una vera potente scuola del male, perchè esso, oltre a dare in pascolo agli spettatori rappresentazioni di famosi fatti di sangue, di adulterio, di rapine e di altri delitti, cura che lo svolgimento dello spettacolo sia diretto a rendere odiosi i rappresentanti della pubblica forza e simpatici i rei, mentre, poi, d'altro lato, non sono infrequenti gli ignobili eccitamenti al sensualismo, pn> Roma, ti, sera. Il Bollettino uftlclala 'del Ministero della Guerra, pubblicato oggi, contiene lo seguenti disposizioni : Uffiolali in servizio attivo permanente Cohpo tu Stato Maggiore. ■Durando, magg., corpo di stato magg. divisione territ'. Ravenna, è trasfer. divis. territoriale Napoli, cupo di stato maggiore. REATI E PENE Di aula in aula (Tribunale Penale e Corte d'Appello di Torino). L'amore che chiede soccorso alla Giustizia Arma dei Carabinieri Reali provenienza c per avere poi, tanto essi quanto il Paolino, insieme col Racca e col Moriondo, autori del furtot consumata in vino e cibarie la somma di L. 22 ricavata dal pegno, essendo anche esso Paolino a conoscenza che trattavasi di denaro ricavato col pegno di detta refurtiva, f 11 Rossotto in particolare: del delitto previsto e punito dall'articolo 225 C. P. per avere il 23 agosto 1912, in 'l'orino, dopo che 11 Macca aveva commesso il delitto di furio, rapina e. lesioni in danno di Romcro Michele, nonché fin dal la agosto 1912, la contravvenzione alla rappr te le più basso e volgari passioni « inoltre — prosegue la circolare •— qualche volta si danno rappresentazioni da cui scaturisce un eccitamento all'odio tra le classi sociali, ovvero un'offesa al decoro nazionale. Por impedire che d'ora innanzi si ripetano simili sconci, credo opportuno disporro: l.o) che nessuna rappresentazione cinematografica sia permessa se prima essa non sia stata integralmente riprodotta innanzi al funzionario che ha facoltà di concedere la licenza, o ad un suo delegato. 2.o) Che di tale riproduzione possa farsi a meno soltanto nei casi in cui si tratti di rappresentazione già data in altra località e consti da documento scritto dell'autorizzazione concessa; 3.o) che in tale documento dovrà esse! re particolareggiatamente esposto tutto Mario Cavallo e Maria Varsnriotti, giovani1 belli, 61 sono innamorati ed amati. Un giorno vigilanza speciale della P. S. reati imputati Azuctgero, ten. leg 'Firenze, è trnafor. a di- pensarono di legalizzare il loro amore, da buo- a] Racca ujutato il Racca a sottrarsi alle posiziono log. Roma. ni ragazzi, tanto più clic Maria stava prepa- rjCCrcho dell'autorità, comperandogli il subli- AtiMA di fanteria. rand0 an lnriamorato un pegno palpitante del mat0 por curarsi ]0 lesioni riportate durante •» Arrighi, ton. colon. 39,o fant., è trasfer. 8.0 8U0 affetto. ,..,,„ la rapina e mentre fuggiva dopo averla com- alpini — Migliétti, magg. 53.0 id., id. 71.0 fan- .1 Beni tori di Maria, onesti commercianti, die- messa e facendolo, la notte da) 24 al 25 e quella torto - Angiolini, capit. 59.o id.. id. 8I.0 id f1 ,° Sllblt? 11 consenso e furono ben lieti cne da1 27 a, 2g agosto stesso, dormire in casa sua. - Mariellotta, id person. gov. stabil. niilit. ].a l?™ figliuola s'accasasse a secondo la sua Con ]a diminuente per l'Orsini o Rossini e pena, id 9.0 id. - Roseo, id. 3.0 fant., id. Inclinazione: ma I parenti di Mane, pure facoi- per n Cardoni dell'età inferiore agli anni 21 person. gov. stabil. milit. di pena - Colangc- l0*' commercianti, si opposero risolutomente (art r,G c< P-) nm con ]a recidiva ► jectfica lo. ton tra (com; s:i Ili. [orrov. Verona alle nozze Mario e Marta .ricorsero al vecchio, ppr rorsini per condanna condi/.io->»le, spe- .Battàslini id 39.o" id., 0 Cavallo rimasero inflessibili nella loro opposi- „"ne'lesioni, specifica per il Cardoni (articolo: i 'ui 1. -11 ..!. iti. »i.., . r,imì„ ,nn In l'.icn fW.n innuti-ui cu Slitti» Tn lll'ìp. \* Stùmàn 1 W 39.0 i d.T sonò 'trasferii iCoUcgio «ione, ma la. fuga fece n.ontrae su tutte le furie ««'S.; mBè Napoli - BÒnini? sotfotcn. 79.0 id.. ?nitori g" M™,..^^STà°-a° Fu"™?, condannati: fi Ro. fi trasfer 78 o fant 11 iueó"ni c- l'aggiuntili, ripreselo seco la la- 3 I)iesl i} Racca a 5 anni. 9 „„.„»,. 'gazza e querelarono rantraprendenta innamo- „ Mc.rjondò » 3 anni, il Ct Rossini ad 1 anno 0 mesi e 22 giorni, 1» Cardoni ad 1 anno di cavallai». ^ie„„„ rato. Questi non manco di ripetere, anche oggi c 10 giorni, il Paolino a 10 mesi. Il Rossotto Brace, ten. regg. Genova cavali. 6 dispen- davantj a, Tribunale, di avere le più serio ?„ assolto' sato dal serv. perman. 0 inscritto fra gli ut- intenzioni di sposarsi la sua Maria, che. detta p^sidonte- Rossi - P. M.: Ferrerò — Diurnali di complemento dell'arma di cavalleria tra „ol iarebXw un bocconcin di sposina da avvocati Camoletto, Federici. Marini ed asscgn. per mobilitazione regg. Genova ca- ,m,0vere invidia a parecchi davvero. Ma poi- cancelliere- Gaizani, valleria - Cutun. magg. m aspett.. 1 aspet- cl)è es!i È poco plù cne vcntonno ed i suoi ge- *-auLUllere • tativa è prorog. di sei mesi — Pescetelll, te- nUori non jlanno mosso Un passo dalla loro; nenie id id. id. di due mesi — Paglicci Broz- opposizione implacabile, ha dovuto in cuor suo fnn^imniin In dnnnpilinni fini fflpii aV »Ì ffi^W- SK^«r aTnci llUKO K EPIIH M BUI malo in serv. e destin. regg. cavalleg. di Tre- co] ricorso in Appello egli possa sperare l'au-' .'iso — Dalla \ cecina, capit. regg. lane, di Mi- torizzazione di sposarsi la sua bolla e buona lann, ù nonun. aiut. di campo Sbrig. cavali. Maria Ert n Tribunale lo ha accontentato: lo - Angeli, ten. id. id. di \crcelli. è trasfer. ]ia condannato a 6 mesi e 20 giorni di recluregg. cavallegg. di Padova — Leitemtz, ia. gjgng ^ depos. allcv. cav. Grosseto, id. id. lane, di, EgJj era dife90 d'uffWio dall'avv. Konrad. La Milano. _ ip. c.. era rappresentata dall'avv. Maccari. llliciiili colloc. a dispos. Mini?t. Guerra, con- Presidente.: Aliberil; P M.: Taglietti; cantlnuando a rimati, coinand. ove sono attuai- celliere: De Caroli, meni e: 1 01tl'3flfji0 ten. regg. cavallegg. Guide (comandato 25.Ó artigl. camp.) — Girotto, id. id. di Treviso (id. battagl. aviatori) — /.arono, id. id. id. di Foggia (id. 'Ministero Guerra) — Bortolucci, id. id Idi Umberto I, (id. 3.o ge. ad un controllore ferroviario al processo 4jer il delitto ili Piazza di Pietra Roma, 22, notte. odierno del processo per• il bell'udienza delitto di Piazza di Pietra b coirtmual» 1 esame testimonialo, u teste .Maniaci, cameriere delFalborgo d'Italia, di Napoli, ha detto che il Fattoli, il Di Salvo ed il lutmicci. che sono ynpututi di assoclaztonn a. dolinQuere,-arrivarono all'albei-go verso lo 8 ed uscirono verso lo 13,30. Il P. ai. Ila fatto inserirò a verbale qOg sia circostanza, affermando che sii propone ai alo)- Kihgsland.Jd. irl. lane, di Firenze (id. drànd^i^a tfdìS ntóau.-f°(Mctóort iinpugnare V-Ìi7ù~tre si siano txjcatl all'Albeng? Co id.) — Bacci. id. id. diI Aosta (id. c.o id.) vedranno in appresso il perchè no taciamo il d'Italia. 11 testo e avvicinato a.i. tre..tornitati. Campanari, Id. id. lane, di Firenze (id. Scuola s.,nl npplic. cavai,.) - Siccardi. id. id: cavalleg. Wot Tel di Saluzzo (id. 3.o genio) - Calvi di Bergolo. ^Sfi'fUalT'L „±u.-ÌJ-^ÌS.! circolo siano qualche volta entrati li duo ml- id. id. Nizza cavali, (id. Scuola oppile, leria) — Teodorani, id. id. Nizza cav id. id.) — Baracca, id. id. Piemonte reale ca vallerla (ld. battagl. aviatori) Arma di Artiglieria . ^v,i WeHetti. che io Ho sacrosantamente pagati! ». SESSI ?rancasi ?;» /-.{' Per 'inesta frase il controllore sporse dchun-' 1., rmmvvinn PinPi-n-% dal Tribunale, condizionalmente, a £50 l^re di multa. La Corte d'Appello confermò la sertien- Campa- Carlo nella seva del delitto si reco all'osteria verso le 19,39. uscì alle 20 per ritornare allo 21 e trattenersi za, ma prescrisse die della condanna non si avocare imo olle 23,30. In seguito ad un vivace incidente tra 11 P. AI. e l'avvocato Michele iSicardi, il presidente olle 15 ha sospeso l'udienza.. La 'riprende alle 15,40 raccomandando vivamente la calma agli avvocati. Si ò poi ripreso l'esame dal Caihpagnarii, discutendo a lungo circa l'ora in cui il Quoniucim Carlo tornò all'osteria la sera del delitto, se alle 31, cioè, onin sostiene il testo, o alJe 31,30, come affer- dottrine, le blasfeme ironie dei grossolani insulti con un sorriso pieno di lacrime, con una benedizione piena di doloroso amore perigli italiani suoi figli, per lutti gli ita-i liani che egli ama. La sua paterna parola j ha dimostrato come sia vano tutto l'edifìcio faticosamente costruito contro la Chiesa, e che esso si dissolve e cade di fronte alla carità inesauribile del cristianesimo c di fronte alla fede incrollabile dol Papa e dei cattolici italiani nell'appoggio divino promesso da secoli, e da secoli dato, malgrado le tempeste che si dispordono nell'infinito mare del tempo ». presidente-pacificatore della Repubblica Domenicana L'annunzio dell'assunzione al Papa Roma, 22, notte. (A.) — Il Papa ha ricevuto in solenne udienza S. E. Bernardo Ghichado, inviato straordinario della Repubblica Domenicana presso la Santa Sede, che ha annunciato ufficialmente al Pontefice la elevazione al sun caso la licenza quando si tratti: a) di spettacoli contrari al buon costume od alla pubblica decenza; b) di spettacoli contrari al decoro., all'onore, alla riputazione nazionale, o contrari all'ordine pubblico, o che possono turbare i buoni rapporti internazionali; c) della riproduzione di delitti impressionanti, o di atti, o di fotti che siano scuola di preparazione al delitto, o che possano, per lo svolgersi di scene truci o macabre, sinistramente impressionare gli spettatori con danno prevalente dei giovanetti e delle persone di carattere eccitabile; d) di spettacoli offensivi al decoro ed al prestigio delle pubbliche autorità e dei funzionari od agenti della forza pubblica; e) di sceno di crudeltà, anche se a danno di animali, ovvero di atti 0 fatti repugnanti, o che possano me sarebbero, ad esempio chirurgiche; Co) Ogni qualvolt gno avrà vietata la uno spettacolo cinemalograiico, che per prima volta si voglia produrre nel Regno, dovrà darne immediato avviso al Ministero per le segnalazioni necessarie alle altre autorità competenti, esponendo Jircvemen- Gropplero, capitano 3.0 artiglieria fortez- facesse cenno ne) cartellino penale. Ed ecco za, ù collocato in aspettativa per infermità perchè non abbiamo fatto il nome del contemporanee — Brunas-Serra tenente in aspet- dannato, tativa, è richiamato in servizio e destinalo. Difesa: avv. Dellavalle. 2.0 artiglieria fortezza — Gauda, tenente 3.oj artiglieria fortezza, è dispensato dal servizio In " Qgrfnlo rfolla sorella e inscritto nel ruolo degli ufficiali di com-j «•«*■«»«* 11 wouu ouicua plemento ed assegnato 3.0 artiglieria fortezza Una certa Maria Marino, dopo aver servito ' (costa e fortezza) — Suppa, id, inaspettativa undici anni in una famiglia a Cuneo, ritornò ,na l'imputato. La parte ernie ha fatto porre a Torino, è richiamato in servizio e desti- al suo paese, in casa d'una sorella sposata, * verbale questa affermazione del Quondam nato Co artiglieria fortezza e eomand. arse- portandosi seco un discreto gruzzolo, faticati ulr?:., ~ ~ ^. N.„„„i, „„„P„ ,„ naie costruzione artiglieria Torino, per fre- risparmi in cartello al portatore. La sorella „JJ tfyS K.J^U!?* ^Sn^^Jr^^Pquent. il corso superiore tecnico — Cotta, ca- ed il cognato fecero gran festa all'ospite e si in- 'ì1 „ -J-Vr.'iVì ^iììi ,ili « '!' pitano 3.o artiglieria fortezza (costa e fortez- tpressarono anche parecchio del suo piccolo Ì^SSS— J)S i t*, IiìSvi À Et» za) comand. ispctt. gen. artiglieria. tesoro lu consigliarono n fare delle opera- ^^cono brillai ^^ulS^Zt arma del genio. 'f^.^V-^0'^,11^ "'-'compagniiroiio da (;an,p.,K.rKini Velia, «.danzata di Ouomdani Bormans, capitano direz. genio Palermo è u" ^'V'foni v ■ Vvi.?^d»f U?,^?^" Caì1"' «"co elio nulla ha Tuffi notato da. dovor- colocato ili aspettativa per infermila tempora- i!ftJi*!Sln?:J2S! .f.r,.'.!J.0.!.np°' si.tainpniare del Quoindam Cavlo. Il «iorno 17 n'oa — Moreno, l.o genio — (Lagunari) Personale permanente rei distretti. dreni, questi la consigliarono a farsi rilascia- ' rebbe a conlraddire quanto lia affennato 11 teFioraTOnti, maggiore dista-etto Cagliari, è ro una ricevuta dai parenti. Allora lu Marino sto Carapagneni, che cioè il Ouomdam Carilo trasferito disti-etto Rovigo. scrissu ripetutamente al cognato ed alla so- alla, sera del 17 verso lo ore 20 si trovava nel runon ciM.Tiiim MiriTur rella senza ottenere risposta. E solo dopo ali- negozio 'Pipernò. La toste, però, coniferma la w^ii. v.» c'ie verbali insistenze ottenne che il cognato,sua deposizione. Sffli XW^^J^^'J^C lo ripoinas.se la scatoletta di latta dove erano | Vengono poi intesi «Uri tosti che depongono ali "oste- vizio inscritto nei ruoli complemento ed assegiw t.d"affli ^^nB»e^9*?JS« ?lonl lulla possibilità d'uno smarrimento, a litare, è ma.nd. come contro — Donadeo, id. 23.o fant., id, ospedale Bari. i v il flirt 1; , rt; » «Ai > 1 UIIU ■ ' 1 - L -. _ , Uj UU U n ', 1 i : , 1 u J(li_, LIU dui t-Il LI. °*"rfSSP^J" ^LSÌ ed il cognato dissero di avere regularmente r,„°,'„"■,'' consegnato tutti i valori e diedero varie ver- 0 v,=°Jsioni sulla possibilità d'uno smarrimento, d'un Ufflf* £*A %n fnnS3; ^r" ^"o ed insinuarono anche che potessero esSSSS&J'l ffli^0nirnU^a?„ ?" «re stati gli stessi padroni della Marino a fa- Corpo Commissariato Militare Ufficiali ut Sussistenza. re il'tiro.tAd ogni modo era parso al Tribù naie di Cuneo, che mancasse una prova asso luta che i coniugi Giovanna e Giuseppe Canale, sorella e cognato della Marino, si fos- Bucci. capitano di sussistenza direz. coiri-!soro appropriati della cartella e li aveva man ewe un, dovi ritcr^.ocaro fino Ila cliiusm-n cioè verso la 23. Alle 18 l'udienza tona r. rinviala a martedì alle 13. IH W MIO lì Mi SPIO Don Bollanti tratteiinto in arresto soglio presidenziale della Repubblica, del ; te l'intreccio della produzione proibita vescovo di San Domingo, monsignor Ales-1 n _ , 1 . . , ». . , « Raccomando — conciando la circolare sundro Nouel, che fu già allievo del Col legio palatino di Roma. Un arcivescovo presidente di Repubblica è certo una novità nel ventesimo secolo: inoltre questo prelato è stato eletto per raggiungere la pacificazione di tutti i partiti, infatti da oltre un anno la Repubblica Domenicana era funestata dalla guerra civile. Non era possibile mettere fine allo lotte quando i due partiti avversi, quello del Governo e quello della rivoluzione, pensarono di fare appello alla patriottica e cristiana abnegazione di monsignor Alessandro Nouel, arcivescovo primate, offrendo entrambi di deporre le armi se egli avesse! — che tali disposizioni siano osservate col maggiore rigore. Invio all'uopo alle S.S. L.L. un congruo numero di esemplari della presente circolare affinchè possano diramarla a tutte lo autorità di P. S. della provincia. Gradirò un cenno di ricevuta che mi assicuri l'adempimento. Firmato: Giolitti ». proclamato . che i due pnat magazz.'Viveri Spezia — Ughetto, id. donni o spese, ecc. ecc. oggetti gli erano stati affidati da un privata direzione cotnmiss. in Corpo Armata (conse-1 Presidente: D'Agitano — P. M. : Forni —Idi sentimenti molto pli; mentre la terracotta gnat mag viveri Brescia), (• esonerato dalla p- c - avv. Cavallo — Difesa: avv. P. B. Róssi attribuita- a Rosellino figurava in un vecchio carica controindicata e trasforto alla sedo|— Cancelliere: Tomari. j inventario di Santo Spirito. Nell'istruttoria il frate aveva chiesto la libertà provvisoria, ma ora la sezione d'accusa l'ha negata, leSiedono sul banco degli accusati: Raffaelel«immantl0 10 stat° d'™o preventivo. Rossini (anche detto Orsini o Orsino), panet della direzione — Duse, id." id. id. Ili id., e nominato consegnatario magazzino viveri Brescia. " Corpo d'Amministrazione Farti, rapine e simili Le Hi «non ili iioo scherzo Ciò vuol dire che la Sezione d'accusa presume la provenienza refurtiva della terracomprende come mai essa ancora sequestrata presso l'anornprò, sìa pure in perfetta sarebbe già accaduto se si Della Valle, tenente veterinario 17.0 artL-PaoiìnoT vottaTo" di'vóntràuf^ gg* 'ffi^'^^ glloria campagna, è collocato in aspettativa,ossi sono vecchie e famigerato conoscenze del-,f°|.?e coinxotto ue=&un grave interesse puòper infermità. Impiegati civili assis1enti bel cesio. Cielo, assistente di terza classe, direziono geNapoll. 22, nette, i aio Genova, trasferito direzione genio Verona. la polizia. Sono imputati: |blico. l.o) l'Orsini o Rossini, del delitto previsto ! dagli articoli 402, 401, n. 3, C. P. per essersi) in Torino, borgata Lucento, aalle ore 18 alle I 22 del giorno 2 agosto 1912, impossessalo per trarne profitto di un pacco di calze da uomo : Prima fa fin"!» moria uni nftn vnal nnrìarft v di un altro da donna del valore complessivo 11,Bh* bl ""a0 lmlw> V01 uo" 'U01 Po«arc di L. s,50 circa, togliendoli senza il consenso Milano, 22, notti. , « Moptunao Anna, mogi» di nomerò OubIW.I t„ m u„ mmma ^ L'ili Hi 18 sliaoo io il lio In una fabbrica di calzature lavorava, fra Ufficiali in congedo accettato la Presidenza della Repubblica. Cu D'"- tale Poppino, il quale, perchè sordo. ufficiali in posizione ausiliaria t.a - j ^- , el'a fatto segno a continui frizzi da parte dei i pnnm„i«ft «ninnnniin m>n<n rli^ivpttr. Tnvinn mo, a cui appartenevano, dal balcone della b"'1*,J' uouc uua suaiuio. iiouurna sor L'Arcivescovo quando potè avere la cer- suol compagni di lavoro. Generalmente il sor- (. "'c°' 5& JmS^'S rtSar^fSl d' ^ abitazione situata nella casa di via Tè- prendeva in piazza San Silvestro. 7, tre in tozza della decisione presa dai partili in do sopportava con rassegnazione gli scherzi Sta mvònmimmi^i cavaliere nell'or- Folengo, n. 7: ■ dividiti mentre stavano spogliando una vetrina vista dell alta missione di pace cui veniva dei compagni, ma ieri mattino, mentre un djne dei SS. Maurizio e Lazzaro - Della Roc- "-o) Racca e Moriondo, del delitto previsto di un negozio di mercerie. 1 ladri si diedero chiamatoci piego ad accettare il grave one- compagno, tale AllaroLcontinuava nel1 suo stu- %™ e°eente colonnello, id. id. Genova, id. id. dagli articoli 68, 402. 404 n. 3 e 4 C. P. per tosto alla fuga inseguiti dall'agente, che spa- essersi in lormo, nella detta casa di via Ve re della Presidenza della Repubblica, dopo Pido scherzo, lo redarguì seccamente di ces- SS^S^Skmmmm Corona d'Uahl e aver espressamente dichiarato che egli non fare ?&SE2$^W- Saie? capitaio carabiSierl reali, dis re ito r intendeva essere eletto da alcun navi Ho t>nuo ed_ allora il Poppino, esasperato, gli tirò ... fnri' rp0,iocato a rinoso oer anzianità di 2: intendeva essere eletto da alcun partito, e "e" d|FscwnTTAiWM,SBiiM«i <" «»«~»™ - «««w che avrebbe assunto e tenuto il Governo del dcu0entr^rla11fmf 0 dì trincetto ma if sor servizi0 ed inscrltt0 n*?n riscrv* suo «aeep t?ninnraneflmpntp prl all'infimH avvento conno ai maio ai umceuo. ma u sol-, |,mpinii oniln«aH n r nosn neisuo paese lenipoianeameiiie ea au ìniuon do fu lesto a scansare e venne ferito soltanto rolengo, n. 7, borgata Lucento, verso le oro rò qualche colpo di rivoltella in aria. Due KStaTa riposo vinSStSSSS^ 22-30 della notte dal 26 al 27 agosto 1912, di eh essi riuscirono a fuggire, il terzo, in vicolo .vizio ed inscritto nella riserva. correità tra loro, impossessati per trarne prò- Posteria* si getto a terra, fingendosi morto. Ufficiali collocati a riposo per anzianità di Atto, e mediante scasso, di una catena e tre invano la guardia tentò di farlo ritornare in in arresto. La morte del generale Tarditi Roma, 22. notte, lì' morto il tenente generale Cesare Tarditi, senatore del Regno, Peronetti, capitano carabinieri reali, distret- precedente "capo di imputazione, usato violen- si rinvenne nelle tasche alcuna carta. Date le Nacque nel 1841 e combattè valorosamente Q L'inviato speciale, che era accompagnato I Custoza Fu in Africa nel 1891 quale comari. «•aere promossi agli Ordini Sacri, piagno. Baoawkrt*, die nei maggiori bisogni re-> "Arma di fanteria. — Aymini, maggiore di- P° «i aver consumato il furto in danno di Ro- t a ess0 in camera di sicurezza, stretto Vercelli, in seguito a cambio di resi- mero Michelo. per procurarsi l'Impunita ca- «eVmattinato però, Io sconosciuto fu por- rfoni» *. trasferito al distretto di Torino glonato al Romero lesioni con coltello guarite mauioaw, new, iu "Tr* lu i'ul/ denza, e trasierno ai oisireiro ai lormo. glornj dieci> c) M de]uta prevJst0 2alrar. tato negli uffici della squadra mobile, dov*f Uffficiali di milizia territoriale. ; ticolo 234 n. 2. C P., pei'chè, vigilato speciale due agenti scelti riconobbero nell'arrestato una Gargano, sottotenente d'amministrazione di- «J> s; in r°'za dLsJrn!*n2aJ}8, eennaio ™$ loro vecchia conoscenza: Arturo Orlandi, di ' 1^2. Un fratello di t ©•complice nell'au- Mhnst'ère'doua Gaa^qu^c^iiiandan^ la ISiiioW*^ prima"nomina"aÌ fazione senza preavviso alla P S. dacisslnio furto ^1 gioiellier? Archenti sotto divisione militare di Xapo'i Cessato il servi- 8.0 alpini, anziché al reggimento fanteria T0-1." Rossotto, il Cardoni ed il Paolino, del «e- i portici della Gal erto. Il delegato Masel 1, oiMsione minai» 111 nT 'JT*:.. , v nn litto previsto ^ panilo dall'articolo 421 cap. cho con gl agenti ha fatto un sopraluogo in zio attivo, -si ritirò a Rama, ove fu assiduo ai uno. p ., 2? , mg> . J cne c b » , identifica, lavori del Senato, partecipando a numerose Ufficiali di riserva n Rossotto ed il Cardoni ricevuto ed Impegna- S^S^i duoTlm^M- tVaé^b^i Commissioni, fra cui quella di inchiesta del! Afrosio, maggiore medico, distretto Alossan-Uo i preziosi rubati con scasso nella notte del re *,,„„.,„,,,„,„,., ,,„, rv,i„n-„ „„ì,.,,ì >,., Palazzo di Giustizia, dalla quale si dimise per dria, trasferito distretto Torino, per cambio di 27 agosto 1912 a Pomero Michele nella sua vecchio liequentaioia uci ^tnuu», poane na rariowi di salute iresidenza. .'abitazione, pur sapendo che erano di furtiva già scontato una ventina di condanne, Bollettino Militare