Il comizio a Roma degli insegnanti della Scuola media

Il comizio a Roma degli insegnanti della Scuola media Il comizio a Roma degli insegnanti della Scuola media (Per telefono alla Stampa). Rem», 2, notte, Stamane alle 10 nel teatro Nazionale si è tenuto un comizio i prò scuola » indetto dalla sezione romana, degli insegnanti medi. Erano inair/presentate quasi tutte le sezioni della Fe derazione nazionale degli Insegnanti medi c moltissime erano le organizzazioni scolastiche e quelle degli impiegati civili della citta. Fra i deputato orano presenti gli onorevoli Chi .mtenti, Gisaolo, Campanoztl. Era presente an ohe 11 prof. Sergi, li prof. Galanti, che presiedeva il comizio, prese par primo la parola con un breve di scorso nel quale fra l'altro disse di aver con assuma carattere'di manlfestaztone" piena"'* • - vocato il comizio iparche la sezione romana **M insegnanti n£»l. J^J d^^Utaoina^r'^na" / favore <ieUa scuola. Nessun rappresentante di cale- g.0rla prenderà la parola. * Noi dobbiamo unire nella nostra causa'la universale simpatia della cittadinanza roma' na ed anzi queJla della nazione. Noi siamo qui per manifestare idee che non sono affatto ta disaccordo con i sentimenti della maggio- ranza della nostra nazione; la dignità e la ITOJ» muia nostra nazione; iti uixnua e ia gloria dell'Italia nostra stanno in cima ai no-. pensieri. Ha quindi la parola 11 prof. Di Lauro, di' quatte propone che dalla cittadinanza parta ?m sajnto«l un augurio all'indirizzo dei col¬ leghi della Sardegna; delle Puglie. dell'Abruz- ~r 1 r„L^^7ò „T!T ZL'? ^„_. Z^J^ ^ ^ Lette le adesioni, prende la parola il re- Lette UtoI>e Conte. II relatore Egli comincia col rilevare il notevole au ' ™; V", , ~f della popolazione scocca Lamenta ^Lt *J£2££* T^JSS&SS* JJftJ^^S'E^^ »5 ^ numeTdell. cattedre, ohe oggi è assolutamente ineuffl- ciealtó- , Vi e almeno una deficienza di duemila cat- ,tìdre con un fabbisogno di 3400 insegnanti. Le università sono deserte, gli studenti in lettere seno oggi per la maggior parte donne e preti. E se ó3 numero delle donne diminui- rà, quello dei preti crescerà, e metterà seni- pre più in luce la invasione dei sacerdoti nel- le scuole medie. Allora i giovinetti d'Italia saranno educate a ideali che non sono i nostri. In realtà bisogna dire subito che le at- tuali condizioni di stipendio non. sono troppo soddisfacenti, ma le cause della crisi sono an- ^ morali: 13 nostra classe non è tenuta in quella considerazione che merita né dal Go- verno né dal Pariamento, e qualche volta, di- ciamolo pure, nemmeno dal pubblico. (Ap- plausi vivi). Quanto alle nostre condizioni economiche, w~™.„..„ . j. ..: giova ricordare che i nostri stipendi sono ri- inaSti in media di mille lire al di sotto di quelli dejrll altri funzionari a cui si chie- «*» bollenti, e cosi si dica per »ella scuola normale di Perugia (ilarità). E tutto il .personale delle scuole fino agli uscie ri. La sperequazione è enorme. Il prof. XI ^ è ,iato nel 1823 ed è ordinario di canto quali potranno giovare aila generaztoroe e ai giovanetti del paese intero. >«La grande guerra gloriosa — ha concluso ti prof. Conte — non ha scosso le finanze del- to Stato e ritengo quindi che la crisi delta scuola sia tosto riparata e gli animi degli iiìsegnanti siano rivolti con nuovo entusiasmo al bene delle scuole e all'avvenire della na-1 zione ». (Applausi fragorosi;. Oratori deputati mi associo alle parole del collega Ciraolo, riserbandomi di parlarne alla Camera ». L'on. Chimiemi dice che, come uomo poli tlco, più che parole, deve esprimere opere: le parole devono essere voti. Osserva che è tempo di pensare alle condizioni economiche senza paure false: bisogna proclamare le o n<:it0 esigenze della vita. « Non saprei - con elude — negare il grande amore della scuola che muove il ministro Credaro; accorre pen 8are cne gravi difficoltà egli incontra nel suo compit0i e poi egU è troppo conservatore! „ 'y ■ " v * v\„„.„ ,„ Egli ama troppo la scuola e teme lo riforme Prende quindi la parola l'on. Ciraolo. il qua- le dichiara: «Sarò con voi solidale nel Parla- merito; io non svolgerò le interpellanze in un caso solo, se il ministro Credaro, come spero e come credo, presenterà subito il disegno di legge che si dice essere pronto per la tutela del vostro decoro e dei vostri interessi ». L'on. Podrecca dice : « Siccome è scoccato I mezzogiorna vi risparmio 11 mio discorso, e j troppo radicali. E' giusto ad ogni modo confidare in lui ». L'on. Campanozzi porta l'adesione delle organizzazioni e degli impiegati di Stato e il saluto del partito socialista. Anche egli af ferma l'equità delle richiesto degli insegnan- ti e si augura che il Governo vorrà sollecitamente e degnamente provvedere. Parla ancora l'avv. imparati, seguito dal dott. Bellone!, entrambi applauditi. L'ordine del giorno Quindi, a grande maggioranza, fra gli applausi generali, è approvato il seguente ordine del giorno: « I cittadini di Roma, intervenuti al comizio indetto dalla Sezione romana della Fede-| razione nazionale degli Insegnanti delle scuo-| 13 medie, informati delle critiche condizioni; delle scuole medie e preoccupati del grave; UV U U1 np.if.nin j„ „mì _,__„,„,„ „„ . !? «"dizioni economiche degli_ InSe gnant' 1 ^adeguato valore del loro titoli alla fun* altezza del loro uffici; convinti che la 21006 delle 8Cuole medie è la più Importante per una nazione civile, affermano la urgente necessita che il Governo provveda con un | leale ed efficace miglioramento dello stato economico degli Insegnanti medi, per il mag- Sior bene delle scuole e per il decoro della =—■ Nazione .. Approva ato Questo ordine del giorno, Il comizio si scioglie fra grandi applausi. ■ adeslon* < Adesioni motivato Alcuni uomini parlamentari hanno inviato durre. Fra queste adesioni specialmente note voli quelle di Ferdinando Martini, del senatore Luigi Morandi, che fu istitutore del He, dell'on. Bissolati, dell'on. Comandini, presidente dell'Unione Magistrale Nazionale. Ferdinando Martini ha aderito con la lettera seguente: „ Aderisco con slcura coscienza e ^on al. traUant° SlCura Speranza Che Governo 6 Par" lament0 Provvedano analmente alla condi- zlo«e economica degli insegnanti delle scuole 'n.ed„ie- Etssa non fu mai ln Ita!,a «uale avreb" ^VU eSSere' neanche quando - mi è «rande compiacimento rammentarlo - al cor- P° insegnante io stesso appartenni, ma non ««ai per ragioni, che è inutile esporro tanto sono evidenti e note, non mai come ora in tollerabile. Ebbene, la sezione romana della federazione accoppi la condizione economica degli insegnanti e la crisi della scuola me dia, perchè se a quella non si provvede e presto, lo cattedre rimarranno deserte o bi sognerà disperatamente conferirle al meno meritevoli. Si è provveduto ai maestri ele mentori ed ai professori universitari. Il tor dare ora a dare agiatezza e dignità di stato agli insegnanti delle scuole medie sarebbe, non pure negligenza pericolosa, ma patente ingiustizia • i, senatore Luigi Morandi ha aderito scrl- vendo- . «' stendo intorvenire mando 1» mia potendo im.r.emre, mando la mia adesione77o"v-ou'caldi7sÌmi"perchè.'queste noolvi agll ^ ed alla"disciplina: m quel volta, la questione economica sia risoluta in modo da non lasciare strascichi incresciosi e sto senso appunto sto scrivendo un articolo fltn mod 'T l&'^va -antologia e continuerò anohe in ■ ad adoperarmi con tutte le mie ho sempre fatto, per gli insescuola; ma vorrei che nel diperdessero di vista questi due Puntl cue ini Paiono essenziali: Lo) che dal 1006 ad oggi 11 rincaro dei viveri e delle pi- gi°ni ha più che assorbito I miglioramenti ot tenuti da allora; 2.o) che gli insegnanti go vernativi non devono mal dimenticare la giu sta causa dei colleghi delle scuole pareg giate, trattati tanto peggio di loro», L'on. Bissolati ha scritto : « Persuaso della necessità di aumentare il valore della scuola media, aderisco di gran cuore al concetto della elevazione della scuo- la, che consiste nel mettere gli insegnanti al sicuro dalle angustie e dalle ansie economi che. Mi permetto tuttavia di soggiungere l'au gurlo che l'abilitazione degli insegnanti abbia per effetto di sollevare tutto intero il proble ma della riforma della scuola media nella sua struttura e nella sua funziono sociale. La crisi della scuola media non è soltanto nella que stione di stipendio e nella crescente deficienza, che ne consegue di insegnanti, ma è nella scarsa rispondenza della organizzazione scolastica alle esigenze della vita moderna. L'agitazione dei professori faccia sentire l'urgenza di por mano seriamente al grave problema >. L'on. Comandini ha co6i motivato la propria adesione : « Portiamo fra il popolo la conoscenza dei bisogni della scuola ln Italia; facciamogli sentire l'affetto geloso per T istituto nel quale si forma la sua educazione c la sua coscienza. Alla vostra giusta agitazione aderisce l'Unione Magistrale Nazionale, augurando che legislatori. Governo e democrazia abbiano un maggior senso di responsabilità ed un più preciso e largo programma per quanto riguarda la scuola, sia questa popolare, q media, o superiore. Alla buona battaglia non mancherà la vittoria ». ndfsmppptptsPlcrircvirfsztlctasdepdaqdsplac1entltpccptgpppfrllpmtcndcptpRvrnLstgvCvtnsdgrstndslggccleigiqdcterbt

Luoghi citati: Credaro, Italia, Perugia, Roma, Sardegna