Scott ha raggiunto il polo dopo Amundsen ed è morto con quattro compagni nel ritorno

Scott ha raggiunto il polo dopo Amundsen ed è morto con quattro compagni nel ritorno Tragica fine della spedizione inglese al Polo. Sud Scott ha raggiunto il polo dopo Amundsen ed è morto con quattro compagni nel ritorno ( Servizio speciale dell a. &T JS/£ ) Londra, 10, notte. 'Improvvisamente, quasi brutalmente, nel pomeriggio di oggi è giunta dalla Nuova Zelanda, questa eìtrema sentinella verso il più remoto Sud, uno notizia che ha portalo insieme un fremito di orgoglio ed un'onda di cordoglio alla nazione inglese. Le prime notizie Il capitano Scott ha raggiunto il Polo Sud ti 16 gennaio 1912, insieme coi suo/i. 4 compagni che l'avevano accompagnato nelle ultim.e tappe, lasciandosi dietro a. si; negli ultimi depositi di provvigioni sullasoglia del Polo, altri tre membri della spe- dizione. Il nonegeve Amundsen. piantò lacembre del 1911 e cioè 35 giorni prima di Scott. Durante il viaggio di ritorno dal bandiera norvegese al Polo Sud il 14 dt-Polo ai depositi di provvigioni, il capitano Scott e i tre suoi compagni sono peritia eausa di una bufera di neve. Dopo la...... ... . , viljoria li sorprese la tormenta e la morie. Non si rammenta una morte più gloriosa nella storia delle espirazioni polari. Quet-la del Franklin, pure tragicamente grani de, mancò dell'aureola del trionfo a coronarla di maggiore luce. L'impressione che V annuncio così magnij fico e così triste ha prodotto a Londra è tale che tulli parlano del grande fatto gitasi sotto voce, con una specie di Scnsopreligioso. I giornali che raccolgono le scar- se notizie giunte vanno a ruba per ic siraae. il capuano Scott'rappresentava uno dei più genuini e splendidi lipidi quella razza di grandi espio sinora satto enormi titoli».r le strade. Il capitano ratori che meravigliarono il mondo. La sua intrepidezza era prò rftta eia sua formidabile.lana di volontà, insiemb^on il suo spiri!:, - . . . \ . ' di sacrificio, erano noti persino agli scola-retti. L'Inghilterra, quindi, è conscia diavere perduto uno dei suoi figli migliori. La notizia è giunta a Londra per il lra-mite della Central News in due tele gran] - 7/w, dei quali, il primo non lasciava intuì.-vedere alcun segno del lutto che il ««-icondo doveva diffondere a brevissima sca-'densa.- •« Tamaru (Nuova Zelanda), 10. — /ì ,- . . , , „ . lt guardiano del faro del Capo Soundicrs" ' u telefona clic il vapore Terranova con a a bordo la spedizione antartica del capiti tana Scott, è passato colà oggi in rotta! che era stalo stabilito in conseguenza di1m<£ grande calamità che avrebbe colpiloUt spedizione. La importanza di questa ca-spedizione. La importanza ai q-. . ■ lamità aggiungeva l'Agenzia slessa, non; è ancora conosciuta, ma essa sembra avere; un carattere assai grave. . Pili fardi", per altro, un secondo dìspac--do. da Tamaru diceva : . « Il capitano Scott raggiunse il Polo Sud, ,'„ dell anno scorso, \enncdurante il suov il 18 gennaio <i colto da una tormenta «viaggio di ritorno ed it capitana Scott c<i perito insieme con tulli i suoi coni pagaiv dcll'uitima tappa ». il dispaccio de! comandante dei " Terranova „ , Londra, 10, notte. 71 luogotenente Evans, comandante del Terranova, ha telegrafato stasera da Clirislcìiurch {Nuova Zelanda): «La «Terranova», la nave della spedizione antartica britannica, è ritornata dall'Antartico. Essa porta la notizia di una terribile calamità, che ha colpito la spedi-zione. Il capitano Soott raggiunse il PottSud il 16 gennaio dell'anno scorso e colàtrovò una tenda e dei segnali lasciati danorvegesi. Durante jl suo ritorno. (qu c'è una parola indeoif rateilo),- la comitiva,spintasi all'estremo sud, peri. Scott, Wil-son e Bowers morirono per il freddo e perla mancanza di cibi durante una tormenta il 29 marzo, mentre si trovavano ad 11 miglia dui ((Deposito di una tonnellata», ossia a 155 miglia dalla base della spedizione deli capo Evaits. Oates morì per il freddo K 17 marzo. Il marinaro EdgardEvans mori per commozione cerebrale il 17febbraio,, La salute degli altri membri dallaspedizione è eccellente. Firmato: E. R. G. EVANS. luogotenente della marina inglese».l'ultima messaggio \ Per kpiegare questo dispaccio occorrono\degli i!chiUriincn,U ì quali sono forniti spe-cialmisnte dallhiillimo dispaccio che il ca-pitana Scoli inviò al mondo civile. Questo \meSs-agqio venne scrilio U 3 gennaio del^ mia CÌTCa 15 glorivi prima clic «lcaptan0 Scoll mgaiungesse « Polo In\cal>uaì'" ocou ruggiungtsse u foia. in ]4ueì momCnto egli si trovava a 150 miglia dalla Slla Me(a ,, stara compiendo i. prepa-\raUl.i pcr rcslriMm pania verso H sud. -Ve spìorulore awva narralo splendidamente lesvic avventure e le sue' fatiche durante idire mesi prima di quella data. Il dispacciovenne consegnalo al. luogotenente Evans..itaiuole, essendo caduto ammalala, ritorna-va indietro con. due. altri membri elettappediziorie. il luogotenente Evans raggimi j lte ;u Nuova Zelanda nell'aprile scorso \,descriveva brevemente i suoi pian \,del 3 gennaio 1912 scriveva li/orlando seco il dispaccio di Scoli, il qualc ^descriveva brevemente ì suoi piani. In data« Noi ci troviamo ora a circa 150 miglia dui j. Polo. Sto per avanzare con una comitiva di^ cinque nomili;.. Tre uomini invece li mando fletto, con questa vola agli ordini de; tuo- dolenenie hvans. 1 nomi dei partecipanti al-ìri:iniua avanzata sono i seguenti: capitano\ (■guaiti: jco-i... Scott, della Regia Marina inglese: dottor \v.l-don, capo del personale scientifico delia Spedi-zinne; capitano Oates. dei dragoni eli « InnisKillìiig Bowers, marinaio delta Marina m- diana^ incaricato del commissariato; Evans, sot-- ';rufficiale deya.Murimi pùjltef, ilguule ha i"-oml'\tiva si spinuera verso il svd con provviste per, -ife^,,^^^»'^.^^0^-\vn^ese he probabilità di successo sembrano ! buone, il tempo si mantiene propizio, a mcr,oìjc'iC non sorgano ostacoli imprevisti. E' statamolto difficile La scelta pcr i componenti la cusì ... J . ,,. ' , . . ,,. imitiva di questa ultima tappa, giacché lutti ia a membri della Spedizione sono in eccellentcondizioni e capaci di avanzare. Coloro che ritornano, naturalmente, sono molto spiacentiun'altipiano è stato generalmentei sufficiente. E' più che probabile che nes s un alovtra notizia, riceverete da noi durante Vanno in-\cono' °^ccA'' a "usUu rìlornh f'^0- avvc'r,irnnon prima dell'anno veti nftccsnariciifìC lite n] turo „_ e', - raro j: . . BUtere Ql lìeYB - Qui termina l'ultimo dispaccio inviato \dal capitano Scott. Vii altro dispaccio èitalo mandalo dal capitano iti data 25d , [gennaio 1911 dallo stretto dt Mae Murdo. Ici ,. il dispaccio diceva: o: (< ;„ tlo per jH,riire verso il sud con lec|ml> stille, portando meco dodici nominii] otto ponies e due squadre di cani Precedol a a -! eccezionale, eh . di non poter essere in comunicazione con il capo Evans per due mesi. Nel frattempo \il Terranova dovrà* procedere verso occidente per sbarcare un grappo, il quale farà degli studi geologici. Poi, la nave dovrà volgere ad Oriente, secondo il nostro programma prestabililo, per sbarcare un altro yiceolo gruppo di uomini alla terra di Re Edoardo per fare, delie esplorazioni Uomini ed animali sono in salute ecccTlente la un dispaccio anteriore l'esploratoreaveva latto parecchi accenni al maltempoprevaleva nella, regionettluntarUca. '& et sono, nelle sue narrazionià[descrizioni di bufere di neve e di tormentaai Ivrobabilviente simili a quella in cui il caui'7"7""" %'iire°fi P^^b%ea^atrM^M ,; indine di 83 gradi 24 minuti tirimi, cadde-| un'enorme quantità di neve con un vento r', violentissimo. 1 membri della comitiva do¬ 1 , l vevano continuamente rimuovere la neve, perchè questa minacciava di soverchiare i ponies e le tende. u Nessuna bufera così prolungata — scriveva il capitano Scott — era mai stata vddula. in quelle regioni durante il mese d di dicembre ». 7; La notte, dopo la bufera, la comitiva doa rieva percorrere 18 miglia sulla neve, in- ! zuppati' di acqua, ma polo percorrerne ore. . . solo s in lì la moiiiin e il piccolo Peter Mentre Londra è commossa per la sorle o* focata ad uno dei suoi beniamini, la mo- -lglic dell'estinto esploratore sta navigando - ■ vèrso la. Nuora. Zelanda, inconsapevole di o ia}i0 c -«cura di incontrare fra poco il mal n'°> che c^a crede di ritorno. La pavera «i^Tj; .fe**?\Nui}™ ZeUL»d« f'1 n\uv? ^%le La signora Scott la- n.scl0 ]ontira lt /f ,jen1ìaM vcr V America. aiEUa si trovava nel migliore spirilo e si a-ltenera certissima che entro due mesi al più e 1 ' ei il oj iti a-] ale gii altri membri della spedizione. turili si sarebbe riunita col marito, che cssa adorava. Le ultime informazioni, di- cono che la signora sarebbe salpala do San. Francisco per la Nuova. Zelanda H 5febbraio. Il 7 marzo era la data in cui si prevedeva che il Terranova sarebbe arri- vato o vario Lglltelon con il capitano Scotii o La signora, prima di lasciare Vlnghil: terra, disse alle sue amiche che aveva un lc\huon margine di tempo per essere la prì- ama a sMre »-capitano quando il Ter- iranova fosse entrato nel porto di Lytllen- \ton. Di suo marito ella non aveva più al- ui. cuna notizia diretta fino dal marzo dcllan- di „,7 scorso. o', [a si,inorn Soolt liu„ valorosa shiltrice o- ^'allieva favorita di Rodi?,. Ella espo- l- ,. , _ , .. ' o\se crecchie volle tanto al Salon di Pa- l-\rilt*> quanto all'Accademia Reale di Loni- ! 'ira. Dietro richiesta del Consiglio della sìSocietà Geografica Reale ella disegnò una -lmedaglia commemorativa che venne pre-t- \ sentala al comandante Pcarg; scopritore "] del polo Nord. 1 coniugi Scott nel 1909 e6-l'\bero un bambino che renne chiamato Peterr \r c,ìc cosinuivn VaAorazione. dell'esploral ^ *^ »» WmMnò cfc* «cane cMamalo.mt#mo c chc costituiva l'adorazione d&Vuphtèo\iore- Ac' 1911 la mnora Scott fece pren-a u . i ti he i.} don te dcrc delle cinematografie del bambinomentre questi giocava nel giardino e lefllms furono mandate al capitano Scott inviaggio a. dicioltomila miglia. Londra, in questo momento, pensa, allamna dell'eroe, la quale-va.inconscia ver-Il capitano Scott era un tipico inglesi: l-1 veniva dal Dcvoii. Una delle sue ultime in-ni tcrviste, che nella primavera del 1910, ilrn[capitano Scott concesse qui. a Londra, /«ti- o è 25 Il le pcr i lettori della Stampa. Era imi amò-rato dell'Italia e tra gli italiani residentia Londra contara qualche intimo amico.i, do n po iaoro un ra ni T- Era nato il 6 giugno 18GS, aveva comin-ciato la sua carriera di ufficiale della ma-rina inglese nel 1899 come sottotenente sul-la corazzata Majeslic. Poco dopo rennenominato comandante la spedizione untar-tica organizzata nel 1900. La Discovery, lanave prescelta, salpò nel 1901 e il gran ri-stillato di quel riaggio fu la scoperta dellaterra di Edoardo VII. Nel 1905 S'co/I fuad honorem in scie-n-nominato dottore ze dell'Università dì Cambridge. I suoi K-bri di geografia sono riconosciuti da tuttelè grandi Società geografiche dì Europa «America. In rnnrfnnlfanTO rial Ho Le COndOgiianze de! Re Lord Surzon, presidente della Società Geografica Reale, ha comunicato la notizia'■del disastro polare a re Giorgia, il qualegli rispose con questo messaggio : re j" „ So'110 pro.fondamente addolorato di u-po :dire ,n dolorosissima nuova che mi dati?,ne \ su] ln pertiita del capitano Scott e di quat-i, ijro dej suoi C0lnpagni proprio nel momeu-tai u, jn cui 110i 8pemvamo di poterli ceco-a-;B,iere tra Ureve di ritorno dalla . loro gran-M^e °A ardUa iu}pl'esa- J° esPrimo 11 miocordoglio alla Società Geografica per lasaunaci perdita che hanno subito la scienza e lo, cesplorazioni in seguito alla morte di que sti ardimentosi uomini. Vi prego di mandarmi tutti quanti i particolari di cui disponete. — Firmato: Re Giorgio ». Le altre vittime .•• La seconda vìttima del disastro polare, il dottor Wilson, si laureò a Cambridge nel 1900, si dedicò interamente alle ricerche scientifiche e partecipò alla spedizione del Discovery come chirurgo. Era. anche eminente artista e durante quella spedizione fece ottimi acquerelli. Il terzo, il capitano Oates, partecipò alla guerra sud-africana e fu gravemente ferito guadagnandosi la medaglia ai valore militare. Il Luogotenente Bowers e il solt'uffìciale Evans, le ultime due vittime, erano distinti marinai delia marina inglese. ptltcILa spedizione Eccovi altri particolari sulla spedizion Scoll. RcIlpCddpsbnrmzlli jqui a Londra donde salpò "il primo giugno ' aIl Terranova si approvvigionò e si armò\l i ioi«. La nave era comandata dal luogolc niente Evans. Essa si pose in. rotta per la \Nuova Zelanda dove giunse in novembre. /7 29 dello stesso mese salpò verso il Polo da Pori Chalmers avendo a bordo 5S nomi [ni di equipaggio inclusi gii ufficiali, 35 cai.'1', W ponies, 2 conigli, 2 gain. dldSd luglio 1910, accompagnato da sua moglie, <«- lo seguì fino alla Città del Capo, tIl capitano Scott non lasciò VJnghillerra^a bordo del lerranova, ma prese uno dei.Politi piroscafi, lasciando la metropoli <i 16jl donic i coniugi si separarono-, il capitano Scott proseguì pcr ia Nuova Zelanda, im varcandosi colà svi Terranova. i La nave incontrò nei primi, giorni di di- pjnn cembre del 1910 una forte burrasca e le sue pompe dovettero esser messe in moto, me» tre i [orni di sei macchine furono spenti dall'acqua, che penetrava nell'ardimentoso battimento. Il 9 dicembre U Terranova incontrò i primi ghiacci a 65 gradi di lati- Indine. Il 30 dicembre entrò nel mare di|Ross, dopo aver impiegato 21 gtorrit. ?»er compiere la traversata di sole 380 miglia. Il 3 gennaio 1911 In nave raggiunse il Cupa Crozer, il 2 febbraio doppiò il Capo Coibenti, il 4 febbraio arrivò nella baia della Balena e vi trovò il Frani, la nave della spedizione Amundsen. Quindi salpò per lo stretto di Mac Murdo, dopo aver sbarcato un* deposilo di viveri. Il 25 febbraio la spedizione scoperse uno. nuova linea dì coste. Dopo una crociera di esplorazione delle coste del Capo Nord, il 18 marzo la nave raggiunse la baia di Mezzaluna, nelle isole Siewars. Il capitano Scoti insieme ai membri della spedizione vera e propria awva lasciato la nave il 2 novembre 1911. Il 3 gennaio il capitano con i suoi compagni si trovava a 150 miglia dal Polo sud. Fu qui che egli lasciò il deposila, chiamandolo «deposito di una tonnellata», per procedere nel sua iagqio, lasciando a guardia 'dei viveri il,nnnl.„m^ i7„n„o v„,„„ i„ „,,•„,„„„,„ luogolenente Evans. Verso la primavera del 1912, il Terranova, da parte sua, mentre Scott sì trovava ancora fra le 7ievi eterne dell'estremo Sud, lasciò i. mari polari e. tornò nella Nuova Zelanda per ricmprov-ovido 7W5f.Ke^^k^a fat* ì Zmano m2.&Plu tardi, il Terranova mise la prua versojl'Antartico pcr andarvi a. imbarcare il ca- pilano Scott ed i suoi compagni, ma. il ca- jiilano ed i. quattro migliori compagni suoi non dovevano tornare mai più alla civiltà. Oggi la nave, vedova del suo Capo, è tornata recando al mondo il più luttuoso annunzio.