Quali furono i motivi reconditi della missione Hohenlohe I nuovi avvenimenti balcanici e la Russia

Quali furono i motivi reconditi della missione Hohenlohe I nuovi avvenimenti balcanici e la Russia Quali furono i motivi reconditi della missione Hohenlohe I nuovi avvenimenti balcanici e la Russia (Serviti» reutaU della Sterna»; tutte le notizie relative alla famosa lettera dell'Imperatore d'Austria allo Zar partivai?l(> da xienna, mentre i giornali di Pietro'b , eOTrisponàcnU da Pietroburgo si . " , , . ' ,„„,,-,„ n »,c»n ti i mantenevano in proposito pm o meno > : leuziosi. Oggi finalmente posso darvi la spiegazione esalta del mistero, quale l'ebbi io medesimo dalla bocca di un diplomatico Pletrehurga, 1S. Avrete notato, nei giorni temi, una cosa abbastanza singolare: che tutte o quasi \la.missione del principe Ilolicnlolie. \ C'è un criterio che serve inolio bene russo molto noto e molto al corrente della politica. Si tratta di un. giudizio ponderato e definitivo il quale mette, come vedrete, una pietra funeraria su. tutto l'orpello del- a stabilire il carattere e la portata dell'iniziativa austriaca: la nessuna rispondenza di essa con Veffettiva condotta del Gabinetto di Vienna nella discussioni sui confini albanesi. Fino a questo momento, l'Austria non dà segno di voler cedere wenrmeno di una linea nel suo programma. Mal tlsmddcvlamRgrado gli sforzi indefessi dell'Italia e della]Germania per indurla a migliori consigli,\la sua resistenza si mantiene ostinata elldura su tulli i punti. Recentemente si vcn-\ Uilo l'idea di fare un sopraluogo in Albania jo/ide accertarsi de visu delle effettive ra \gioni geografiche ed etniche militanti per |(-<m 0 l'altra soluzione della controversia. se si v,LOle' un'idea ina*ÌVaa> voichè U suppone che gli ambasciatori a Londra\ {posseggano già delle carte e della tabelle j e ai e!una .€!u,ì- ?la l'opportunità del progetto statistiche abbastanza chiare del paese, senza bisogno di recarsi ud osservale coi pyafri occhi dove' finisce uW fiume o dove comincia una montagna o dove è situata o a o r i e a i o i o o o . a o l o i o . ni r! r i e e à a i e o i , e e à i e e a i a e a a o ei e . i i consisteva in questo-, clic esso segnava il trionfo definitiva della tendenza, obbiettiva patrocinata e invocata sempre dalla Germania e dall'Italia, contro la tendenza politica della rivalità ilei grappi di potenze, lavorila, per scopi diversi, dall'Austria e dalla Francia. La Russia, che da qualche tempo, in grazia dell'attivila diplomatica di Berlino e di Roma, si è associata risolutamente alla prima delle due tendenze, accolse con molto favore l'idea del sopraluogo, come quella che avrebbe potuto, bene diretta e sinceramente assecondata, trasformare la conferenza di Londra in una riunione di tecnici, animali, fino a un certo punto, da uno spirito dì imparzialità c dit, legalità» della specie di quello chcpre-\siede alle decisioni de Inbunale delVAja.\Scnonche t| progetto ha subito una a,ian-iIlla di trasformazioni che lo renderannopo-\ co meno che inutile, e le ha subite proprio per volere deli'Austria. Ora perche l'Austria le ha volute? A'on è detto che i risultali del sopraluogo avessero a ricscire necessarigmente contrari ai suoi desiderata. Per ciò che riguarda Sculari, anzi, il più probabile era che la soluzione le fosse favorevole. Ma il. sopraluogo rappresentava, appunto per la sua natura dirimente, una seria probabilità di pace; ed ecco ciò che ha dato ombra all'Austria. Ravvicinata e messa in rapporto con tale episodio caratteristico, la missione del principe liohenlohe tradisce subito la sua vera essenza. L'Austria Tìà tentalo ne più uè meno che un bluff, ai danni della Russia. I fini della missione sono stali due: 1.0 Rabbonire la llussia con della affermazioni solenni di sincero desiderio dì. pulce, calmarne gli allarmi, accrescerne la fidueiosità, speculare sull'interesse che potrebbe avere la dinastia a non turbare con una guerra un anniversario per essa cosi importante co/ne quello che si accinge a festeggiare. 2.0 Coprire con una finta iniziativa di riavcicinaniento la resistenza ostinata che si oppone nelle discussioni di Londra. Il primo dei due fini faceva assegnamento su una credulità della diplomazia e dell'opinione pubblica russa che la condotta tenuta qui ha recisamente smentito, e può quindi considerarsi come andato a vuoto. Ma il secondo, ch'era diplomaticamente importante, venne sostenuto con -molla abilità e sino a questo momento si può anche dire abbia ottenuto un certo successo. La stampa, se non la diplomazia, europea, lasciandosi tirare a rimorchio dagli astati, concordi e ben istrutti giornali austriaci, ha fallo il gioco del Gabinetto di Vienna, ripetendo su tutti i toni che la missione liohenlohe andava considerata come una prova di intenzioni pacifiche del Governo austriaco e, in genere, di un radicale mutamento di rotta nella politica austro-russa. A'on ce n'è niente. Il Governo austriaco, nell'ora in cui siamo, non ha altro m mira se non dì mettersi di fronte, alla Russia, beninteso agli occhi dell'Europa, nella posizione del provocato di fronte al provocatore, dell'assalilo di fronte all'assalitore. Si vuole ripetere, a un dipresso, il gioco di Bismarck nel '70, quando riesciva a farsi assalire dalla Francia e a far gridare per le vie di P.arigi: A Berlin, à Berlin: corne te it provocatore osto non firn feti Con la differenza eh», noi tata di Bismareh, nm si trattava eh» di uno scrupolo tttttke-, mentre nel caso di Berchtold, eòi sistema i di alleanza odierno, si tratta dì ben altro.-, di riuscire o di non riuscire ad, attrarre net conflitto anche la riluttante Germania. La missione llohcnlohc, precisamente, ha voluto dire all'Europa: Xoi non. •vogliamo la guerra a tutti i costi, come vi ostinale 'Jf a credere. A'oi siamo anim.ati'dalle 'miglio-' ri intenzioni. Abbiamo perfino la longoni^ mità, l'abnegazione di tentare pei jirinitr di rompere il ghiaccio che ci divide datiti Russia e di prendere l'iniziativa di ttnjrtdrt?vicinamcnlo. Il nostro vecchio Imperatore ! interviene 2>ersanalmente per facilitare it ,''} passo del Governo. Che cosa volete di pw? j Potete in coscienza incolpare noi dei perir X coli della situazione quando noi vi diamo ,una simile prova di buona volontà?... • , L'Austria, insomma, si è-preparata un alibi. Se domani dovesse ^scoppiare unaguerra, ciò potrà darle mo'dé-!.di: scaricarsi . ]di una. parte della propria responsabilità, \<icll%ndola addosso alla Russia. Ecco quellio che la diplomazia russa ha subito ca\pilo, ed ecco la spiegazione della sorda \coci dì 'attentali al Principe austriaco era j no ridicole, per la ragione semplicissima diffidenza e della non celata freddezza che la missione Tloheulohc ha incontralo qui.' Vienna faceva un chiasso troppo grande, perchè Pietroburgo non dovesse risponderle, d'istinto, con un silenzio" glaciale. Le che in Russia chi commette degli attentali politici li commette contro i russi e precisamente tonifo i russi'che fanno la politica interna, e non contro i responsabili^ stranieri o iiazionali, di una. politica èstera, della quale non gli importa nulla è della quale non è in grado di comprendere le finezze. Gli slavoi/'iU, dal canto loro, sonò gente che non ucciderebbe una mosca-, e poi gli slavo/Ili in questo momento non hanno molla voce in capitolo* Ma è un fatto che i sorrisi e le strette' eli mano, di cui il latore della lettera imperiale venne regalalo, non erano sinceri, e che lutti qui furono contenti quando, il principe ripartito, fu possibile gettare la lettera net cassetto e non occuparsene più. " Ora la missione liohenlohe ,\ una cosa morta ..e sepolta, la quale ha lasciato il tempo che ha trovato e non ha mutato di una linen l a tlo stalo dei rapporti austro-russi. Se VAu\stria ccrcava con lo slrttla,,emma di \fate Uo t t affar- urRussia.lcha ibìalato aWaria le cartc, \ a i o e a e a n i a i e a ò à e a , a . o i r ei il medesim Senonchc, quella giustificazione e quel paravento che il signor Berchtold ha invano tentato di trovare nell'intervento diretto di Francesco Giuseppe, minaccia di fornirglieli, quanto meno 6 prevedibile, la guerra balcanica. E' difficile ancora stabilire l'esattezza e la portata degli insuccessi bulgari attorno a Ciatalgia.ed a-dorili. Ma una cosa si sa intanto di positivo: che appena a Pietroburgo giunsero i primi telegrammi annunciantì al signor Sazonoff il mutamento avvenuto nella fortuna delle armi, a Zarshole-Selo venne riunito d'ite} \ genza un. Consiglio dei ministri. Il particolare è sintomatico. Una disfatt.a<bulgtnti, qualora fosse irreparabile, avrebbe per effetto un repentino colpo di scena russo. Qui si sono sinceramente nutrite intenzioni, pacifiche fino a quando, nelle linee generali, si riteneva sicura la liquidazione, quasi totale della Turchia europea f. favore degli alleali. La relativa transigenza sulla questione albanese era strettamente connessa con il senso dì trionfo creato dalla vittoria slava sul secolare nemica turco. Battuti i bulgari, tu Russia viene -«* trovarsi, di nuovo direttamente in causa. Non si tratta più del Montenegro o di una piccola questione di puntiglio non coinvolgente alcun interesse effettivo dell'Impero-, si tratta della fortuna di un paese che la ' Russia può anche no7i volere troppo forte o troppo baldanzoso, ma che non può assolutamente rassegnarsi a veder frustrate nelle sue aspirazioni dopo aver tanto fatto per conseguirle. Gli slavoflli*dormono da un paio di mesi: ma ti. pericolo nuovo d>% fratelli balcanici può svegliarli e infondete loro una nuova tentazione dì attività. Di fronte a codeste pressioni, a codesti molici risorgenti, che cosa farà il Governo rutto? Una speranza di accomodamento c'è, ed è forse quetta che segnerà la strada alla diplomazia di Pietroburgo, almeno per un primo periodo. La Porta ha tette fatto presso le Potenze, in forma, ufficiale, un nuovo passo affinché intervengano una seconda volta e l'aiutino a fare la pace^ Senza dubbio è al panico di Bu-Lair. ove perdettero 15 mila uomini, che si deve tale resipiscenza dei turchi. Oggi, mutata la situazione in proprio favore, e logico che il Governo di Costantinopoli non abbia plft bisogno di rUccomawiliijii. fll_k...

Persone citate: Berlin, Hohenlohe I, La Porta, Sterna