La riforma delle farmacie

La riforma delle farmacie ta stampa 12 Febbraio La riforma delle farmacie Inizio della discussione alla Camera (Per filo diretto e per telefono alla "Stampa,,) itni sulla politica ecclesiastica La nota dell'«Osservatore,, Reati e Pene Dania in aula {Tribunale Penale e Tribunali' Milit. di Tarino) L'erpice Roma, il, mattino. 11 popolo Romano e la Vita non common-1 te'nò il discordo rtell'on. l^nocchiaTo-Apiffle. .Soli) ì Messaggero defluisce come coraggio-, Come un maturo padre di famiglia (cinque so il discara» ilei ministro. 11 Messagarro in- figliuoli e tutti vivi) che mai diede luogo ! voca anzitutto- provvedimenti a evinco dimoii-|a pigna nze. che non mancò mai al dovere (Seduta dell'11 febbraio) a Rema, 11, sera. La seduta comincia alle ore 14,5. Presidenza del presidente MABCOBA. Seduta diremo cosi farmaceuticu, essendo (RMicata all'inizio della discussione del progètto di legge sulle farmacie. Nell'aula vi è un solo deputato farmacista, cioè i! deputato di Genova on. Macaggi, il finale nella sua qualità di farmacista non esercente aprirà il fuoco della discussione. l.a giornata è magnifica. 1» tribune sono affollatissime. Da qualche giorno abbiamo una serie di spettatori specializzati. Giorni or sono le tribuno erano zepue di procuratori e notai per la discussione sul notariato; ieri erano affollato di sacerdoti por In discussione sulla politica ecclesiastica; oggi sono gremite di farmacisti. Assistono i capi delle organizzazioni furmaceutlelie del Regno, fra 1 quali parecchi di Torino. Le condoglianze alla Camera dei ('«■«ni per la morte di Scott CANl'.PA propone che sia espresso alla Camera dei Comuni il cordoglio del Parlamento italiano per la morte del capitano Scott e del suoi valorosi compagni, periti di fame e di freddo nel loro viaggio di esplorazione al Itelo Sud, vittime eroiche di un alto ideale di scienza e di civiltà. {Approvazioni). PRESIDENTE pregherà il Ministro dogli E' steri di farsi interprete di tnlt sentimenti presso il Governo inglese. Per gli impiegati comunali FALCIONI, sottosegretario all'Interno, an «lincia all'on. feallenga che giù da tempo il Ministero dell'Interno avovn richiamalo 1 Comuni ad ottemperare alla disposizione di tengo, compilando il regolamento speciale per lo stato degli Impiegati e salariaitt. In considera.V.ione della inadempienza da. parte di parecchi Comuni, il Ministero ha disposto elio le Autorità tutorie si sostituiscano a quei Comuni che continuano a mancare ai loro doveri. {Appro~ vasioni). GALLUNGA esprime la dolorosa meraviglia rhe molti Comuni non abbiano sentito 11 dovere che loro Incombeva e ringrazia ed elogia il Ministro doll'Interno per aver saputo oner gicamente provvedere. Contro lnsura nell'Eritrea ' COLOSlMO, sottosegretario per le Colonie, rssicura l'on. Di Ceserò che il Ministero delle Colonie si è preoccupato dei servizi bancari in IKritrea c che sarà sollecitamente istituita in quella Colonia una figliale della Banca d'Ilalia. . . ... , COLONNA DI CESARO' ringrazia e si di ehiara soddisfatto, dicendosi corto che la isti •uziono della sede della Banca d'Italia varrà £ Mare impulso ai nostri commerci ed a corn liattcra l'usura che dolorosamente prospera tiell'Erilroa. PRESIDENTE. — Ma ella viene qui a lag- in modo rispondente agli interessi pere te circolari. Riferisce I colloqui... Cosi'delle popolazioni, non si può andare avanti. i Conclude augurandosi che, in luogo di risol- iMEHIANl. — Coneludo, signor presidente. ! vere ora irrazionalmente ed illiberalmente il Dunque, dicevo che questi metodi reazionari • pr0|,]el1ln nf,]]C farmacie, Governo o Parladevono we abbandonati. Intento mi, rtser-j,ncn,0 dial)0 vita e sviluppo a tutte quello }».. dl.coirvsrtira la mia interrogazione in in- jistituzioni le quali meglio dei medicamenti leipejianza. . - valgono ad assicurare la prosperità e la sa- I-ALUOM. - K questo un mio fritte Jtero. u,,° (,c] poi)0lo n08tro, (lli(.e approvazioni. Congratulazioni). lo. faccio notare ohe non ho potuto risponcteri a causa dei termini imprecisi della sua in terrognztone. PRESIDENTE. — Passiamo ad altro. Riforma delle farmacie PRESIDENTE avverte che è stato presentato un nuovo testo concordato tra il Governo e lacero o l'esercizio limitalo. Si dichiara fautore Commissione. dcll'escrcizfo libero, perdio non può dare so- TBEVES propone la sospensiva, avvertendo Iverehia importanza ai danni e pericoli che la necessità di studlure ulteriormente ima lesso presenta, mentre riliene che la concorgrave questione come quella delle farmacie.Ilenza e supriuutto l'emulazione Steno ragioni la cui soluzione risulta tutt'allro cho "matura, j di progressivo miglioramento del servizio .<»rAccenna agli aspri a molteplici dissensi ai niaceulico. quali il progetto ha dato luogo, alle preoccn-j Poiché il progetto ha preferito il sistema delpazloni ed al Umori che lui destato in quasi l'esercizio limitalo, ammette che sono aumenlutte le categorie degli interessati, iilVagituzin- tate le difficoltò, per disciplinare la materia: ne cho ha provocato dovunque ed anche nella però non uccella il criterio della popolazione gran massa'del pubblico, elio ragionevolmente clie non risponde alle reali condizioni delle inlravvede come effetto della riforma un ri n- varie parti dello stesso Comune c porta notescani nel prezzi del medicinali. Da tutto ciù|sarlnmente ad una ingiusta disparità di traini Per l'esercizio libero BALDI riconosce le difficoltà del problema dell'esercizio delle farmacie, cho la legge si propone di risolvere. Nota che esso non può ammetterti che duo soluzioni: l'esercizio li Muns. Scottoti giornalista cauzioni per "nascondere il bottino ed evitare «L'autore della tesi deplorata dal ministro le conseguenze del suo atto delittuoso, è un (nim-il;isigilli è monsignor (-'cottoli, noto in I- problema che affaticò la.mente ed il cuore uh'.Ici per il suo spirito hadtngiiero. e per avere ' dei giudici. 11 cuore però la vinse sulla legàtkaecavlo perline l'arcivescovo di ftliilano, car-lge o gli ottimi giudici, ritenendo che il didtna.'c Ferrati, quale favoreggiatore del ino-1 sgraziato contadino ubbia agito in un modernismo. Orbene, Andrea. Scottoli .non è sol- mento d'inconsideratezza, lo condannarono Unito direttóre d-!!-*i II incossi/, è tinello parroco a soli quindici giorni di reclusione, col benedi Btoganse, ed fu tale qualità ha avute ilt fidò della condanna condizionale e con la regio »f«c«. perii quale, ha giuskunenlte so- non inscrizione nel certificato penale della Menino ieri jl ministro rinocclnaro-Aprite, vi-1 cnrtclnnnH ho «nelle In facoltà di revoca, ora, è il caso; pr&Mdeiite: Garelli — P. M.: Raineri — Dt- che può considerarsi ii cupo degli intimisi- la fajnp geni! itnlani. Egli 0 giornalista, sacerdote e u M»»fm induce che il problema si presenta cosi difficile o complicato, da doversi rlmeliere. all'esame ed alla decisione della nuova Legislatura. La questione non riveste in sostanza un la1 carattere di urgenza da imporre nell'ora presente immediati provvedimenti risolutivi: onde il differimento di essa non costituisco alcun pericolo o pregiudizio por l'ordine sociale. L'on. Gioì itti difende il progetto GIOLITTI a Henna che la legge ha il precipuo scopo di provvedere alla lutola della sanità pubblica, colmando una lacuna che da tempo si 6 lamentata nella nostra legislazione sanitaria. « L'attuale progetto, fu presentato nel IMS ed ìs stato oggetto di lungo ed approfondito esame; onde non può ammettersi che la quosiione eia Immatura. D'altronde, so'dovesse attendersi l'accordo fra tutu ali interessati, surbbe come differire per l'eternità la soluzione de! vitalissimo problema. {Ilarità, approvazioni'. Si dichiara disposto ad esaminare con benevolenza ogni emendamento che miri ti migliolare la legge nell'interesse della pubblica sulute e prega l'on. Treves di non insistere nella Elia proposta di sospensiva \tipprovazioni.. TREVES non insiste. Le critiche dell'on. Macaggi mento tra gli esercenti di una zona e quelli di un'altra, •Deputa che lo Stalo debba con la massima severità invigilare sulla composizione delle specialità medicinali inesse in commercio già preparate, ed infrenare quella sconcia speculazione sulla miseria umana che. su vasta scala si esercito mediante la pubblicità e lo smercio di mirabolanti rimedi cho quasi sempre si risolvono in un danno per gli informi che vi ricorrono. {Approvazioni). Parlando delle farmacie in Toscana che de gran tempo godono del benefìcio del libero esercizio, invoca schiarimenti sul trattamento loro riservato. La seduta termina alle 1?,".0. Domani seduta alle 14. t Comizi vietati ad Alessandria '■ Vivaceèriuscito lo svolgimento dell'in terroUazione dell'on. Merloni ni miTitistro dell'Interno per sapere le ragioni che indussero, il tuffetto di Alessandria ad estendete «rhitrasmmente ai Comizi elettorali te istruzioni ministeriali di una vecchia circolare circa il diritto di' riunione. .Dovrebbe rispondere al sottosegretario agli interrii, on. FALCIONI, il fluale si limita, a dichiarare: — lo non so che r.sponiie>i e; al fatto al quale accenna l'onorevole interpellante non esiste. , MERLAMI. — Cercherò io di rischiarare la «memoria al sottosegretari di Stato (nanfa). Voci: — Non vi e bisogno. MERLANI. — Il prefetto di .Messandria, per 'impedire alcune riunioni elettemi'!, richiama 'Un vigore mia vecchia circolare del Ministero dell'interno, del 1902. Come vede l'onorevole sottosegretario agli interni, il prefetto di ABesèandrte, per ciò che riguarda la liberta di riunione, si è fermato 'al 1902. Dieci anni Idi evoluzione non contano per lui. Al Ministero dell'interno quella circolare è stata diimentócala, perchè le circolari hanno la vita di povhe ore; ma il prefetto di Alessandria la ricorda... . Voci- — Vuol dire che ha buona memoria! inorila). , (PRESIDENTE. — On. Merlani. non divaghi; rvengia al fatto. • MERLAMI. — Ci sono al fatte, & di quello 'che dico assumo la responsabilità. Il prefetto idi Alessandria, richiamando in vigore la circ.olare del 19U2, proibi un Comizio in una lietezza alle otto di saia, attribuendo il divieto ragioni di viabilità! • MACAGGI. — Poteva rivòlgersi invece al •ministro dei lavori pubblici: {Ilarità generale). FALCIONI, rivolto a Mariani: — Ma come lei è a conoscenza di questo fatto? MERLAMI. — Io «tesso fui «1 Comizio, e non ■VOtei parlare (Ilarità e coaanenii) M-VCAGGi rileva l'importanza politica eli quéste legge, la quale sostituisce al regime della libertà quello della regolamentazione di Stalo. L'anarchia che al presente si deplora deriva da uno stato di fatto, ma non certo da uno stato di diritta, poiché non si è mai applicata a dovere la legge del 1838, la quale ha subito le più direise e pili contraddittorie interpiv-tazioni. a seconda delle varie, regioni. Cosi s: sono avuto (piasi dappertutto contetriazi'jni giudiziario numerose ed annose e l'esercizio delle, farmacie è venuto per un cjU)ii'io tii secolo, a trovarsi in una. condizione di disagio veramente insopportabile. Del resto la libarla di esercizio non può dare buoni risultati se non ha. il correttivo di una severa vigilanza governativa. Ma questa, benchò disposta dalla legge, non venne in realtà He accenna l'onorevole interpellante non e- mail esercitata; e venne.cosi a mancare uno Ette • dei più importanti fattori di -successo per une; -*• -■--■-< i« regime di libero esercizio, che si volle instaurato nel 1888. ma che non fu mai sinceramente ed integralmente applicato. L'oratore è contrario al presente progetto. Non approva il criterio secondo cui l'autorizzazione della farmacia deve essere fatta in ragione del numero degli abitanti e rileva clie occorrerebbe tener conto d; molti altri criteri, clic, hanno somma rilievo per giudicaro sulla necessità e salila opportunità di aprire una farmacia in un luogo piuttosto che ih un aiiro. Censura poi la composizione delia Commissione permanente, nella (inalo vorrebbe non soverchiarne l'elemento burocratico. No-n può neppure assolutamente approvare la elevatissima tassa che si propone per il rilascio del decreto di autorizzazione all'apertura, ed all'esercizio di una farmacia, tassa cho costituirebbe il ritorno ad usi c leggi dii altri tempi e sottoporrebbe l'esercizio di una libera professione ad un criterio fiscale c mercantile. Un tal tributo metterà in condizione di privilegio coloro che hanno dovizia di risorso e di guadagni, specie nelle grandi città, ma costituirà una onerosa taglia per gli umili e i modesti, che assai difficilmente potranno assoggetta rvisl. ■Meglio è dunque non distruggere il concetto fondamentale della presente legislazione in tema di farmacia, che è quello della libertà, temperala dalla sorveglianza governativa, i (PRESIDENTE. - On. Mertem, sono pia- cui- scnza pero clw, ancnc pei. questa ,jf,,,ba p„savs Hque minuti che parla; io non posso permei- una speciale tassa Nota alla seduta noma, 11, notte. 11 disegno di leggo sull'esercizio dolio farmacie, presentato alia Camera nel 1908, è venuto in discussione soltanto nella seduta odierna perche, appena noto, provocò una grande agitazione tra i farmacisti colla partecipazione dei droghieri. Dopo tre anni, durante i quali sono state fatto moltissime apposite pubblicazioni, il Governo, d'accordo colla Commissione parlamentare, ha presentato un nuovo disegno di legge, nel quale ha introdotto parecchio notevoli modificazioni, frutto di un più maturo studio. Ma nemmeno il nuovo testo è riuscito a calmare una parto dei farmacisti, che adesso invadono l'ufficio postalo della Camera dei deputati di nuove pubblicazioni tendenti a persuadere i deputati eli apportare modificazioni al disegno di legge o respingerlo addirittura. In vista di ciò, l'on. Treves ha proposto lo sospensiva motivandolo, precisamente con la grande, discordia nel campo farmaceutico, ma l'on. Giolitli, osservando che, se si dovesse attendere l'accordo fra. tutti gli interessali, non si arriverebbe mai alla soluzione del problema vitalissimo per la tutela della, sanità pubblica, lo ha indotto a non insistere nella sospensiva. Cosi si c iniziata la discussione generale con duo discorsi del tulio contrari dotili on. Macaggi e Siihcl e un discorso più contrario clic favorevole dell'on. Baldi. predicatore, n la sua attività -si. esplica nel so- j sltwre pubblicamente e iiiinteirotlamente il potere temporale del Papa, nel dimostrare che l'unità italiana b timi chimera, che essa ò dovuta a vergognose congiura. ■i Se si è colpito — concluda ii Messaggero — chi raccomanda questa propaganda, non bisogna colpire ugualmente chi ne è addirittura l'artefice inesauribile e audace? ». Quanto al discorso Fi'noi:ehjaro-Apriile, il Messaggero scrive: »l elerico-inoderaii non si «utanclerano dal ministro guardasigilli del ('.allineilo Giolitli un allo di indipendenza alla vigilia delle «'lezioni, e però >i spiega la irritazione grande prodotta negli ambienti ecclesiastici e clericali dalla soluzione del ?'i7o n Ca,ron o dello spiegazioni che ha daio ieri l'on. Eìnoccliiaro-Aprlle ». J! Corrieri' il Italia, convertito ila poche ore, dopo l;i esplicita scomunica ala causa tempera Hsia. intravvedo addWttttra una dichiarazione di guerra, aggravala dal fatto che l'onorevole Finocchiaro-Aprite ha parlato a nome de! Governo, e cioè a nome dell'on. Gio3itti, che quella dichiarazione ha vagliato ed autorizzato in perfetta concordia con gli altri membri del Gabinetto. Quella di ieri è stata ima buona giornata per quanti amano le posizioni nette, per quanti hanno troppo volte protestate invano conico la libertà delle offese, alla Patria, di cui hanno goduto finora i temporalisti grand* e picco,'!. Lo dichiarazioni dell'on. KinocchiaroApi'lls troveranno nel Paese, come, nella Cimerà, un largo consenso, e conforteranno il Governo a proseguire sulla diritta via, per la quale osgi ha camminato con passo co-i sìeuro ». hA il rimi * "Ragion? . condannato nel processo Borlotti «Preziosi in appelli Roma, il, notte. Oggi te Corte d'Appello ha emanalo aen»; lenza, su ricorso presentato per 11 processa-' Barsotli-Prozi'Osi-«fl£/ii)iie. j 11 Procuratore Generale concluse chledenrti»! la conferma rJella sentenza riguardo al Butta e la riforma della sentenza riguardo al gerente della Ragione colla condanna a congrua» r-ena. i,a Corte e entrata alle 12 in- Camera dì Coniglio e ade li e un quarto è rientrata, pronunciando sentenza con cui, a parziale riforma della sentenza del Tribunale, si condanna il Butta a due anni di reclusione e duemila, lire iti multa, e si ritiene compìic» il gerente della Ragione, condannandolo, col b». neflcio delle attenuanti, a 11 mesi e venti glor» ni di reclusione e lire 972 di multa per diffa* inazione. tere elio si divaghi. MERLANI. — Perdoni, signor presidente. E ijvel Comune di Castelletto che è accaduto il | |fatto al. quale ncoaiino. 11 sindaco di G-iswìiedto è un giovane svelto. !.<• famigliò di oriiKime -medioevale ed 11 parroco lo dicono un Socialista, ma in verità il sindaco di CastelUetto è un compagno dell'on. Vicini, il.souofcegrotario di .Slato all'istruzione, il quale è ira, radicale all'acqua di rose {llarUA. Ride aritene l'on. Vicini, che siede ai banco del Gofverno). PRESIDENTE. -- 'Ma olle c'entra questo? l'emga al fatto, on. Morteti). MET.L.-VNi. — Ecco, signor presidente. A ausa di una vertenza giudiziaria per una lusa civile, il parroco odiava, il sindaco, e l'odio del parroco era divisò anche dal precetto di 'Alessandria. Uh bel giorno i; prefetto mandò un ispettore a Castelleito i.-er una in Conclude augurandosi che la Camera vorrà accogliere tali principi! e non tornare, coil'approvazlnne del nuovo sistema che le viene proposto, ad un passato che deve considerarsi socialmente ed economicamente cancellato per sempre. {Approvazioni). Va altro oratore contrario •SIC11EI, si dichiara contrario alla legge, la quale rappresenta più un insieme di disposizioni opportunistiche, miranti a conciliare i diversi interessi agii a misi nel campo farmaceutico, che non una soluzione razionale dell'importante problema, Lamenta che non si provveda equamente alla condizione degli assistenti farmacisti diIploriiau, ciie si vorrebbero sottoposti ad un interrogazioni e interpellanze Roma, 11, notte. 1 ."on. annuenti ha chiesto di interpellare il Ministro degli Affari lisleri per sapere I nuovi compiti della politica italiana dopo gli avvenimenti della penisola balcanica e di fronte ali autonomia della nazione albanese. L'on. Morpurgo ha chiesto di interrogare il Ministro della Guerra per conoscere le cause che ritardano la concessione dello pensioni ai feriti della guerra libica e l'azione che intende esplicare per dare sollecitamente i mezzi di sussistenza a coloro che divennero impotenti ad un lavoro proficuo, adempiendo il loro dovere verso la patria. L'on. Giacomo Ferri ha chiesto di interrogare il Presidente del Consiglio per sapere con che provvedimenti legislativi urgenti intenda garantire il diritto di votare u tutti gli elettori, giacché, dato le formalità imposto dalla nuova legge elettorale politica sui preliminari di tale votazione: busta, operazioni di bollatura, forma e controllo, si i; calcolalo, con ripetuti pratici esperimenti fatti con la tranquillità o l'ordine più assoluti, che ogni elettore abbisogna in media per volare, un minuto e venti secondi, almeno; sicché nel termino massimo fìssalo dalla leggo per votare non potrebbero dare il voto più di :ì."iO eletlori per sezione, mentre consentendo la legge le sezioni di 800 elettori, più delia meta (iàn elettori; resterebbero nella impossibilita materiale di votare. L'ori. Pacelli Iva presentalo la seguente in ìrhiesM e dono fiiaàimaiHlo J-i lu'oin fedel!l"ovo' fr,;avc,so,esuperfluo esaiho pratico. Ila hen-ogazióno al Ministro dell'Istruzione: «Il !w»vcrno-e^ Uotloscritlò chiede .di.interrogare il Ministro flte 41 ComtigKo di Stalo -- propose lo scioAmento dell'Amiriiiiistruzione comunale. La | mniim-istrazione comunali', vemie sciolta, e .emiie tiM'iaito quale regio coiniriksario di Ca-' •meSeilo proprio quell'ispettora che aveva o~eignito l'inchieste Otto sindacalisti condannati per ribellione e Ticlenza ai carabinieri Forrara. ti, notte Ricorderete che il 25 gennaio ultimo ecorso un forte gruppo di operai di Baura durante) una .protesta collettiva, contro la disoccupazione tentava di introdursi in quell'ufficio comunale. Quattro carabinieri, preoccupati dall» conseguenze che si potevano temere, data, lat eccitazione degli animi, si opposero colle bslo-i nette innustatu all'irruzione e sbarrarono 1*4 porta. Nacque un corpo o corpo tumultuoso A violento, dal quale tre operai uscirono eam leggera ferite, di baionetta alle mani ad aUa) spalle. 1 caru8ilnieri, per quantic- battuti «' qualcuno anebo rovescialo a terra, non ripor* tarono lesioni. »• I In seguito a questo episodio vennero denunziali per direttissima nove sindacalisti, tra. i quali un capo Lega, per ribelione a violenza! nlla forza, pubblica. I! processosi è svolto oggi a oue-slo 'tribunale ed è terminato con la con», danna, di tutti gii imputati a pen-et che varianti da duo mesi e 15 giorni di reclusione. Fu assono il solo capo lega, certo Armando Gellà, Presidente: etiv. Marani: Pubblico Ministe* ro ; cav. Boni; difensori : avvocati Cavallari,' Baraldi c N'iccoiai. i •PRESIDENTE. — Ma questo non c'entea; é «ora di fluirla. ! MERLANI. — L'argomento è importai)tissimio. -Se non rispetterà il mio diritte di parola, convertirò l'interrogazioni' in imterpelHanza PRESIDENTE. E -in audio a spasso, e lo Hacolerù solo! {Ilarità generali: : I (MERLANI. — \'engo «Ila conclusione. Dun'«jue. ». Castelletto, avvicinandosi !e elezioni i «inaiiin;str.nt!ve. si tenevano dei Comizi. L'no «Vi. essi doveva tenersi sulla piazza, principale, verso le otto o te uovo di ssin. Già la piazza era affollate, quando il regio commii aarlo si precipua come una belva, seguito da ' cinque o sei carabinieri, gridando che il Coinizio non poteva tenersi. La circolare del ■UDO? dico... inspirato piuttosto ai voli manifestati dalle A» Sociuzioni dui proprietari farmacisti, che non a quelli della collettività. 'Deplora che si sia abbandonato il principio sancito nel lst-s. della libertà della farmacia, per seguire un sistema ibrido ed irrazionale. L'oratore é fra coloro che considerano l'esercizio farmaceuticu coinè un monopolio municipale: ma al sistema della limitazione, cosi coinè viene proposto,'crede preferibile il sistema della liberta. Non comprende perchè si debbano espropriare determinate .persone semplicemente per favorirne altre. Combatte l'obbiezione che nell'interesse del pubblico servizio sia necessario frenare la concorrenza. Dimostra 1 insufficienza di due ispettori per la vigilanza su tutto le farmacie del Degno. Dimostra pure la inefficacia del sistema delle tarine, clic non potranno inai essere esattamente conosciute dal pubblico. Per di più il nuovo sistema, che vieta il passaggio (lolla farmacia agli eredi, susciterà la fumo ufli solleciti guadagni. L'articolo 2' rappresenta il vano sforzo di conciliare i più opposti criteri. In sostanza si viene a stabilire il regime dell'arbitrio ilei prefetto. Anche il criterio della popolazione è meramente empirico: città della stessa importanza saranno diversamente trattate, a seconda che abbiano un po' piti o un po' meno dì 40 mila abitanti. Dimostra che il disegno di legge non provvede alla lamentata deficienza delle farmacie nello campagne ed alla pletora dogli esercizi nelle grandi città. Disapprova gli impacci stabiliti per l'apertura della farmacie cooperative, per quelle ideile opere pie che invece nell'interesse generale avrebbe dovuto effettuarsi in piena «« oer r,.- i« r„n. r>i. hbertà. Rileva che 11 progetto di legge, • ANTAGRA BISLHRI . per.te Gotta. Dia- per ,,uant0 concerne le farmacie esercìalca. Arteriosclerosi.- Chiedere opuscolo .tale da, Comunf, abroga la legge sulle a WUCB mer.Eii e u, Milano. (municipalizzazioni e preclude agli enti locali ■waaw '. 1 TT r»" la vìa di organizzare il servizio farmaceutico ) Piccola chumca. | Ter gueita rubrica rivolgerti a Hnajeustein e Vogler fnti Marmi, gli angiomi, It mucil.ie di tino, loci imthti, I* f*fl*ll di afre, le terrmeh» tingono radiMrf " attìrpate con metodo elettrico rpecialt, anoPali<lair mioioro, ttht yaranli»** da ogni reeidita. i UWTtTUT P'HYOIÈNE ET DE BEAUTÉ lj f|a XX Batlaatan 36, Tom» ■ DslU 10 di* 1«. La nota dell'opposizione 11 Giornale d'Italia, commontando stasera le dichiarazioni fatte ieri dal ministro guardasigilli nlla Camera sulla politica ecclesia si ics, dice: « Tutti i ministeri, fossero essi composti di moderati, di progressisti di destra o di sinistra, di conservatori o di democratici, hanno sempre tenuto fermo in Italia la legislazione ecclesiastica fondata dalla vecchia destra, hanno sempre mantenuto integro il eli ritto dello Stato di dare o di negare Vca-eguatvr ai vescovi ed il placet ai parroci; si sono sempre valsi di tale diritto e non per questo hanno creduto di averne speciale benemerenza come salvatori dell'unità della patria * difensori dello prerogative dello Stato. La politfca ecclesiastica seguita dal Governo-itnliano non ha mai subito durante più di uh quarantennio delle variazioni, sicché l'on. Kinocchlaro Aprile non può essere considerato che uno dei tanti continuatori di quella politica. «Si capirebbe — prosegue il Giornale 0' 1tolta — la gioia degli iinliclericali se l'on. Finoccliiaro Aprile avesse ieri presentato o almeno annunciato una di quelle riforme Unno desiderate ed invocate (lai bloccardi, ma l'onorevole Fir.occhiaro. di cui i giornali demo cianci ricordano il gesto compiuto (piando non- volle entrare in altro Gabinetto non essendogli stato concesso di presentare dello riforme anticlericali, è guardasigilli del presente Gabinetto da. due anni o finora si è ben guardato dallnpriro il suo bagaglio per estranio una sola idea anticléricale. La verità è — concludo il Giornale d'Italia — che tra il ministero e la parlo più estrema della sua pletorica maggioranza si cerca, per la reciproca convenienza, di mantenere in piedi un grossolano equivoco, li Gabinetto Oiolitti ben deciso a non fare dell'anticlericalismo ed il ministro dei Culli, tutto che grande dignitario della massoneria, è pienamente consenziente al mantenimento dello sialo quo in materia di politica ecclesiastica, ma la limitare!te. radicale, del miinisfo.ro e. della, maggioranza desidera pure qualche ombra di soddisfazione al proprio istinto anticlericale. Per queste sono avvenni* le dichiarazioni di ieri ». Il commento Vaticano Particolarmente interessante, trattandosi dell'organo ufficiale del A'aticano, è il comìnnnio deU'UsscTcalore. Romano alle dichiarazioni dell'on. Tinoccliiaro Aprile. L'CKs.verra lore, in questo commento, elio è evidentemente autorizzato e rappresenta il pensiero delle sfere pontificie, scrive: « Consideralo rispètto alla dottrina cattolica, YexcquatuT non é che una sopraffazione, una menomazione da parte dello Stalo di quella piena, suprema, universale ed indipendento potosià di giurisdizione che risiede nella nomina del Pontefice e di cui la Chiesa non può far senza, perchè inerente ed essenziale alla sua immutabile costituzione e quindi è fuori di discussione che Io Stalo, arrogandosi il diritto di concedere o negare Vcxciinalur, ha commesso una usurpazione ii danno del diritti della Chiesa e della poteste spirituale del suo augusto capo; il che è quanto dire un fatto di por se stesso violento ed odioso rome tutte le usurpazioni dei diritli altrui. Considerata in questo modo, il solo per noi che possa essere ammesso, la leggo che ha stabilito e mantenuto l'exequatur doveva, essere, secondo la. regola generale di sana ermeneutica legislativa, Interpretala ed applicata come tutte lo disposizioni di legge aventi lo stesso carattere, in un senso cioè decisamente restrittivo. Ora. nel caso specifico, do! quale .m e occupalo ieri il guai'dasigi-li, si e fatto Invece unto l'opposto, come venne ieri chiaramente dimostrato da alcuno ira gli interpellanti ed in modo particolare dall'Oli. l'ovini. Si è preteso Infatti institiiire una indagine non in base a lassative disposizioni di legge, imi piuttosto In aperto contrasto con esse: e. quali furono Te risultanze di queste indagini che il Governo ha fatto e clic l'onorevole guardasigilli, nel suo acre e meschino discorso, ha creauto di portare Innanzi alia Camera? Che l'arcivescovo, al quale si contrastava Yexitquàiur, era colpevole di atti che rientrano strettamente nell'ambito dei comuni doveri pastorali, quali, ad esempio, vietare l'ingresso nei luoghi sacri di bandiere non benedette, e. in mancanza di fatti positivi, raccolse l'accusa rti avere egli Jniy;«;,i«,<. ^ _ „ ■ ; i • | raccomandalo un periodico in cui apparvero tìel Ministero degli interni posteriormente affermazioni cho potevano ur- ; mre le convinzioni dell'onorevole guurdasiRoma, li, notte. ft suoj .unici e, basandosi su queste lori l'on. Gioititi accompagnato dal conim. ! risultanze, ha credulo di poter giungere a Giovarmi Boggetto è chiamalo dall'ufficiale giudiziario. Ma per quanto ogli non sia che a due passi dall'usciere, rimane duro ed imperterrito, come per il momento non si trattasse affatto di lui. L'usciere ripete la chiama e quando per ceni indizi capisce che Giovanni Boggetto è quell'omuncolo lì, impalalo, che lo sta a guardare, lutto ulocchilo, lo prende per il colletto e lo trascina sul banco, uiovanni Bogotto gli fa cenno che è un pochino sordo. Ila, l'aspetto di un mezzo scemo. Non sa che atteggiamento prendere: so deve piangere o ridere. 11 presidente, sgolandosi, gli ricorda che è spaccapietre, che è staio condannalo dal pretore a Ire mesi di reclusione per alti contro il buon costumo, ch'egli ha appellato, che il giudice relatore riferirà sulla causa. Bogotto, sempre più inebetito,, non ha capito un'acca: ina ad ogni frase del presidente grugnisce: uhm! ulunl c così il suo interrogatorio è esaurito. In verità il pretore è stato benigno, dato l'ignobile delitto di cui il mostricciattolo s'è reso colpevole. L'avvocato difensore perora, nondimeno ancora per lui, esprimendo il sospetto che si tratti dt un vero deficiente. Bogetlo fa dei grandi sogni per dire che è addolorato di non sentire nulla... Il pubblico ministero chiedo la conferma della sentenza del pretore ed il Tribunale non può non convenire che la richiesta è giusta. — La sentenza vi è stata conformata — annuncia il presidente all' imputato. Ma questi non si muove. — E' finito — aggiungo l'ufflctete giudiziario. E Bogotto rimane impassibile. — Potete andarvene — grida il P. M. E l'imputato rosta al suo posto come aspettando ancora qualcosa. L'avvocato difensore allora gli si accosta e gli grida: — Vi hanno confermata la condanna... — Sari — borbotta Bogetto poco persuaso — ma io non ho sentito ! — Ma siete sordo come una talpa... — Ohibò!... sono un po' duro d'orecchi... ecco tutte. Difesa: avv. Bollali. Piume al vento Due baldi bersaglieri del 4.o reggimento, PAcozzi .e V'esternati, comparivano aeri dinanzi al Tribunale 'Militare sotto l'imputazione di correità, in furto ed appropriazione indebite, a danno di commilitqtw. Il corpo d! reato era un pennacchio coi quale quei simpatici e valorosi .militi sono orgogli osi di adornare il loro cappello. Quante cupidigie non nascono e vivono attorno a quel pennacchio palpitante al vento X^wiai»? FMmacte D. Molinail e'a"Rossi."- gj. nei giorni di battaglia! Ik0va, Farmacia Moscatelli. Zerega e Pcscetto. — To- E Pi-còzzi e V'esternati pare che grandemen-j uso, Farmacia Tnrlccq, Gianotti o Bontseontro. te ssnttssero il fascino di questo glorioso or-i Letteratura cu attestati medici vengono Fpcrtltt (lamento. 'dietro richiesta dal Depositari escluclTl per 1 ItaUan Cosicché - narrava la sentenza della Gom-|H- Roberti k Co.. Firenze, Roma, Napoli e Milano, missione d'inchiesta — nella notte dal 22 al 23 ottobre 1912 i due soldati introdottisi cautamente nella camerata ove dormiva 11 caporale Bredy si impossessavano del piuntetto di pertinenza di detto caporale, sottraendolo dal cappello che quesli teneva sulla plancia. Ed inoltre avendo il Vestemati ottenuto in prestilo dal soldato Busnelli, mediante la garanzia del soldato Picozzi, un altro pennacchio, per servirsene per mia giornate. • il plimiotio più -non veniva restituito all'indomani e veniva in quella vece convertito in illecito profìtto ». li Picozzl ed il Vestemati sostenevano che il piume)to del caporale Bredy ora soltanto stato da loro momentaneamente sottratto per gtocaro un tiro birbone, al compagno d'armi: che ni iptumel.to del Busnelli era stato re-i stilutto riponendolo sotto il pagliericcio della, branda, d.1 questi. ti sistema di difesa dei duo soldati però, di fronte alle deposizioni testimoniali, si palesò al Trlibunalo destituito di fondamento, oad'è che il Tribunale, puro volendo essere mito, dovette punirò i due... collezionisti di nuovo genere con quattro mesi di carcere militare compiitelo il sofferto. Difendevano i due bersaglieri gli avv. Dagasso e Vigna. * Pres. : colonnello Andreazzi; P. M.: cav. Forph ieri; segr.: Deli tal a. TONICO DEPURATIVA La medicina si 6 ora m-rtechita d'una_ set* perla sensazionale dovuta ai lavori di un» piente chimico di Parigi. 48»»* Il rimedio scoperto e che porta il ncane eug* «estivo di codo-ippiO DUBO.S possiede lo virtù meraviglioso di quello statj colloidale cosi giustamente apprezzate dai me* dici. Più attivo dell'iodio, dei ioduri e lorosimili, esso purifica, fortifica e migliora u sangue Eceo è lo specillco più felice comic» ì'urtritismò negli adulti e contro il lintatism» nei bambini e regolarizza il corso nownata del sangue nella donna. Facile a prendersi. Il COLLO-IODIO DUBOIS trovasi ni vendita presso tutte le Farmacie al prette ut L. 5 ai flacone nonché presso t seguenti speciali depositi»: 'Il far pulire • lucidare! metalli' i coricato da l-'ritz Schulz jun. A. O. prie (*i*. /llBijIif 1 M'?"1'™-* dell' Istruzione Pubblica per conoscer'' se e quali provvedimenti abbia adottato perchè ?li insegnanti delle scuole inedie e quelli dello scnol'3 tecniche di Doma ricevano puntualmente alla fino di ciascun mese la retribuzione loro dovuta per l'insegnamento nelle classi aggiunto: e se ritenga giusto e confor me alla legge cho all'eventuale asser deyi insegnanti in qualche ora di insegnamento nelle classi debba corrispondere una proporzionale detrazione nelle retribuzioni suddetto t. Il nuovo palazzo Spacciatori di monete false torinesi, genovesi e livornesi Oggi, nello prime ore pomeridiano, venne ripresa la discussione nel processo contro Billi Giorgio, Guerri Elvira, Billi tfalda, Pellegrini Disdhno. iBallicora .Stefano, Bo Boss, Cambino Teresa, Garello Caterina, Bolfo Osvaldo, Gallo Vincenzo, Bracco Pietro, di cui Ieri abbiamo lungamente parlato, narrando i fatti c le gravi imputazioni a loro carico. Ancora ebbe la parola la difesa con le arringhe dell'avv. Damiani per il Bracco Pierino e la Garello illolfo Caterina: dell'avv. Florio per il Gallo Vincenzo, c dell'avv. C. 1". Hcggeri per i coniugi Ballicora. .11 Tribunale, dopo lunga, permanenza in camera di consiglio, rientrato in ^udienza fra la trepida allestì del prevenuti, iti ispecie delle disgraziate donne, pronunciava sentenza per la quale riteneva il delitto di associazione delinquere a calicò di Dilli lìiotgio, Guerri L che de! li ri noImaia Crime FQlobo per [ scarpe) èrico! noscluto Insuperabile. Il " GLOBO c economico, da un brillante clic nessun altro prodotto pab raggiungere c che e duraturo, senza intaccare o segnare menomamente il metallo. Richiedere sempre la scatola colla marea ai fabbrica : « GLOBO sopra fascia ROSSA» e rifiutare altri prodotti scadenti. In vendita presso droghieri e negozianti di generi casalinghi al prezzo di 10 cent, la scatola e più. Concessionario per la vendita all' ingrosso. Max Pruni», .MIUMQ gWMALDIFASSÌÌ ■ [H(ainJ»bolisecao-llondJr«wAilóiivrscèr^i,H\ \B ^p\50AHH! DI SUCCESSO/Avi * 4 ^\faraj:i5rtJuJJIB8SI-r1i!anoy#t? 'er non incorrere nelle numerose imitazioni n unsik .conclusioni diametralmente opposte (notisi anno di vigilanza speciale della P. S.: e ennliene anche questo) n quelle ottenute seguendo |dannando infine il Holfo Osvaldo, contumace. Ilo. nonne procedurali stabilite dalla legge, ad anni i di reclusione, ed il Gallo Vincenzo ioò sulla tede delle relazioni di tre profetii Iimputato della spendila di un biglietto da li- Peauo si recò «i visitare i lavori di costruzione del nuovo palazzo del ministero degli Interni. Erano a, ricevere ii minisi ro l'archi-, tono comm. Manfredi, umore del progetto,! e parerò conforme del Consiglio di Stato. Do-Ire :> dclla,serie incriminata, a 1 anno, mesi 0 e l'ing. comm. Pallini, del Genio civile, in- pò di «io non cesia a concludere se non che|di reclusione ed a un anno di vigilanza spe ed iu lutti le Farmacie. «19 CARABANA i.-i,.i,.., 'r>niiAr.,.i,ii nianlinn RnlUmt'i '«li,fano' lazlimi cblcilaiisl le vere Frcrlvlis-Maldlfassi, est» Elvira, il elleguni Disonno, uaincoia '«telano l0 ,., mim.a „, fabbrica: Bambino uscente do*, e Bò Uosa, dichiarandoli inoltro responsabili i-uovo e la finita in rosso Enrico arrisa, | del reato (li spendita dì false monetai e con-.Torino, Farmacia_TEMF0, corso S. Maurilio, dannando il Milli Giorgio a i anni, mesi 10 di reclusioni! ed u 2 anni di vigilanza della P, S.: Gnorri Elvira ad anni 2, mesi 8 ed unni 2 ili vigilanza della P. -S.: Pellegrini Disolino (ritenuto solo colpevole di associazione) ad unni 1, mesi (5 od 1 anno di vigilanza della P. S.: Ballicora ad anni 2, mesi 8, ed anni 3 di vigilanza spedate; Bò. Uòsa ad anni 2, mesi 8, ed unni 2 di vigilanza speciale. Assolveva, dal reato di associazione a delinquere, la Bllli Salda, la flambino Teresa, la Garello Bolfo Caterina, il Bolfo Osvaldo, il Gallo Vincenzo ed il Bracco Pietro, dichiarando però convinte dei singoli reati loro ascritti la Cambino Teresa, condannata ad anni 1, mesi 9 di reclusione ed a un anno di vigilanza speciale della P. S.; la Garello-Bolfo condannata pure a 2 anni o 1 mese, nonché ad un Presa in dose di udì BtóleriDo a Marsala seguito immediata-, mente della piccola colazione del mattino,! Purga, A se tazza & conssrua In saluta. \ 4 sieine agli appaltatori. Il presidente del Con-U<1 miti leggo di per sé lesiva della libertà e ... ? ... , ,„,.,,„.,!„„, „,,. ideila indipendenza della Chiesa si 6 volute sigho visito i lavori, di fondazione i aMM^m uua interpretazione anche più odiosa procedono alacic^iente. 11 palazzo del ministero dell'interno .-.orge!specifica alla sistematica negazione e sopraf fazione dei suoi diritti». iggiungendo un nuovo arbitrio di violenza li deputato-prete Lemire a Roma Parigi, il, mattino. iopru un'area demaniale di ventimila metri quadrati. L'urea edificata occupa 30 mila metri quadrali e si estende per le vie Depretfs, Palermo, Balbo e Milano. 11 palazzo alio 2t metri, consta di quattro corpi di fabbricato riuniti u forma di t. l.a parto centrale sorge] n journal ha da Hazebruclt che il deputato in via Deprotis. ed ha tre piani. Ut altre abate Lemire si recherà a Roma per chiedere parti dell'edificio consteranno di cinque ^ ^«^/^^ uroìie'Kta* dopiate"!consorti: ed al passaggio del triste corteo molti m compresi gli «miniai,. Per ora si prooa- ì*,^ffnVna riunione"tenute a%azebrutìi >„riosl facevano ala noi cortile del palazzo di de ai lavori di equaiiramcnto e aoantonainen- ; daU, , union* repubblicana > rubale Lemira Giustìzia, avvolto oramai nell'ombra deila to. Tutti i lavori Faranno ultimati per se>,,ia esposto i motivi per i quali ha deciso dì,sera, tembre. Frattanto si :. Piarono le fondamenta, recarsi a Boriva, 1 ciale della P. S. Venivano poi prosciolti da ogni imputazione, ordinandosene la immediata scarcerazione, il Bracco Pierino e la giovano Saida Billi. Alle condanne, inaspettate specialmente in riguardo al reato di associazione a delinquere, che fu ritenuto dal Tribunale, le donne proruppero in pianti clamorosi. La moglie del Ballicora B'Ligitiocchlò per terra invocando Dio testimonio della sua innocenza, quindi si accasciò sul bancone, ed i carabinieri dovettero trasportarla quasi a braccia nella camera di sicurezza. I mariti incoraggiavano, mentre venivano ammanettati, le disgraziate : 3 ì La riforma delle farmacie Inizio della discussione alla Camera (Per filo diretto e per telefono alla "Stampa,,) (Seduta dell'11 febbraio) a Rema, 11, sera. La seduta comincia alle ore 14,5. Presidenza del presidente MABCOBA. Seduta diremo cosi farmaceuticu, essendo RMicata all'inizio della discussione del progètto di legge sulle farmacie. Nell'aula vi è un solo deputato farmacista, cioè i! deputato di Genova on. Macaggi, il finale nella sua qualità di farmacista non esercente aprirà il fuoco della discussione. l.a giornata è magnifica. 1» tribune sono affollatissime. Da qualche giorno abbiamo una serie di spettatori specializzati. Giorni or sono le tribuno erano zepue di procuratori e notai per la discussione sul notariato; ieri erano affollato di sacerdoti por In discussione sulla politica ecclesiastica; oggi sono gremite di farmacisti. Assistono i capi delle organizzazioni furmaceutlelie del Regno, fra 1 quali parecchi di Torino. Le condoglianze alla Camera dei ('«■«ni per la morte di Scott CANl'.PA propone che sia espresso alla Camera dei Comuni il cordoglio del Parlamento italiano per la morte del capitano Scott e del suoi valorosi compagni, periti di fame e di freddo nel loro viaggio di esplorazione al Itelo Sud, vittime eroiche di un alto ideale di scienza e di civiltà. {Approvazioni). PRESIDENTE pregherà il Ministro dogli E' steri di farsi interprete di tnlt sentimenti presso il Governo inglese. Per gli impiegati comunali FALCIONI, sottosegretario all'Interno, an «lincia all'on. feallenga che giù da tempo il Ministero dell'Interno avovn richiamalo 1 Comuni ad ottemperare alla disposizione di tengo, compilando il regolamento speciale per lo stato degli Impiegati e salariaitt. In considera.V.ione della inadempienza da. parte di parecchi Comuni, il Ministero ha disposto elio le Autorità tutorie si sostituiscano a quei Comuni che continuano a mancare ai loro doveri. {Appro~ vasioni). GALLUNGA esprime la dolorosa meraviglia rhe molti Comuni non abbiano sentito 11 dovere che loro Incombeva e ringrazia ed elogia il Ministro doll'Interno per aver saputo oner gicamente provvedere. Contro lnsura nell'Eritrea COLOSlMO, sottosegretario per le Colonie, rssicura l'on. Di Ceserò che il Ministero delle Colonie si è preoccupato dei servizi bancari in IKritrea c che sarà sollecitamente istituita in quella Colonia una figliale della Banca d'Ilalia. . . ... COLONNA DI CESARO' ringrazia e si di ehiara soddisfatto, dicendosi corto che la isti •uziono della sede della Banca d'Italia varrà £ Mare impulso ai nostri commerci ed a corn liattcra l'usura che dolorosamente prospera tiell'Erilroa. pnDd}llateuClglAqplngicicstcsdcccst Comizi vietati ad Alessandria Vivaceèriuscito lo svolgimento dell'in terroUazione dell'on. Merloni ni miTitistro dell'Interno per sapere le ragioni che indussero, il tuffetto di Alessandria ad estendete «rhitrasmmente ai Comizi elettorali te istruzioni ministeriali di una vecchia circolare circa il diritto di' riunione. .Dovrebbe rispondere al sottosegretario agli interrii, on. FALCIONI, il fluale si limita, a dichiarare: — lo non so che r.sponiie>i e; al fatto al quale accenna l'onorevole interpellante non esiste. , MERLAMI. — Cercherò io di rischiarare la «memoria al sottosegretari di Stato (nanfa). Voci: — Non vi e bisogno. MERLANI. — Il prefetto di .Messandria, per 'impedire alcune riunioni elettemi'!, richiama 'Un vigore mia vecchia circolare del Ministero dell'interno, del 1902. Come vede l'onorevole sottosegretario agli interni, il prefetto di ABesèandrte, per ciò che riguarda la liberta di riunione, si è fermato 'al 1902. Dieci anni Idi evoluzione non contano per lui. Al Ministero dell'interno quella circolare è stata diimentócala, perchè le circolari hanno la vita di povhe ore; ma il prefetto di Alessandria la ricorda... . Voci- — Vuol dire che ha buona memoria! inorila). , (PRESIDENTE. — On. Merlani. non divaghi; rvengia al fatto. • MERLAMI. — Ci sono al fatte, & di quello 'che dico assumo la responsabilità. Il prefetto idi Alessandria, richiamando in vigore la circ.olare del 19U2, proibi un Comizio in una lietezza alle otto di saia, attribuendo il divieto ragioni di viabilità! • MACAGGI. — Poteva rivòlgersi invece al •ministro dei lavori pubblici: {Ilarità generale). FALCIONI, rivolto a Mariani: — Ma come lei è a conoscenza di questo fatto? MERLAMI. — Io «tesso fui «1 Comizio, e non ■VOtei parlare (Ilarità e coaanenii) bsHe accenna l'onorevole interpellante non e- Ette • -*• -■--■-< i« i (PRESIDENTE. - On. Mertem, sono pia- cui- Hque minuti che parla; io non posso permei- tere elio si divaghi. MERLANI. — Perdoni, signor presidente. E ijvel Comune di Castelletto che è accaduto il | |fatto al. quale ncoaiino. 11 sindaco di G-iswìiedto è un giovane svelto. !.<• famigliò di oriiKime -medioevale ed 11 parroco lo dicono un Socialista, ma in verità il sindaco di CastelUetto è un compagno dell'on. Vicini, il.souofcegrotario di .Slato all'istruzione, il quale è ira, radicale all'acqua di rose {llarUA. Ride aritene l'on. Vicini, che siede ai banco del Gofverno). PRESIDENTE. -- 'Ma olle c'entra questo? l'emga al fatto, on. Morteti). MET.L.-VNi. — Ecco, signor presidente. A ausa di una vertenza giudiziaria per una lusa civile, il parroco odiava, il sindaco, e l'odio del parroco era divisò anche dal precetto di 'Alessandria. Uh bel giorno i; prefetto mandò un ispettore a Castelleito i.-er una in IìrhiesM e dono fiiaàimaiHlo J-i lu'oin fedel!w»vcrno-e^ flte 41 ComtigKo di Stalo -- propose lo scioAmento dell'Amiriiiiistruzione comunale. La | mniim-istrazione comunali', vemie sciolta, e .emiie tiM'iaito quale regio coiniriksario di Ca-' •meSeilo proprio quell'ispettora che aveva o~eignito l'inchieste •PRESIDENTE. — Ma questo non c'entea; é «ora di fluirla. ! MERLANI. — L'argomento è importai)tissimio. -Se non rispetterà il mio diritte di parola, convertirò l'interrogazioni' in imterpelHanza PRESIDENTE. E -in audio a spasso, e lo Hacolerù solo! {Ilarità generali: I (MERLANI. — \'engo «Ila conclusione. Dun'«jue. ». Castelletto, avvicinandosi !e elezioni «inaiiin;str.nt!ve. si tenevano dei Comizi. L'no «Vi. essi doveva tenersi sulla piazza, principale, verso le otto o te uovo di ssin. Già la piazza era affollate, quando il regio commi aarlo si precipua come una belva, seguito da cinque o sei carabinieri, gridando che il Coinizio non poteva tenersi. La circolare del ■UDO? dico... PRESIDENTE. — Ma ella viene qui a lag- ipere te circolari. Riferisce I colloqui... Cosi'dnon si può andare avanti. i iMEHIANl. — Coneludo, signor presidente. ! vDunque, dicevo che questi metodi reazionari • pdevono we abbandonati. Intento mi, rtser-j,}».. dl.coirvsrtira la mia interrogazione in in- jileipejianza. . - vI-ALUOM. - K questo un mio fritte Jtero. uClo. faccio notare ohe non ho potuto risponcteri a causa dei termini imprecisi della sua in terrognztone. PRESIDENTE. — Passiamo ad altro. Riforma delle farmacie PRESIDENTE avverte che è stato presentato un nuovo testo concordato tra il Governo e lacCommissione. dTBEVES propone la sospensiva, avvertendo Ivla necessità di studlure ulteriormente ima legrave questione come quella delle farmacie.Illa cui soluzione risulta tutt'allro cho "matura, j dAccenna agli aspri a molteplici dissensi ai nquali il progetto ha dato luogo, alle preoccn-j pazloni ed al Umori che lui destato in quasi llutte le categorie degli interessati, iilVagituzin- tne cho ha provocato dovunque ed anche nella pgran massa'del pubblico, elio ragionevolmente cinlravvede come effetto della riforma un ri n- vcani nel prezzi del medicinali. Da tutto ciù|sdpainduce che il problema si presenta cosi difficile o complicato, da doversi rlmeliere. all'esame ed alla decisione della nuova Legislatura. La questione non riveste in sostanza un la1 carattere di urgenza da imporre nell'ora presente immediati provvedimenti risolutivi: onde il differimento di essa non costituisco alcun pericolo o pregiudizio por l'ordine sociale. L'on. Gioì itti difende il progetto GIOLITTI a Henna che la legge ha il precipuo scopo di provvedere alla lutola della sanità pubblica, colmando una lacuna che da tempo si 6 lamentata nella nostra legislazione sanitaria. « L'attuale progetto, fu presentato nel IMS ed ìs stato oggetto di lungo ed approfondito esame; onde non può ammettersi che la quosiione eia Immatura. D'altronde, so'dovesse attendersi l'accordo fra tutu ali interessati, surbbe come differire per l'eternità la soluzione de! vitalissimo problema. {Ilarità, approvazioni'. Si dichiara disposto ad esaminare con benevolenza ogni emendamento che miri ti migliolare la legge nell'interesse della pubblica sulute e prega l'on. Treves di non insistere nella Elia proposta di sospensiva \tipprovazioni.. TREVES non insiste. Le critiche dell'on. Macaggi mdssplsspcda e M-VCAGGi rileva l'importanza politica eli quéste legge, la quale sostituisce al regime della libertà quello della regolamentazione di Stalo. L'anarchia che al presente si deplora deriva da uno stato di fatto, ma non certo da uno stato di diritta, poiché non si è mai applicata a dovere la legge del 1838, la quale ha subito le più direise e pili contraddittorie interpiv-tazioni. a seconda delle varie, regioni. Cosi s: sono avuto (piasi dappertutto contetriazi'jni giudiziario numerose ed annose e l'esercizio delle, farmacie è venuto per un cjU)ii'io tii secolo, a trovarsi in una. condizione di disagio veramente insopportabile. Del resto la libarla di esercizio non può dare buoni risultati se non ha. il correttivo di una severa vigilanza governativa. Ma questa, benchò disposta dalla legge, non venne in realtà mail esercitata; e venne.cosi a mancare uno dei più importanti fattori di -successo per une; regime di libero esercizio, che si volle instaurato nel 1888. ma che non fu mai sinceramente ed integralmente applicato. L'oratore è contrario al presente progetto. Non approva il criterio secondo cui l'autorizzazione della farmacia deve essere fatta in ragione del numero degli abitanti e rileva clie occorrerebbe tener conto d; molti altri criteri, clic, hanno somma rilievo per giudicaro sulla necessità e salila opportunità di aprire una farmacia in un luogo piuttosto che ih un aiiro. Censura poi la composizione delia Commissione permanente, nella (inalo vorrebbe non soverchiarne l'elemento burocratico. No-n può neppure assolutamente approvare la elevatissima tassa che si propone per il rilascio del decreto di autorizzazione all'apertura, ed all'esercizio di una farmacia, tassa cho costituirebbe il ritorno ad usi c leggi dii altri tempi e sottoporrebbe l'esercizio di una libera professione ad un criterio fiscale c mercantile. Un tal tributo metterà in condizione di privilegio coloro che hanno dovizia di risorso e di guadagni, specie nelle grandi città, ma costituirà una onerosa taglia per gli umili e i modesti, che assai difficilmente potranno assoggetta rvisl. ■Meglio è dunque non distruggere il concetto fondamentale della presente legislazione in tema di farmacia, che è quello della libertà, temperala dalla sorveglianza governativa, - scnza pero clw, ancnc pei. questa ,jf,,,ba p„savs - una speciale tassa l | n è ? A a e o Conclude augurandosi che la Camera vorrà accogliere tali principi! e non tornare, coil'approvazlnne del nuovo sistema che le viene proposto, ad un passato che deve considerarsi socialmente ed economicamente cancellato per sempre. {Approvazioni). Va altro oratore contrario •SIC11EI, si dichiara contrario alla legge, la quale rappresenta più un insieme di disposizioni opportunistiche, miranti a conciliare i diversi interessi agii a misi nel campo farmaceutico, che non una soluzione razionale dell'importante problema, Lamenta che non si provveda equamente alla condizione degli assistenti farmacisti diIploriiau, ciie si vorrebbero sottoposti ad un el!l"ovo' fr,;avc,so,esuperfluo esaiho pratico. Ila | e -' é o i o a a l inspirato piuttosto ai voli manifestati dalle A» Sociuzioni dui proprietari farmacisti, che non a quelli della collettività. 'Deplora che si sia abbandonato il principio sancito nel lst-s. della libertà della farmacia, per seguire un sistema ibrido ed irrazionale. L'oratore é fra coloro che considerano l'esercizio farmaceuticu coinè un monopolio municipale: ma al sistema della limitazione, cosi coinè viene proposto,'crede preferibile il sistema della liberta. Non comprende perchè si debbano espropriare determinate .persone semplicemente per favorirne altre. Combatte l'obbiezione che nell'interesse del pubblico servizio sia necessario frenare la concorrenza. Dimostra 1 insufficienza di due ispettori per la vigilanza su tutto le farmacie del Degno. Dimostra pure la inefficacia del sistema delle tarine, clic non potranno inai essere esattamente conosciute dal pubblico. Per di più il nuovo sistema, che vieta il passaggio (lolla farmacia agli eredi, susciterà la fumo ufli solleciti guadagni. L'articolo 2' rappresenta il vano sforzo di conciliare i più opposti criteri. In sostanza si viene a stabilire il regime dell'arbitrio ilei prefetto. Anche il criterio della popolazione è meramente empirico: città della stessa importanza saranno diversamente trattate, a seconda che abbiano un po' piti o un po' meno dì 40 mila abitanti. Dimostra che il disegno di legge non provvede alla lamentata deficienza delle farmacie nello campagne ed alla pletora dogli esercizi nelle grandi città. Disapprova gli impacci stabiliti per l'apertura della farmacie cooperative, per quelle ideile opere pie che invece nell'interesse generale avrebbe dovuto effettuarsi in piena hbertà. Rileva che 11 progetto di legge, - per ,,uant0 concerne le farmacie esercìo .tale da, Comunf, abroga la legge sulle (municipalizzazioni e preclude agli enti locali " la vìa di organizzare il servizio farmaceutico r É in modo rispondente agli interessi delle popolazioni, Conclude augurandosi che, in luogo di risol- vere ora irrazionalmente ed illiberalmente il pr0|,]el1ln nf,]]C farmacie, Governo o Parla,ncn,0 dial)0 vita e sviluppo a tutte quello istituzioni le quali meglio dei medicamenti valgono ad assicurare la prosperità e la sa- u,,° (,c] poi)0lo n08tro, (lli(.e approvazioni. Congratulazioni). cero o l'esercizio limitalo. Si dichiara fautore dcll'escrcizfo libero, perdio non può dare so- verehia importanza ai danni e pericoli che esso presenta, mentre riliene che la concorlenza e supriuutto l'emulazione Steno ragioni di progressivo miglioramento del servizio .<»r niaceulico. Poiché il progetto ha preferito il sistema del l'esercizio limitalo, ammette che sono aumen tate le difficoltò, per disciplinare la materia: però non uccella il criterio della popolazione clie non risponde alle reali condizioni delle varie parti dello stesso Comune c porta notessarlnmente ad una ingiusta disparità di traini Per l'esercizio libero BALDI riconosce le difficoltà del problema dell'esercizio delle farmacie, cho la legge si propone di risolvere. Nota che esso non può ammetterti che duo soluzioni: l'esercizio li (uàddUdrMhcmento tra gli esercenti di una zona e quelli di un'altra, •Deputa che lo Stalo debba con la massima severità invigilare sulla composizione delle specialità medicinali inesse in commercio già preparate, ed infrenare quella sconcia speculazione sulla miseria umana che. su vasta scala si esercito mediante la pubblicità e lo smercio di mirabolanti rimedi cho quasi sempre si risolvono in un danno per gli informi che vi ricorrono. {Approvazioni). Parlando delle farmacie in Toscana che de gran tempo godono del benefìcio del libero esercizio, invoca schiarimenti sul trattamento loro riservato. La seduta termina alle 1?,".0. Domani sescb