La situazione di fatto

La situazione di fatto La crisi della scuola media La situazione di fatto . L'Annuario della P. I per l'anno 19121 nlui tradotto in cifre la convinzione, ormai spenetrata in tutto il paese, che la scuola lmedia sta attraversando la crisi più seria mdie mai abbia colpito l'insegnamento ita- dJianó, Ben 1200 cattedre vacanti attendono ! ginvano i titolari die le occupino. E quando si aggiunga flie la popolazione scolastica, cresciuta rapidamente nell'ultimo quinquennio, esige un aumento di circa 1800 nuove cattedre, ne viene che il fabbisogno ili cattedre scoperte è di tremila. Un calcolo esatto ha stabilito che, procedendo con questo ritmo, fra cinque anni il 40 per cento delle scuole medie dovrà chiudersi, per mancanza di docenti. La causa che dà luogo a questo impressionante fenomeno, il quale si affaccia per la prima volta nella storia delle nostre pubbliche amministrazioni, è in sè stessa molto consolante. La ricchezza e il commercio in Italia sono in così energico progresso da assorbire il meglio delle forze intellettuali; sicché i giovani hanno assai meglio da fare che non logorarsi nei mal compensati offici della patria burocrazia • scolastica. Il miglioramento economico del regno ha quindi invertito la posizione della ,\iiu italiana in non più di tre lustri: quindici anni fa ancora la borghesia cacciava I propri figli nei pubblici impieghi a sti. pendi di fame, minacciando così di creare un esercito di funzionari scopo e fine a so stesso; oggi lo Stato che vuole avere impiegati di razza eletta, se li vede strappati vittoriosamente dalla concorrenza della privata industria, in piena efflorescenza. E'- il fatto che la Giunta superiore della P. I. e tutte le commissioni esaminatrici per concorsi a cattedre di scuole medie hanno posto in rilievo, dal 1907' ad oggi. Gli ingegneri e i ragionieri sfuggono questi concorsi e le conseguenze sono fatte chiare dal seguente quadretto, che togliamo alla Unità di Firenze, l'ottimo ebdomadario diretto da Gaetano Salvemini. Cattedne Concorrenll vsrsivpn«cqvtte-inpcdg Cattedne Concorrenll aunt re esse a concorao vinoltorl WT: Ragioneria 5 3 Costfuziont 5 — Topografla •'» 3 909: Topografla 8 ' 3 Costruzlonl 15 1 SHO: Gostrurioni 30 1 Topografla 30 3 Ragioneria 10 6 , ' flirtea 8 2 Astronomia 4 1 Attrezzatura, manovra . e ceetniz. navali 12 4 Total! N. m N. 27 Ossia, malgrado concorsi ripetuti per tre quattro volte in quattro anni consecutivi, non si fc riusciti per le materie professionali degli Istituti Tecnici e Nautici a coprirà se non il 21 per cento del fabbisogno. Nello stesso periodo di tempo — fra il 1907 e il 1911 — si bandivano per lingua rancese nelle scuole tecniche e. nei, ginnasi ben cinque concorsi a 305 cattedre, ottenendo 75 concorrenti vincitori: cioè il 21,59 per cento. Quasi tutte donne, perchè l- numero degli insegnanti maschi si è atto evanescente: sicché il Ministero, con una nuova disposizione di regolamento, ha dovuto ammettere le donne a insegnare anche nelle.scuole maschili. Peggiore assai è la condizione dei ginnasi ..inferiori e delle tecniche, per tutte le materie letterarie. La qual cosa si f comprende agevolmente. Per gli ingegneri, avvocati, ragionieri, la cattedra può rap presentare -— indipendentemente affatto dallo stipendio — un titolo ottimo per l'esercizio della professione, sembrando ai clienti che il professionista docente presenti garanzie superiori per coltura e moralità. Per contrario ai laureati in belle ettere e filosofia non è aperto altro sbocco all'infuori di quello dell'insegnamento, che rappresenta per essi l'unica fonte di v'ita! 'Di qui il fenomeno della parallela di miriuzione dei giovani che alle università si inscrivono nella facoltà di lettere, e di coloro che concorrono alle cattedre delle scuole medie per tali materie. Gli studenti nscritti nelle facoltà filosofico-letterarie cranò 2018 nell'anno scolatistico 1900-01, e si erano' ridotti a liii nel 1908-09. Di questi, a metà sono donne e preti. Il numero dei maschi laici che frequenta questi corsi non stiperà dunque i 750-800. Il prof. Lega cita l fatto.tipico del'ginnasio di una città di Romagna dove, mancando il titolare di una cattedra, dopo molto cercare si è riusciti, nel gennaio di questo anno, a trovare come supplente un prete, che c il terzo» su cinque docenti di materie letterarie'in. quel ginnasio. Fatto che non può stupire nessuno, quando si pensi che, a furia di concorsi banditi con criteri ognora meno severi, si è riusciti rìel 191L ad avere 250 insegnanti per 540 cattedre vacanti nei. ginnasi e tecniche. E, 1 nelle sole scuole tecniche, lo scorso anno scolastico di fronte a 1065 professori rego lari, stavano 968 supplenti. Supplenti raci molati in tutte le guise: fra avvocati, me dici, ragionieri, farmacisti, canonici, deleo ! gati di P. S., studenti... o , 0 o o 0 r e e i l a l a a e a e . a i e . e ll l e , ooo. il a ne, il è è n Quest'anno la situazione è andata aggravandosi. I concorsi aperti hanno dato risultati quali mai si erano dovuti deplorare. Per lo cattedre di italiano la Commissione esaminatrice ha dovuto rilevare che in molti lavori di concorrenti « non mancavano errori di grammatica ». E, ai concorsi per la storia, non furono pochi gli esaminati i quali .dimostrarono in questa materia «una coltura inferiore a quella di buoni licenziandi dalla quinfa ginnasiale » ! Come provvede il Ministèro della P. La questo numero strabocchevole' di cattedre vuote ? In due modi, uno peggiore dell'altro: l.o affidando ai professori di ruolo tutte le classi aggiunte possibili, fino al limite estremo concesso dalla legge 1906, di 28 oro settimanali. « I professori di ruolo — dice la Commissione del 1911 per i concorsi di storia e geografia nei licei e istituti tecnici -- in un sistema scolastico come il nostro, in cui. gli insegnanti delle scuole inedie sono costretti ad impiegare, tutto il loro tempo e tutte le loro forze nel fare fino a quasi cinque ore giornaliere di lezione a furia di accumulare classi ordinarie e classi aggiunte, non possono a poco a poco non ridursi a uno stato di inaridimento intellettuale, da cui la cultura della nazione-ha tutto da temere » ; 2.0 prendendo, per le rimanenti cattedre vuote, dei supplenti dove si trovano. In generale, fsa i concorrenti bocciati nei concorsi perchè, puta caso, non conoscevano la grammatica o ignoravano la storia. Costoro, assunti in servizio a tempo indeterminato, pagati a cottimo per dieci mesi all'anno, insegnano ancor peggio di quello che la loro coltura permetta. Poi, magari dopo tre o quattro anni, riescono a diventare effettivi, in base a un concorso pro-forma. Di mese in mese possono venire sbalzati da un'insegnamento all'altro. Individui bocciati nei concorsi di ginnasio, poi chiamati quivi come supplen ti, ora coprono tale incarico in licei o in istituti tecnici. Con quale elevamento morale e didattico della scuola, lasciamo ai lettori di intendere. Lo Stato che ai cittadini, controcorresponsione di determinate tasse, garanti see pei loro figli una coltura di primo, ordine, dà invece per lo stessp piezzo servizi profondamente avariati. Anche nelle scuole medie di Torino si trovano per tal guisa degli individui di ambo i sessi privi dellapiù elementare conoscenza della materia che sono chiamati a insegnare. Individui che non sono mai stati capaci di fornire il più lieve titolo stampato, o, il che è lo stesso, che ne hanno forniti di tal natura da venire consigliati a ritirarli dalla circolazione. Era indispensabile presentare — sulla base di documenti' ufficiali — un quadro fotografico, a tinte piuttòsto alleggerite, dello stato, di fatto della nostra scuola media, prima di risalirne alle cause e avvisai"; ai rimedi.

Persone citate: Gaetano Salvemini

Luoghi citati: Italia, Romagna, Torino