Germania e Inghilterra nel gioco diplomatico

Germania e Inghilterra nel gioco diplomatico Germania e Inghilterra nel gioco diplomatico Rema! t, notte. Alla vigilia della scadenza dell'armistizio tra gli Stati balcanici e la Turchia quale è la situazione? C'è speranza che la ripresa delle ostilità sia evitata? Nel caso negativo, quale previsione può farsi sulla guerra? Quale è la situazione diplomatica alla vi- gilia della ripresa delle ostilità? Prima di rispondere a queste domande, ' devo dirvi che da informazioni attinte a òttima fonte mi risulta che anche adesso;gli Stati balcanici e la Turchia sono tut- faltro che entusiasti della ripresa della guerra, che questa e quelli desiderano in- vece vivamente che sia definitivamente ! evitata la ripresa delle ostilità, perchè non si trovano in grado di riprenderla senza gravi preoccupazioni. Che tale sia lo stato d'animo dei governanti dell'Impero ottomano risulta in modo ufficiale dalle pubbliche dichiarazioni del Gran Visir, il quale, benché generalissimo, ha parlato della eventualità della nuova fase bellica con vero orrore. Che siano fortemente desiderosi di pace anche gli Stati balcanici, risulta dalla condotta tenuta dai loro delegati a Londra, dalle condizioni dei loro eserciti, delle loro finanze, dai colloqui dei loro diplomatici con i rappresentanti delle grandi Potenze. Passando al concerto europeo, devo dirvi che delle grandi Potenze, mentre quelle della Triplice intesa proponevano che si facesse una forte pressione a Costantinopoli, quelle della Triplice alleanza si opposero a tale proposta, osservando che essa era in contraddizione con la neutralità dichiarata da ciascuna delle Potenze, e proposero, alla loro volta, che si facessero passi amichevoli tanto a Costantinopoli quanto nelle capitali degli Stati balcanici. Non essendo stato .possibili! di raggiungere il pieno accordo su una delle due proposte, si stabili che le grandi Potenze collettivamente non facessero più nulla nè per rafforzare la Nota collettiva nè per annullarla, e che ognuna di esse facesse, per conto suo, del suo meglio per persuadere, in via amichevole, gli Stati belligeranti a riprendere le trattative di pace in base alla risposta della Turchia olla suddetta Nota collettiva delle grandi Potenze. In questo senso la diplomazia europea ha lavorato molto in questi ultimi giorni e continuerà a lavorare. Le grandi Potenze sono concordi nel riconoscere che la rispunta doli a Turchia si presta alla ripresa delle trattative di pace; perciò hanno ravvivato i loro buoni uffici con maggiore o minoro golii a seconda della speciale situazione di ogiii potenza; eppure non sono, fino a' quesito momento, riuscite a toccaro la metà, nè pare Che passano raggiungerla prima di domani sera, Gli Stati balcanici, pure essendo desiderosi c bisognosi della pace, si ostinano nella pretesa del possesso di tutta Adrianopoli, perdio, lasciando Adrianopoli alla Bulgaria, questa potrà rinunziare al possesso di-altre città in favore dei'suoi alleati, perchè sono persuasi che le grandi Potenze dovi-anno, se non altro per onor di firma, mantenere, come in fatto mantengono, la 'loi-o Nota collettiva contenente la cessione di Adrianupoli alla Bulgaria, perchè il prccedente Ministero turco *cd il Divano avevano accettata la condiziono della cessione di Adrianopoli, perchè conoscono lo stato di anarchia militare c civilo nel quale è ca'duta la Turchia, perchè credono che, caduta Adrianopoli, sia sicuro che il Ministero dai Giovani turchi finirà di cedere 'completamente alle ingiunzioni delle grandi Potenze, come avevano ceduto il Mini•stero Kiumil ed il Divano. ■ I Giovani turchi, i quali tolsero a pretesto la intangibilità di Adrianopoli per acciuffare il potere, non si preoccupano, è 'vero, che di conservarlo a qualunque costo; quindi anche a costo di rinunziare al possesso e alla sovranità di tutta Adrianopoli, ma essi temono che il potere, ancora vacillante, possa essere loro strappato di mano, se l'attuale Governo accetta in tutti! e per tutto ciò che il precedente Governo aveva deliberato di accettare. Non intendo minimamente alludere ad una eventuale ribellione dell'opinione pubblica, perchè non c'è, nè può esserci opinione pubblica in un paese nel quale non c'è un popolo coscien il coraggio di rinunziare all'intero vilayet di Adrianopoli, perchè ha paura che, ap■ pena fatta la pace con l'abbandono di Adria-le; intendo invece alludere all'opinione de gl ufficiali dell'esercito cip. novelli prete- rioni, abbattono e creano Ministeri; voglio dire che il Ministero presieduto dal gene-rate Mamhut Chefket pascià non ha finora 'di evitarla, non si può presumere che essiriescano in giornata di domani Ma prove-nopoli, l'esercito di Ciatalgia possa marciare su Costantinopoli per fargli fare una 'fine molto più miseranda di quella del Mirtistero presieduto dal vecchio Kiamil. La strage del ministro della guerra Nazim pascià costituisce, in questo senso, un forte ostacolo alla cessione di Adrianopli. In tali condizioni, la previsione più plausibile è (niella della ripresa della guerra; non essendo finora riusciti i tenaci tentativi dendo che domani sera il cannone tuoni ad Adrianopoli, non dobbiamo dimenticare che in questo momento la Turchia è il paese dell'imprevisto e dell'imprevedibile. Non è prevedibile ma non è impossibile che domani, all'ultima ora, il Gran Visir Mah mud Chefkct pascià, sopraffatto dalla pau ra che la guerra possa avere una gravis- sima ripercussione nell'Asia Minore, finisca coll'accettare puramente e semplicemente le condizioni di pace contenute nella Nota collettiva delle grandi Potenze, Ammessa dunque la previsione della ri presa delle ostilità, che si può dire della nuova fase della guerra? Nei circoli diplo- cnlsmatici si crede che essa non sarà lunga, perchè si prevede o la prossima caduta di Adrianopoli sotto gli attacchi degli eserciti degli Stati balcanici o la prossima sottomissione della Turchia. Corrobora la previsione della corta durata della guerra- il proposito delle singole grandi Potenze di persistere nei loro buoni uffici con gli Stai' belligeranti anche durante la guerra. Le grandi Potenze, interessate tutte quante in massime grado al mantenimento della pace europea, faranno del loro meglio per loca lizzare la nuova fase della guerra balcanica e per far cessare questa al più presto possibile, convinte come sono che la guerra balcanica è per sè stessa un grande pericolo per la pace europea. Nel momento in cui vi scrivo la situazione diplomatica internazionale è soddisfacente, perchè è notevolmente migliorata in questi ultimi giorni. Pochi giorni ad dietro destava gravi preoccupazioni, perchè le Potenze della Triplice Intesa sospettavano che la Germania e l'Austria avessero segretamente favorito il colpo di mano Giovane turco e perchè la Germania temeva che la Russia, la'Francia e l'Inghilterra stessero per compiere un colpo di mano sulla Turchia asiatica. Voi ricordate certamente le accuse dei giornali francesi alla Germania e la dichiarazione dell'ambasciatore tedesco di Costantinopoli al banchetto per il genetliaco dell'imperatore Guglielmo. L'ambasciatore dichiarò (e la ufficiosa Gazsetta di Colonia confermò), che la Germania avrebbe saputo tutelare i suoi vitali interessi nell'Anatolia, il che voleva dire che la Germania non avrebbe tollerato che la Russia, la Francia e l'Inghilterra si fossero spartite la Turchia asiatica. Io vi. ho detta più volte che le Potenze delia Triplice Intesa mirano ad impadronirsi, la Russia dell'Armenia, la Francia della Siria e l'Inghilterra della Mesopotamia e dell'Arabia. Il giorno in cui l'ambasciatore tedesco a Costantinopoli fece quella dichiarazione la situazione diplomatica internazionale destava gravi preoccupazioni, poi è migliorata notevolmente perchè la Germania dimostrò l'assoluta insussistenza dell'accusa che le veniva rivolta. L'AusiriaL'ngueria colse tutto le occasioni per fare la Voce gl'ossa contro i Giovani turchi e la Russia riaffermò il suo proposito di non fare nulla di sua iniziativa e di restare in pieno accordo con.le altre grandi Potenze. Di questo notevole miglioramento della situazione diplomatica internazionale abbiamo sicuri sintomi, tra i quali primeggia quello della lettera autografa dell'imperatore Francesco Giuseppe allo csar Nicolò. Se durasse ancora la forte tensione di rapporti diplomatici tra la Monarchia austroungarica e la Russia, Francesco Giuseppe non scriverebbe a Nicolò. La lettera autografa è un sintomo sicuro della « deferite » e uno dei mezzi maggiori di riavvicinamento tra i due Imperi vicini e rivali. E' stato opportunamente ricordato che da parecchi anni erano molto fredde le relazioni fra i due Sovrani. Un altro sintomo confortante è il discorso dell'ambasciatore tedesco a Londra trasmessoci oggi. La colonia tedesca di Costantinopoli celebrò, a tempo opportuno, l'an-! lgidsqpsmagniversario della nascita dell'imperatore Gu-,**"**" *" " inuma^uu altro discorso molto. automaticoiglielmo con un banchetto, che offrì all'ambasciatore l'occasiono di dichiarare nel brindisi ufficiale che la Germania avrebbe tutelato i suoi vitali interessi nell'Anatolia. Quello fu certamente un monito alle Potenze della Triplice Intesa. Dopo diversi giorni, ecco un altro ambasciatore tedesco che prò in un banchetto organizzato anch'esso (ve¬ 'cifica deve all% guerra i suoi successi pas-| jsati; che gli avvenimenti recenti dimostra-:; no che la Germania considera che è suo] di stranezza) per festeggiare l'anniversario i ! della nascitabell'imperatore Guglielmo pas-; Uto da parecchi giorni. In tale banchetto \! l'ambasciatore tedesco a Londra sente il ' bisogno di ricordare: che la Germania pa- dovere lavorare d'accordo con i suoi alleati; Iche la Germania « l'Inghilterra potranno!mantenere la pace in Europa se si può spe-; rare che la. riunione degli ambasciatori Iassicurerà il mantenimento della pace; c che il buon accordo c l'amicizia tra la Gor-Umania e l'Inghilterra permetta di conni-,derare senza timori le vicissitudini che può riservare l'avvenire. IChe questo discorso sia molto sintomatico !risulta molto evidente: la Germania,, da 'un lato, attjfflgtttece. che essa è pronta &> rifare la guerra alla quale deve 1 suol successi passati e che è risoluta ad essere sempre solidale coi suoi alleati e, dall'altro lato, constata ohe gli accordi tra essale l'Inghilterra assicurano la pace all'Eu' La situazione diplomatica intemazion certamente molto migliorata e perciò lJw basciatore tedesco a Londra attenua ciò che disse l'ambasciatore tedesco a Costantinopoli e proclama l'utilità generale dell'accordo anglo-germanico, ma poiché la situatone può aggra^da~^n giorno l'altro, poiché un episodio qualsiasi della guerra balcanica può bastare a mettere in iscompiglio la Turchia asiàtica, ambita dalla Triplice Intesa, l'ambasciatore tedesco a Londra ricorda che la Germania, la quale deve i suoi successi alla guerra, è protita a rifare la guerra in solidum, con i suoi alleati. Questo discorso caratterizza mirabilmente la situazione internazionale alla vigilia della ripresa della guerra tra gli Stati balcanici e la Turchia. e

Persone citate: Francesco Giuseppe, Mamhut Chefket